lunedì 31 dicembre 2012
Elezioni 2013: nel buio di questa politica, seguiamo solo la nostra fiamma ideale...
Il quadro politico italiano, a poche settimane dalle prossime importantissime elezioni, è ancora molto confuso e veramente desolante. Il centro-sinistra di Bersani e Vendola è in buona forma, rigenerato dalla grande mobilitazione e partecipazione delle elezioni primarie ma è rimasto decisamente spiazzato dalle mosse di Berlusconi e di Monti. I centristi, vecchi e nuovi, organizzano le loro forze intorno alla cosidetta Agenda Monti, mettendosi ufficialmente a pieno servizio della plutocrazia mondialista (camerieri dei banchieri, avrebbe detto Ezra Pound). Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, dopo veleni, espulsioni e scissioni e la discesa in campo del concorrente giudice Ingroia, si trova in oggettiva difficoltà. Nel caos più completo, invece, è ancora il centro-destra, a causa delle schizzofreniche posizioni di Silvio Berlusconi, del fallimento del PDL, delle più o meno concordate scissioni interne (come quella dei "Fratelli d'Italia", guidati da Ignazio La Russa), e dei difficili rapporti con la nuova Lega di Roberto Maroni. Tragicomica la situazione della destra radicale che, dopo aver fatto fallire anche il progetto unitario Itaca di Marcello Veneziani, si presenta ancora una volta, divisa in almeno tre listarelle (cinque nel Lazio), con solo La Destra di Storace ad avere qualche speranza nei sondaggi. Per quanto ci riguarda, essendo una comunità militante di uomini assolutamente liberi, senza padroni e senza padrini, siamo estremamente esigenti e troviamo difficoltà a trovare un chiaro, sicuro e stabile riferimento partitico preciso, per il quale valga spendere le nostre energie. Il nostro cuore batte ancora per la vecchia Fiamma Tricolore, guardiamo con estrema attenzione ai nuovi movimenti di Giannino e Tremonti, ma ci sentiamo sicuramente più vicini al programma politico ed al pragmatismo missino de La Destra di Storace. Invece, il Centrodestra Nazionale, del quale pur fanno parte tanti nostri vecchi amici provenienti da una comune militanza in AN, sinceramente non ci convince e, sia nel nome che nei contenuti, pare essere solo una ambigua operazione di apparato e di salvataggio. L'unica amara certezza è che, la parassitaria ed assolutamente mediocre casta della partitocrazia vuole salvare se stessa, obbligandoci, ancora una volta, ad andare a votare con liste bloccate, con candidati nominati dalle segreterie e dalla correnti, senza alcuna possibilità di esprimere liberamente la nostra reale preferenza. "I porci tentano di salvarsi con il porcellum". Per questo, la prima cosa che ci preme è vedere i nomi dei candidati delle varie liste bloccate: la loro qualità, i loro curriculum, i loro meriti, le loro capacità oggettive, la loro rappresentatività politica, culturale, sociale ed anche geografica. Poi valuteremo, giudicheremo e condurremo la nostra spietata campagna elettorale, smascherando ipocriti e bugiardi, traditori e venduti, fedeli alle nostra decennale richiesta di selezione della classe dirigente secondo rigidi criteri di partecipazione, trasparenza e meritocrazia. Per ora, abbiamo deciso, da più di un mese, e concordato con l'amico on. Mario Borghezio di sostenere la candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della regione Lombardia, sia per la sua coerente opposizione al governo Monti, che per il suo innovativo programma politico, amministrativo e fiscale. Per quali liste e candidati, vedremo... Per le elezioni politiche saremmo intenzionati, nonostante tutto, a sostenere La Destra di Storace che, ancora una volta, ha ribadito, in maniera ufficiale, durante la direzione nazionale del suo partito, la sua volontà di riunificare la destra italiana, attraverso la redazione di un manifesto valoriale e prorammatico e la convocazione di una assemblea costituente. Ma, oltre a volere vedere, quali saranno i loro candidati (in Lombardia, ad esempio, abbiamo grosse perplessità), siamo assolutamente critici, come gli amici leghisti, alla ricandidatura, grottesca e non più credibile, del dinosauro Silvio Berlusconi alla presidenza del consiglio. Meglio di lui, se non l'amico Flavio Tosi o Tremonti, persino Angelino Alfano o altro candidato unitario e di bandiera. Nel buio di questa politica, continuiamo a seguire solo la nostra fiamma ideale. Questo, ad oggi, ultimo giorno del 2012, la nostra posizione politica: liberi, coerenti e determinati, LiberaMente di Destra! Speriamo nell'anno nuovo: AUGURI a Voi ed alla nostra amata Patria! - Comunità Militante di Destra per Milano -
domenica 30 dicembre 2012
Intervento di Piero Puschiavo.
Una breve riflessione. Da qualche tempo nell’ambiente di Destra e in parte del Centrodestra si nota un forte interesse verso i “nuovi” schieramenti volti a ridar vita alla fu Alleanza Nazionale.
