CCP

mercoledì 28 agosto 2013

Siria: con ASSAD contro il mondialismo!


 
Ancora una volta, il mondialismo plutocratico cerca/inventa una scusa per potere attaccare ed invadere uno stato libero e sovrano, per sfruttarne le ricchezze e minarne l'identità. Anche in Iraq avevano raccontato la colossale balla delle a...rmi chimiche, per giustificare la loro guerra imperialista per accaparrarsi il petrolio. Per questo noi stiamo con il popolo e la nazione siriana, con il regime laico e nazional-socialista di Bashar Al Assad (sostenuto dai cristiani e dal presidente russo Vladimir Putin) che combatte il terrorismo islamico, il sionismo internazionale e la plutocrazia mondialista!


 
 

sabato 17 agosto 2013

Preghiere ma anche armi per i "fratelli cristiani"...



Egitto: oltre 60 chiese copte assalite, profanate e distrutte, e centinaia di cristiani martirizzati ed uccisi dagli estremisti mussulmani sunniti. Questi sono i risultati della fasulla primavera araba, della utopica democrazia islamica, de...gli interessi del sionismo internazionale e della suicida miopia buonista occidentale. Certamente giusto pregare per i nostri fratelli cristiani copti egiziani ma è venuta l’ora, con cavalleresco spirito di fratellanza e giustizia, di sguainare la spada di San Giorgio, in difesa della loro incolumità fisica e della loro libertà, finanziando ed armando le loro milizie di autodifesa. Attraverso l’associazione internazionale “Fratelli Cristiani” (promossa da alcuni autentici patrioti cattolici tradizionalisti francesi e cristiano maroniti libanesi), ora è finalmente possibile aiutare concretamente le antichissime comunità religiose delle Chiese Orientali a difendersi dal terrorismo, in Egitto come in Siria ed Iraq. Informazioni e contatti: destrapermilano@gmail.com
 

Destra per Milano: in azione anche in agosto!

 
Sempre presenti e vigili, anche in agosto, in difesa della sicurezza e della proprietà privata dei milanesi, ed a sostegno concreto dei nostri anziani soli a Milano. Info: destrapermilano@gmail.com

Vacanze cameratesche...

 
Grigliata cameratesca con il Comandante, il Professore, il Barone, Graziano ed il Tromba...

 
Il domani appartiene a noi (a loro), se li educhiamo bene, fin da piccoli...

Egitto: noi tifiamo per il Generale Al Sisi !

Noi tifiamo per i carri armati e l'esercito del Generale Abdul Fattah Al-Sisi che difende la libertà del suo popolo, la laicità della nazione egiziana ed i nostri fratelli cristiani copti dagli estremisti e terroristi islamici che hanno già bruciato 40 chiese!


Brava Yelena Isinbayeva !

 
Brava la campionessa sportiva russa Yelena Isinbayeva che ha semplicemente difeso la verità, la legge naturale, la famiglia tradizionale ed il buon governo del presidente Putin!

martedì 13 agosto 2013

In ricordo di Pino Rauti

Quando mi è stato gentilmente chiesto, da un camerata ben più titolato di me, di scrivere qualcosa su Pino Rauti, inizialmente, mi sono tirato indietro perché non mi sentivo, certamente la persona più indicata a farlo. Infatti mio rapporto politico con Pino Rauti è iniziato tardi, è stato decisamente “complesso” ed è durato poco. Nel Movimento Sociale Italiano mi riconoscevo nella componente culturale “di destra” che faceva riferimento a Pino Romualdi e, a Milano, all’eurodeputato Franco Petronio. Al congresso missino di Rimini che elesse Rauti alla segreteria nazionale del partito, seguendo le indicazioni dei “romualdiani” milanesi (in particolare di Alfredo Mantica),  sostenni il suo avversario, Gianfranco Fini, indicato da Giorgio Almirante come suo successore. Nei mie anni di militanza politica, come dirigente locale del partito (del Fronte della Gioventù di Via Mancini, del Fronte Universitario di Azione Nazionale di Scienze Politiche in Statale e del MSI della sezione della storica “zona nera” di Milano - Porta Venezia), mi sono sempre schierato, con Ignazio La Russa, contro i “rautiani”, ritenendola, allora, la posizione più giusta, coerente ed a me congeniale.
Ovviamente, al di là delle divisioni e dei momenti congressuali, il Movimento era, comunque, una solida comunità umana prima che politica, ed io, come la maggioranza dei miei camerati, ho sempre servito lealmente la fiamma missina, a prescindere da chi fossero i suoi dirigenti, diventando personalmente amico di tanti “rautiani”, in particolare del loro rappresentante lombardo (e mio storico segretario del Fronte) Marco Valle. La mia, realista e lealista, appartenenza “almirantiana-finiana” però non mi ha certamente impedito di leggere tutte le opere di Rauti e di seguire attentamente tutte le sue, diverse e numerose, iniziative culturali ed editoriali (come il giornale Linea), rimanendo particolarmente affascinato (e direi segnato) dal fondamentale libro “Le idee che mossero il mondo” che consiglio, soprattutto ai giovani.

