CCP

martedì 22 dicembre 2009

AUGURI

Milano, 22 dicembre 2009

Auguro a Voi ed ai Vostri cari un sereno Santo Natale, in Famiglia e nel solco della nostra Tradizione cristiana ed europea, invitandoVi a festeggiare la nascita di Gesù Bambino (Re Sole solstiziale) in maniera sobria e riflessiva, con lo sguardo ed il cuore rivolti a coloro, purtroppo tanti, che stanno "peggio di noi", sopratutto in questo periodo di crisi economica e sociale.

Torniamo ad essere Comunità ed a pensare al nostro prossimo (etimologicamente a colui che ci è più vicino), cioè agli Italiani bisognosi, soli e malati (sopratutto anziani), esprimendo loro la nostra concreta vicinanza e solidarietà cristiana, patriottica e cameratesca.

Il 2010 dovrà essere l'anno della riscossa, culturale e sociale, prima che politica, della vera Destra (popolare ed identitaria), in Lombardia ed in tutta Italia, ed io Vi confermo il mio personale impegno in questa comune Battaglia Ideale di Valori e di Civiltà, chiamandoVi simbolicamente "all'armi".

A Voi ed ai Vostri cari auguro un felice Anno Nuovo, ricco di soddisfazioni personali e di benessere spirituale, fisico ed anche economico. Dio benedica noi, le nostre famiglie e la nostra amata Italia.

Roberto Jonghi Lavarini

giovedì 17 dicembre 2009

Solstizio d'Inverno 2009 a Milano


Lunedì 21 dicembre 2009
Tradizionale Festa del
Solstizio d’Inverno
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Dalle ore 20.00 alle ore 24.00
Presso lo Spazio Ritter di Milano, in Via Maiocchi 28
Riflessioni, musica, brindisi ed auguri, onorando le nostre più antiche e profonde radici spirituali indoeuropee ed aspettando la “vittoria del sole sulle tenebre”, certi, come siamo, che “il domani appartiene a noi”…
Alle ore 22.00: intervento del Prof. Alberto Mariantoni
Nel corso di tutta la serata sarà possibile acquistare Libri come regali di Natale, contribuendo così alla “buona battaglia ideale” ed allo sviluppo delle iniziative culturali delle case editrici della destra radicale.
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Solidarietà a Piergianni Prosperini!



Anche se, oramai da anni, abbiamo scelto ed intrapreso strade diverse, a Piergianni Prosperini, sono legato da una antica, profonda e sincera amicizia. Fui io che Lo convinsi, nel lontano 1994, ad aderire, con la Sua Lega Nuova, al progetto fondativo di Alleanza Nazionale. Fui io che proposi la fortunata sigla NorDestra per il Suo circolo. Fui io a coordinare le Sue prime camapagne elettorali, prima al Senato e poi al Comune.

Il vulcanico Piergianni Prosperini, simpatico e carismatico esponente della destra lombardo-veneta, non è solo Consigliere ed Assessore allo Sport della Regione Lombardia ma è l'uomo più forte e votato di AN a Milano (con quasi ventimila preferenze personali), colpire Lui vuol dire, quindi, danneggiare pesantemente il governo regionale e la maggioranza di centro-destra, a pochi mesi dalle elezioni. Si tratta quindi dell'ennesimo caso di toghe rosse e giustizia ad orologeria? E' logico porsi questo dubbio!

Riprendendo gli attestati di stima del Presidente Roberto Formigoni e del Ministro Ignazio La Russa, esprimo la mia massima solidarietà, sia umana che politica, all'amico Piergianni Prosperini, nella speranza di una giustizia giusta che accerti velocemente la verità. I veri amici si vedono nel momendo del bisogno!

Milano, 17 dicembre 2009

Roberto Jonghi Lavarini

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mercoledì 16 dicembre 2009

PRETORIANI della LIBERTA'

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Stiamo organizzando il Servizio d'Ordine del Popolo della Libertà per difendere i nostri sacrosanti diritti (di pensiero, opinione, espressione e manifestazione), garantendo il sereno svolgimento delle nostre iniziative politiche (sempre pacifiche ed autorizzare) e la sicurezza dei nostri simpatizzanti, iscritti e dirigenti.
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Non permetteremo più quello che è successo in Piazza Duomo a Milano: nessuno potrà più venire a provocarci, insultarci ed aggredirci impunemente.
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Le libertà vanno garantite a tutti, nessuno escluso, a maggior ragione a noi che rappresentiamo la maggioranza reale (democratica ed elettorale) degli Italiani. A breve avrete informazioni più dettagliate.
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Informazioni ed adesioni: destrapermilano@gmail.com

La Grande DESTRA del Nord


"Vogliamo rafforzare l'alleanza politica fra il POPOLO DELLA LIBERTA' di SILVIO BERLUSCONI e la LEGA NORD di UMBERTO BOSSI che, insieme, sono una forza invincibile, almeno nel nord Italia" ha dichiarato ROBERTO JONGHI LAVARINI, Presidente del Comitato DESTRA PER MILANO (LiberaMente nel PDL), incontrando l'amico On. MARIO BORGHEZIO, Europarlamentare e vulcanico esponente leghista. "Insieme abbiamo già avviato l'edizione della nuova rivista mensile IL BORGHESE DEL NORD, già in edicola, ma abbiamo in cantiere diverse iniziative culturali trasversali, tese a riscoprire l'anima popolare ed identitaria del centro-destra ed a radicarci, sempre di più sul territorio e fra la gente" ha dichiarato ancora JONGHI che ha ringraziato BORGHEZIO definendolo "storico esponente della destra tradizionale, uomo di profonda cultura e straordinaria umanità". "Ora più che mai, dobbiamo serrare i ranghi e marciare uniti, la maggioranza degli Italiani è con noi" ha concluso ROBERTO JONGHI, noto esponente della destra radicale, ora militante nel PDL. (a cura di Silvia Comneno d'Otranto)
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Onore ai Paracadutisti della Folgore!




Il Presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti di Milano, DARIO MACCHI (con il basco amaranto), insieme alla Onorevole PAOLA FRASSINETTI ed al Ministro della Difesa, On. IGNAZIO LA RUSSA, commemora i militari italiani caduti nelle missioni di pace all'estero.

martedì 15 dicembre 2009

BERLUSCONI ringrazia DESTRA per Milano

Caro Roberto,

Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio.

Silvio Berlusconi

Milano, 15 dicembre 2009



DESTRA, dialogo e TRADIZIONE


"La nostra Identità di Europei e di Cristiani è così profonda e radicata che non temiamo ma anzi cerchiamo il dialogo ed il confronto con tutti, nel pieno rispetto reciproco" così ha dichiarato Roberto Jonghi Lavarini, Presidente di DESTRA PER MILANO, incontrando, l'amico Sceicco Abd al Wahid Pallavicini, famoso Maestro Sufi, carismatico Presidente del COREIS (Comunità Religiosa Islamica), seguace di Renè Guenon ed uomo di grande cultura tradizionale.

domenica 13 dicembre 2009

SILVIO NON MOLLARE!

Milano, la grande manifestazione popolare del PDL in Piazza Duomo è stata, prima disturbata da un gruppo di facinorosi provocatori comunisti, e poi rovinata da un vigliacco che ha aggredito il Presidente Silvio BERLUSCONI, spaccandogli il labbro. Questa è la "democrazia" antifascista della sinistra comunista e giacobina: odio, bugie e violenza!
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sabato 12 dicembre 2009

AVANTI, a DESTRA, nel PDL


Il nostro Presidente Roberto Jonghi Lavarini con gli amici Manfredi Palmeri (Presidente del Consiglio Comunale di Milano, a sx) e Marco Osnato (Presidente della Commissione Trasporti e Viabilità del Comune di Milano e vice-Coordinatore cittadino del Popolo della Libertà, a dx), nella sede del PDL di Corso Vittorio Emanuele. La nuova classe dirigente del centro-destra, la futura classe dirigente dell'Italia, con in mano la rivista mensile Il Borghese del Nord, si prepara ad accogliere, domani in Piazza Duomo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
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venerdì 11 dicembre 2009

ONORE E FEDELTA'


Domani a Milano si ritrovano i magnifici Arditi della ANAI, i gloriosi Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (UNC-RSI), gli splendidi Marò della Decima Flottiglia Mas con il loro Presidente Comandante Bordogna (già aiutante di campo del Principe Borghese) ed i fieri Paracadutisti dell'ANPDI, per il tradizionale convivio patriottico pre-natalizio. A loro esprimiamo riconoscenza, stima e cameratesco affetto ed inviamo i nostri più calorosi saluti e sinceri auguri. Noi andiamo avanti, viviamo il presente e costruiamo il futuro ma non ci dimentichiamo da dove veniamo e siamo orgogliosi della nostra identità, delle notre tradizioni, della nostra storia e delle nostre radici: IL NOSTRO ONORE SI CHIAMA FEDELTA'.