Poiché sappiamo bene del palese fallimento che ha coinvolto non solo le finalità di questo maledetto partito ma molti dei suoi componenti non capisco come giustificare questa frenesia ottimistica. Vedremo quale forma prenderanno le coalizioni e poi ne farò un’analisi. Una cosa è però certa: la scesa in campo di Berlusconi appare, oltre che politica, anagraficamente sbagliata e non capisco dove si possano trovare le ragioni "politiche" per un'alleanza.
Piero Puschiavo
Documento politico ufficiale della Direzione Nazionale de La Destra di Francesco Storace.
La direzione nazionale de La Destra convocata in via d'urgenza in seduta straordinaria: Esaminata la situazione politica e preso atto della convocazione delle elezioni politiche per il 24 e 25 febbraio del prossimo anno, unitamente alle elezioni regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise.
Saluta con senso di liberazione patriottico la fine dell'orribile esperienza del governo capitanato dal professor Monti in stretta adesione alle volontà egemoniche della finanza speculativa emerse in un ambito eurocomunitario a trazione tedesca, e rende omaggio alle decine di migliaia di italiani che nello scorso mese di marzo sfilarono sotto le nostre bandiere a Roma contro l'esecutivo dei tecnici auspicando la fine di quell'esperienza da parte del Pdl.
Apprezza che dal partito principale dello schieramento alternativo alla sinistra si sia decretata, sia pure in ritardo ma comunque nella solennità della sede parlamentare, la fine del governo tecnico e che, al momento, pare naufragata ogni velleità di riproposizione di una coalizione sotto l'impresentabile leadership del professor Monti, simbolo di una politica inaccettabile dal punto di vista fiscale, sociale, nazionale
Prende atto, in presenza di una legge elettorale che rende arduo - per via dello sbarramento all'8 per cento - l'accesso al Senato di una formazione politica che voglia giocare il proprio protagonismo in entrambe le Camere e che quindi rende necessaria la verifica dell'esistenza delle condizioni politiche per far parte di una coalizione, le stesse possano ritrovarsi in uno schieramento di centrodestra come quello che si sta formando col generoso e appassionato tentativo del presidente Berlusconi
Individua nella prossima campagna elettorale la possibilità di porre fine all'ostracismo decretato nei nostri confronti nel 2008 dalla coalizione allora vincente, imposto dall'onorevole Fini i cui disegni distruttivi sono stati poi conosciuti e censurati dall'intera opinione pubblica nazionale, a conferma della giustezza della nostra, coerente posizione di allora e di oggi
Conferma la propria volontà di concorrere con il proprio simbolo elettorale che contribuì in maniera determinante alla vittoria del centrodestra nelle regioni Lazio, Piemonte e Campania nel 2010, alla costruzione di uno schieramento alternativo alla sinistra nella coerenza di un impegno bipolare cosi come unanimemente indicato a Torino nel congresso nazionale del novembre 2011, considerando come concreta la possibilita' di riapertura dell'esito elettorale, che non pare più scontato a favore della coalizione guidata dall'onorevole Bersani e caratterizzata negativamente dalle tesi del presidente Vendola, a partire da quelle inerenti la negazione sostanziale del diritto naturale in una confusa rivendicazione relativista dal punto di vista etico.
Afferma come ineludibile la necessità di una risposta morale all'altezza delle sacrosante aspettative dalla pubblica opinione riguardo al degrado dei comportamenti di certa politica come unica alternativa possibile al cosiddetto grillismo, che puo' essere ricondotto a dimensioni di minore entità se tutti i soggetti politici riscoprono la sobrietà come valore portante di nuovi comportamenti politici e istituzionali: l'abolizione di istituti di casta come i senatori a vita cosi come l'eliminazione di ogni auto di servizio istituzionale - ad eccezione di quelle legate a motivatissime esigenze di sicurezza - rappresenterebbero un primo esempio assieme alla riduzione degli emolumenti e degli apparati della rappresentanza e dell'alta burocrazia.
Individua, per sostenere convintamente la possibilità di battere lo schieramento di sinistra, di affermare un chiaro messaggio programmatico di natura sociale e legato all'affermazione di un incancellabile diritto alla sovranità del nostro popolo in campo politico, economico e monetario: la meta dell'Europa dei popoli e' raggiungibile solo partendo dalla costruzione politica del continente e non unicamente dal punto di vista finanziario. Da qui puo' credibilmente partire la denuncia del fallimento dell'operazione restauratrice che il professor Monti tenta incredibilmente anche sul piano elettorale, col duplice obiettivo di servire ancora una volta le pretese egemoniche della Germania di Angela Merkel sul piano esterno, e quello di condizionare come nel piu' triste passato un eventuale governo Bersani sul piano interno. E la monotona riproposizione di personaggi ancorati da almeno tre decenni a quei modelli passati della politica italiana ne sono prova.