Anche quando nasce Alleanza Nazionale, rimango, critico ma disciplinato (come ed insieme al mio mitico amico Teodoro Buontempo), con la maggioranza dei missini che ha accettato il nuovo progetto e percorso politico, e non seguo Rauti ed il vecchio senatore milanese Cesare Biglia che invece daranno vita alla Fiamma Tricolore. Sarà solo qualche anno più tardi, nel 1999, che profondamente deluso e disgustato dalle abiure e dalle giravolte politiche di Fini (quanto dall’accondiscendente silenzio della sua classe dirigente), decido, come Presidente di Zona 3, insieme ad altri dirigenti e consiglieri (come i fraterni amici Riccardo Falcone e Sergio Spinelli), di lasciare AN per aderire alla Fiamma di Rauti che subito mi accolse con una lunga e calorosa telefonata.

Di Rauti ho un ricordo complessivamente positivo, di una persona assolutamente profonda, estremamente colta, che non si fermava mai davanti alle apparenze ed alle novità ma che ne cercava sempre di analizzare tutti gli aspetti, facendo continuamente ricerche e studi, per essere costantemente aggiornato sul mondo moderno che cambia così velocemente. Pino Rauti era uno studioso che non si arrendeva e fermava mai, cercando sempre di essere sulla cresta dell’onda, per continuare a “cavalcare la tigre”. In realtà, possiamo tranquillamente dire che, per lui, la Fiamma era “un peso”, nel senso positivo di un dovere d’onore, nei confronti della propria comunità e del proprio giuramento, fatto come Combattente della Repubblica Sociale Italiana, al Fascismo ed a Mussolini.

Mai avrebbe pensato, l’uomo dell’Andare Oltre e dei Campi Hobbit, di Fare Verde e dello sfondamento a sinistra, di guidare un piccolo partito “nostalgico”, ma si è fatto carico di questo onere, probabilmente anche contro voglia, per principio, per mantenere alta la nostra bandiera ideale e fede alla parola data. Questo era lo spirito che accomunava me (allora giovane dirigente della destra milanese che aveva sostenuto il progetto di Alleanza Nazionale) al “grande vecchio” del neofascismo italiano (storico capo della sinistra missina): dovevamo, a tutti i costi e al di sopra di ogni altra cosa (comprese la dialettica interna e le nostre personali carriere politiche), difendere la memoria, la dignità della nostra comunità umana e politica, il sacrificio dei nostri caduti, continuando a testimoniare le nostre idee, senza “lasciare soli” le migliaia di camerati traditi ed abbandonati dall’infame Fini. Di questo, con Rauti, abbiamo parlato spesso ed a lungo: Lui era un vero uomo della Tradizione, quindi, profondamente ancorato alla nostra storia (le famose “radici che non gelano mai”), guardava sempre avanti e pensava veramente al futuro, ma, non poteva concepire il tradimento di chi sputava nel piatto dove aveva mangiato fino ad allora, di chi disonorava la memoria dei propri padri, in cerca solo di potere fine a se stesso.

Avanti si ma senza rinnegare, questo è l’insegnamento principale, oltre ad un fortissimo senso di giustizia sociale, che mi ha lasciato Pino Rauti.

Roberto Jonghi Lavarini

giovedì 8 agosto 2013

In difesa della verità storica, della memoria e della giustizia!

