lunedì 28 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
AUGURI
Auguro a Voi ed ai Vostri cari un sereno Santo Natale, in Famiglia e nel solco della nostra Tradizione cristiana ed europea, invitandoVi a festeggiare la nascita di Gesù Bambino (Re Sole solstiziale) in maniera sobria e riflessiva, con lo sguardo ed il cuore rivolti a coloro, purtroppo tanti, che stanno "peggio di noi", sopratutto in questo periodo di crisi economica e sociale.
Torniamo ad essere Comunità ed a pensare al nostro prossimo (etimologicamente a colui che ci è più vicino), cioè agli Italiani bisognosi, soli e malati (sopratutto anziani), esprimendo loro la nostra concreta vicinanza e solidarietà cristiana, patriottica e cameratesca.
Il 2010 dovrà essere l'anno della riscossa, culturale e sociale, prima che politica, della vera Destra (popolare ed identitaria), in Lombardia ed in tutta Italia, ed io Vi confermo il mio personale impegno in questa comune Battaglia Ideale di Valori e di Civiltà, chiamandoVi simbolicamente "all'armi".
A Voi ed ai Vostri cari auguro un felice Anno Nuovo, ricco di soddisfazioni personali e di benessere spirituale, fisico ed anche economico. Dio benedica noi, le nostre famiglie e la nostra amata Italia.
Roberto Jonghi Lavarini
giovedì 17 dicembre 2009
Solstizio d'Inverno 2009 a Milano
Solidarietà a Piergianni Prosperini!
Anche se, oramai da anni, abbiamo scelto ed intrapreso strade diverse, a Piergianni Prosperini, sono legato da una antica, profonda e sincera amicizia. Fui io che Lo convinsi, nel lontano 1994, ad aderire, con la Sua Lega Nuova, al progetto fondativo di Alleanza Nazionale. Fui io che proposi la fortunata sigla NorDestra per il Suo circolo. Fui io a coordinare le Sue prime camapagne elettorali, prima al Senato e poi al Comune.
Il vulcanico Piergianni Prosperini, simpatico e carismatico esponente della destra lombardo-veneta, non è solo Consigliere ed Assessore allo Sport della Regione Lombardia ma è l'uomo più forte e votato di AN a Milano (con quasi ventimila preferenze personali), colpire Lui vuol dire, quindi, danneggiare pesantemente il governo regionale e la maggioranza di centro-destra, a pochi mesi dalle elezioni. Si tratta quindi dell'ennesimo caso di toghe rosse e giustizia ad orologeria? E' logico porsi questo dubbio!
Riprendendo gli attestati di stima del Presidente Roberto Formigoni e del Ministro Ignazio La Russa, esprimo la mia massima solidarietà, sia umana che politica, all'amico Piergianni Prosperini, nella speranza di una giustizia giusta che accerti velocemente la verità. I veri amici si vedono nel momendo del bisogno!
Milano, 17 dicembre 2009
Roberto Jonghi Lavarini
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mercoledì 16 dicembre 2009
PRETORIANI della LIBERTA'
La Grande DESTRA del Nord
martedì 15 dicembre 2009
BERLUSCONI ringrazia DESTRA per Milano
DESTRA, dialogo e TRADIZIONE
domenica 13 dicembre 2009
SILVIO NON MOLLARE!
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sabato 12 dicembre 2009
AVANTI, a DESTRA, nel PDL
venerdì 11 dicembre 2009
ONORE E FEDELTA'
Con il Presidente BERLUSCONI per amore della nostra ITALIA
Milano, 11 dicembre 2009
Sulla faziosità politica della magistratura e degli ultimi tre Presidenti della Repubblica, Silvio Berlusconi ha semplicemente detto la sacrosanta verità! Il Presidente Berlusconi, attaccato da tutte le parti (dalla sinistra comunista e giacobina, dai poteri forti, dalla finanza internazionale, dagli interessi economici americani ed anche da pezzi della sua maggioranza e del suo stesso partito) è veramente "uno con le palle" che, in sintonia con la maggioranza degli Italiani, combatte come un "vecchio leone", per cambiare veramente l'Italia, partendo dalla non più procrastinabile modifica della vecchia costituzione antifascista. In Italia serve un nuova Repubblica Presidenziale e Federale, una sistema moderno e meritocratico, una vera economia sociale di mercato, un valorizzazione della nostra identità e delle nostre tradizioni, insomma, una vera e propria Rivoluzione Conservatrice. La vogliono gli Italiani e solo Berlusconi la può attuare, con la sua forza carismatica e popolare, contro tutte le vecchie incrostazioni di potere parassitario e lobbistico, e contro tutti i politicanti di professione che vivono di e non per la Politica. Per questo, ora più che mai, la vera destra è al fianco di Berlusconi: avanti per amore della nostra Italia!