Considera improponibile la riedizione di un'alleanza italiana nel nome del partito popolare europeo a cui afferma di volersi ispirare Monti con i suoi sodali, e del resto estranea anche alla collocazione de La Destra e della stessa Lega nord, che andranno piuttosto considerate come il valore aggiunto di una politica che riaffermi plasticamente il diritto alla sovranità popolare dell'Italia anche nelle concomitanti elezioni regionali, in particolare del Lazio e della Lombardia, con l'impegno diretto dei rispettivi leaders alla guida delle coalizioni regionali. Dal territorio puo' nascere quel polo della sovranità di cui ha bisogno l'Italia intera e per questo chiede al segretario nazionale, Francesco Storace, di impegnarsi in prima persona anche nella riconquista di una regione che gli fu sottratta grazie ad un presunto scandalo, il cosiddetto Laziogate, riconosciuto inesistente ben sette anni dopo. Pertanto propone la candidatura dell’On. Francesco Storace alla presidenza del Lazio a nome della coalizione di centro destra come unica alternativa capace di mobilitare l’elettorato di una regione che chiede certezze etiche e sicurezza di buon governo.
Saluta il generoso tentativo, per quanto tardivo, di tentare di ricostruire una casa comune della destra italiana anche nell'ambito del popolo della libertà, se corrispondono al vero le dichiarazioni attribuite agli onorevoli La Russa e Meloni in tal senso. Se dopo il fallimento finiano si individueranno le ragioni per far ritrovare insieme i protagonisti della stagione della costruzione della destra di governo, non saremo noi l'ostacolo all'affermazione di un progetto affascinante, da affidare alla guida di soggetti giovani, che ovviamente e' cosa diversa e alternativa rispetto ad una sorta di sezione italiana del Ppe, che e' già rappresentata nel centrodestra dal Pdl. Ma e' ineludibile il passaggio attraverso una fase costituente che ci impegniamo comunque a lanciare con i soggetti che saranno interessati anche dopo le elezioni politiche. Meno appassionante sarebbe l'ipotesi di un mero cartello elettorale sotto un simbolo comune, pur se in condizioni di parità rappresentativa, che comunque andrebbe proposto con un preambolo di carattere politico con gli impegni sopra sintetizzati.
Impegna tutta la struttura territoriale al massimo impegno nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali da consegnare alla sede del partito improrogabilmente entro il 7 gennaio 2013, ad una settimana dalla scadenza dei contrassegni di lista e della sottoscrizione degli apparentamenti di coalizione. La Destra italiana si appresta a tornare in Parlamento con il riconoscimento delle proprie ragioni: già questo rappresenta il coronamento della coraggiosa decisione che un gruppo di fondatori intraprese nel luglio 2007. Siamo certi che ce ne sara' reso merito.
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venerdì 28 dicembre 2012
Jonghi e Puschiavo per l'unità ed il rinnovamento della destra italiana.
Piero Puschiavo (presidente del movimento Progetto Nazionale Fiamma Futura) con Roberto Jonghi Lavarini (presidente del comitato Destra per Milano). I due storici esponenti della destra radicale, che si conoscono da oltre vent'anni (da quando erano rispettivamente capo del Veneto Fronte Skin e segretario provinciale del Fronte della Gioventù di Milano), hanno rinsaldato la propria amicizia e deciso una più stretta collaborazione politica e culturale, sopratutto per la selezione e formazione di una nuova classe dirigente e di nuovi militanti all'altezza delle prossime importanti sfide politiche. L'appuntamento è per il prossimo 26 gennaio 2013, a Verona, per l'importante assemblea generale dei circoli di Progetto Nazionale.
Per un "Fronte Nazionale", popolare, sociale, radicale, identitario ed anti-mondialista.
Grande successo per il convegno dibattito, organizzato da Gioventù Italiana de La Destra di Novara, sul futuro della destra italiana e le prossime elezioni politiche. Sono interventuti: Ivan de Grandis (segretario provinciale di Gioventù Italiana di Novara ed ottimo organizzatore dell'evento), Giuseppe Lonero (segretario regionale de La Destra del Piemonte), il toscano Gianni Musetti (segretario nazionale di Gioventù Italiana), il veneto Piero Puschiavo (dirigente nazionale de La Destra e coordinatore del Progetto Nazionale Fiamma Futura), il lombardo Roberto Jonghi Lavarini (presidente del comitato Destra per Milano e storico sostenitore della unità dell'area), Renato Besana (giornalista e saggista, promotore, insieme a Marcello Veneziani, del Progetto Itaca, laboratorio politico per il rinnovamento italiano), Vittorio Pesato (consigliere regionale della Lombardia, promotore del movimento dei Patrioti, ora vicino al partito Patria-Lavoro-Libertà dell'ex ministro Giulio Tremonti) e Federico Binatti (giovane e bravo vice segretario provinciale del Popolo della Libertà di Novara, proveniente da Alleanza Nazionale). Fra gli oltre duecento convenuti al dibattito, in sala, erano presenti anche: il Capitano Francesco Lauri (noto esponente dell'associazionismo patriottico, combattentistico e d'arma), Massimiliano Russo (presidente della associazione Etica in politica), il giornalista Fabrizio Provera (storico militante della destra magentina) e Valerio Zinetti (responsabile culturale de La Destra novarese e attivista della destra radicale ed identitaria). Tutti, anche se con diversi accenti, hanno convenuto sulla assoluta neccessità di unire e rilanciare la destra italiana in un solo "fronte nazionale" (popolare, sociale, radicale ed identitario), sul modello di quello francese di Jean Marie e Marine Le Pen, che difenda veramente la nostra sovranità nazionale, la libertà ed il benessere del nostro popolo.