Comitato DESTRA PER MILANO

Con il Presidente BERLUSCONI per amore della nostra ITALIA



Milano, 11 dicembre 2009

Sulla faziosità politica della magistratura e degli ultimi tre Presidenti della Repubblica, Silvio Berlusconi ha semplicemente detto la sacrosanta verità! Il Presidente Berlusconi, attaccato da tutte le parti (dalla sinistra comunista e giacobina, dai poteri forti, dalla finanza internazionale, dagli interessi economici americani ed anche da pezzi della sua maggioranza e del suo stesso partito) è veramente "uno con le palle" che, in sintonia con la maggioranza degli Italiani, combatte come un "vecchio leone", per cambiare veramente l'Italia, partendo dalla non più procrastinabile modifica della vecchia costituzione antifascista. In Italia serve un nuova Repubblica Presidenziale e Federale, una sistema moderno e meritocratico, una vera economia sociale di mercato, un valorizzazione della nostra identità e delle nostre tradizioni, insomma, una vera e propria Rivoluzione Conservatrice. La vogliono gli Italiani e solo Berlusconi la può attuare, con la sua forza carismatica e popolare, contro tutte le vecchie incrostazioni di potere parassitario e lobbistico, e contro tutti i politicanti di professione che vivono di e non per la Politica. Per questo, ora più che mai, la vera destra è al fianco di Berlusconi: avanti per amore della nostra Italia!

Roberto Jonghi Lavarini



"Modificheremo la Costituzione"
Berlusconi: "Premier con le palle, duro e forte".

Attacco alla magistratura: "Esiste un partito dei giudici che non gradisce le leggi aprovate dal Parlamento e le fa abrogare dalla Consulta"

Bonn – Silvio Berlusconi ha preso la parola davanti ai delegati del congresso del Partito Popolare Europeo a Bonn. Davanti a diversi capi di Stato e di governo, come il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier ha chiesto di parlare "del mio Paese” e ha approfittato dell’attenzione della platea per sottolineare l’efficacia dell’attuale governo ed elogiarsi. Il premier ha infatti detto che “l'Italia ha una maggioranza forte e coesa, un governo molto operativo e un premier super”. Immancabili le critiche all’opposizione: “Purtroppo, esiste una sinistra che mi ha attaccato inventandosi calunnie di tutti i tipi che però mi hanno rafforzato perché la gente dice: 'mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi’”. L’intervento del presidente del Consiglio diventa poi un duro attacco alla magistratura, accompagnato dall’annuncio di voler mettere mano alla Carta costituzionale. Secondo Berlusconi, infatti, “la sovranità sta passando al partito dei giudici. Il Parlamento fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici, questo si rivolge alla Corte Costituzionale e la Corte abroga la legge”. Poi annuncia: “Stiamo lavorando per cambiare questa situazione anche attraverso una riforma della Costituzione”. Infine, parlando, quasi vantandosi, della serie di ‘103 procedimenti, 587 visite di polizia giudiziaria e Guardia di finanza e 2520 udienze’, accusa la magistratura: “In Italia i pm non dipendono dal governo e si è formato nella sinistra un partito dei giudici. Non riuscendo la sinistra che è divisa e allo sbando, ad avere ragione attraverso la politica, cerca di avere ragione del centrodestra attraverso i processi”.

Eleonora Ballatori - La Voce d'Italia

DESTRA PER MILANO con DELL'UTRI


di Gian Marco Chiocci
nostro inviato a Palermo

IL GIORNALE

Il pentito accusa Dell’Utri, che però all’epoca non era ancora in politica L’unico parlamentare in contatto coi Graviano era un democristiano

Troppe cose non tornano nella confessione a rate del pentito Spatuzza che soltanto dopo un anno di «collaborazione» ricorda che il boss Giuseppe Graviano gli disse che i mandanti delle stragi del ’93 erano Berlusconi e Dell’Utri. Fra le minchiate esternate in aula dal killer, detto ’u tignusu, vi è quella sui referenti politici: nessun pentito di mafia, ben più blasonato, prima d’ora aveva osato ipotizzare un link diretto fra i Graviano e Berlusconi. E nemmeno fra gli stessi fratelli di Brancaccio e il «compaesano senatore» Marcello Dell’Utri, che a i tempi delle bombe del ’93 e dell’arresto dei Graviano (gennaio ’94) non era senatore e nemmeno deputato. L’unico presunto contatto diretto fra i Graviano e un «compaesano senatore», di cui vi è traccia documentale in procedimenti penali e vari interrogatori, riguarda Vincenzo Inzerillo, ex senatore Dc, eletto nel ’92 con 40mila preferenze, vicino alla corrente di Mannino, quindi assessore nella giunta di Leoluca Orlando: attualmente è imputato per mafia in un nuovo processo d’appello dopo l’iniziale condanna a 8 anni e l’assoluzione in secondo grado annullata dalla Cassazione.Inzerillo è stato indagato dai pm fiorentini anche per l’inchiesta sulle stragi del ’93 a Firenze, salvo poi uscirne con ampia archiviazione. Di questo politico siciliano parla in modo circospetto anche Spatuzza che non potendo smentire altri pentiti, lo colloca in rapporti con Graviano, ma solo fino al 1991. Poi, di senatore in senatore, il pentito passa ad accusare il socialista Giacomo Affatigato (che essendo morto non può smentirlo) e quindi Dell’Utri (che per otto interrogatori ha giurato di non conoscere).A Inzerillo, invece, ci si arriva indirettamente «leggendo» le parole del superboss Giuseppe Graviano che il 28 luglio 2009, ai pm fiorentini Crimi e Nicolosi, dice di lasciare perdere Spatuzza, che non può sapere nulla perché nulla contava nella scala gerarchica di Cosa nostra. Vuole essere messo finalmente a confronto con il superboss pentito Vincenzo Sinacori, pezzo da novanta di Cosa nostra, vicino al boss Matteo Messina Denaro, fra i pochissimi a partecipare alle riunioni ristrette della «Commissione» che deliberò sulle stragi. Lui sì che sa, altro che Spatuzza. «Io ho studiato i processi come voi – dice Graviano al pm Nicolosi - e da quello che mi insegnate voi, come spessore mettete più potente Sinacori o Spatuzza? Per lei può sapere qualcosa di più Sinacori o Spatuzza? Mi dica lei…». Il pm: «Sinacori era capo mandamento, certo, però Spatuzza era un uomo suo, Graviano!». Il boss esplode: «Un uomo mio? Ma faceva l’imbianchino! Può dire quello che vuole, può colorare, faceva il pittore», e quindi di cose importanti «non poteva sapere». Graviano si dice disponibile a confrontarsi con chiunque ma non vuole perdere tempo con le mezze tacche alla Spatuzza. È disposto a parlare con gente del suo stesso livello. Prima di abbassarsi all’imbianchino di Brancaccio, Giuseppe Graviano vuole fare i conti con chi dice lui «per fare uscire la verità, perché anche a me è stata raccontata qualche cosa in carcere (…). Io sono disposto a fare confronti con chiunque, ma in particolare con quelli che dico io che per me sanno la verità, a cominciare da Sinacori (…). Lui sa qualcosa in più».Niente da fare. A confronto i magistrati non ce lo mettono. Eppure Sinacori, qua e là, ha già detto cose sul periodo delle stragi che assumono oggi contorni decisamente interessanti. In un verbale fa riferimento alle confidenze di Matteo Messina Denaro a proposito «del senatore Inzerillo che è nelle mani di Graviano». Il 19 giugno 1998, ascoltato a Firenze dai pm Grasso e Nicolosi, racconta le riunioni della Cupola che s’era spaccata in due sull’offensiva stragista. A precisa domanda, nega di sapere se vi fossero referenti politici fra gli ispiratori della campagna sanguinaria in Continente. Il procuratore Grasso interviene: «Ma quali potevano essere le persone, gli uomini che Riina prima, e Bagarella poi, Graviano e Messina Denaro potevano fare da collegamento, da cinghia di trasmissione, con queste persone esterne o della politica, o di altri campi, o professionisti?». Sinacori è categorico: «Per quanto riguarda Graviano, c’era quello là, è stato Inzerillo che poteva essere un tramite, perché proprio lui, in un incontro, venne a dirci che con le stragi non si concludeva niente». E poi? E Messina Denaro? «Se ne aveva, a me non ne ha mai parlato». Quanto alla fine dei rapporti coi democristiani Lima e Salvo «già a settembre ’91 avevamo deciso di farli fuori (…). Sapevo solo che Inzerillo era agganciato a Giuseppe Graviano». E di Berlusconi? «Non so niente». Quanto agli eventuali contatti politici, Sinacori suggerisce: «Chiedete a Giovanni Brusca poiché anche lui è un collaboratore» e forse sa qualcosa di più. Brusca ha parlato di Graviano e di Inzerillo ma al processo di Caltanissetta sui mandanti esterni il pentito ha negato con forza di essere a conoscenza dei rapporti fra Cosa nostra e altri politici, a parte un vago riferimento che gli fece Riina su alcuni avvocati che volevano portarlo da Umberto Bossi. Brusca ha detto di non sapere nulla nemmeno degli interessi dei Graviano al Nord e quanto a Silvio Berlusconi, ammette, Cosa nostra provò ad agganciarlo «tra la fine del ’93 e l’inizio del ’94» attraverso Vittorio Mangano «che avevamo letto dai giornali lavorava ad Arcore». E qui non ci siamo con i tempi dettati da Spatuzza: come faceva Berlusconi a ispirare le stragi del ’93 (14 maggio via Fauro a Roma, 27 maggio via dei Georgofili, 27 luglio, via Palestro a Milano, 28 luglio, San Giovanni e San Giorgio al Velabro a Roma) se Cosa nostra prova a contattarlo attraverso Mangano solo a fine anno? E se il contatto col boss di Brancaccio avviene tra la fine del ’93 e gli inizi del ’94, come fa Berlusconi a mettersi d’accordo con Graviano che finisce in manette proprio a gennaio del 1994?Torniamo dunque a Vincenzo Inzerillo, l’unico «senatore» che dalle carte processuali di Firenze (vedi i verbali redatti dai pm Fleury, Nicolosi e Crimi) e Palermo, viene indicato da più fonti come l’unico politico in qualche modo in contatto con i Graviano. All’ex esponente Dc si son potute solo addebitare responsabilità «morali» poiché si sarebbe adoperato per convincere i fratelli di Brancaccio a desistere dai loro programmi criminali, senza denunciarli. Di Inzerillo (che si è sempre dichiarato innocente) hanno parlato numerosi altri pentiti. Come Angelo Siino, Salvatore Cancemi («Graviano aveva Inzerillo nelle mani»), Gioacchino Pennino («il senatore è un uomo d’onore della famiglia di Brancaccio») e Giovanni Drago che giura d’aver appreso da Graviano che quand’era assessore comunale, Inzerillo autorizzò la costruzione di alcuni palazzi in cambio di mazzette. Ma non tutto è così chiaro e lineare: quando Sinacori parla di un summit di capimafia a cui avrebbe partecipato anche Inzerillo, poi s’è scoperto che uno dei partecipanti citati, il boss Gioacchino Calabrò, in quel momento era in carcere. Per i giudici si trattò di un dettaglio irrilevante.