Roberto Jonghi Lavarini
DESTRA PER MILANO con DELL'UTRI
nostro inviato a Palermo
da “Il Giornale” del 7 dicembre 2009
DESTRA PER MILANO con "Super Silvio"
10 dicembre 2009 ore 15:11 - http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_17075.htm
"Sono un premier super, con oltre il 60% degli apprezzamenti". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale intervenendo a Bonn al congresso del Ppe ha ricordato che fino a qualche tempo fa il suo gradimento era intorno al 68%, prima che la sinistra cominciasse la campagna di calunnie. "Io pero’ sono sempre piu’ forte e la gente dice: ’mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi’?".Nel corso del suo intervento, il nostro premier ha osservato che nonostante le centinaia di procedimenti e le migliaia di udienze che gli garantiscono un record universale della storia, è stato sempre assolto: "Per fortuna e’ solo una parte dei giudici che sta con la sinistra, mentre i giudici soprattutto del secondo e terzo livello sono giudici veri come negli altri Paesi. In Italia succede un fatto particolare, di transizione, a cui dobbiamo rimediare. E cioe’: la Costituzione italiana dice che la sovranita’ appartiene al popolo, e’ il popolo che vota ed e’ il Parlamento che fa le leggi, ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinistra questo si rivolge alla Corte Costituzionale che ha undici componenti su quindici che appartengono alla sinistra. Di questi, cinque sono di sinistra in quanto di nomina del presidente della Repubblica e noi abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra. Quindi da organo di garanzia la Corte costituzionale si e’ trasformata in organo politico che abroga le leggi decise dal Parlamento. Quindi la sovranita’ oggi in Italia e’ passata da parlamento a partito dei giudici. Una situazione transitoria visto che stiamo lavorando per cambiarla, anche attraverso una riforma della Costituzione".Silvio Berlusconi ha inoltre ricordato la vicenda del Lodo Alfano, la quale per le alte cariche dello stato prevedeva che "durante il loro mandato si potessero dedicare completamente alla cura degli interessi del Paese. Ma anche questa legge e’ stata abrogata dalla Corte costituzionale che ha praticamente detto ai giudici ’riprendete la caccia all’uomo’ nei confronti del presidente del Consiglio.In Italia si e’ formato un partito dei giudici e poiche’ la sinistra e’ allo sbando e non riesce ad avere ragione con la politica, cerca di farlo attraverso i processi. Di fronte a questa situazione, abbiamo una grande maggioranza in Parlamento che lavorera’ per cambiare questa situazione anche con una modifica della nostra Costituzione".
"Il Borghese del Nord" nuova edizione della storica rivista della destra italiana.
La presentazione ufficiale della nuova edizione mensile della storica rivista della destra italiana, si terrà lunedì prossimo, 14 dicembre, alle ore 17.30, presso la Sala Stampa del Consiglio della Regione LOMBARDIA, in Via Fabio Filzi 22 a Milano. Interverranno il Direttore ROBERTO TIMELLI, l'editore-promotore FRANCO POLVER, l'eurodeputato leghista MARIO BORGHEZIO, rappresentanti del mondo della cultura e della imprenditoria, associazioni professionali e di categoria, esponenti del Governo ed amministratori locali, dirigenti del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Siete tutti invitati, calorosamente a partecipare: assisterete non solo alla partenza di una nuova iniziativa editoriale ma all'inizio di una avvincente sfida politica e culturale, assolutamente trasversale ma, finalmente, orgogliosamente di destra!
giovedì 10 dicembre 2009
DESTRA è CULTURA (2)
dalle ore 10,00 alle ore 19,00
VIA XX SETTEMBRE 13/3-GENOVA
XX RASSEGNA DELL’EDITORIA DI DESTRA
Libri, riviste, poster, cd, dvd, magliette, felpe, sciarpe, gadgets, etc..
Via XX settembre 13/3, 16121 Genova–tel. e fax n. 010566718
www.ideemovimento.org - email: ideemovimento@interfree.it
mercoledì 9 dicembre 2009
DESTRA è CULTURA
Ottima iniziativa culturale di Casa Pound del Verbano-Cusio-Ossola alla quale parteciperanno importanti esponenti politici del Popolo della Libertà. I nostri complimenti al bravissimo ed attivissimo organizzatore Giovanni Ceniti. Anche a Milano vogliamo promuovere iniziative analoghe che coinvolgano le varie sigle della destra italiana, creando collaborazione e sinergie.
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lunedì 7 dicembre 2009
Onore al Santo Patrono di Milano
Il corteo era molto lungo. Sulla testa viaggiavano guardie papali armate. In mezzo i carri con i più alti dignitari e le provviste per il viaggio. La coda era invece formata dai nobili a cavallo che avevano accompagnato Giannetto Castiglione nella sua missione. Giannetto era scomodamente seduto all’interno del suo carro. Era circondato da sete preziose e morbidi cuscini di piume d’oca ma nonostante questo il viaggio era disagevole. Il carro traballava e rimbalzava sulle sconnesse strade che da Roma portavano a Milano. Da settimane andava avanti quello strazio. Tra un sobbalzo e l’altro Giannetto scriveva l’ennesima lettera a Pio IV, il papa, per aggiornarlo sulla missione che stava compiendo in nome suo. Giannetto Castiglione era il primo Gran Maestro dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Il papa lo aveva incaricato di andare fino a Milano per rinfocolare nella popolazione ambrosiana l’amore per i santi che ormai sembrava un po' spento. Giannetto aveva accettato di buon grado la missione senza tenere conto di quali scomodità avrebbe dovuto patire in un viaggio così lungo. Il carro si arrestò di colpo. Giannetto scostò le tende di broccato che lo separavano del mondo esterno e sporse fuori la testa. La colonna si stendeva avanti e dietro a lui come un serpente placidamente addormentato nel tiepido sole dell’ultimo autunno. Uno dei militari a cavallo accanto al carro gli disse che erano arrivati in vista di Milano. Giannetto saltò fuori. La sua schiena era stremata dai giorni trascorsi sul mezzo e una cavalcata gli avrebbe permesso di sgranchirsi un po’. Fece cenno a un soldato di preparare il suo cavallo e di portarglielo. La colonna era ancora ferma. I nobili che lo seguivano erano immobili sulle loro cavalcature in silenzio. Tra i soldati in testa al corteo sembrava serpeggiare una preoccupazione espressa dal mormorio che passava da un cavaliere all’altro. Mentre attendeva che il suo cavallo fosse pronto Giannetto passeggiò tra gli uomini cercando di capire cosa li angosciasse. E intuì che tutti temevano di ricevere un’accoglienza ostile dai milanesi che non avevano