giovedì 29 novembre 2012
Marcello Veneziani invita a sostenere La Destra di Storace, in difesa della nostra sovranità nazionale.
Bravo Marcello Veneziani che sul Il Giornale, con estrema chiarezza, coerenza e coraggio, ha dichiarato che il PDL sbaglia a considerare la sinistra di Bersani e Renzi come principale pericolo dell'Italia, perchè, ora, il vero nemico, del nostro popolo e della nostra nazione, è la plutocrazia mondialista rappresentata, in Italia, da Mario Monti. Per questo, Marcello Veneziani, ha confermato, ancora una volta, che alle prossime elezioni politiche bisogna assolutamente sostenere chi, come La Destra di Francesco Storace, intende difendere la nostra sovranità nazionale.
Il nemico non è più a sinistra.
Il nemico frontale, concreto e ideale, oggi, è il dispotismo dei mercati finanziari tramite i tecnici e gli eurocrati, le agenzie di rating e i circuiti speculativi, le loro banche e i loro circoli.
No, onorevoli pidiellini, il nemico principale da battere oggi non è la sinistra. È inutile agitare il solito drappo rosso nella speranza che il toro moderato si spaventi e si ricompatti. Non funziona, in questa situazione abbiamo ben altri cavoli. Stiamo messi male, e la politica ha le sue colpe, ma tutta. La sinistra è un rimedio sbagliato, però il male oggi è un altro. Il nemico frontale, concreto e ideale, oggi, è il dispotismo dei mercati finanziari tramite i tecnici e gli eurocrati, le agenzie di rating e i circuiti speculativi, le loro banche e i loro circoli, che ci tartassano, ci riducono da cittadini a debitorie sono pronti a cancellare stati sovrani se non hanno i conti a posto.
Far fallire i popoli e le nazioni è una follìa che non si può accettare, rispetto a cui anche l’impegno di onorare i debiti va in second’ordine.Per i debiti vale il principio di realtà: si pagano i debiti verso persone, gruppi, aziende, non si sacrificano i popoli ad astratte entità e contabilità sovrannazionali.
Sosterrò chi avrà il coraggio di spezzare quel circolo vizioso e far saltare quell’agenda. Spero che lo faccia la «destra», ma in sua mancanza preferirò chiunque lo faccia. Certo, vorrei pure un piano di ricostruzione nazionale, una linea comune ad altri Paesi europei e mediterranei, una ripresa effettiva di sovranità.
È tempo di nuove sintesi e grandi decisioni. È tempo di dire addio ai tecnicie ai poteri da cui derivano e di rimettere al centro la vita dei popoli, non i conti. La sinistra oggi è uno spauracchio fesso. MARCELLO VENEZIANI (IL GIORNALE)
http://www.ilgiornale.it/news/interni/nemico-non-pi-sinistra-860169.html
Il Generale Aldebrando Micheli con La Destra: "sempre al servizio della Patria".
Signore e Signori, amici,
tutti voi sapete che la nostra Patria è guidata da un branco di traditori che nessuno ha eletto e che quelli eletti hanno permesso ciò perché incapaci di governare in quanto dilaniati da vomitevoli ripicche e disgustosi interessi personali. La nostra non è una classe dirigente, ma dominante, asservita a gruppi finanziari privati carichi di soldi, sottratti a chi lavora, con l'invenzione della moneta a debito che è la causa della colossale ed ignobile truffa del mostruoso debito pubblico che si è accumulato e che aumenta sempre di più causa il perverso meccanismo escogitato per fa sì che questo avvenga. La BCE, il FMI fanno finta di aiutarci ma quello che questi delinquenti chiamano aiuto, si traduce e si concretizza in disperazione, suicidi, licenziamenti, tagli ai salari, alle pensioni, alle tredicesime, all'assistenza, alla ricerca, alla scuola ecc...Non sono i soldi di cui il governo ha bisogno, infatti il 90% dei soldi è nei forzieri delle banche e finché starà lì sarà inutile ,perché il denaro è come il letame, è utile quando è sparso, ma questa giacenza serve agli aguzzini che amministrano la Nazione per creare sempre più schiavi che tengano la testa bassa per lavorare 12 ore al giorno, che non pensino, non si informino, non evolvano; la crisi, inizialmente finanziaria si sta trasformando, a velocità impressionante, in crisi economica che ci renderà ancora più schiavi di potentati apolidi. In Italia ed in Grecia si sono consumati due colpi si stato silenziosi sostituendo i governi eletti con governi di banchieri che stanno succhiando tutte le risorse della Nazione impoverendoci ogni giorno di più ( ma che c... fanno la magistratura e la corte costituzionale?).
Io sono disposto a combattere questo andazzo; ho dedicato la mia vita al servizio di questa Nazione ed ogni volta che vedo alzarsi il nostro bellissimo Tricolore, un brivido mi percorre la schiena al pensiero che tantissime vite sono state sacrificate per farci stare meglio ed ora che vedo profilarsi l'azzeramento di queste conquiste provo un senso di rabbia e di disgusto, insomma CI STO MALE!