giovedì 27 dicembre 2012
I giovani militanti de LA DESTRA e della FIAMMA Tricolore, uniti per un "FRONTE" sociale ed identitario.
Genova, 6 dicembre 2012. Dalla collaborazione tra Gioventù della Fiamma e Gioventù Italiana nasce il Fronte Sociale Identitario, che si renderà operativo nel capoluogo ligure già nei prossimi giorni con iniziative culturali, politiche, sociali. Dopo Attivisti Liguria sorge un’altra formazione che ha come obiettivo quello di dare una casa a tutta l’area cittadina di Destra, ora purtroppo dispersa. “Abbiamo avuto piena condivisione con gli amici di Gioventù Italiana ed è per questo che abbiamo avviato la collaborazione che sicuramente darà ottimi risultati” ha dichiarato Luca Dore, responsabile della Fiamma. Il FSI nasce per ricalcare lo spirito della collaborazione tra i movimenti giovanili de La Destra e della Fiamma, sanciti dall’accordo firmato a Genova il 21 settembre 2011 tra i rispettivi segretari, Musetti e Scotti”.
“Vogliamo dimostrare che unire le forze è fondamentale: gli avversari non sono i nostri vicini di casa ma le retoriche delle sinistre ed i liberismi contemporanei” dichiara Gandolfi, portavoce e portabandiera di Gioventù Italiana.
Camerata Manlio Sargenti: Presente!
E serenamente mancato, a 97 anni, intensamente vissuti, il Camerata Dott.Avv.Prof. Manlio Sargenti, Capitano degli Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale, Capo di Gabinetto del Ministero della Economia Corporativa durante la Repubblica Sociale Italiana (fra gli estensori dei 18 Punti di Verona), dirigente nazionale e consigliere comunale del Movimento Sociale Italiano (del quale è stato uno dei fondatori), presidente onorario della Fiamma Tricolore.
E' morto giovedì 21 dicembre, a 97 anni, Manlio Sargenti, sottosegretario a Salò e materiale estensore della "Carta di Verona". Come spiega in questa intervista, era stato tra i fondatori del Movimento sociale nella speranza che inverasse gli ideali della Repubblica. Si era perciò allontanato nel 1956, insieme ad altri socializzatori, come il geografo Massi, esponente di rilievo del corporativsmo. Presidente onorario della Fiamma tricolore, aveva presieduto il secondo congresso.
Sull'importanza della socializzazione nel pensiero e dell'azione dell'ultimo Mussolini sviluppa interessanti riflessioni Maurizio Murelli, proprio a partire dal confronto con l'economista fascista.
"Tra i miei appunti di conversazione con Manlio Sargenti, sottosegretario al Ministero per l’Economia in RSI che lavrò per conto del ministro Giuseppe Spinelli e, cosa importante, redasse materialmente la carta della socializzazione, ne seguì i vari aggiustamenti e ne curò la riproduzione tipografica risulta questa domanda: “Cito da L’ideologia del fascismo” di A. James Gregor: “Nel gennaio 1945, quattro mesi prima della sua morte, Mussolini nominò Giuseppe Spinelli Ministro del Lavoro e gli affidò la responsabilità di disseminare “mine sociali” sul suolo italiano. Mussolini sperava che il processo di socializzazione potesse essere portato ad un punto tale da non poter essere rovesciato dalla restaurazione monarchica e capitalista, sperava cioè che il Fascismo potesse lasciare in eredità all’Italia del dopoguerra un’economia socializzata”. In questa affermazione del Gregor io vedo un uso “tattico” della socializzazione, per quanto essa, è del tutto evidente, corrisponda ad una esigenza di giustizia sociale. Come se in clima di emergenza con la caduta traumatica del Fascismo, la nascita in situazione di emergenza della RSI, Mussolini si sia preoccupato maggiormente di intralciare monarchici e capitalisti intesi come maggiori ostacoli alla pratica di un equa giustizia sociale piuttosto che perpetrare il fascismo. Infatti se la socializzazione nasce in clima di emergenza la concezione corporativa con il relativo statuto nasce a ragion veduta dopo 10 anni di prassi fascista. La socializzazione fa a pezzi la sintesi fascista conseguita negli anni ’30 e recupera solo uno delle idee antemarcia, vale a dire che siamo già al “neofascismo”. Si può dunque affermare che la socializzazione sia pensata per avantaggiare i socialisti nella rifondazione dell’Italia? Che Mussolini l’abbia accettata e sostenuta a prescinndere dal fatto che il fascismo gli sopravivesse, che cioè la socializzazione non fosse qualcosa di esclusivamente fascista ma qualcosa in una certa qual misura “neutra”, condivisibile per esempio con i socialisti che apparivano agli occhi di Mussolini come la terza forza più credibile in Italia dopo Monarchici e comunisti?”