mai avuto forti simpatie papali. Per giunta era il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, giorno in cui si ricordava l’elezione vescovile del santo avvenuta nel 374, quasi 1500 anni prima. Come avrebbero reagito i milanesi? Un soldato si avvicinò a Giannetto tenendo salde le briglie del suo cavallo e lo aiutò a montare in sella. Bisognava risolvere il problema. Giannetto fece spostare i militare in fondo al corteo e i nobili in testa. Poi andò a parlare con l’addetto alle salmerie che in pochi minuti approntò una serie di sacchi che furono distribuiti a tutte le persone che guidavano il corteo. Infine la lunga colonna si mise in marcia, Milano ormai a poche centinaia di metri. Fu Giannetto Castiglione il primo a entrare in città. Dietro di lui decine di cavalli con nobili ed ecclesiastici. I milanesi cominciarono a radunarsi intorno a quel corteo di persone sconosciute. Giannetto attese pazientemente facendo avanzare il cavallo al passo verso il centro della città. Attese fin quando tra la folla non ci fu un numero sufficiente di bambini. Poi infilò la mano nel sacco che aveva poco prima fissato alla sella del suo cavallo, ne estrasse una manciata di dolci e piccoli giocattoli che tirò ai bambini tra la folla, subito imitato dai cavalieri che lo seguivano. In breve attorno al corteo si radunò una folla inneggiante composta prevalentemente di bambini. E qualcuno di quelli cominciò a gridare «oh bej, oh bei» (oh belli, oh belli). Il corteo arrivò fino alla basilica di Sant’Ambrogio seguito e circondato da una folla che pareva ormai oceanica e i cavalieri provenienti da Roma entrarono nella basilica in trionfo. Giannetto Castiglione si era assicurato la popolarità tra i milanesi e la sua missione fu portata a termine nel miglior modo possibile. Oggi il giorno in cui si ricorda l’insediamento come vescovo di Sant’Ambrogio, accanto a cerimonie di ordine dichiaratamente religioso come l’esposizione in Duomo della statua del santo finemente cesellata in argento, dono della corporazione degli orefici, insieme alle solenni celebrazioni che si svolgono nella basilica a lui dedicata, si ricorda anche quel giorno dell’inizio del XVI secolo, in cui Giannetto entrò a Milano, con la festa degli «Oh Bej! Oh Bej!» e le bancarelle che tradizionalmente cingono d’assedio il sagrato della basilica e tutte le vie circostanti (ma quest'anno si spostano al Castello Sforzesco) per distribuire ai bambini di tutta Milano dolciumi e giocattoli.
FARE OCCIDENTE e DESTRA PER MILANO
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LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE FARE OCCIDENTE
Alla cortese attenzione
Roberto Jonghi Lavarini
Associazione culturale “Destra per Milano”
Milano, 4 dicembre 2009
Gentile, Roberto Jonghi Lavarini ritengo opportune, in qualità di Presidente dell’ associazione culturale “FARE OCCIDENTE”, alcune precisazioni in merito alla presunta “collaborazione” tra le associazioni culturali “FARE OCCIDENTE” e “DESTRA PER MILANO”. Innanzitutto mi preme sottolineare come le due associazioni siano completamente indipendenti l’una dall’altra, e per tali ragioni non si è mai espressa e/o stabilita alcuna “collaborazione” organica tra le due. Diverso è il discorso circa la possibilità di confrontarci e condividere tematiche che riteniamo, entrambi, di comune interesse e che toccano la sensibilità politico-culturale di alcuni dei nostri rispettivi associati. Al fine di non disorientare i nostri rispettivi aderenti, credo sia utile un chiarimento circa la naturale condivisione di idee che può accomunare due realtà che hanno come obiettivo la difesa di principi e valori come la libertà e la democrazia. Di conseguenza Le chiedo di rimuovere notizie concernenti la nostra presunta “collaborazione” attuale. In attesa di un positivo riscontro, Le auguro buon lavoro.
IL PRESIDENTE
Elena Di Lorenzo
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Milano, 7 dicembre 2009
Sant'Ambrogio - Santo Patrono di Milano
Capiamo le esigenze poltiche ed i difficili equilibri di Romano La Russa, nella Sua duplice carica istituzionale di Assessore Regionale e Presidente del PDL della Provincia di Milano, quindi,
accettiamo amichevolmente, le preoccupate precisazioni della Dottoressa Elena Di Lorenzo, giovane Presidentessa di Fare Occidente.
Confermiamo, altresì, nella massima chiarezza e correttezza, gli accordi politici, personalmente presi da Roberto Jonghi con Romano La Russa (si conoscono dal 1986), al fine di creare, nel massimo rispetto reciproco, un dialogo, un confronto ed una futura collaborazione fra il Comitato Destra per Milano e la Libera Associazione Fare Occidente che, come giustamente ricordato, sono e rimangono due soggetti distinti ed autonomi.
Peraltro, stessa collaborazione politica e culturale, Destra per Milano l'ha, già da tempo, avviata con altre realtà politiche del Popolo della Libertà come l'Iniziativa Destrafuturo, il Centro Studi Storici e Politici Internazionali Patria e Libertà, il Movimento Destra Libertaria, il Movimento Destra Liberale, l'Area Identiaria, i Circoli del Buongoverno del Senatore Marcello Dell'Utri.
Il Direttivo di Destra per Milano
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domenica 6 dicembre 2009
Con Berlusconi e Dell'Utri contro le "minchiate" dell'infame assassino Spatuzza che, invece di essere ascoltato, andrebbe impiccato!
Il Senatore Marcello Dell'Utri è nato e cresciuto in quartiere popolare di Palermo denominato Brancaccio, una zona difficile e degradata, come, purtroppo tante altre realtà del meridione ma, grazie alla sua intelligenza ed alla sua grinta, è riuscito ad emergere ed a fare carriera al nord, diventando prima un manager e poi un politico di grande successo. Cosa non perdonanono a Lui, come al Sottosegretario campano Nicola Cosentino, i salotti della sinistra radical-chic? Di avere fatto carriera senza rinnegare le proprie origini popolari, la propria gente, le propria storia e le proprie frequentazioni giovanili e, sopratutto, di essersi schierato politicamente con il centro-destra dell'odiato Silvio Berlusconi. Marcello Dell'Utri è un vero uomo d'onore, nel senso positivo (etimologico e tradizionale del termine), perchè mantiene la parola data e non rinnega gli amici. Se a questo si aggiungono la sua "pretesa" di fare cultura, libera e non omologata, la sua passione per i libri antichi ed il teatro, e, sopratutto, il suo giudizio storico positivo su Mussolini ed il Fascismo, si capisce l'odio viscerale della sinistra comunista e giacobina, contro di Lui.
