lunedì 23 luglio 2012
Marcello Veneziani lancia la Costituente di Destra.
Nato il Progetto Itaca. Veneziani alla guida di una nuova possibile Area-Destra di Giuseppe Sanzotta
Stavolta sono scesi in campo gli intellettuali. E il progetto ha poco di filosofico. È ambizioso e rischioso: fondare una nuova Destra. Capace di raccogliere tutti i pezzi di quella che è stata l’esperienza di questi ultimi venti anni. L’idea è partita da Marcello Veneziani e Renato Besana che hanno radunato nel monastero di Valledacqua ad Ascoli Piceno i rappresentanti di movimenti, amministratori, uomini di cultura. Tutti coloro che vorrebbero una rappresentanza capace di coniugare idealità e aspirazioni di una parte culturale del Paese con un impegno politico coerente. L’hanno chiamato progetto Itaca. E i proci, gli occupanti, sono i dirigenti del Pdl finiti così sul banco degli imputati. Accusati da Marcello Veneziani di aver scelto «una comoda eutanasia all’ombra di Berlusconi». Allora il sogno è quello di dar vita a un movimento extrapolitico, che diventi successivamente politico. Che metta in discussione le idee. Che recuperi le spinte ideali originali, capace di incidere e perfino di riuscire a rappresentare una Destra senza casa.
Progetto ambizioso che sconta la difficoltà di mettere insieme, sogni, nostalgie e concretezza. Così ci sono i nostalgici che si dicono con fierezza fascisti, e che inevitabilmente entrano in rotta di collisione con chi si preoccupa, come Sangiuliano, di pensare all’Europa e alla grande sfida in difesa dell’Occidente. C’è Torriero che pensa a una Costituente e alle primarie delle idee, c’è Buttafuoco che archivia l’esperienza degli ultimi anni. Ci sono gli amministratori, come il sindaco di Ascoli che chiede di cancellare le vecchie facce e per questo fa infuriare il regista Squitieri che, dopo un sonoro vaffa, rinuncia a intervenire e lascia la sala. Come primo incontro non poteva essere diversamente. Uno zibaldone di idee e proposte con un obiettivo, la ricerca di una nuova casa comune. E tanta voglia di partecipare alla costruzione di un nuovo modo di fare politica senza sondaggi o personaggi carismatici. La novità, indipendentemente dal seguito che questo neonato movimento avrà in futuro, sta nel fatto che una parte della cultura di Destra non si è messa al servizio di un partito, non ha proposte da fare a questo o a quello schieramento, ma vuole semplicemente fare piazza pulita dell’attuale classe dirigente per dar spazio a nuovi soggetti testimoni di una politica diversa.
Potrebbe essere un esempio contagioso, non solo a Destra, ma anche a Sinistra. Se ci sarà questo contagio avremo forse una novità importante per questo Paese, non sono gli intellettuali che si mettono a disposizione del potente di turno, ma con i rappresentanti della cosiddetta società civile vogliono dettare le regole per determinare classe dirigente e contenuti. Così velleitarismi e nostalgie a parte c’è una spinta forte per un ritorno alla politica, non vista solo come ricerca del consenso, ma anche come elaborazione di progetti, come condivisione di valori. Così i 4 gatti di Ascoli (come li ha definiti Veneziani) ora vogliono dar vita a una costituente e l’obiettivo è quello di costituire un partito. Anzi il partito della Destra italiana. Una strada in salita certamente. Ma in tutti gli schieramenti c’è la convinzione che una parte del Paese è delusa e non si riconosce nei partiti; però non vuole arrendersi all’astensionismo oppure ai fenomeni velleitari come i grillini. Ritenere che i convenuti di Ascoli possano riuscire è una scommessa ardita, forse nemmeno quotata. Ma il solco tra gli uomini delle idee e i partiti è stato aperto. Il futuro è ancora tutto da scrivere. Il rischio che prevalgano velleitarismi e voglia di pura testimonianza è notevole. Ma per gli uomini di Itaca sarebbe ancora più più rischioso restare ancorati ai vecchi uomini simbolo. Una cosa è certa: l’orologio della storia non si ferma.
Il Tempo – Spettacoli – L’intellettuale in cerca della Destra
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