Dico subito che la risposta fu complessa. Primo: Sargenti è a tutt’oggi fedele alla idea di socializzazione che reputa come unica alternativa al modello produttivo-sociale in vigore. Secondo: Sargenti non ha elementi per confermare o smentire la mia ipotesi sul pensiero di Mussolini. Di certo dà per scontato che in RSI si lavorava e ci si batteva per l’onore d’Italia e la giustizia sociale prescindendo dal Fascismo. Nel senso che c’erano coloro che facevano valere la nuova idea di Fascismo come c’erano quelli che facevano valere la vecchia ma c’erano pure coloro dal fascismo prescindevano e si erano aggregati per ragioni varie. Se altri che ho intervistato mi hanno detto che su Mussolini avevano molto peso come consiglieri Gentile e Bombacci, Sargenti su Bombacci è più cauto, ma da ciò che si può ricavare dalla conversazione con lui e con altri politici (politici, non combattenti) la sensazione che si ricava è proprio quella di socializzazione intesa come qualcosa che va oltre il fascismo".
domenica 23 dicembre 2012
AUGURI !
AUGURI! Il mio augurio è che il nostro Gesù Bambino, Re Sole del Natale Solstizio d'Inverno, porti giustizia sociale e vera pace al mondo, serenità e benessere (spirituale, fisico ed anche economico) a Voi, alle Vostre famiglie ed a tutti i Vostri cari. Preghiamo affinchè Dio protegga la nostra Europa Cristiana e benedica la nostra "buona battaglia ideale" in difesa della nostra Civiltà, della nostra Tradizione, della nostra Identità, della nostra libertà di popolo e della nostra sovranità di nazione. Natale 2012 - Capodanno 2013 (Roberto Jonghi Lavarini)
Importante dibattito sul futuro della destra italiana.
UNA DESTRA ALL'ALTEZZA DEI SOGNI CHE HO: RESOCONTO DEL CONVEGNO.
Sabato 22 dicembre presso l'Albergo Italia di via Solaroli si è svolta la conferenza “Verso una Destra all'altezza dei sogni che ho” organizzato dalla locale federazione di Gioventù Italiana, movimento giovanile del partito La Destra di Francesco Storace.
A fare gli onori di casa (in una sala gremita di circa un centinaio di persone giunte da tutto il Nord Italia) il segretario provinciale Ivan de Grandis che ha sottolineato l'alto valore culturale e politico del convegno, durante il quale sono intervenuti vari esponenti della Destra Radicale Italiana.
Gianni Musetti, segretario nazionale di Gioventù Italiana ha rotto subito il ghiaccio: “Oggi l'Italia e l'Europa sono vittime del più grande complotto economico e finanziario della loro storia: l'Unione Europea non è nata certo per gli interessi dell'Europa, bensì per gli interessi degli speculatori finanziari del panfilo Britannia negli anni '90. Il centrodestra oggi può rigenerarsi solo affermando una netta contrarietà alla ripetizione del Monti – bis e proponendo un programma che abbia alla base la riconquista della nostra sovranità nazionale. Compito del nostro partito è quello di essere il faro di questo nuovo percorso del centrodestra e della politica italiana”.
Sulla stessa scia Roberto Jonghi Lavarini, presidente del Comitato Destra per Milano, il quale ha ricordato che “Sovranità è un termine comprensivo di tutti gli aspetti: economico, militare, politico, culturale, etnico. Per questo come Destra per Milano abbiamo deciso di appoggiare La Destra di Francesco Storace, ma allo stesso tempo ci appelliamo perchè La Destra apra le sue liste sia alla società civile che alle altre realtà della Destra Radicale, per poi convocare dopo le elezioni un congresso costituente di un partito unico sul modello del Front Nationale di Le Pen. Questa è un'occasione storica per la Destra Italiana – conclude Jonghi – ed eventuali divisioni e personalismi non fanno altro che il gioco della plutocrazia mondialista”. Jonghi non mostra certo entusiasmo verso la nuova creatura degli ex AN “Centrodestra Nazionale”: “Solo un espediente per conservare le poltrone”, è la sentenza lapidaria del “Barone Nero”.
Piero Puschiavo, presidente di Progetto Nazionale Fiamma Futura (federato con il movimento di Storace) traccia un bilancio della situazione non senza qualche dato negativo: “L'esperimento del centrodestra al governo è stato fallimentare. In vent'anni questa destra non si p concentrata sulle battaglie che invece sono nel suo dna: immigrazione e lavoro in primis. La prima lasciata alla Lega, la seconda alle sinistre. Non si può ora proporre nuovi progetti unitari senza un cambio di marcia e di persone.”