da “Il Giornale” del 7 dicembre 2009

DESTRA PER MILANO con "Super Silvio"


BERLUSCONI: Sono un premier super, più mi calunniano e più mi rafforzano

10 dicembre 2009 ore 15:11 - http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_17075.htm

"Sono un premier super, con oltre il 60% degli apprezzamenti". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale intervenendo a Bonn al congresso del Ppe ha ricordato che fino a qualche tempo fa il suo gradimento era intorno al 68%, prima che la sinistra cominciasse la campagna di calunnie. "Io pero’ sono sempre piu’ forte e la gente dice: ’mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi’?".Nel corso del suo intervento, il nostro premier ha osservato che nonostante le centinaia di procedimenti e le migliaia di udienze che gli garantiscono un record universale della storia, è stato sempre assolto: "Per fortuna e’ solo una parte dei giudici che sta con la sinistra, mentre i giudici soprattutto del secondo e terzo livello sono giudici veri come negli altri Paesi. In Italia succede un fatto particolare, di transizione, a cui dobbiamo rimediare. E cioe’: la Costituzione italiana dice che la sovranita’ appartiene al popolo, e’ il popolo che vota ed e’ il Parlamento che fa le leggi, ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinistra questo si rivolge alla Corte Costituzionale che ha undici componenti su quindici che appartengono alla sinistra. Di questi, cinque sono di sinistra in quanto di nomina del presidente della Repubblica e noi abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra. Quindi da organo di garanzia la Corte costituzionale si e’ trasformata in organo politico che abroga le leggi decise dal Parlamento. Quindi la sovranita’ oggi in Italia e’ passata da parlamento a partito dei giudici. Una situazione transitoria visto che stiamo lavorando per cambiarla, anche attraverso una riforma della Costituzione".Silvio Berlusconi ha inoltre ricordato la vicenda del Lodo Alfano, la quale per le alte cariche dello stato prevedeva che "durante il loro mandato si potessero dedicare completamente alla cura degli interessi del Paese. Ma anche questa legge e’ stata abrogata dalla Corte costituzionale che ha praticamente detto ai giudici ’riprendete la caccia all’uomo’ nei confronti del presidente del Consiglio.In Italia si e’ formato un partito dei giudici e poiche’ la sinistra e’ allo sbando e non riesce ad avere ragione con la politica, cerca di farlo attraverso i processi. Di fronte a questa situazione, abbiamo una grande maggioranza in Parlamento che lavorera’ per cambiare questa situazione anche con una modifica della nostra Costituzione".

"Il Borghese del Nord" nuova edizione della storica rivista della destra italiana.


Milano, venerdì 11 dicembre 2009

La presentazione ufficiale della nuova edizione mensile della storica rivista della destra italiana, si terrà lunedì prossimo, 14 dicembre, alle ore 17.30, presso la Sala Stampa del Consiglio della Regione LOMBARDIA, in Via Fabio Filzi 22 a Milano. Interverranno il Direttore ROBERTO TIMELLI, l'editore-promotore FRANCO POLVER, l'eurodeputato leghista MARIO BORGHEZIO, rappresentanti del mondo della cultura e della imprenditoria, associazioni professionali e di categoria, esponenti del Governo ed amministratori locali, dirigenti del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Siete tutti invitati, calorosamente a partecipare: assisterete non solo alla partenza di una nuova iniziativa editoriale ma all'inizio di una avvincente sfida politica e culturale, assolutamente trasversale ma, finalmente, orgogliosamente di destra!

Roberto Jonghi Lavarini (comitato promotore)
robertojonghi@gmail.com - 346.7893810
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giovedì 10 dicembre 2009

DESTRA è CULTURA (2)


A Genova come a Milano ed a Verbania: la Destra è innanzitutto Cultura!

VENERDI’ 18, SABATO 19 e DOMENICA 20 DICEMBRE 2009
dalle ore 10,00 alle ore 19,00

presso il circolo di cultura “Idee in movimento”
VIA XX SETTEMBRE 13/3-GENOVA

XX RASSEGNA DELL’EDITORIA DI DESTRA
Libri, riviste, poster, cd, dvd, magliette, felpe, sciarpe, gadgets, etc..
è un’iniziativa “IDEE IN MOVIMENTO” circolo di cultura politica
Via XX settembre 13/3, 16121 Genova–tel. e fax n. 010566718
www.ideemovimento.org - email: ideemovimento@interfree.it

mercoledì 9 dicembre 2009

DESTRA è CULTURA

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Ottima iniziativa culturale di Casa Pound del Verbano-Cusio-Ossola alla quale parteciperanno importanti esponenti politici del Popolo della Libertà. I nostri complimenti al bravissimo ed attivissimo organizzatore Giovanni Ceniti. Anche a Milano vogliamo promuovere iniziative analoghe che coinvolgano le varie sigle della destra italiana, creando collaborazione e sinergie.