Pertanto ho deciso di accettare la candidatura propostami dagli amici de LA DESTRA per portare e sostenere nel Parlamento i provvedimenti necessari per tornare ad essere una Nazione sovrana, padrona di decidere in proprio il suo futuro.
Non lo faccio per soldi, mi dovreste conoscere,la promessa che leggerete nel volantino allegato sarà onorata; dagli emolumenti che verranno corrisposti tratterrò solamente il necessario a mantenere una persona che dovrò assumere affinché aiuti mia moglie ad accutire nostro figlio disabile, il resto sarà devoluto, ogni mese, ad una famiglia che accute un congiunto disabile nel proprio ambito, presso la quale mi recherò per consegnarle, brevi manu, i soldi.
Non ho pretese di infallibilità, chi lavora è soggetto a sbagliare, l'importante è riconoscere gli errori e porvi rimedio; quello di cui ha bisogno la nostra Patria è di gente che la AMI e che abbia rispetto di quanti, per essa, hanno sofferto e sono morti, ha bisogno di gente onesta, leale, pulita che ne curi gli interessi e ne difenda il prestigio. Io sono pronto a farlo, se ritenete di darmi fiducia e, magari sostenermi in questo mio impegno, ve ne sarò grato.
Abbiate una felice giornata .
Generale B.(RIS)
Micheli Dott. Aldebrano
Coordinatore Nazionale Responsabile del Comparto Difesa
del Sindacato S.C.S.D.
Consigliere del Museo Internazionale delle Armi Leggere di Terni
"Uniamo la Destra: ora!"
martedì 27 novembre 2012 SCUSATE SE INSISTO: ORA GRANDE PARTITO DI DESTRA!
Dovete scusarmi, lo ripeto da molto tempo, ma ora più che mai, i tempi sono maturi per dar vita ad un nuovo e serio grande partito di Destra. Notare bene: non di centro-destra com'era il PDL ormai scomparso ma di pura e vera Destra Nazionale e Sociale. Quello che un tempo glorioso chiamavamo Movimento Sociale Italiano per intenderci. E' ora di lasciar perdere le parole e di passare ai fatti. Tutti gli amici ex AN finiti loro malgrado in un calderone dove tutto è il contrario di tutto, trascinati a fondo da quel irresponsabile di Fini che poi se l'è svignata, gli amici dei movimenti Nazional Socialisti come la Fiamma Tricolore e perchè no Forza Nuova ora devono trovare una casa unitaria, pena la nostra scomparsa. Se non ci uniamo sotto un'unica importante bandiera identitaria saremo solo dei piccoli semini che disperderanno qualche centinaia di migliaia di voti favorendo una tristissima sfida a tre tra i Monti-Bis, i Grillini e Post Comunisti. Non possiamo permettere che un popolo forte di anni di idee gloriose e battaglie memorabili sparisca così nel nulla. Dobbiamo inisitere con i nostri Leader di Partito. Storace, Romagnoli, Meloni, Mussolini e Fiore tanto per citarne alcuni, basta divisioni, basta orticelli, Uniamoci e marciamo insieme contro questi sciacalli che stanno banchettando sui resti di questa povera Italia venduta ai banchieri.
Una forza unitaria, magari alleata al Nord con la Lega potrebbe racimolare fino al 20% dei consensi ed essere determinante.
Dobbiamo aver coraggio, non dobbiamo temere le nostre idee. Marciamo uniti verso la vittoria! http://indignatididestra.blogspot.it/2012/11/scusate-se-insisto-ora-grande-partito.html?spref=fb
"Il nemico è Mario Monti: il suo posto è la galera!"
Articolo di Edoardo Capuano di alcuni giorni or sono, ma che non ha certo perso la sua attualità!
Secondo Daniel Estulin il posto giusto per Mario Monti è la galera
«Il vostro nemico è Mario Monti. È un traditore della nazione italiana, dovrebbe essere messo in prigione». Parola di Daniel Estulin, giornalista russo di origine lituana, autore del dirompente saggio sull’oscura influenza del Gruppo Bilderberg nella politica economica mondiale. La clamorosa denuncia di Estulin, introdotto dal blogger Claudio Messora, autore di “Byoblu”, è andata in onda – clamorosamente – su RaiDue il 26 ottobre 2012, grazie all’info-talk “L’ultima parola”, condotto da Gianluigi Paragone.
Una puntata interamente concentrata sul nodo della sovranità monetaria, la cui “amputazione” imprigiona gli Stati dell’Eurozona al giogo del debito pubblico. Servizi dal meeting di Rimini sulla Modern Money Theory, con interviste a Paolo Barnard e Warren Mosler. In studio, Giorgio Cremaschi attacca: «Soffriamo per i trattati-capestro varati da Bruxelles: perché in Italia non c’è mai stato un referendum che li convalidasse?». Rincara la dose l’economista Giulio Sapelli: «È ora di dire la verità alla gente: possiamo votare solo per il Parlamento Europeo, che non conta niente».