Renato Besana, editorialista di Libero e promotore assieme a Marcello Veneziani del Progetto Itaca ricorda la necessità di un'unità delle forze di destra, che però deve nascere dalla base dei militanti, non dalle dirigenze. “In questi mesi abbiamo tentato di creare una lista unitaria per le regionali lombarde puntando sull'effetto valanga, cioè sul fatto che si creasse un precedente da esportare nelle altre regioni. Ma ahimè i veti incrociati dei vari partiti hanno reso impossibile l'esperimento”.
Vittorio Pesato, consigliere lombardo del Popolo della Libertà e fondatore della rete Patrioti d'Italia parla di una destra che abbia tre parole d'ordine: sovranità, crescita e bisogni. “Non cadere in nostalgie e guardare invece alla società dell'economia reale della piccola media impresa. Il governo Monti è stato disastroso in questo ambito, distruggendo l'economia reale e impoverendo il ceto medio”.
Sempre per il PdL ha portato il saluto Federico Binatti, consigliere comunale di Trecate che ricorda l'alleanza con La Destra delle ultime amministrative trecatesi: “Abbiamo dato vita ad un nuovo centrodestra, spazzando via chi dopo anni di governo comunale aveva ormai fallito. Se dovessero chiedermi che Destra sogno – continua Binatti – non direi certo un partito che candidi nelle proprie liste veline e indagati per mafia: mai a 17 anni quando inizia a fare politica mi sarei immaginato di
poter passare situazioni simili. E Monti non è mai stato (in quanto da me non votato) il mio presidente, e mai lo sarà in futuro”.
Giuseppe Lonero, segretario regionale piemontese della Destra conclude affermando: “Sogno un'Italia forte e che abbia un futuro per i nostri figli. Di certo quando dico Italia forte non intendo per lo spread (come ha affermato in questi giorni Monti), bensì forte della sua identità e della sua tradizione.”
Un convegno molto partecipato che ha comunque segnato una collaborazione tra forze identitarie che si esaurirà nella sola giornata di sabato.
Gli ospiti infatti concordano nella necessità di ripetere questo genere di iniziative, e Ivan De Grandis, ringraziando i numerosi partecipanti concludendo: “Lascio tutti con una riflessione: sui temi dell'invasione islamica e del lavoro la Destra deve dire con forza la sua. L'immigrazione islamica è ormai una vera invasione di masse portatrici di un'ideologia antitetica alla nostra e che mira a sostituire la nostra civiltà europea e cristiana con il culto della mezzaluna. Mentre invece sul lavoro, noi che siamo eredi di chi propose la Socializzazione delle aziende non possiamo lasciare questo terreno ancora una volta terreno esclusivo della sinistra.” Una riflessione condivisa ampiamente dagli ospiti.
Un incontro che quindi ha fortemente rafforzato La Destra in vista della campagna elettorale del 2013, che il partito vede come un referendum tra chi difende la sovranità nazionale italiana e chi invece vuole continuare a sacrificare il popolo italiano sull'altare dell'alta finanza mondialista.
http://gioventuitaliananovara.blogspot.it/2012/12/una-destra-allaltezza-dei-sogni-che-ho.html
venerdì 21 dicembre 2012
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale.
Dai due gruppi scissionisti del PDL, guidati dagli ex AN Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, e dal liberale piemontese Guido Crosetto, nasce, a destra, un nuovo partito: Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale. Quello che sembrava una mero progetto di salvataggio di una casta politica, sembra trasformarsi, fortunatamente, in qualcosa di diverso e di migliore. Staremo a vedere ma la Meloni ha già dichiarato: 1) Mai con Monti, 2) Berlusconi è meglio che non si ricandidi, 3) Elezioni primarie per la scelta dei candidati. Tre posizioni chiare che condividiamo. I dubbi rimangono, perchè, sempre la Meloni, ha confermato di avere come riferimento politico il democristianissimo Partito Popolare Europeo e, poi, purtroppo si tornerà a votare, per le elezioni politiche, ancore con "il porcellum" e le liste bloccate con i parlamentari scelti dai capi dei partiti. Avremmo sicuramente preferito scelte più coraggiose ed una fusione con La Destra di Francesco Storace, per ricostruire un nuovo e grande Movimento Nazionale che difendesse l'identità, la libertà e la sovranità del nostro popolo. Siamo ancora in tempo... F.to DESTRA PER MILANO
17:25 21 DIC 2012 - (AGI) - Roma, 21 dic. - Faranno le primarie per scegliere i candidati da mettere in lista, garantiscono che uno dei criteri di selezione sara' il merito, vogliono riformare il centrodestra e confermano l'alleanza con il Pdl di Silvio Berlusconi, purche' non stiano con Monti. Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa lanciano ufficialmente nell'agone politico 'Fratelli d'Italia-Centrodestra nazionale', con tanto di presentazione del simbolo (sfondo blu con tre fili tricolore uniti tra loro da un unico nodo) e intonazione dell'Inno di Mameli. Tutto il 'lancio' del nuovo soggetto politico avverra' rigorosamente tra la gente (sotto le arcate della Galleria Sordi a Roma) e lontano, come inizialmente previsto, dal palazzo. La Russa e' ottimista, supportato dai sondaggi: "Ad oggi abbiamo gia' il 4%, ma ci danno un 14% di potenziali elettori". Meloni conferma la "scelta di lasciare il Pdl", ma il nuovo movimento "continuera' a stare nell'ambito del centrodestra e i suoi valori di riferimento sono quelli del Ppe" e annuncia che "non saranno candidati i condannati almeno con una sentenza di primo grado". L'ex ministro rivendica la scelta fatta: "Avremmo potuto restare sotto la coperta" del Pdl "con tutte le garanzie, ma vogliamo rischiare".