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lunedì 7 dicembre 2009

Onore al Santo Patrono di Milano

Sant'Ambrogio Vescovo
Patrono di Milano




Con il seguente articolo (tratto dal sito degli Amici della Antica Credenza di Sant'Ambrogio), il Comitato Destra per Milano, rende onore al nostro Santo Patrono e ringrazia il vice Sindaco, Riccardo De Corato che, ques'anno, ha permesso una Fiera degli "oh bej, oh bej" nel segno della Tradizione, della vera festa popolare, dell'ordine e della pulizia, eliminando la piaga degli abusivi (extracomunitari ed anarcocomunisti) che da tempo deturpava questo evento meneghino.
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Le antiche origini degli «Oh Bej! Oh Bej!»
L'arrivo in città di Giannetto Castiglione. Così nacque l'usanza della fiera che il 7 dicembre festeggia l'elezione a vescovo di Sant'Ambrogio

Il corteo era molto lungo. Sulla testa viaggiavano guardie papali armate. In mezzo i carri con i più alti dignitari e le provviste per il viaggio. La coda era invece formata dai nobili a cavallo che avevano accompagnato Giannetto Castiglione nella sua missione. Giannetto era scomodamente seduto all’interno del suo carro. Era circondato da sete preziose e morbidi cuscini di piume d’oca ma nonostante questo il viaggio era disagevole. Il carro traballava e rimbalzava sulle sconnesse strade che da Roma portavano a Milano. Da settimane andava avanti quello strazio. Tra un sobbalzo e l’altro Giannetto scriveva l’ennesima lettera a Pio IV, il papa, per aggiornarlo sulla missione che stava compiendo in nome suo. Giannetto Castiglione era il primo Gran Maestro dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Il papa lo aveva incaricato di andare fino a Milano per rinfocolare nella popolazione ambrosiana l’amore per i santi che ormai sembrava un po' spento. Giannetto aveva accettato di buon grado la missione senza tenere conto di quali scomodità avrebbe dovuto patire in un viaggio così lungo. Il carro si arrestò di colpo. Giannetto scostò le tende di broccato che lo separavano del mondo esterno e sporse fuori la testa. La colonna si stendeva avanti e dietro a lui come un serpente placidamente addormentato nel tiepido sole dell’ultimo autunno. Uno dei militari a cavallo accanto al carro gli disse che erano arrivati in vista di Milano. Giannetto saltò fuori. La sua schiena era stremata dai giorni trascorsi sul mezzo e una cavalcata gli avrebbe permesso di sgranchirsi un po’. Fece cenno a un soldato di preparare il suo cavallo e di portarglielo. La colonna era ancora ferma. I nobili che lo seguivano erano immobili sulle loro cavalcature in silenzio. Tra i soldati in testa al corteo sembrava serpeggiare una preoccupazione espressa dal mormorio che passava da un cavaliere all’altro. Mentre attendeva che il suo cavallo fosse pronto Giannetto passeggiò tra gli uomini cercando di capire cosa li angosciasse. E intuì che tutti temevano di ricevere un’accoglienza ostile dai milanesi che non avevano mai avuto forti simpatie papali. Per giunta era il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, giorno in cui si ricordava l’elezione vescovile del santo avvenuta nel 374, quasi 1500 anni prima. Come avrebbero reagito i milanesi? Un soldato si avvicinò a Giannetto tenendo salde le briglie del suo cavallo e lo aiutò a montare in sella. Bisognava risolvere il problema. Giannetto fece spostare i militare in fondo al corteo e i nobili in testa. Poi andò a parlare con l’addetto alle salmerie che in pochi minuti approntò una serie di sacchi che furono distribuiti a tutte le persone che guidavano il corteo. Infine la lunga colonna si mise in marcia, Milano ormai a poche centinaia di metri. Fu Giannetto Castiglione il primo a entrare in città. Dietro di lui decine di cavalli con nobili ed ecclesiastici. I milanesi cominciarono a radunarsi intorno a quel corteo di persone sconosciute. Giannetto attese pazientemente facendo avanzare il cavallo al passo verso il centro della città. Attese fin quando tra la folla non ci fu un numero sufficiente di bambini. Poi infilò la mano nel sacco che aveva poco prima fissato alla sella del suo cavallo, ne estrasse una manciata di dolci e piccoli giocattoli che tirò ai bambini tra la folla, subito imitato dai cavalieri che lo seguivano. In breve attorno al corteo si radunò una folla inneggiante composta prevalentemente di bambini. E qualcuno di quelli cominciò a gridare «oh bej, oh bei» (oh belli, oh belli). Il corteo arrivò fino alla basilica di Sant’Ambrogio seguito e circondato da una folla che pareva ormai oceanica e i cavalieri provenienti da Roma entrarono nella basilica in trionfo. Giannetto Castiglione si era assicurato la popolarità tra i milanesi e la sua missione fu portata a termine nel miglior modo possibile. Oggi il giorno in cui si ricorda l’insediamento come vescovo di Sant’Ambrogio, accanto a cerimonie di ordine dichiaratamente religioso come l’esposizione in Duomo della statua del santo finemente cesellata in argento, dono della corporazione degli orefici, insieme alle solenni celebrazioni che si svolgono nella basilica a lui dedicata, si ricorda anche quel giorno dell’inizio del XVI secolo, in cui Giannetto entrò a Milano, con la festa degli «Oh Bej! Oh Bej!» e le bancarelle che tradizionalmente cingono d’assedio il sagrato della basilica e tutte le vie circostanti (ma quest'anno si spostano al Castello Sforzesco) per distribuire ai bambini di tutta Milano dolciumi e giocattoli.

FARE OCCIDENTE e DESTRA PER MILANO

RICEVIAMO, PUBBLICHIAMO E SOTTO COMMENTIAMO:

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LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE FARE OCCIDENTE

Alla cortese attenzione
Roberto Jonghi Lavarini
Associazione culturale “Destra per Milano”

Milano, 4 dicembre 2009

Gentile, Roberto Jonghi Lavarini ritengo opportune, in qualità di Presidente dell’ associazione culturale “FARE OCCIDENTE”, alcune precisazioni in merito alla presunta “collaborazione” tra le associazioni culturali “FARE OCCIDENTE” e “DESTRA PER MILANO”. Innanzitutto mi preme sottolineare come le due associazioni siano completamente indipendenti l’una dall’altra, e per tali ragioni non si è mai espressa e/o stabilita alcuna “collaborazione” organica tra le due. Diverso è il discorso circa la possibilità di confrontarci e condividere tematiche che riteniamo, entrambi, di comune interesse e che toccano la sensibilità politico-culturale di alcuni dei nostri rispettivi associati. Al fine di non disorientare i nostri rispettivi aderenti, credo sia utile un chiarimento circa la naturale condivisione di idee che può accomunare due realtà che hanno come obiettivo la difesa di principi e valori come la libertà e la democrazia. Di conseguenza Le chiedo di rimuovere notizie concernenti la nostra presunta “collaborazione” attuale. In attesa di un positivo riscontro, Le auguro buon lavoro.

IL PRESIDENTE
Elena Di Lorenzo

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Milano, 7 dicembre 2009

Sant'Ambrogio - Santo Patrono di Milano

Capiamo le esigenze poltiche ed i difficili equilibri di Romano La Russa, nella Sua duplice carica istituzionale di Assessore Regionale e Presidente del PDL della Provincia di Milano, quindi,
accettiamo amichevolmente, le preoccupate precisazioni della Dottoressa Elena Di Lorenzo, giovane Presidentessa di Fare Occidente.

Confermiamo, altresì, nella massima chiarezza e correttezza, gli accordi politici, personalmente presi da Roberto Jonghi con Romano La Russa (si conoscono dal 1986), al fine di creare, nel massimo rispetto reciproco, un dialogo, un confronto ed una futura collaborazione fra il Comitato Destra per Milano e la Libera Associazione Fare Occidente che, come giustamente ricordato, sono e rimangono due soggetti distinti ed autonomi.