Risultato: fine della democrazia reale, per sopraggiunta impossibilità di decidere. Con buona pace dei nostri inutili politici e di un Parlamento ormai esautorato. Stabilisce tutto Bruxelles, a monte dei cittadini-elettori, lasciando allo Stato il triste compito di fare da notaio del disastro, nonché da spietato esattore. «Stiamo vivendo la crisi finanziaria più terribile di tutta la storia dell’umanità», sostiene Estulin, nipote di un colonnello del Kgb.
Il padre dell’autore russo era invece un dissidente, imprigionato e torturato per il suo impegno a favore della libertà di espressione in Unione Sovietica. Fuggito dapprima in Canada, Daniel Estulin vive ora in Spagna. La prima edizione del suo libro-denuncia sulla cupola della finanza mondiale risale al 2005 ed è stata citata anche da Fidel Castro.
«Si tratta di una crisi che riguarda miliardi e miliardi di dollari che non potranno mai essere ripagati», dichiara Estulin su RaiDue in seconda serata: «Qualunque governo che cercherà di ripagare questo debito distruggerà il proprio paese».
Tutto quello che finora si è cercato di fare, aggiunge lo scrittore russo, è stato obbligare i cittadini a pagare il debito pubblico, gonfiato dagli interessi usurai della finanza internazionale e aggravato, nell’Eurozona, dall’impossibilità di ricorrere – a costo zero – all’ossigeno della moneta sovrana.
«Dal momento che noi non possiamo pagare, e non può pagare neanche il governo – continua Estulin – allora ci si rivolge alle istituzioni finanziarie internazionali: il che significa che chiunque cercherà di far questo distruggerà il suo paese». Quindi l’affondo contro il premier “tecnico” italiano, che proviene dalla Goldman Sachs e dallo stesso Bilderberg: «In Italia, persone come Mario Monti, che sanno esattamente quello che sta succedendo nel mondo, distruggeranno l’Italia apposta». Di qui l’accusa di alto tradimento, crimine che andrebbe punito con il carcere.
Niente di nuovo sotto il sole, aggiunge Estulin: «Se ne parlò già nel 1968 alla conferenza Bilderberg in Canada, dove si disse che non era più possibile avere fiducia negli Stati-nazione e sperare che facessero il “lavoro sporco” delle grandi corporations». Troppi rischi: la democrazia può allevare politici onesti. Tanto vale “spegnerla”, e commissariare – di fatto – gli Stati democratici, revocando la loro sovranità. «Qui si vuole creare un’unica azienda globale a responsabilità limitata – dice Estulin nello studio di RaiDue – perché le aziende hanno molto più potere di qualsiasi altro governo al mondo.
E creature come Mario Monti sono, semplicemente, il sottoprodotto di questo sistema». E quindi, attenzione: «Se non ci liberiamo da questo cancro, saremo di fronte alla più terribile crisi dell’umanità. Siamo alla svolta della storia, e la strada che prenderemo adesso deciderà il futuro dell’umanità». Tesi estreme? «L’importante è non averne paura – chiosa Paragone – e trovare il coraggio di affrontarle e discuterle». http://www.albertocostanzo.blogspot.it/
mercoledì 28 novembre 2012
"Uomini, in piedi, in mezzo alle rovine"
"È importante, è essenziale, che si costituisca una élite la quale, in una raccolta intensità, definisca secondo un rigore intellettuale ed un'assoluta intransigenza l'idea, in funzione della quale si deve essere uniti, ed affermi questa idea soprattutto nella forma dell'uomo nuovo, dell'uomo della resistenza, dell'uomo dritto fra le rovine. Se sarà dato andar oltre questo periodo di crisi e di ordine vacillante e illusorio, solo a quest'uomo spetterà il futuro. Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che ora sta travolgendolo, non dovesse esser contenuto, presso a tali premesse le posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà esser fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria, che da nessun nemico potrà mai essere né occupata né distrutta." (Julius Evola)
Con Matteo Renzi e Giorgia Meloni per rinnovare il sistema politico e rottamare l'attuale classe dirigente!
Confermo assolutamente quanto scritto dall'attento giornalista Davide De Vecchi sul Fatto Quotidiano: sostengo attivamente Matteo Renzi alle elezioni primarie del Partito Democratico. Ma ci tengo a chiarire ed a precisare che non aderisco affatto ali valori ed al programma del centro-sinistra e, tantomeno voglio danneggiare il Sindaco di Firenze od aiutare indirettamente il vecchio compagno post-comunista Pierluigi Bersani. Riassumendo: non sono un pazzo, un provocatore o un traditore. Molto semplicemente, l'eventuale ed auspicabile vittoria del giovane Matteo Renzi, provocherebbe un clamoroso effetto domino, che porterebbe al neccessario rinnovamento complessivo del sistema politico e, finalmente, alla conseguente rottamazione di tutta l'attuale vecchia classe dirigente, anche del centrodestra. Per questo, sosteniamo, parallelamente, sia Matteo Renzo che la sua coetanea Giorgia Meloni nel Popolo delle Libertà. Alla nostra amata Italia, non serve il plutocrate Monti o il populista Grillo, ma solo una buona Politica dove nuovi rappresentanti della sinistra e della destra tornino a confrontarsi sulle idee e sulle proposte concrete ma, prima, bisogna assolutamente "fare pulizia"! Roberto Jonghi Lavarini
Capitalismo finanziario contro libero mercato.