"Fratelli d'Italia": Meloni, La Russa, Storace ed il futuro della destra italiana.
“Fratelli d'Italia nasce per incarnare quei valori come la partecipazione, la democrazia, il merito" con questa dichiarazione, Giorgia Meloni e Guido Crosetto, ieri sera, hanno annunciato la loro uscita dal PDL. Si tratta di valori assolutamente condivisibili che noi (di Destra per Milano ma anche di Destrafuturo) abbiamo sempre pubblicamente sostenuto, con forza, in tempi non sospetti, rimanendo praticamente inascoltati. “Rinnovamento, partecipazione, trasparenza e meritocrazia” continuiamo, da anni, ad invocare ed ora, vogliamo proprio vedere come tali buoni propositi del “gigante e la bambina” saranno realmente applicati alla politica, alle liste ed alle candidature alle prossime elezioni regionali e politiche, dove, ricordiamolo, si andrà ancora a votare con il “porcellum”, voluto e mantenuto dalla casta partitocratica per salvare se stessa, ovvero con liste bloccate e parlamentari nominati dai partiti. Per la coppia degli innovatori ex pidiellini sarà molto difficile rispettare veramente tali valori e promesse, e mantenere la tensione ideale ed il consenso della base militante, facendo accordi con il “Centrodestra Nazionale” di Ignazio La Russa (intenzionato a salvare/ricandidare i soliti noti parenti, amici e compaesani) e dovendo ancora sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza del consiglio, alleandosi, quindi, anche con la nuova Forza Italia che sicuramente sarà piena di “gente capace e meritevole, del mondo del lavoro”, come le olgettine. Vedremo, analizzeremo attentamente e verificheremo nel dettaglio, tutte le mosse e tutti i nomi. Ripeto, “la speranza è sempre l’ultima a morire”: magari, lo speriamo veramente, ci sarà quella svolta auspicata dagli elettori di destra, ovvero il necessario rinnovamento generazionale e nominale della classe politica. In tal caso, solo a queste condizioni e con queste precise garanzie politiche, nel nuovo “movimento nazionale” potrebbero confluire anche La Destra di Francesco Storace e la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, e noi con loro. Altrimenti, rimane sempre valido il saggio detto della nostra tradizione popolare: “meglio soli che male accompagnati.” Roberto Jonghi Lavarini (Comunità Militante di Destra per Milano - http://destrapermilano.blogspot.it/ - destrapermilano@gmail.com)
giovedì 20 dicembre 2012
Con La Destra di Francesco Storace, per l'unità ed il rilancio della destra italiana!
Nella foto, da sinistra: Renato Santin, Roberto Jonghi Lavarini, Andrea Colella, Francesco Lauri e Beppe Mambretti.
Gli ex AN di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni stanno ancora decidendo come meglio posizionarsi in vista delle prossime elezioni, mentre la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli sembra pensare ad una impossibile corsa solitaria. Intanto è stata fissata per il prossimo 24 febbraio 2013 la data definitiva per le elezioni politiche e regionali. Il tempo stringe, servono chiarezza e coraggio, per questo, perseguendo sempre l'unità ed il rilancio della destra italiana, invocato da Marcello Veneziani e Renato Besana ma anche da tutta la base militante, abbiamo deciso di sostenere il movimento che, in questo momento, ha, realisticamente, il progetto politico più serio e credibile, e le maggiori possibilità di successo elettorale: La Destra di Francesco Storace, Teodoro Buontempo, Adriano Tilgher, Nello Musumeci, Piero Puschiavo e Giuliano Castellino. In attesa della auspicata unità a destra, non possiamo permetteci di perdere tempo e nemmeno di disperdere il consenso elettorale. Per questo, sosterremo il nuovo responsabile milanese de La Destra, Avv. Benedetto Tusa, storico dirigente che conosciamo e stimiamo, nella raccolta delle firme neccessarie alla presentazione delle liste elettorali, magari, esprimendo anche qualche nostro candidato. F.to Comunità Militante di Destra per Milano - destrapermilano@gmail.com
“In effetti, uno se lo chiede. A che serve un nuovo contenitore nel centrodestra promosso da chi esce dal Pdl in dissenso con i metodi del Pdl per poi ritrovarsi ad appoggiare il leader del Pdl? E' la domanda che ruota attorno a questa strana idea partorita dalla mente tumultuosa di Ignazio La Russa”. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia.
