CCP

lunedì 12 novembre 2012

Ex AN del PDL: "La montagna ha partorito l'Angelino".

Sabato 17 novembre avrebbe dovuto essere una data storica, una vera svolta politica, se non la scissione degli ex AN e la fondazione di un nuovo partito, almeno la giornata dell'orgoglio e della identità della destra italiana. Queste erano le premesse e le promesse di Ignazio La Russa e di Massimo Corsaro, alla base militante della ex Alleanza Nazionale, nelle riunioni di corrente, in rete e sulle pagine di Facebook come quella denominata: "Mai più con la sinistra". Niente di tutto questo: "la montagna ha partorito il topolino", anzi l'Angelino". Sabato 17, infatti, a Milano, non ci sarà alcuna presa di posizione politica, tantomeno una scissione, e nemmeno un qualche straccio di proposta di destra ma, molto più semplicemente, e per noi penosamente, una manifestazione di sostegno ad Angelino Alfano alle pseudo "primarie" del PDL. E' inutile ricordare che il siculo democristiano Angelino Alfano non è affatto di destra ma un super moderato che, nonostante le ultime farsesche smentite, sostiene il governo plutocratico di Mario Monti e vedrebbe bene un ritorno dell'infame Gianfranco Fini nel centro-destra. Questo governo tecnocratico e mondialista, servo delle banche e dell'alta finanza internazionale, che tassa e spreme gli italiani (lavoratori, famiglie ed imprese), è l'antitesi dei valori e della concezione spirituale e sociale delle destra ma continua ad essere sostenuto, è bene sempre ricordarlo e sottolinerarlo, oltre che dal PD di Bersani e dall'UDC di Casini, anche dal PDL di Alfano! Gli ex AN, quindi, cercano di salvare il salvabile, del loro potere personale e contrattuale all'interno di quello che resta di un PDL oramai precipitato al 17%. Del resto, La Russa, come Berlusconi, avrà visto i sondaggi che davano una sua ipotetica lista autonoma al 2%, ben al di sotto di tutte le aspettative e soglie di sbarramento elettorale. Se non ci sarà una scissione di vertice, di generali oramai senza esercito, al contrario, continua quella della base: ogni settimana, in tutta Italia, centinaia di iscritti, militanti e dirigenti locali della destra, abbandonano il PDL per aderire a La Destra di Francesco Storace, alla Fiamma Tricolore o, semplicemente, stracciano la tessera, pronti a votare, per protesta, la nuova Lega di Maroni o il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

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