Caro amico, gentile amica,
ho il piacere di segnalarle il nuovo Lepanto Focus dal titolo
IL CAPITALE ED IL LIBERO MERCATO:
L'ANTAGONISMO FRA DUE CIVILTÀ
che trova sul sito associativo alla pagina:
http://www.lepanto.org/wsite/wp-content/uploads/2012/11/Lepantofocus_13_von_Hayek.pdf
Una ventina di anni fa il mondo ha assistito al crollo del sistema comunista sovietico.
In questi ultimi anni stiamo assistendo, soffrendola direttamente, ad una crisi del sistema economico occidentale che molti esperti definiscono irreversibile.
Dobbiamo quindi mettere sullo stesso piano l'ideologia socialcomunista e la difesa del plurimillenario istituto della proprietà privata?
Assolutamente no, perché questa crisi mondiale non riguarda la cultura del capitale, della proprietà privata, ma la cultura del libero mercato, il quale sta alla proprietà privata tanto poco quanto il social-comunismo sta alla comunità dei beni di un convento di frati mendicanti.
La Storia ci dimostra che socialcomunismo e libero mercato sono, dal punto di vista economico-politico, le due gambe di ferro, ma coi piedi di argilla, di quel movimento politico e culturale che definiamo "Illuminismo": movimento qualificato dalla volontà di sottrarre l'Occidente e tutto il mondo occidentalizzato alle sue radici cristiane, a costo di trascinare nella rovina tutti gli esseri umani di tutti i continenti.
Dall'Illuminismo razionalista francese è derivato lo Stato burocratico e socializzatore; dall'Illuminismo irrazionalista scozzese è derivato il libero mercato caotico e autogestito.
Della prima gamba di ferro, ma con il piede di argilla, meccanicistico-burocratica, molto si è scritto. Sulla seconda gamba di ferro, ma con il piede di argilla, dell'Illuminismo questo scritto intende gettare un raggio di luce.
Oggi ristabilire la verità è necessario per salvaguardare la retta considerazione dell'istituto della proprietà privata e soprattutto l'onore della Santa Chiesa Cattolica, che del diritto naturale posto da Dio nel cuore degli uomini è da duemila anni fedele custode: UNICUIQUE SUUM
Con questo intento Claudio Bernabei ha redatto questa nuova monografia di LepantoFocus che offriamo alla sua lettura.
Suo, in Gesu' e Maria
Fabio Bernabei
Presidente Centro Culturale Lepanto
"Programma di Salvezza Economica per l'Italia."
SIETE GLI UNICI IN EUROPA. SIETE ECCELLENZA ITALIANA.
In queste ore, mezz’Italia dei corridoi politici, dei media, delle professioni, dei bar, si sta chiedendo chi c’è dietro a quella pagina shock sul massimo quotidiano del Paese. Ma chi diavolo c’è? Berlusconi? E’ lui che manovra? La Massoneria? Un’ala forse padana di Confindustria? O poteri d’oltreoceano? Chi sono questi che appaiono a pagamento sul Corriere della Sera per tirare un pugno in faccia a Mario Monti, a Draghi, alla Merkel? E com’è possibile, com’è pos-si-bi-le che Ferruccio de Bortoli abbia detto sì a quello schiaffo al vertice del Potere? Quale potente gli ha parlato?
E mi viene da gridare di gioia perché la risposta è che dietro a questo scoop ci siete voi coi vostri 2, 5, 30 euro, voi del taxi, dell’ospedale, del negozio di scarpe, voi al terzo anno fuori corso, voi mamme, voi disoccupati…. VOI LA ‘PICCOLA’ GENTE DELLA Mosler Economics-MMT, E CHE GENTE, CHE GENTE! E loro, quelli di cui sopra, non ci crederanno mai!
Voi per la prima volta nella storia d’Europa, e forse del mondo, voi avete fatto questo. Avete edificato una scuola economica di governo rivoluzionaria in un Paese dove non c’era. Ci siamo riuniti ed eravamo ignorati da tutti, e sempre a forza dei 10, 30, 40 euro delle formiche, voi, noi, abbiamo capito, studiato, voluto, insistito, TENUTO DURO, ci avete creduto, mi avete creduto, e ora ecco cosa abbiamo fatto, noi siamo stati
GLI UNICI NELLA STORIA D’ITALIA CHE DALLE TASCHE DEGLI SPICCIOLI HANNO DIMOSTRATO AL PAESE COME SI COSTRUISCE LA DEMOCRAZIA, CHE E’ ECONOMIA, E ORA DIAMO AL PAESE LA VIA PER SALVARSI.