“Con lui ne abbiamo parlato l'altra sera a cena, in un ristorante romano, dove stavamo facendo assieme a Roberto Buonasorte il punto sulla nostra raccolta delle firme per le liste de La Destra alle elezioni politiche. Mi sono permesso di suggerire a La Russa - che cenava al tavolo accanto - di stare attento a non dare l'idea di una semplice operazione salvaseggi, umana, cameratesca se si vuole, ma senza alcun collante di carattere politico.
Ci sono cose che non si capiscono. Ad esempio, non si fa An con Guido Crosetto, gagliardo esponente di una cultura più liberista che liberale; e non si rifà An semplicemente con lui. In primis perché non c'e' più Gianfranco Fini che comunque ne ha rappresentato il leader. E poi, non ci sono i protagonisti, quelli che venivano dal MSI - Alemanno, Matteoli, Urso e nemmeno Gasparri - e quelli che venivano da altre sponde - Fisichella, Fiori, Selva, tanto per citarne alcuni - insomma, chi l'aveva creata.
Qual e' il fascino di una proposta politica come questa – continua Storace - e' tutto da decifrare. Non ce la vedo una folla di astenuti pronta ad uscire di casa per recarsi alle urne per votare centrodestra nazionale o come si chiamerà. Non credo neanche che possa richiamare l'attenzione di qualche nostro elettore. In fondo pare solo un'operazione - che comunque va rispettata - interna al Pdl.
Se a La Russa si avvicina la Meloni, al massimo ci chiederemo se se ne avvantaggia più lui o lei. Ma rischia di smarrirsi persino il fascino della bellissima manifestazione di domenica scorsa a Roma. Tutte quelle persone, credo, non sono arrivate nella Capitale per ritrovarsi un soggetto politico di cui uno e' presidente e l'altra segretaria e Crosetto chissà che cosa. Se si vuole fare una cosa veramente di destra, il luogo dove farlo c'è già, ed e' un partito che guarda prima al progetto e poi ai seggi.
Se ci vogliamo provare noi siamo qui. Ma non ci si chieda di ammainare una bandiera senza un'idea – conclude Storace - per il futuro che vada oltre le nostre persone”.
Il Cavaliere colpito dalle crescenti adesioni al partito de La Destra, ora rappresentata in bei sei consigli regionali, dopo l'arrivo dell'altoatesino Mauro Minniti
"Fra poco superi Casini", così mi ha accolto ieri a palazzo Grazioli Silvio Berlusconi, per un colloquio che avevamo in programma sulla situazione politica in Italia. Aveva in mano sondaggi che lasciano nutrire la speranza che la partita e' tutt'altro che scontata e si può sovvertire un pronostico che sembrava davvero triste: "Come nel '94", dice il Cavaliere. E io gli dico: "Magari meglio del '94", memore del ribaltone.
Comunque, la storia di Monti mi pare già finita, sarebbe inaccettabile continuare a gingillarsi attorno al destino di un premier che sembra prendersi gioco degli italiani. Annunci tutto quello che vuole, la campagna elettorale sta per cominciare e lo schema di gioco e' segnato. L'alternativa a Bersani non sara' rappresentata dai seguaci del premier tassaiolo, ma ancora una volta andrà ricercata in un centrodestra che può ritrovare un senso comune.
Sui giornali di sinistra si gioca sul perimetro della coalizione. Su questo Berlusconi non ha dubbi e vuole che La Destra sia protagonista nell'alleanza. Io gli ho detto che non soffro di gelosie per quello che succede in casa loro, prova ne siano le adesioni che continuano ad arrivare, l'ultima in ordine di tempo quella di Mauro Minniti, consigliere regionale in rappresentanza dell'Alto Adige. Da ieri anche lui sta con noi e sono sei le assemblee regionali con rappresentanza de La Destra: Lazio, Campania, Sicilia, Abruzzo e Friuli sono le altre cinque.
Ora si parlera' del programma e ho già detto ad Angelino Alfano che nel nostro manuale della sovranità si troveranno molte idee per una battaglia politica seria che trovi spunti notevoli di convergenza.
Poi, il Lazio. Bisognerà discutere anche della presidenza della regione. Berlusconi appare ancora convinto della mia candidatura, ma e' bene - gli ho detto - verificare e testare ogni disponibilita'. Poi si parta, pero', che già troppo tempo e' stato lasciato alla propaganda avversaria. Noi, intanto, raccogliamo le firme. La vittoria dipende anche dalla nostra capacita' di mobilitazione. FRANCESCO STORACE - Segretario Nazionale de LA DESTRA - http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xMcvs2Sollg
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