A Milano, la peggiore borghesia antifascista, classista e con la puzza sotto il naso, non gli perdona di essere "un terrone arricchito, amico di Berlusconi ed estimatore di Mussolini." Nel mio piccolo sono stato colpito da simili pregiudizi, dopo aver fatto politica, sociale e nazionalpopolare, a Quarto Oggiaro, un dirigente di Rifondazione Comunista ed uno pseudo-giornalista de La Repubblica (da me poi denunciati) mi hanno accusato di convivenze con la malavita di quel quartiere. Insomma, secondo il persistente razzismo ideologico ed odio di classe della sinistra, nei quartieri popolari, la politica devono farla solo loro, perchè gli altri (cioè noi di centro-destra) fanno solo speculazioni, cercando "voti di scambio" e curando i propri "loschi interessi".
Hanno ragione i quotidiani Libero ed Il Giornale a definire le dichiarazioni dell'infame assassino, oggi pentito e collaboratore, Spatuzza, con il loro nome: minchiate! Di questo si tratta, solo di parole infamanti senza alcun riscontro, dette, dopo quindi anni, non da un criminale qualsiasi ma da un vero e proprio mostro che ha ucciso oltre quaranta persone (fra le quali un sacerdote ed un bambino sciolto nell'acido) che oggi è manovrato politicamente dalle solite "toghe rosse" militanti ma anche dalla mafia che si sente accerchiata dalla controffensiva dello stato e dalle forti iniziative di questo governo che ha sbaragliato i nuovi vertici della criminalità organizzata, arrestando decine di pericolosi latitanti e confiscando beni per milioni di eruro.
Al Presidente Silvio Berlusconi ed al Senatore Marcello Dell'Utri, che conosco e stimo, esprimo tutta la nostra solidarietà ed il nostro pieno sostegno contro questa giustizia ad orologeria e contro lo speregiudicato uso politico dei pentititismo. Pentiti come il "signor" Spatuzza che in un paese civile, come gli Stati Uniti d'America, sarebbe già finito impiccato o sulla sedia elettrica, per i suoi crimini così efferrati, in Italia vivono, non solo come parassiti a spese dello stato ma come veri e propri "divi", intervistati, fotografati e persino "coccolati" da certi giornalisti della sinistra anti-italiana che li utilizzano per fare ascolto o, peggio ancora, per fare politica.
Roberto Jonghi Lavarini
Presidente del Comitato Destra per Milano
(Iscritto al Circolo del Buon Governo di Via Senato)
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giovedì 3 dicembre 2009
Più DESTRA nel PDL.
Nuovo Libro di Cesare Ferri: "Effetto Domino"
Il nuovo romanzo di Cesare Ferri, da comprare assolutamente
Mythos pag. 144 euro 15,00
Edoardo Regis, personaggio che può essere accettato o meno, ma che non può non essere discusso, fa del proprio odio un inno e un’arma contro la banalità dell’amore. Edoardo, l’homme révolté, odia gli altri esseri umani non perché misantropo, ma perché essi dimostrano di non provare quel vero amore che lui per primo (la contraddizione è soltanto apparente), prova nei confronti della vita. Non per nulla l’accusa che egli lancia verso i suoi simili è che non sono assolutamente capaci di assaporare, di gustare la vita attimo per attimo. Chi possiede il dono e la maledizione della lucidità esistenziale, chi pone quale primario elemento di riconoscimento il coraggio di guardare la vita in faccia, non può, al contempo, sopportare i comportamenti pavidi e incoerenti di chi segue la corrente della propria epoca.(dalla postfazione di Andrea Bedetti)
Cesare Ferri vive in un piccolo paese della Bassa Padana dopo aver a lungo abitato a Milano, dove è nato nel 1951. Si è laureato in filosofia presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato: Il Messaggero del Sole. Introduzione a Giuliano Imperatore (Milano, 1985); I Pellerossa. Testimoni ed Eroi (Milano, 1990); Il “feticcio” lavoro e le sue vittime (Padova, 1991); Caos (Milano, 1995); La Valle del Nulla (Milano, 1998); Teatro (Bari, 2001); Normali per forza (Bari, 2002); Divagazioni di un annoiato (Bari, 2003); L’Età del Canbastardo (Milano,2008). Per i nostri tipi ha pubblicato Una sera d’inverno (2006).
www.cesareferri.com - www.libreriaeuropa.it
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mercoledì 2 dicembre 2009
Noi stiamo con Berlusconi!
Silvio Berlusconi su Gianfranco Fini:
"E' uno stonzo, ingrato ed inaffidabile"
"Se ne deve andare dal PDL"
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
Per noi Fini, oltre ad essere "uno stronzo, ingrato ed inaffidabile", come dice giustamente Berlusconi, è anche colui che ha tradito, rinnegato e stravolto la destra italiana per mero opportunismo personale.
Lo diciamo da oltre dieci anni e, proprio per questo, nell'ormai lontano 1999, fondammo il Comitato Destra per Milano: per continuare a fare Politica e Cultura, rimanendo noi stessi, uomini liberi e coerenti.