Peraltro, stessa collaborazione politica e culturale, Destra per Milano l'ha, già da tempo, avviata con altre realtà politiche del Popolo della Libertà come l'Iniziativa Destrafuturo, il Centro Studi Storici e Politici Internazionali Patria e Libertà, il Movimento Destra Libertaria, il Movimento Destra Liberale, l'Area Identiaria, i Circoli del Buongoverno del Senatore Marcello Dell'Utri.

Il Direttivo di Destra per Milano

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domenica 6 dicembre 2009

Con Berlusconi e Dell'Utri contro le "minchiate" dell'infame assassino Spatuzza che, invece di essere ascoltato, andrebbe impiccato!

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Il Senatore Marcello Dell'Utri è nato e cresciuto in quartiere popolare di Palermo denominato Brancaccio, una zona difficile e degradata, come, purtroppo tante altre realtà del meridione ma, grazie alla sua intelligenza ed alla sua grinta, è riuscito ad emergere ed a fare carriera al nord, diventando prima un manager e poi un politico di grande successo. Cosa non perdonanono a Lui, come al Sottosegretario campano Nicola Cosentino, i salotti della sinistra radical-chic? Di avere fatto carriera senza rinnegare le proprie origini popolari, la propria gente, le propria storia e le proprie frequentazioni giovanili e, sopratutto, di essersi schierato politicamente con il centro-destra dell'odiato Silvio Berlusconi. Marcello Dell'Utri è un vero uomo d'onore, nel senso positivo (etimologico e tradizionale del termine), perchè mantiene la parola data e non rinnega gli amici. Se a questo si aggiungono la sua "pretesa" di fare cultura, libera e non omologata, la sua passione per i libri antichi ed il teatro, e, sopratutto, il suo giudizio storico positivo su Mussolini ed il Fascismo, si capisce l'odio viscerale della sinistra comunista e giacobina, contro di Lui.

A Milano, la peggiore borghesia antifascista, classista e con la puzza sotto il naso, non gli perdona di essere "un terrone arricchito, amico di Berlusconi ed estimatore di Mussolini." Nel mio piccolo sono stato colpito da simili pregiudizi, dopo aver fatto politica, sociale e nazionalpopolare, a Quarto Oggiaro, un dirigente di Rifondazione Comunista ed uno pseudo-giornalista de La Repubblica (da me poi denunciati) mi hanno accusato di convivenze con la malavita di quel quartiere. Insomma, secondo il persistente razzismo ideologico ed odio di classe della sinistra, nei quartieri popolari, la politica devono farla solo loro, perchè gli altri (cioè noi di centro-destra) fanno solo speculazioni, cercando "voti di scambio" e curando i propri "loschi interessi".

Hanno ragione i quotidiani Libero ed Il Giornale a definire le dichiarazioni dell'infame assassino, oggi pentito e collaboratore, Spatuzza, con il loro nome: minchiate! Di questo si tratta, solo di parole infamanti senza alcun riscontro, dette, dopo quindi anni, non da un criminale qualsiasi ma da un vero e proprio mostro che ha ucciso oltre quaranta persone (fra le quali un sacerdote ed un bambino sciolto nell'acido) che oggi è manovrato politicamente dalle solite "toghe rosse" militanti ma anche dalla mafia che si sente accerchiata dalla controffensiva dello stato e dalle forti iniziative di questo governo che ha sbaragliato i nuovi vertici della criminalità organizzata, arrestando decine di pericolosi latitanti e confiscando beni per milioni di eruro.

Al Presidente Silvio Berlusconi ed al Senatore Marcello Dell'Utri, che conosco e stimo, esprimo tutta la nostra solidarietà ed il nostro pieno sostegno contro questa giustizia ad orologeria e contro lo speregiudicato uso politico dei pentititismo. Pentiti come il "signor" Spatuzza che in un paese civile, come gli Stati Uniti d'America, sarebbe già finito impiccato o sulla sedia elettrica, per i suoi crimini così efferrati, in Italia vivono, non solo come parassiti a spese dello stato ma come veri e propri "divi", intervistati, fotografati e persino "coccolati" da certi giornalisti della sinistra anti-italiana che li utilizzano per fare ascolto o, peggio ancora, per fare politica.

Roberto Jonghi Lavarini
Presidente del Comitato Destra per Milano
(Iscritto al Circolo del Buon Governo di Via Senato)

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giovedì 3 dicembre 2009

Più DESTRA nel PDL.

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Il Comitato Destra per Milano e la Libera Associazione Fare Occidente hanno deciso di collaborare per rafforzare la presenza, politica e culturale, della destra italiana all'interno del Popolo della Libertà, partendo da Milano e dalle prossime importanti elezioni regionali. Nella foto: Roberto Jonghi Lavarini con l'amico On. Romano La Russa, Assessore della Regione Lombardia (alla Industria, Piccola-Media Impresa e Cooperazione) e Coordinatore Provinciale del Popolo della Libertà di Milano.





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Valente Campione...

Il Maestro Lino Guaglianone con il Campione Europeo Angelo Valente




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Nuovo Libro di Cesare Ferri: "Effetto Domino"



Il nuovo romanzo di Cesare Ferri, da comprare assolutamente

Mythos pag. 144 euro 15,00

Edoardo Regis, personaggio che può essere accettato o meno, ma che non può non essere discusso, fa del proprio odio un inno e un’arma contro la banalità dell’amore. Edoardo, l’homme révolté, odia gli altri esseri umani non perché misantropo, ma perché essi dimostrano di non provare quel vero amore che lui per primo (la contraddizione è soltanto apparente), prova nei confronti della vita. Non per nulla l’accusa che egli lancia verso i suoi simili è che non sono assolutamente capaci di assaporare, di gustare la vita attimo per attimo. Chi possiede il dono e la maledizione della lucidità esistenziale, chi pone quale primario elemento di riconoscimento il coraggio di guardare la vita in faccia, non può, al contempo, sopportare i comportamenti pavidi e incoerenti di chi segue la corrente della propria epoca.(dalla postfazione di Andrea Bedetti)

Cesare Ferri vive in un piccolo paese della Bassa Padana dopo aver a lungo abitato a Milano, dove è nato nel 1951. Si è laureato in filosofia presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato: Il Messaggero del Sole. Introduzione a Giuliano Imperatore (Milano, 1985); I Pellerossa. Testimoni ed Eroi (Milano, 1990); Il “feticcio” lavoro e le sue vittime (Padova, 1991); Caos (Milano, 1995); La Valle del Nulla (Milano, 1998); Teatro (Bari, 2001); Normali per forza (Bari, 2002); Divagazioni di un annoiato (Bari, 2003); L’Età del Canbastardo (Milano,2008). Per i nostri tipi ha pubblicato Una sera d’inverno (2006).

www.cesareferri.com - www.libreriaeuropa.it



Cesare Ferri con Roberto Jonghi Lavarini

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mercoledì 2 dicembre 2009

Noi stiamo con Berlusconi!

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Silvio Berlusconi su Gianfranco Fini:

"E' uno stonzo, ingrato ed inaffidabile"

"Se ne deve andare dal PDL"

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

Per noi Fini, oltre ad essere "uno stronzo, ingrato ed inaffidabile", come dice giustamente Berlusconi, è anche colui che ha tradito, rinnegato e stravolto la destra italiana per mero opportunismo personale.

Lo diciamo da oltre dieci anni e, proprio per questo, nell'ormai lontano 1999, fondammo il Comitato Destra per Milano: per continuare a fare Politica e Cultura, rimanendo noi stessi, uomini liberi e coerenti.