Noi, quelli della Mosler Economics-MMT, con cento anni di giganti dell’economia alle spalle, ma che senza di voi oggi nessuno in Italia avrebbe più risentito. Vi adoro per quello che avete fatto, per la fiducia che ci avete dato. Grazie.
VOI, L’ECCELLENZA ITALIANA.
(ma non finisce qua, adesso facciamo di meglio… PB)
Ma se invece guardaste i fatti?
Gli economisti della falange Monti, Issing, Draghi, Grilli ecc obbediscono a teoremi economici fasulli sapendo di farlo. Li pagano milioni per questo, servono gli interessi degli speculatori del Vero Potere e tutto è chiaro. Il fatto che la realtà vada completamente nella direzione opposta a ciò che proclamano non li tocca. E vabbè, è ovvio, li pagano milioni, sono anche dei criminali.
Ma quello che non capisco, se non pensando cose piuttosto miserabili, è perché gli economisti italiani della falange “noi siamo quelli buoni” facciano la stessa cosa. Nessuno li paga milioni, non hanno neppure speranza di passare dall’università di Poggiolino Padano a Harvard. Perché quindi dicono cose che la realtà gli smentisce ogni quarto d’ora e non la piantano?
Warren Mosler e la ME-MMT insegnano che l’export è una perdita, soprattutto è un’arma a doppio taglio micidiale per la nazione, e che invece la spesa interna del governo è ricchezza reale su cui sempre si può fare affidamento. Lo abbiamo scritto nel nostro PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA DEL PAESE, e gli economisti italiani del “noi siamo quelli buoni”, con stuolo di Bourka-boys del web, si sono scatenati a dire che siamo degli scemi. Scemi, ma proprio scemi, dicono.
Ok, ma leggere i giornali no?
Tutta la stampa finanziaria internazionale ha pubblicato il 12 novembre scorso la notizia che il Giappone è entrato nella quinta recessione in 15 anni. Accidenti, ragazzi, è un disastro, questi ogni 3 anni si sfracellano, nonostante non siano l’Argentina. Ma, ci chiediamo noi della ME-MMT, il Giappone non era il modello di sviluppo perfetto degli economisti italiani “noi siamo quelli buoni”? Super export, e debito pubblico questi tutto in mano ai giapponesi. Uè scemi!, ci dicono i “noi siamo quelli buoni”, è il saldo delle partite correnti che conta!
Ma li leggono i giornali?
Sulla stampa finanziaria internazionale da Oslo a New York, da Berlino a Manila, c’era scritto questo:
“L’economia giapponese cresceva piuttosto bene fino a che il governo investiva all’interno del Paese per la ricostruzione dopo lo tsunami. Ma poi le esportazioni verso la Cina e l’Europa sono pesantemente diminuite, e ora si registrano cali nei consumi e negli investimenti, e la recessione si è affacciata sul Paese”… “La banca centrale (BoJ) è intervenuta per rimediare al calo della domanda interna causato dal crollo dell’export, che si è portato dietro anche un calo industriale”.
Forse non c’è bisogno di spiegarlo, ma insomma, c’è scritto che i Japs se la passavano bene quando il loro governo ha aperto il borsellino del deficit e ha speso per i giapponesi all’interno delle frontiere. C’è poi scritto che quando invece è toccato al magico super-export tirare la carretta, ecco che i capricci di gente che dista da Tokyo migliaia di chilometri hanno mandato tutto in vacca.
Economisti italiani “noi siamo quelli buoni” e Bourka-boys assortiti, ve la dico alla Nanni Moretti: “Continuate così, facciamoci del male”.
* nota: ohi, com’è che adesso anche la Germania del super export è in recessione?
Elsa Fornero ammette il Golpe Finanziario. Ora si apra un fascicolo d’inchiesta.
Voi milioni di italiani pestati a mazzate dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero, voi esodati, voi che avete subito, che sempre subite, voi senza voce, e voi giovani che non avete lavoro perché gli anziani sono oggi incatenati a lavorare dalle decisioni di questa lugubre sicaria dell’Economicidio italiano, voi…
Perché vi hanno fatto tutto questo? Cosa vi hanno detto? Vi hanno detto che era nell’interesse del Paese, che risparmiare attraverso i vostri sacrifici era la via dura, ma virtuosa, per ridare speranza all’Italia, che per voi ultra sessantenni significa i vostri figli, vero? Vi hanno detto questo, e voi, che a 17 anni vi riboccaste le maniche per tirarla su quest’Italia che viaggiava in 600 e aveva una sola tv in bianco e nero per condomino, anche questa volta lo farete, stringerete i denti, perché “è per i nostri figli”. Anziani, vi dicono che meno pensione è necessario per lo Stato, per tutti i cittadini, che è necessario…
Anziani, meno pensione è necessario per lo Stato, per tutti i cittadini, è necessario. Anziani, meno pensione è necessario per lo Stato, per tutti i cittadini, è necessario......