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domenica 29 novembre 2009
Provocazione politica e culturale di Marcello Veneziani
(provocazione culturale di Marcello Veneziani)
IL GIORNALE domenica, 22 novembre 2009
Il mistero di Gianfranco Fini è stato finalmente svelato. Tutti si chiedevano cosa gli fosse successo, perché avesse cambiato così radicalmente opinione; ma nessuno era in grado di spiegare il perché. Ora la spiegazione è arrivata dal libro “Il futuro della libertà” che è in libreria a firma Gianfranco Fini. Leggendo questo libro ci siamo accorti della verità. L’ex leader del Msi e di An ha un gemello omozigote che ha vissuto congelato fin dalla nascita in una cella frigorifera piena di libri. È stato condannato a leggere e studiare fino a diventare un intellettuale, a differenza del fratello parlante.Questo gemello surgelato, che chiameremo Gianfranco Findus, ha trascorso la sua vita glaciale tra i libri; suo fratello il politico era condannato (…) agli orali, perché parlava nelle piazze, nei parlamenti e nelle sezioni; lui, invece, era condannato agli scritti, perché era costretto a leggere e scrivere e nient’altro. Ora è uscito finalmente allo scoperto pubblicando a firma del gemello politico il libro in questione. Nessuno degli entusiasti recensori e sviolinatori ha avuto il coraggio di dirlo, masi capisce lontano un miglio che l’opera andata in libreria non è stata scritta dal presidente della Camera ma dal fratello nella camera ibernata, l’intellettuale congelato. Lo sveliamo per tutelare la sua fama di politico e non consentire a nessuno di insultarlo come intellettuale o di sostenere che scriva libri «indipendenti dal suo pensiero», per usare una sua stessa espressione rivolta ironicamente verso il direttore di questo Giornale. Preferiamo dire la verità per evitare facili ironie sulla sua inaspettata cultura che finora era riuscito così bene a mascherare; e per prevenire insinuazioni su corsi universitari per corrispondenza o su lauree filosofiche prese al Cepu.Nel libro del fratello surgelato e colto, autori che Fini il politico non ha mai citato, letto e conosciuto, vengono sciorinati con familiarità in un linguaggio che non è assolutamentequello usato dal presidente della Camera, dai tempi del Fronte della gioventù a oggi. Ci sono riflessioni filosofiche e teologiche, sottili considerazioni sul nichilismo e sulla sociologiatedesca, letture per addetti ai lavori, e una gragnuola inverosimile di citazioni, come non figurano nemmeno nei libri degli accademici più enciclopedici. E per modestia o per non caricare il povero fratello politico di oneri insostenibili, il professor Findus non ha pubblicato la bibliografia in fondo e nemmeno l’indice dei nomi. Al povero Bondi che chiedeva a Fini come mai non ha mai citato nel suo libro Berlusconi e non si è mai riferito al suo passato missino, la risposta è semplice: perché questo libro lo ha scritto suo fratello il professore che non conosceva né l’uno né l’altro vivendo nella cella frigorifera. Non c’è neanche un politico citato nel testo, ma solo filosofi, teologi, storici, sociologi, preferibilmente di sinistra, se non comunisti (Hobsbawm, Cassano, Schiavone, Caracciolo, Viesti, Galimberti, Ginsborg e lo stesso Marx). Ammazza come risalta la diversità da suo fratello, quanti riferimenti, allusioni anche velate ad altre opere, rimandi, citazioni implicite. A chi insiste nell’attribuire a Fini la responsabilità di questo libretto intellettuale a scopo pedagogico, propongo un test scagionatorio. Rivolgo le fatidiche dieci domande a Fini desunte dal libro a sua firma:1) Ci spiega la teoria della crescita in Joseph Stiglitz da lei citata a p. 154?2) Ci chiarisce se il suo riferimento alla libertà di o alla libertà da, discenda da Isaiah Berlin, da Friedrich von Hayeko da Ralf Dahrendorf (p. 151-3)?3) Cosa l’ha più colpita del testo filosofico Vita activa di Hannah Arendt, così copiosamente citato (130 e passim)?4) Pensa di poter applicare il concetto di società liquida di Zygmunt Bauman da lei citato a p. 125, anche alle società del familismo amorale descritto da Edward Banfield, da lei citato a p. 79?5) Quando cita Alain Besançon definendo il comunismo e il nazismo gemelli eterozigoti (p. 47), allude anche all’eterotelia espressa da Jules Monnerot?6) Perché preferisce il Nietzsche di Karl Löwith (p. 59) al Nietzsche di Martin Heidegger?7) Complimenti per i testi filosofici sul razzismo (Gobineau, Rosenberg, Hitler) ma perché cita a tale proposito pure il Mito di Arminio (p. 56-7)?8) Ama citare Christopher Lasch (p. 68 e passim): è alla sua Cultura del narcisismo che si ispira il suo capitolo dedicato appunto a Narciso?9) Ci spiega cosa ha voluto dire quando, dopo aver citato Karl Popper e Federico Moccia, invita i giovani a non rifugiarsi «in quella stratosfera di sogni» (p. 124); e da dove le è venuta quella metafora svolazzante sull’«l’Italia-farfalla che dovrà presto librarsi nell’aria» (p. 104)?10) Quali sono infine i testi di Peter Hahne (p. 75), di Maurice Duverger (144), Ernst Renan (131), Thomas Mann (57) e Arthur Koestler, le opere di Fourier, Owene Saint-Simon (53), diRoger Scruton (50), Robert Conquest (49) Ulrich Beck, (20) e Pierre Teilhard de Chardin (10) citate nel suo libro? E Lazar, e Furet e Glucksmann, e Stuart Mill e Weber… e mi fermo qui per non spaventare il lettore.Naturalmente chiedo di rispondermi in diretta, senza usare l’aiuto del pubblico da casa e del suo addetto stampa Aldo Di Lello, colto giornalista culturale che conosce quei testi. Sono certo che non risponderà e questo lo discolperà dall’infamia di essere un intellettuale. Fini è portatore sano del suo testo, potrà abiurarlo più facilmente di ogni altra abiura finora effettuata.Ma finite le domande a Fini chiedo alla stampa italiana che ha recensito ammirata il libro del professor Findus: ma per voi non conta niente la verità, l’autenticità, il pensiero, l’autore? Per carità, i ghost writer ci sono sempre stati, famoso tra tanti il saggio su Proudhon di Craxi scritto da Luciano Pellicani; ma qui siamo alla sostituzione di persona, il gemello professor Findus al posto di Fini il politico. Ad ambedue rivolgo l’invito a vedere il film Sotto falso nome e a rileggere Il doppio di Otto Rank. Mi auguro solo una cosa: ora che il professor Findus è stato sbrinato, non vorrei che Fini andasse al suo posto nella cella frigorifero. Nascere dalla fiamma e finire in ghiacciaia sarebbe troppo.