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domenica 29 novembre 2009

Provocazione politica e culturale di Marcello Veneziani

Dieci domande al gemello intellettuale di Fini
(provocazione culturale di Marcello Veneziani)
IL GIORNALE domenica, 22 novembre 2009

Il mistero di Gianfranco Fini è stato finalmente svelato. Tutti si chiedevano cosa gli fosse successo, perché avesse cambiato così radicalmente opinione; ma nessuno era in grado di spiegare il perché. Ora la spiegazione è arrivata dal libro “Il futuro della libertà” che è in libreria a firma Gianfranco Fini. Leggendo questo libro ci siamo accorti della verità. L’ex leader del Msi e di An ha un gemello omozigote che ha vissuto congelato fin dalla nascita in una cella frigorifera piena di libri. È stato condannato a leggere e studiare fino a diventare un intellettuale, a differenza del fratello parlante.Questo gemello surgelato, che chiameremo Gianfranco Findus, ha trascorso la sua vita glaciale tra i libri; suo fratello il politico era condannato (…) agli orali, perché parlava nelle piazze, nei parlamenti e nelle sezioni; lui, invece, era condannato agli scritti, perché era costretto a leggere e scrivere e nient’altro. Ora è uscito finalmente allo scoperto pubblicando a firma del gemello politico il libro in questione. Nessuno degli entusiasti recensori e sviolinatori ha avuto il coraggio di dirlo, masi capisce lontano un miglio che l’opera andata in libreria non è stata scritta dal presidente della Camera ma dal fratello nella camera ibernata, l’intellettuale congelato. Lo sveliamo per tutelare la sua fama di politico e non consentire a nessuno di insultarlo come intellettuale o di sostenere che scriva libri «indipendenti dal suo pensiero», per usare una sua stessa espressione rivolta ironicamente verso il direttore di questo Giornale. Preferiamo dire la verità per evitare facili ironie sulla sua inaspettata cultura che finora era riuscito così bene a mascherare; e per prevenire insinuazioni su corsi universitari per corrispondenza o su lauree filosofiche prese al Cepu.Nel libro del fratello surgelato e colto, autori che Fini il politico non ha mai citato, letto e conosciuto, vengono sciorinati con familiarità in un linguaggio che non è assolutamentequello usato dal presidente della Camera, dai tempi del Fronte della gioventù a oggi. Ci sono riflessioni filosofiche e teologiche, sottili considerazioni sul nichilismo e sulla sociologiatedesca, letture per addetti ai lavori, e una gragnuola inverosimile di citazioni, come non figurano nemmeno nei libri degli accademici più enciclopedici. E per modestia o per non caricare il povero fratello politico di oneri insostenibili, il professor Findus non ha pubblicato la bibliografia in fondo e nemmeno l’indice dei nomi. Al povero Bondi che chiedeva a Fini come mai non ha mai citato nel suo libro Berlusconi e non si è mai riferito al suo passato missino, la risposta è semplice: perché questo libro lo ha scritto suo fratello il professore che non conosceva né l’uno né l’altro vivendo nella cella frigorifera. Non c’è neanche un politico citato nel testo, ma solo filosofi, teologi, storici, sociologi, preferibilmente di sinistra, se non comunisti (Hobsbawm, Cassano, Schiavone, Caracciolo, Viesti, Galimberti, Ginsborg e lo stesso Marx). Ammazza come risalta la diversità da suo fratello, quanti riferimenti, allusioni anche velate ad altre opere, rimandi, citazioni implicite. A chi insiste nell’attribuire a Fini la responsabilità di questo libretto intellettuale a scopo pedagogico, propongo un test scagionatorio. Rivolgo le fatidiche dieci domande a Fini desunte dal libro a sua firma:1) Ci spiega la teoria della crescita in Joseph Stiglitz da lei citata a p. 154?2) Ci chiarisce se il suo riferimento alla libertà di o alla libertà da, discenda da Isaiah Berlin, da Friedrich von Hayeko da Ralf Dahrendorf (p. 151-3)?3) Cosa l’ha più colpita del testo filosofico Vita activa di Hannah Arendt, così copiosamente citato (130 e passim)?4) Pensa di poter applicare il concetto di società liquida di Zygmunt Bauman da lei citato a p. 125, anche alle società del familismo amorale descritto da Edward Banfield, da lei citato a p. 79?5) Quando cita Alain Besançon definendo il comunismo e il nazismo gemelli eterozigoti (p. 47), allude anche all’eterotelia espressa da Jules Monnerot?6) Perché preferisce il Nietzsche di Karl Löwith (p. 59) al Nietzsche di Martin Heidegger?7) Complimenti per i testi filosofici sul razzismo (Gobineau, Rosenberg, Hitler) ma perché cita a tale proposito pure il Mito di Arminio (p. 56-7)?8) Ama citare Christopher Lasch (p. 68 e passim): è alla sua Cultura del narcisismo che si ispira il suo capitolo dedicato appunto a Narciso?9) Ci spiega cosa ha voluto dire quando, dopo aver citato Karl Popper e Federico Moccia, invita i giovani a non rifugiarsi «in quella stratosfera di sogni» (p. 124); e da dove le è venuta quella metafora svolazzante sull’«l’Italia-farfalla che dovrà presto librarsi nell’aria» (p. 104)?10) Quali sono infine i testi di Peter Hahne (p. 75), di Maurice Duverger (144), Ernst Renan (131), Thomas Mann (57) e Arthur Koestler, le opere di Fourier, Owene Saint-Simon (53), diRoger Scruton (50), Robert Conquest (49) Ulrich Beck, (20) e Pierre Teilhard de Chardin (10) citate nel suo libro? E Lazar, e Furet e Glucksmann, e Stuart Mill e Weber… e mi fermo qui per non spaventare il lettore.Naturalmente chiedo di rispondermi in diretta, senza usare l’aiuto del pubblico da casa e del suo addetto stampa Aldo Di Lello, colto giornalista culturale che conosce quei testi. Sono certo che non risponderà e questo lo discolperà dall’infamia di essere un intellettuale. Fini è portatore sano del suo testo, potrà abiurarlo più facilmente di ogni altra abiura finora effettuata.Ma finite le domande a Fini chiedo alla stampa italiana che ha recensito ammirata il libro del professor Findus: ma per voi non conta niente la verità, l’autenticità, il pensiero, l’autore? Per carità, i ghost writer ci sono sempre stati, famoso tra tanti il saggio su Proudhon di Craxi scritto da Luciano Pellicani; ma qui siamo alla sostituzione di persona, il gemello professor Findus al posto di Fini il politico. Ad ambedue rivolgo l’invito a vedere il film Sotto falso nome e a rileggere Il doppio di Otto Rank. Mi auguro solo una cosa: ora che il professor Findus è stato sbrinato, non vorrei che Fini andasse al suo posto nella cella frigorifero. Nascere dalla fiamma e finire in ghiacciaia sarebbe troppo.

Marcello Veneziani (da “Il Giornale” - 21 novembre 2009)

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venerdì 27 novembre 2009

L'impossibile unità dell'area che non c'è piu! Ora, senza rimpianti e senza rancori, ognuno per la sua strada!

A Milano come a Roma, tramonta definitivamente ogni ipotesi di unità dell'area a destra del PDL. Le differenze culturali, politiche, organizzative, operative e strategiche della decina di gruppi, in cui è divisa la destra radicale, sono sempre più marcate ed aggravate da forti fratture personali. La cosidetta "comunità militante" è oramai una "Babele" senza bussola, senza regole e senza capi riconosciuti da tutti. Oramai ci unisce solo un romantico legame con le comuni radici ed il doveroso tributo ai Camerati Caduti. Non possiamo che prenderne definitivamente atto, con grande amarezza ma anche con assoluta determinazione. Noi guardiamo al futuro, andiamo avanti, non molliamo, continuiamo a fare Politica e Cultura, coerentemente e liberamente di destra, nel PDL, con tutte le forze e gli amici, vecchi e nuovi, che ne condivideranno le nostre scelte. A tutti coloro che, con noi, nel passato, hanno condiviso militanze comuni, senza rimpianti e senza rancori, auguriamo buona fortuna: ora, ognuno per la sua strada!

