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venerdì 9 novembre 2012

Euro-fregature...

ITALIA SPREMUTA DA FRANCO-MAROCCHINI Nessuno parla più dell’Accordo di libero scambio tra Ue e Marocco, approvato dal parlamento europeo lo scorso febbraio e che sta iniziando a mostrare i suoi effetti disastrosi. Accordo fortemente voluto dalla Francia che, guarda caso, è presente tra le maggiori aziende produttrici ortofrutticole marocchine attraverso società miste franco-marocchine e forte del fatto che la maggior parte dell’export verso l’Europa è “filtrato” dal loro mercato di Perpignan. L’accordo elimina con effetto immediato il 55% dei dazi sui prodotti agricoli e ittici marocchini in entrata nella Ue. Per l’Italia il problema sono soprattutto gli agrumi, in quanto la loro produzione è aumentata in Marocco di ca. il 50% nell’ultimo quinquennio, grazie anche ad aiuti di stato di ca. 800 €/ha, mentre l’export è aumentato di ben il 30%, metà verso la Russia, dove fanno concorrenza ai nostri prodotti, soprattutto clementine, mentre 1/3 viene in Europa. Nei prossimi 10 anni la situazione appare ancora più preoccupante: i due principali motivi di preoccupazione degli agricoltori italiani, riguardo all’ortofrutta marocchina, riguardano la forte competitività nei costi di produzione, grazie soprattutto al bassissimo costo della manodopera, e la qualità dei prodotti, soprattutto per quel che riguarda il rispetto degli standard fitosanitari europei. Le associazioni di categoria hanno già prospettato la perdita di migliaia di posti di lavoro e addirittura la desertificazione di alcune tipiche aree ortofrutticole nel Sud del Paese. Altro colpo di mannaia ad un settore già fortemente condizionato, se non represso, dalle PAC (Politiche Agricole Comunitarie) che contingentano la produzione nazionale, che rimane inespressa; soprattutto se consideriamo il fatto che il mondo della produzione agricola, unitamente a quello zootecnico, rappresenta l’elemento primario dell’economia di una Nazione. Manuel Negri La Destra

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