 
E’ sicuramente giusto che Milano onori la memoria dei 15 partigiani fucilati, in Piazzale Loreto, il 10 agosto del 1944. Ma lo sarebbe altrettanto, ricordare che questi “resistenti” sono stati giustiziati, per rappresaglia, dopo un vile attentato esplosivo dei terroristi gappisti che, solo 48 ore prima (8 agosto), in Viale Abruzzi, colpendo un camion tedesco che distribuiva viveri alla popolazione, fece strage di 5 soldati tedeschi e di ben 13 innocenti civili italiani, da tutti dimenticati:
BARBIGLI GIANFRANCO, 13 anni
BELTRAMINI ANTONIO, 55 anni,
BERLESE AMELIA, 59 anni
BRAMBILLA Ettore, 46 anni
BRIOSCHI PRIMO, 12 anni
GIUDICI GIUSEPPE, 59 anni
MAGGIOLI GIOVANNI, 16 anni
MANICOTTI GIUSEPPE, 27 anni
MASNATA ENRICO, 21 anni
MORO GIANFRANCO, 21 anni
RE FINO, 32 anni
ZANINI EDOARDO, 30 anni
ZATTI GIANSTEFANO, 5 anni
Ai morti vanno aggiunti anche 13 feriti gravi che subiranno menomazioni e danni fisici permanenti ed una ventina di feriti lievi, oltre ai danni materiali. La documentazione storica prova, in maniera assolutamente inequivocabile, che le autorità fasciste della Repubblica Sociale Italiana e Benito Mussolini tentarono di fermare la rappresaglia ma che il comando tedesco fu inflessibile e, soprattutto, che nessuno degli “eroici” attentatori comunisti e dei loro capi (poi medaglie d’oro e deputati) si presentò per salvare i propri compagni partigiani, a differenza di quanto eroicamente fece il Carabiniere Salvo D’Acquisto. Piazzale Loreto, come le Fosse Ardeatine (dopo via Rasella) a Roma, furono tremende, quanto legittime, risposte militari alla precisa strategia terroristica dei comunisti (allora al servizio di Stalin) che volevano  creare un clima di violenza e repressione, sia per erodere il residuale consenso delle autorità fasciste, sia per eliminare la fastidiosa concorrenza degli odiati partigiani anti-comunisti (cattolici, liberali e monarchici), col i fine ultimo di dare agli Italiani, non la libertà o la democrazia ma una dittatura di tipo sovietico. Questa è la verità su quella che è stata, come giustamente rilevato da Gianpaolo Pansa, non un lotta di liberazione ma una tremenda e sanguinosa guerra fratricida.
Roberto Jonghi Lavarini - Destra per Milano
NB
Accompagnato da due ex Combattenti della Repubblica Sociale Italiana, da due famigliari delle vittime dell’attentato di Viale Abruzzi (8 agosto 1944) e da alcuni consiglieri di zona del centro-destra, questa mattina, ho depositato un fiore in memoria di questi ultimi dimenticati, un altro sul monumento ai partigiani e, l’ultimo, nel luogo simbolo della ferocia fratricida, ovvero dove vennero appessi e vilipesi i corpi di Benito Mussolini e dei suoi ultimi fedelissimi.

venerdì 2 agosto 2013

MARINE LE PEN a Milano, per l'EUROPA dei Popoli e delle Nazioni

 
Importante convegno politico europeo, in autunno a Milano, per costruire, anche in Italia, un grande Fronte Nazionale come quello francese di Le Pen.
 
 
La carismatica leader della destra popolare francese, Marine Le Pen, figlia del "vecchio leone" Jean Marie, segretaria del Front National che i sondaggi danno ad oltre il 20% dei consensi, verrà a Milano, ad un convegno organizzato dal Comitato Destra per Milano, dal titolo "Per una nuova Europa dei Popoli e delle Nazioni". Al convegno parteciperanno diversi esponenti della destra italiana ed europea, e non solo, tutti concordi sulla assoluta necessità politica di dar vita, anche in Italia, soprattutto in vista delle prossime importanti elezioni europee del 2014, ad un grande Fronte Nazionale, popolare, sociale ed identitario. Roberto Jonghi Lavarini, storico esponente della destra milanese e promotore della iniziativa, ha dichiarato che "bisogna superare i vecchi schematismi, pensionare la vecchia classe dirigente di Alleanza Nazionale che ha fallito la sua missione politica e costruire (secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza, rinnovamento e meritocrazia) una nuova forza che difenda la sovranità nazionale e la giustizia sociale". Fra gli invitati, ci saranno sicuramente il segretario de La Destra, Francesco Storace, l'eurodeputato leghista, Mario Borghezio ed Attilio Carelli della Fiamma Tricolore.
 
 
 

Sempre meglio Berlusconi delle "toghe rosse" giacobine!


 
Silvio Berlusconi non è certamente un "santarellino" e questo lo sappiamo benissimo, da sempre, ma la faziosità e l'accanimento di certi magistrati comunisti e giacobini sono ancora più evidenti e decisamente più preoccupanti. In questo caso specifico, in questo processo (dei 50 subiti e della decina in corso), Berlusconi è condannato, senza alcuna prova materiale, con la motivazione politica inquisitoria che "non poteva non sapere". Teorema assurdo, persino tragicomico, se si pensa al paradosso che gli ipotetici autori materiali del reato, ovvero i dirigenti e responsabili Mediaset, come Fedele Confalonieri, sono stati invece assolti. Il problema principale non è se Berlusconi abbia commesso o meno dei dei reati ma il fatto che solo lui viene costantemente indagato, preso di mira e perseguito (o perseguitato?) dalla potente casta delle "toghe rosse" mentre altri casi analoghi di loro amici e compagni non vengono minimamente presi in considerazione. Non è affatto vero che "la giustizia è uguale per tutti", al contrario, è macroscopico che esistono "due pesi e due misure" per indagare e giudicare e, "noi di destra" lo sappiamo molto bene e non dobbiamo mai dimenticarci dei nostri martiri e dei nostri perseguitati politici. Per questo, noi dobbiamo giudicare Berlusconi, politicamente, per quello che ha fatto o non ha fatto per il nostro Popolo e per la nostra Nazione.