Comitato DESTRA PER MILANO - LiberaMente nel PDL

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Comunicato ufficiale del Blocco Studentesco di Casa Pound Roma:

Consulta licei romani: la reazione sospinge il fronte rosso

Come si era anticipato, la Consulta dei licei romani avrà un presidente di sinistra benché questa sia andata appena sopra il quaranta per cento dei voti.I consiglieri, eletti dagli studenti, a loro volta votano per il presidente.Nella giornata di giovedì 26 novembre i neo-eletti si sono incontrati per l'elezione. Come aveva preannunciato martedì il Blocco Studentesco, che in questi giorni ha raddoppiato i voti e i consiglieri rispetto a solo due anni fa, la presidenza è andata alla sinistra che ha votato compatta per un suo candidato.Azione Studentesca, che aveva tenuto la presidenza in questo biennio grazie all'apporto decisivo dei voti del Blocco, ha mal digerito l'inversione di forze e il fatto di trovarsi nettamente dietro al movimento liceale di Casa Pound e non ha quindi voluto comportarsi con la stessa linearità. Una terza lista di eletti, che rappresenta la coalizione delle destre frazionali e di quelle terminali, ha dimostrato che la sua priorità era d'impedire che la presidenza andasse al Blocco. Così la sinistra ha acquisito la presidenza di consulta con 169 voti. Se i 30 della destra terminale e i 54 di Azione Studentesca che, insieme, fanno 84, si fossero sommati ai 98 del Blocco, la presidenza sarebbe stata conquistata.Nulla di grave la mancata presidenza. E' vero che questa concede libertà di azione, di programmazione, di organizzazione e di iniziative che saranno quindi ben diverse da quelle che si sarebbero tenute se dagli altri fosse stato reso al Blocco quel che il Blocco aveva dato loro solo due anni fa.Quello che però è sintomatico è il disagio in cui versano le destre abbarbicate a logiche di setta e di pollaio. Ma lo sapevamo già. Avanti Blocco Studentesco: il raddoppio conseguito di voti e consiglieri e il sorpasso effettuato sui politici da routine lascerà una traccia non da poco.

Intervista a Gabriele Adinolfi

In linea di massima

Scritto da Linea

Mercoledì 25 Novembre 2009 10:52

Adinolfi intervistato su Polaris e sull'attualità

LINEA 24 NOVEMBRE 2009

Intervista a Gabriele Adinolfi da parte di Graziella Giangiulio

C'è sempre qualcuno che punta il dito: “in Italia a occuparsi di cultura-politica sono sempre i soliti”: Ed invece non è vero, basta cercare; tra le iniziative annoveriamo quella di Polaris.
Al suo fondatore Gabriele Adinolfi abbiamo chiesto chiarimenti

Che cos'è Polaris? (Breve storia)

Polaris è un centro studi nato qualche anno fa, su mia iniziativa, al fine di produrre una mutazione dei metodi d'intervento politico, nel segno di una vera e propria rivoluzione culturale.Controcorrente rispetto all'abitudinario esibizionismo, abbiamo preferito privilegiare il sostanziale alla vetrina.Non abbiamo fatto annunnci trionafli ma abbiamo proceduto all'acquisizione graduale di risorse umane e intellettuali. Al momento è difficile definire il numero preciso di coloro che collaborano al centro studi, non essendovi un tesseramento né pretese di esclusiva, a occhio e croce il numero si colloca a cavallo tra le due e le trecento unità, ma poi bisogna aggiungere gli utenti effettivi dei nostri prodotti e la stima diventa davvero ardua. Abbiamo edito diversi dvd, quasi tutti oramai esauriti. “Comunicazione”, “Storia dei poteri forti dopo Jalta”, “Capitalismo e Multinazionali”, “Droga e Petrolio”.Tre quaderni, frutto di studi approfonditi. “Geopolitica di droga e petrolio”, “L'immigrazione”, che è un prodotto di 148 pagine in cui si analizzano cause ed effetti del fenomeno suggerendo soluzioni contro corrente che hanno consenso bipartisan, “Terremoti”, ovvero l'analisi delle crisi mondiali in atto dal 2008. Ogni stagione dell'anno mandiamo online la rivista “Orientamenti & Ricerca”. Dal 2010 passeremo ad un trimestrale in formato cartaceo.

Dal 27 al 29 novembre a Lavinio, sul litorale romano, c'è un incontro nazionale dal titolo “Capitani coraggiosi”: di che si tratta?

E' il nostro terzo incontro nazionale al quale da varie regioni d'Italia affluisce una parte dei nostri collaboratori. Soprattutto esperti in comunicazione, finanza, economia, geopolitica.Quest'anno lo scopo che ci siamo prefissi è di salire di un gradino nella scala della nostra crescita.Il che significa due cose: dare una veste inconfondibile al centro studi e organizzare la redazione e la diffusione della rivista.

Che s'intende per veste inconfondibile da dare al Centro Studi?

E' mia convinzione da anni che nella società post-partitica il ruolo dell'intellighenzia diviene prioritario. In Usa i principali elementi (meta)politici li chiamano Think Tank, in Germania hanno addirittura avuto la forza di supplire alle mancanze dello Stato. Da noi sono giunti da poco, ovviamente in ritardo, e si tratta perlopiù di vetrine personalistiche dietro le quali i diversi leaders politici cercano di coprire il vuoto lasciato dalla scomparsa di correnti e partiti, al fine di mostrare comunque una visibilità. Se invece un centro studi lo s'intende come qualcosa che, diversamente, si ponga come un vero e proprio sistema operativo, si può accedere al ruolo di avanguardia al contempo irradiante e interventista, in quanto si offrono soluzioni a chi non ha la fantasia né il tempo di cercarle.

Quindi un centro studi organico a partiti di governo/opposizione?

Non necessariamente; un sistema operativo funziona appunto creando sistemi, chi ne sia l'utente momentaneo conta fino ad un certo punto, importa quale soluzione e quale idea del mondo si vanno a imporre nella scia delle soluzioni suggerite, ma anche in quella dell'analisi che non è mai estranea alle premesse da cui parte, e quindi alla sua vera matrice. L'albero è nel germoglio!A noi non interessano gli orticelli e neppure i poderi della politica ma l'azione organica per cambiare le cose nella polis.Riuscire a modificarle in modo che ci aggrada è positivo, galleggiare con qualche banderuola in uno stagno insalubre è negativo. Come ho premesso non c'interessa l'esibizionismo che purtroppo è un vizio diffuso nelle sacche che si definiscono pomposamente antagoniste.

Il centro studi non è quindi neutro?

Nulla è neutro. Un centro studi secondo il mio intendimento deve avere un ruolo strategico.Sono anni che vado ripetendo che, ad eccezione delle cerchie dominanti, il modo di porsi e di proporsi in politica è sfasato. Ci si continua a mettere in scena con l'immaginario degli anni Sessanta e Settanta che già allora era anacronistco in quanto copiava malamente schemi buoni per la società e il potere di quarant'anni prima. Oggi coloro che non sono parte integrante delle oligarchie sono definitivamente spiazzati nel tempo, nello spazio, nelle forme e nelle prospettive.Chi, come me, ha una spiccata sensibilità fascista, quindi interventista, inclusiva, mobilizzatrice, deve approntare una strategia avanguardistica.

Che consiste?

Nella creazione continua e capillare di un insieme a rete che operi su tre livelli:intervento sociale diretto, formazione di lobby di popolo, anche in senso professionale ed economico, e investimento delle élites.Ne parlo abbondantemente in uno dei miei libri “Nuovo Ordine Mondiale tra imperialismo e Impero” edito nel 2002 per Barbarossa e anche nel mio più recente documento politico “Sorpasso Neuronico” scaricabile in formato pdf dal sito www.noreporter.org, terza icona nella colonna di sinistra.Ovviamente il centro studi per sua natura prova a porsi a cerniera tra il secondo e il terzo livello (formazione di lobby e investimento di élites). L’Italia oggi vive in balia della globalizazzione, dall’acqua privata alla finanza creativamMa abbiamo veramente bisogno di questo?No, ma contano solo i gruppi di potere: questo è il senso ultimo della democrazia che da sempre è smobilitazione del popolo, consegnato inerte e disarmato nelle mani dei potenti.La democrazia è una forma elegante e sosfisticata di oligarchia e di crimine organizzato. Oggi che abbiamo varato la videocrazia, la politica pura è meno sofisiticata nella cura delle forme e così si nota di più che decidono tutto gli Al Capone.

L’Islam è nemico o amico?

In assoluto non può essere un nemico; fermo restando che ha le pretese intolleranti proprie a tutte le religioni monoteiste del Libro, un credo volto al metafisico non può comunque essere considerato nemico da nessuno.Le stesse riletture storiche di scontro secolare e irriducibile tra Islam e Cristianesimo sono parziali e forzate. Tolleranza e intolleranza si sono alternate ancor più nel mondo musulmano che in quello cattolico, per non parlare poi del protestante.Altra cosa sono le letture politiche, talune autentiche talaltre artificiali, legate al cosiddetto integralismo islamico, ma bisogna distinguere con attenzione perché sono ambigue e pilotate.