Pomeriggio del 15 novembre 2012, WorldPensionSummit ad Amsterdam, la conferenza che riunisce i colossi mondiali delle pensioni private, gente con interessi finanziari per 1.925 miliardi di dollari, millenovecentoventicinque miliardi. Cioè: solo in quella sala erano presenti una decina di gruppi privati con interessi quasi pari all'intero Prodotto Interno Lordo italiano. Sono quelli che aspettano a bocca spalancata come lo squalo bianco sotto la barca, che la barca affondi, l’Inps. Sulla barca ci siete voi, vogliono i vostri soldi, la vostra pensione, i contributi di chi lavora. E voi, torturati dalla Fornero e da quelli che a lei seguiranno, glieli darete, farete le pensioni integrative costretti a mazzate, e loro ci speculeranno sopra cifre inimmaginabili. Poi, quando uno o cento di questi gruppi esploderanno come accaduto negli USA nel 2007, milioni di voi perderanno la pensione per sempre. Ma chissenefrega, voi siete la gente, quelli che non contano.
Ok, è il pomeriggio del 15 novembre, al WorldPensionSummit prende la parola Elsa Fornero e dice che
I cambiamenti portati dalla riforma delle pensioni del governo Monti erano necessari per compiacere i mercati finanziari, altrimenti i mercati avrebbero devastato l’Italia.
Fermi, fate un lungo respiro, per favore. La capite la gravità di questa cosa detta e firmato da un Ministro della Repubblica?
Un Ministro di un Paese, che risponde allo Stato, alla Costituzione, e al popolo sovrano, il cui dovere costituzionalmente sancito è l’interesse pubblico nello Stato, ha fatto una riforma delle pensioni per compiacere le banche, le assicurazioni, i fondi monetari, gli hedge funds, cioè i gruppi privati di speculatori dediti al profitto che, altrimenti, ci avrebbero distrutti, distrutto l’intero Paese.
Un Ministro di un Paese, che risponde allo Stato, alla Costituzione, e al popolo sovrano, il cui dovere costituzionalmente sancito è l’interesse pubblico nello Stato, NON HA FATTO un riforma delle pensioni per motivi legati all’interesse del popolo sovrano. Non è vero che la riforma Fornero è la cura economica giusta per l’Italia. Poteva essere l’abolizione nazionale del diritto di allattare i figli, non importa un accidenti, ma se la ordinavano i mercati il Ministro della Salute era costretto a sancirla.
Viviamo in un golpe finanziario. Lo Stato non esiste più, Monti e la Fornero lavorano per i mercati violando la Costituzione. Il presidente Napolitano è in coma. In centinaia di procure italiane sono state depositate denunce di cittadini esattamente su questo. Esiste un giudice degno in questo Paese? Apra un fascicolo d’inchiesta, altrimenti Silvio Berlusconi aveva ragione. Magistrati siete servi di chi?
Perché Monti è un criminale, spiegato a tua figlia.
Cara ragazza, l’economia è tutto, perché è il motore che fa andare tutto quello che ci sostiene nella vita, dal lavoro, alle case, la scuola, la sanità, la cultura, la libertà, fare figli, progettare, persino amarsi, perché senza economia, cioè in assenza di mezzi, l’essere umano non ha più spazio per nessuna di queste cose. Ti fa specie che abbia menzionato l’amore? Prova a essere serena col tuo futuro bambino o col tuo amato se ogni santo giorno hai l’angoscia di non avere abbastanza per la casa, per curarli, per proteggerli. Impossibile.
L’economia si fa in due modi.
1) la si studia sui libri o nei congressi fra cervelloni.
2) la si usa in politica per mantenere il tuo Paese.
Mente i primi dovrebbero studiare per il beneficio del 99% di noi persone (e spesso non accade), la politica DEVE usare l’economia per il beneficio del 99% di noi persone. Punto. Zero discussione. Ok?
Quanto sopra dovrebbe, in un mondo sano, essere tanto scontato quanto il fatto che l’acqua si beve. Ma no. Non è affatto così. Oggi, al contrario, l’economia dei politici serve nel 99% dei casi all’interesse dell’1%, cioè dei potenti e della finanza. Perché glielo permettiamo? Perché ci tengono nell’ignoranza di economia. Tu e le tue amiche/amici sapete che c’è la crisi, e quindi dobbiamo tutti stringere la cinghia. Lo dice il professore serio con la faccia da primario che sta a Roma. Tutti i politici annuiscono con tono greve. Ma no, è tutto falso.
Non c’è una crisi. C’è un disastro creato appositamente per rubare ricchezza al 99% di noi, così che i politici possano fare nel 99% dei casi l’interesse dell’1% dei potenti, che gli garantiscono la carriera. Questa tragica truffa oggi te la spacciano per ‘l’economia’. No! Perché, cosa ancora più grave, l’ECONOMIA SANA, quella che tutelerebbe noi persone comuni fino al benessere per tutti, ESISTE! C’è eccome, e porta la firma di grandissimi studiosi di fama non solo mondiale, ma anche storica.