Marcello Veneziani (da “Il Giornale” - 21 novembre 2009)
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venerdì 27 novembre 2009
L'impossibile unità dell'area che non c'è piu! Ora, senza rimpianti e senza rancori, ognuno per la sua strada!
Comitato DESTRA PER MILANO - LiberaMente nel PDL
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Comunicato ufficiale del Blocco Studentesco di Casa Pound Roma:
Consulta licei romani: la reazione sospinge il fronte rosso
Come si era anticipato, la Consulta dei licei romani avrà un presidente di sinistra benché questa sia andata appena sopra il quaranta per cento dei voti.I consiglieri, eletti dagli studenti, a loro volta votano per il presidente.Nella giornata di giovedì 26 novembre i neo-eletti si sono incontrati per l'elezione. Come aveva preannunciato martedì il Blocco Studentesco, che in questi giorni ha raddoppiato i voti e i consiglieri rispetto a solo due anni fa, la presidenza è andata alla sinistra che ha votato compatta per un suo candidato.Azione Studentesca, che aveva tenuto la presidenza in questo biennio grazie all'apporto decisivo dei voti del Blocco, ha mal digerito l'inversione di forze e il fatto di trovarsi nettamente dietro al movimento liceale di Casa Pound e non ha quindi voluto comportarsi con la stessa linearità. Una terza lista di eletti, che rappresenta la coalizione delle destre frazionali e di quelle terminali, ha dimostrato che la sua priorità era d'impedire che la presidenza andasse al Blocco. Così la sinistra ha acquisito la presidenza di consulta con 169 voti. Se i 30 della destra terminale e i 54 di Azione Studentesca che, insieme, fanno 84, si fossero sommati ai 98 del Blocco, la presidenza sarebbe stata conquistata.Nulla di grave la mancata presidenza. E' vero che questa concede libertà di azione, di programmazione, di organizzazione e di iniziative che saranno quindi ben diverse da quelle che si sarebbero tenute se dagli altri fosse stato reso al Blocco quel che il Blocco aveva dato loro solo due anni fa.Quello che però è sintomatico è il disagio in cui versano le destre abbarbicate a logiche di setta e di pollaio. Ma lo sapevamo già. Avanti Blocco Studentesco: il raddoppio conseguito di voti e consiglieri e il sorpasso effettuato sui politici da routine lascerà una traccia non da poco.
Intervista a Gabriele Adinolfi
Scritto da Linea
Mercoledì 25 Novembre 2009 10:52
Adinolfi intervistato su Polaris e sull'attualità
LINEA 24 NOVEMBRE 2009
Intervista a Gabriele Adinolfi da parte di Graziella Giangiulio
C'è sempre qualcuno che punta il dito: “in Italia a occuparsi di cultura-politica sono sempre i soliti”: Ed invece non è vero, basta cercare; tra le iniziative annoveriamo quella di Polaris.
Al suo fondatore Gabriele Adinolfi abbiamo chiesto chiarimenti
Che cos'è Polaris? (Breve storia)
Polaris è un centro studi nato qualche anno fa, su mia iniziativa, al fine di produrre una mutazione dei metodi d'intervento politico, nel segno di una vera e propria rivoluzione culturale.Controcorrente rispetto all'abitudinario esibizionismo, abbiamo preferito privilegiare il sostanziale alla vetrina.Non abbiamo fatto annunnci trionafli ma abbiamo proceduto all'acquisizione graduale di risorse umane e intellettuali. Al momento è difficile definire il numero preciso di coloro che collaborano al centro studi, non essendovi un tesseramento né pretese di esclusiva, a occhio e croce il numero si colloca a cavallo tra le due e le trecento unità, ma poi bisogna aggiungere gli utenti effettivi dei nostri prodotti e la stima diventa davvero ardua. Abbiamo edito diversi dvd, quasi tutti oramai esauriti. “Comunicazione”, “Storia dei poteri forti dopo Jalta”, “Capitalismo e Multinazionali”, “Droga e Petrolio”.Tre quaderni, frutto di studi approfonditi. “Geopolitica di droga e petrolio”, “L'immigrazione”, che è un prodotto di 148 pagine in cui si analizzano cause ed effetti del fenomeno suggerendo soluzioni contro corrente che hanno consenso bipartisan, “Terremoti”, ovvero l'analisi delle crisi mondiali in atto dal 2008. Ogni stagione dell'anno mandiamo online la rivista “Orientamenti & Ricerca”. Dal 2010 passeremo ad un trimestrale in formato cartaceo.
Dal 27 al 29 novembre a Lavinio, sul litorale romano, c'è un incontro nazionale dal titolo “Capitani coraggiosi”: di che si tratta?
E' il nostro terzo incontro nazionale al quale da varie regioni d'Italia affluisce una parte dei nostri collaboratori. Soprattutto esperti in comunicazione, finanza, economia, geopolitica.Quest'anno lo scopo che ci siamo prefissi è di salire di un gradino nella scala della nostra crescita.Il che significa due cose: dare una veste inconfondibile al centro studi e organizzare la redazione e la diffusione della rivista.