Come le distinguiamo?

In primis tenendo conto dell'utilizzo mirato, e distorto, da parte della Casa Bianca delle teorie di Samuel Huntington sullo scontro di civiltà. Nel faticoso tentativo di applicare la dottrina Brzezinski per cercare di dominare un mondo non più bipolare, gli Usa hanno favorito, foraggiato e armato diversi fondamentalismi al triplice scopo di: rompere le relazioni politico-economiche tra le due sponde del Mediterraneo; destabilizzare i governi arabi a tinta socialnazionale; instaurare una psicosi collettiva che facilitasse il controllo degli individui atomizzati. La cooperazione tra Casa Bianca e integralismi islamici è palese, soprattutto in Bosnia e Kosovo. Se ne deduce che l'integralismo islamico è funzionale al dominio americano e lo si nota particolarmente nella dorsale balcanica ove viene utilizzato anche e soprattutto per impedire il nostro avvicinamento alla Russia.

L'Islam è quindi un focolaio di conflitti?

I cosiddetti fondamentalisti islamici sono un supporto di Wall Street, così come fu il caso delle bande partigiane. Questo genere di guerriglieri finiscono immancabilmente con l'essere gli ascari di quello che definiscono il “Grande Satana”.I fondamentalisti non sono così rappresentativi dell'Islam come lo si pretenderebbe sui media occidentali e soprattutto fanno, quando la fanno, una guerra all'Europa per conto terzi.Non è corretto pertanto parlare di minaccia islamica, vieppiù se lo si fa quando in Afghanistan e in Iraq ci siamo noi, per cause non proprio gloriose e con risultati davvero imbarazzanti. L'Iraq al tempo di Saddam era florido e solido, le chiese e le sinagoghe erano aperte e frequentate liberamente. Oggi l'abbiamo sprofondato in ogni genere di guerre di religione, in particolare tra sunniti e sciiti, e di odi tribali, bella prova! E parliamo di “invasione musulmana”?

E l'immigrazione?

L'immigrazione islamica non è preponderante, in Italia rappresenta sì e no il 12% dei flussi. Né si può sostenere che sia l'Islam che spinge ad emigrare; non fu il Cattolicesimo che indusse gli italiani e gli irlandesi a migrare nel passato, fu la povertà. Tra gli immigrati nelle grandi metropoli, specie a Londra e Parigi, gli integralisti che tanto ci spaventano sono minoritari e quasi tutti di seconda generazione, cioè privi d'identità; le comunità islamiche invece sono molto moderate.L'immigrazione è un problema fondamentale ma non è un fatto religioso, quelle atea, buddista , cristiana sono drammatiche comunque, talvolta anche di più.Il processo s'inverte nella cooperazione e, quindi, come condicio sine qua non, nell'acquisizione di potenza da parte nostra, che paghiamo ancora gli effetti dell'ultima guerra. Il vero problema risiede nel fatto che noi europei non siamo potenti e, per giunta, siamo attanagliati da pensieri e ideologie proprie alla decadenza che hanno la funzione dell'AIDS: creano immunodeficienza e quindi uccidono, dall'interno. Come i tumori o le polmoniti sono conseguenze solo terminalmente letali dell'AIDS che di fatto uccide gli organismi, la maggior parte dei problemi che ci assillano dipendono dalla nostra disintegrazione intima e non sono risolvibili se non si parte dalla radice.

Parlerete di questo dal 27 al 29 novembre?

Anche; soprattutto della potenza e dell'immunodeficienza ed andremo a fare degli aggiornamenti sulla situazione nazionale e internazionale, oltre ovviamente a fare il nostro lavoro.
E' ancora possibile per chi lo si volesse iscriversi per partecipare?Resta, al momento, qualche disponibilità ma sono poche. In ogni caso ci siamo attrezzati per accogliere nella giornata-clou, cioè sabato 28 novembre, con pranzo incluso ma senza pernottamento, alla quota di 30 euro a persona.

I vostri riferimenti?Il sito www.centrostudipolaris.org e soprattutto quello del nostro quotidiano online www.noreporter.org oltre, ovviamente alla mia mail.

mercoledì 25 novembre 2009

Il Buon Governo di Milano

Care Amiche e Amici,

il Circolo del Buongoverno di Milano è lieto di invitarVi alla conferenza inaugurale del suo X anno di attività che si terrà lunedì 30 novembre alle ore 18.30 presso la sede di via Marina 1. L’incontro, dal titolo “I percorsi della politica dalla formazione all’amministrazione: le esperienze dei giovani” vedrà come relatori l’On. Lara Comi, deputata al parlamento europeo nel gruppo PPE – DE, Lorenzo Malagola, consigliere comunale di Milano, Nicolò Mardegan, consigliere provinciale di Milano. Avremo modo di ascoltare le esperienze di chi, pur venendo da percorsi diversi, è arrivato alla politica attraverso la formazione, in un periodo in cui questa diviene fondamentale per la costruzione dell’anima comune al PdL.
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lunedì 23 novembre 2009

La destra torna in edicola con IL BORGHESE del nord

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E’ finalmente in uscita, il prossimo dicembre, in tutte le edicole e librerie, il mensile “di destra” IL BORGHESE del Nord, nuova edizione della storica rivista fondata da Leo Longanesi. L’editore è l’imprenditore Luciano Lucarini, il direttore è il giornalista Roberto Timelli.

Vuoi sostenere questa importante iniziativa culturale ed editoriale? Puoi scrivere articoli e recensioni (di politica, storia, cultura, arte, economia, società, costume, cinema, spettacolo e sport) e collaborare attivamente alla diffusione della rivista (abbonamenti, pubblicità, presentazioni ed eventi).

Informazioni e contatti:

Roberto Jonghi Lavarini
www.destra-dx.it - www.il-borghese.it
robertojonghi@libero.it – 346.7893810
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venerdì 20 novembre 2009

Giulio Caradonna: Presente!

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Tutta DESTRA PER MILANO, commossa, rende l'estremo saluto ed omaggio all'Onorevole GIULIO CARADONNA, storico esponente del neofascismo, mitico dirigente della destra romana, per oltre quarant'anni Deputato del Movimento Sociale Italiano, e si stringe alla numerosa e patriottica famiglia, in particolare all'amico e Camerata GIGI TABONE ed a Sua moglie.

GIULIO CARADONNA: PRESENTE!

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Il Comitato DESTRA PER MILANO incontra il Presidente SILVIO BERLUSCONI

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giovedì 19 novembre 2009

Venerdì 27 a Milano: andiamo a cena con il Presidente SILVIO BERLUSCONI


VENERDI 27 NOVEMBRE 2009 – ORE 20.00
A Milano, Spazio 90 di Via Mecenate 90

Cena del Popolo della Libertà con
SILVIO BERLUSCONI


IGNAZIO LA RUSSA
ROBERTO FORMIGONI
GUIDO PODESTA’
LETIZIA MORATTI

Quota di adesione 50,00 €, pagamento anticipato.
Posti limitati, tavoli da dieci, prenotazione obbligatoria entro lunedì 23.

Informazioni e prenotazioni: Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com - fax 02.31801315 - cell 346.7893810

"Destra per Milano" con DESTRAFUTURO


Abbiamo il piacere di invitarVi alla presentazione di DESTRAFUTURO, dal momento che tale iniziativa politica e culturale (di destra) è stata accolta con grande interesse sia dai vecchi iscritti AN che da nuovi sostenitori del PDL.


Sabato 21 Novembre - Ore 14.45
Presso il Circolo Arti e Professioni
In Via Strambio 9 a Milano
(Zona Città Studi - Citofono Siciemme)

Interverranno storici esponenti della destra milanese,
fra i quali Flavio Nucci e Dario Vermi

Contiamo sulla Vostra presenza numerosa.

Dott. Carlo Brignolo Gorla (Portavoce)
Ing. Michele Puccinelli (Coordinatore)

http://destrafuturo.blogspot.com/
destrafuturo@gmail.com