Attenta qui: se stiamo tutti soffrendo lo strazio della finta crisi, e se invece si potrebbe stare tutti meglio con una diversa economia, è ovvio che i politici che ci nascondono la cura sono dei delinquenti. Hai dubbi? Parla coi disoccupati; con le donne che abortiscono perché hanno perso il lavoro e non possono mantenere il bambino, pensa a che orrore avranno dentro; parla coi genitori che ogni sera arrivano a casa distrutti dal lavoro e con in tasca due soldi, che non avranno neppure la testa per parlare ai figli che cresceranno nella tensione continua e nella solitudine; parla con gli ammalati che aspettano mesi per una cura, e che poi scoprono che quell’attesa li ha condannati a morire; parla con chi ha investito tutti i sacrifici di una vita per metter su un’attività, e oggi vede questa falsa crisi distruggergliela. Magri uno di questi è tuo padre… Perché devono soffrire così se non è necessario? Non è delinquenziale questo?
Ma allora cos’è successo a quell’economia sana, così autorevole? Ce l’hanno nascosta, l’hanno fatta sparire dai libri di testo, gli intellettuali temono a parlarne, perché i padroni delle loro carriere gli toglierebbero fama e incarichi. I politici idem. Ma nel frattempo milioni di noi soffrono inutilmente. Orribile.
Bene. Oggi un tal Mario Monti è il capo del tuo governo. Ed è in prima fila a nasconderci l’economia sana, mentre fa di tutto per distruggere quel poco di economia che ancora ci rimane. Già questo è un delitto. Ma più precisamente, ecco perché Monti è un criminale.
RAGIONE UNO.
La Costituzione dell’Italia è la più alta Carta giuridica del Paese, inviolabile. Essa inizia con un articolo di importanza storica, eccolo
Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Ok. Il capo del tuo governo è il funzionario PUBBLICO numero uno dell’Italia. Ok. Facciamo uno più uno:
1 La massima legge del Paese dice che il lavoro è tutto
+
1 Monti sta facendo di tutto per distruggere il lavoro: Monti lo precarizza sempre più; Monti ci tassa le attività a morte e questo causa licenziamenti in massa; Monti taglia la spesa di Stato, gli stipendi pubblici e le pensioni, e questo impoverisce tutti, ma se siamo più poveri compriamo di meno, se compriamo di meno le aziende o i negozi non vendono, sono costretti a licenziare e non assumono; di nuovo mazzate al lavoro.
=
Monti lavora violando la massima legge italiana nel suo articolo numero 1. Monti è un criminale costituzionale. Gravissimo.
RAGIONE 2
Gli studiosi dell’economia sana, e ripeto, sono grandi nomi mondiali dell’economia, hanno sancito che il danno più distruttivo in assoluto per l’economia di una nazione si chiama disoccupazione. Chi non lavora non solo costa allo Stato un sacco di soldi inutili, ma è proprio ricchezza perduta, gettata nella discarica. Immagina questo esempio: un bellissimo campo ha prodotto un oceano di fragole, pesche, ciliegie, patate, mirtilli, grano, uva… occorrono 1000 uomini per raccogliere tutto e offrirlo a noi persone. Ma 400 di questi uomini non lavorano, cioè, i politici NON LI FANNO LAVORARE. Il 40% di tutto quel ben di Dio rimarrà quindi nel campo sotto al sole a seccare e a marcire. Allucinante, inaccettabile. Cioè: i disoccupati sono ricchezza reale sottratta alla società, ricchezza che potrebbe arrivarci, ma è invece buttata via. Ok.
La disoccupazione può, raramente, essere causata da problemi genuini, ma quasi sempre è… sì, incredibile a dirsi, è il frutto dell’uso di quell’economia distruttiva, di cui Mario Monti è il primo paladino in Italia. Puoi quindi immaginare che Monti con le sue enormi tasse e i suoi tagli alla spesa MANTIENE IN VITA LA DISOCCUPAZIONE DISTRUTTRICE, anche se potrebbe scegliere l’economia sana e abolire la disoccupazione del tutto. E allora…
… ti chiedo: un politico che mantiene apposta in vita questa distruzione che ci danneggia tutti, che fa soffrire milioni di persone, e che avvantaggia solo i suoi amici potenti, non è un criminale? Non è un crimine fare questo al tuo Paese quando ci sarebbe l’alternativa?