Che s'intende per veste inconfondibile da dare al Centro Studi?
E' mia convinzione da anni che nella società post-partitica il ruolo dell'intellighenzia diviene prioritario. In Usa i principali elementi (meta)politici li chiamano Think Tank, in Germania hanno addirittura avuto la forza di supplire alle mancanze dello Stato. Da noi sono giunti da poco, ovviamente in ritardo, e si tratta perlopiù di vetrine personalistiche dietro le quali i diversi leaders politici cercano di coprire il vuoto lasciato dalla scomparsa di correnti e partiti, al fine di mostrare comunque una visibilità. Se invece un centro studi lo s'intende come qualcosa che, diversamente, si ponga come un vero e proprio sistema operativo, si può accedere al ruolo di avanguardia al contempo irradiante e interventista, in quanto si offrono soluzioni a chi non ha la fantasia né il tempo di cercarle.
Quindi un centro studi organico a partiti di governo/opposizione?
Non necessariamente; un sistema operativo funziona appunto creando sistemi, chi ne sia l'utente momentaneo conta fino ad un certo punto, importa quale soluzione e quale idea del mondo si vanno a imporre nella scia delle soluzioni suggerite, ma anche in quella dell'analisi che non è mai estranea alle premesse da cui parte, e quindi alla sua vera matrice. L'albero è nel germoglio!A noi non interessano gli orticelli e neppure i poderi della politica ma l'azione organica per cambiare le cose nella polis.Riuscire a modificarle in modo che ci aggrada è positivo, galleggiare con qualche banderuola in uno stagno insalubre è negativo. Come ho premesso non c'interessa l'esibizionismo che purtroppo è un vizio diffuso nelle sacche che si definiscono pomposamente antagoniste.
Il centro studi non è quindi neutro?
Nulla è neutro. Un centro studi secondo il mio intendimento deve avere un ruolo strategico.Sono anni che vado ripetendo che, ad eccezione delle cerchie dominanti, il modo di porsi e di proporsi in politica è sfasato. Ci si continua a mettere in scena con l'immaginario degli anni Sessanta e Settanta che già allora era anacronistco in quanto copiava malamente schemi buoni per la società e il potere di quarant'anni prima. Oggi coloro che non sono parte integrante delle oligarchie sono definitivamente spiazzati nel tempo, nello spazio, nelle forme e nelle prospettive.Chi, come me, ha una spiccata sensibilità fascista, quindi interventista, inclusiva, mobilizzatrice, deve approntare una strategia avanguardistica.
Che consiste?
Nella creazione continua e capillare di un insieme a rete che operi su tre livelli:intervento sociale diretto, formazione di lobby di popolo, anche in senso professionale ed economico, e investimento delle élites.Ne parlo abbondantemente in uno dei miei libri “Nuovo Ordine Mondiale tra imperialismo e Impero” edito nel 2002 per Barbarossa e anche nel mio più recente documento politico “Sorpasso Neuronico” scaricabile in formato pdf dal sito www.noreporter.org, terza icona nella colonna di sinistra.Ovviamente il centro studi per sua natura prova a porsi a cerniera tra il secondo e il terzo livello (formazione di lobby e investimento di élites). L’Italia oggi vive in balia della globalizazzione, dall’acqua privata alla finanza creativamMa abbiamo veramente bisogno di questo?No, ma contano solo i gruppi di potere: questo è il senso ultimo della democrazia che da sempre è smobilitazione del popolo, consegnato inerte e disarmato nelle mani dei potenti.La democrazia è una forma elegante e sosfisticata di oligarchia e di crimine organizzato. Oggi che abbiamo varato la videocrazia, la politica pura è meno sofisiticata nella cura delle forme e così si nota di più che decidono tutto gli Al Capone.
L’Islam è nemico o amico?
In assoluto non può essere un nemico; fermo restando che ha le pretese intolleranti proprie a tutte le religioni monoteiste del Libro, un credo volto al metafisico non può comunque essere considerato nemico da nessuno.Le stesse riletture storiche di scontro secolare e irriducibile tra Islam e Cristianesimo sono parziali e forzate. Tolleranza e intolleranza si sono alternate ancor più nel mondo musulmano che in quello cattolico, per non parlare poi del protestante.Altra cosa sono le letture politiche, talune autentiche talaltre artificiali, legate al cosiddetto integralismo islamico, ma bisogna distinguere con attenzione perché sono ambigue e pilotate.
Come le distinguiamo?
In primis tenendo conto dell'utilizzo mirato, e distorto, da parte della Casa Bianca delle teorie di Samuel Huntington sullo scontro di civiltà. Nel faticoso tentativo di applicare la dottrina Brzezinski per cercare di dominare un mondo non più bipolare, gli Usa hanno favorito, foraggiato e armato diversi fondamentalismi al triplice scopo di: rompere le relazioni politico-economiche tra le due sponde del Mediterraneo; destabilizzare i governi arabi a tinta socialnazionale; instaurare una psicosi collettiva che facilitasse il controllo degli individui atomizzati. La cooperazione tra Casa Bianca e integralismi islamici è palese, soprattutto in Bosnia e Kosovo. Se ne deduce che l'integralismo islamico è funzionale al dominio americano e lo si nota particolarmente nella dorsale balcanica ove viene utilizzato anche e soprattutto per impedire il nostro avvicinamento alla Russia.
L'Islam è quindi un focolaio di conflitti?
I cosiddetti fondamentalisti islamici sono un supporto di Wall Street, così come fu il caso delle bande partigiane. Questo genere di guerriglieri finiscono immancabilmente con l'essere gli ascari di quello che definiscono il “Grande Satana”.I fondamentalisti non sono così rappresentativi dell'Islam come lo si pretenderebbe sui media occidentali e soprattutto fanno, quando la fanno, una guerra all'Europa per conto terzi.Non è corretto pertanto parlare di minaccia islamica, vieppiù se lo si fa quando in Afghanistan e in Iraq ci siamo noi, per cause non proprio gloriose e con risultati davvero imbarazzanti. L'Iraq al tempo di Saddam era florido e solido, le chiese e le sinagoghe erano aperte e frequentate liberamente. Oggi l'abbiamo sprofondato in ogni genere di guerre di religione, in particolare tra sunniti e sciiti, e di odi tribali, bella prova! E parliamo di “invasione musulmana”?
E l'immigrazione?
L'immigrazione islamica non è preponderante, in Italia rappresenta sì e no il 12% dei flussi. Né si può sostenere che sia l'Islam che spinge ad emigrare; non fu il Cattolicesimo che indusse gli italiani e gli irlandesi a migrare nel passato, fu la povertà. Tra gli immigrati nelle grandi metropoli, specie a Londra e Parigi, gli integralisti che tanto ci spaventano sono minoritari e quasi tutti di seconda generazione, cioè privi d'identità; le comunità islamiche invece sono molto moderate.L'immigrazione è un problema fondamentale ma non è un fatto religioso, quelle atea, buddista , cristiana sono drammatiche comunque, talvolta anche di più.Il processo s'inverte nella cooperazione e, quindi, come condicio sine qua non, nell'acquisizione di potenza da parte nostra, che paghiamo ancora gli effetti dell'ultima guerra. Il vero problema risiede nel fatto che noi europei non siamo potenti e, per giunta, siamo attanagliati da pensieri e ideologie proprie alla decadenza che hanno la funzione dell'AIDS: creano immunodeficienza e quindi uccidono, dall'interno. Come i tumori o le polmoniti sono conseguenze solo terminalmente letali dell'AIDS che di fatto uccide gli organismi, la maggior parte dei problemi che ci assillano dipendono dalla nostra disintegrazione intima e non sono risolvibili se non si parte dalla radice.
Parlerete di questo dal 27 al 29 novembre?
Anche; soprattutto della potenza e dell'immunodeficienza ed andremo a fare degli aggiornamenti sulla situazione nazionale e internazionale, oltre ovviamente a fare il nostro lavoro.
E' ancora possibile per chi lo si volesse iscriversi per partecipare?Resta, al momento, qualche disponibilità ma sono poche. In ogni caso ci siamo attrezzati per accogliere nella giornata-clou, cioè sabato 28 novembre, con pranzo incluso ma senza pernottamento, alla quota di 30 euro a persona.
I vostri riferimenti?Il sito www.centrostudipolaris.org e soprattutto quello del nostro quotidiano online www.noreporter.org oltre, ovviamente alla mia mail.
mercoledì 25 novembre 2009
Il Buon Governo di Milano
il Circolo del Buongoverno di Milano è lieto di invitarVi alla conferenza inaugurale del suo X anno di attività che si terrà lunedì 30 novembre alle ore 18.30 presso la sede di via Marina 1. L’incontro, dal titolo “I percorsi della politica dalla formazione all’amministrazione: le esperienze dei giovani” vedrà come relatori l’On. Lara Comi, deputata al parlamento europeo nel gruppo PPE – DE, Lorenzo Malagola, consigliere comunale di Milano, Nicolò Mardegan, consigliere provinciale di Milano. Avremo modo di ascoltare le esperienze di chi, pur venendo da percorsi diversi, è arrivato alla politica attraverso la formazione, in un periodo in cui questa diviene fondamentale per la costruzione dell’anima comune al PdL.
lunedì 23 novembre 2009
La destra torna in edicola con IL BORGHESE del nord
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E’ finalmente in uscita, il prossimo dicembre, in tutte le edicole e librerie, il mensile “di destra” IL BORGHESE del Nord, nuova edizione della storica rivista fondata da Leo Longanesi. L’editore è l’imprenditore Luciano Lucarini, il direttore è il giornalista Roberto Timelli.
Vuoi sostenere questa importante iniziativa culturale ed editoriale? Puoi scrivere articoli e recensioni (di politica, storia, cultura, arte, economia, società, costume, cinema, spettacolo e sport) e collaborare attivamente alla diffusione della rivista (abbonamenti, pubblicità, presentazioni ed eventi).
Informazioni e contatti:
Roberto Jonghi Lavarini
www.destra-dx.it - www.il-borghese.it
robertojonghi@libero.it – 346.7893810
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venerdì 20 novembre 2009
Giulio Caradonna: Presente!
Tutta DESTRA PER MILANO, commossa, rende l'estremo saluto ed omaggio all'Onorevole GIULIO CARADONNA, storico esponente del neofascismo, mitico dirigente della destra romana, per oltre quarant'anni Deputato del Movimento Sociale Italiano, e si stringe alla numerosa e patriottica famiglia, in particolare all'amico e Camerata GIGI TABONE ed a Sua moglie.
GIULIO CARADONNA: PRESENTE!
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giovedì 19 novembre 2009
Venerdì 27 a Milano: andiamo a cena con il Presidente SILVIO BERLUSCONI
A Milano, Spazio 90 di Via Mecenate 90
Cena del Popolo della Libertà con
SILVIO BERLUSCONI
IGNAZIO LA RUSSA
ROBERTO FORMIGONI
GUIDO PODESTA’
LETIZIA MORATTI
Quota di adesione 50,00 €, pagamento anticipato.
Posti limitati, tavoli da dieci, prenotazione obbligatoria entro lunedì 23.
Informazioni e prenotazioni: Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com - fax 02.31801315 - cell 346.7893810
"Destra per Milano" con DESTRAFUTURO
Sabato 21 Novembre - Ore 14.45
Presso il Circolo Arti e Professioni
In Via Strambio 9 a Milano
(Zona Città Studi - Citofono Siciemme)
fra i quali Flavio Nucci e Dario Vermi
Ing. Michele Puccinelli (Coordinatore)
destrafuturo@gmail.com