RAGIONE 3
Mario Monti sta assassinando l’economia della tua Italia per favorire i suoi patròn ideologici, che sono i mega industriali (soprattutto tedeschi) e i mega banchieri. Guarda, non ti annoio qui con i dati di cosa è successo in questi mesi e che provano senza dubbio quanto ho detto. Ti cito solo un episodio: il mio falegname, con un’aziendina di 4 persone, ha chiesto un prestito a una banca per 30.000 euro. Lo ha fatto per non chiudere, vuole lavorare. Ma no. La banca glieli ha rifiutati. Questa banca si chiama Monte dei Paschi di Siena, famosa. E’ intervenuto Monti? No. Potrebbe intervenire? Certo! La politica fa le leggi e può costringere le banche ad aiutare noi persone comuni. Poi cosa è accaduto? Che un giorno è stato proprio questo Monte dei Paschi di Siena ad avere bisogno di soldi, ma tanti eh? Sai quanti? Due miliardi di euro… sì, hai capito bene. E cosa ha fatto Monti? Glieli ha dati subito, come no?! Sai cosa avrebbe risposto questo Monti al mio falegname, e a tutti i poveri italiani come lui, se gli avesse chiesto i 30 mila? Questo: “No! Lo Stato deve fare ordine nei conti, ci dispiace, abbiamo le casse vuote”. Infatti questo sta dicendo Monti a tutti noi lavoratori, agli ammalati in difficoltà, ai genitori senza casa, ai disoccupati, ai pensionati minimi, ecc. Dobbiamo soffrire e zitti. Ma poi ci sono subito due miliardi per il suo amico banchiere, sull’unghia, e non solo per lui, anche per gli altri banchieri. E questo non è criminale? Ragazza: questo sta ammazzando la tua economia, e senza di essa tu non sei più protetta, non hai più diritti.
RAGIONE 4
La durezza delle privazioni economiche e la paura per il futuro che queste generano nelle persone, possono giocare bruttissimi scherzi alla società, veramente orribili. A scuola hai sicuramente studiato il nazismo. Come è nata una simile aberrazione storica? Come fece quell’ometto insignificante di Hitler a trasformare quello che era un gruppetto di sparuti fanatici in un regime che ha distrutto l’Europa? Risposta: le Austerità.
No, non è affatto una boutade. Oggi tu sai che Monti e i suoi complici della tecnocrazia europea stanno distruggendo passo dopo passo il nostro benessere con queste politiche economiche chiamate Austerità. Come detto sopra, esse impoveriscono severamente milioni di persone per il beneficio di una elite, creano crisi, le crisi creano paura e ansia nella gente. Accadde proprio questo, seppur su scala molto più ampia, con la Germania sconfitta nella Prima Guerra Mondiale. I Paese vincitori, che oggi nell’Eurozona sono i Paesi del nord, ebbero il potere col Trattato di Versailles di imporre Austerità feroci alla Germania, per obbligarla a ripagare i suoi debiti di guerra. Oggi ce le impongono per farci ripagare altri debiti, che oltre tutto non sono neppure veri debiti, ma lasciamo stare. Nel caso della Germania del 1919, l’errore tragico non fu nel pretendere un compenso per i danni che aveva causato, ma fu di pretendere dai tedeschi sacrifici assurdi per le riparazioni di guerra. Li spremettero come schiavi, al punto che uno dei più grandi economisti della Storia, John Maynard Keynes, scrisse a quel tempo un’opera celebre dove denunciava le Austerità contro la Germania come eccessive e crudeli. Risultato: Hitler compare sulla scena e catalizza la disperazione e la paura dei tedeschi, promette salvezza e… milioni di cittadini terrorizzati dalle privazioni gli si buttano dietro. Il Nazismo.
“Esagerato!!” dirai. Un cavolo. Sai cosa è successo in Grecia alle ultime elezioni? I greci alla disperazione propria a causa delle Austerità del club di politici europei amici di Monti hanno eletto in parlamento un partito apertamente… neo-nazista. Ma ti rendi conto? Ma ti pareva possibile una cosa simile nel mondo civile del terzo millennio? Ecco cosa accade ad esasperare la povera gente con le Austerità, e nel nome di una economia truffa al servizio dei poteri finanziari. Nell’Italia in crisi ed esasperata abbiamo già forze pronte a raccogliere la disperazione e la paura di tanti per imporre soluzioni anti democratiche, odio e violenza. Si tratta di forze che in un’economia sana al servizio del 99% di noi sarebbero ignorate da tutti, ma oggi, nel clima d’incertezza e di privazione causato da Monti, stanno drizzando la loro brutta testa.
Monti quindi sta sospingendo l’Italia verso una disgregazione democratica gravissima, un vero crimine contro lo sforzo che questo Paese ha fatto per ritagliarsi una civiltà moderna dopo il fascismo. Ricordati: Monti è il Presidente del Consiglio di una nazione pacifica, e ne sta avvelenando la fibra democratica con conseguenze gravissime. Anche questo è un crimine.
Ho spiegato abbastanza? Forse no. Allora questo: la Mafia è criminale no? Certo che sì. Può la Mafia, che è criminale, attentare all’articolo 1 della nostra Costituzione? Può creare milioni di disoccupati e distruggere l’economia? Può causare il crollo dei redditi milioni di lavoratori e di anziani? Può sospingere gli italiani verso derive autoritarie fascistoidi in accordo coi maggiori politici europei? No, non può. Monti e i suoi partner lo stanno facendo. Allora come possiamo dire che la Mafia è criminale e che Mario Monti e i suoi amici speculatori non lo sono? Ciao, tuo PB
martedì 27 novembre 2012
Il golpe europeo della Goldman Sachs.
Economia & mercati. 27 Novembre 2012
La presa dell’Europa da parte di Goldman Sachs ora è completa. Il governo britannico ha deciso di cambiare radicalmente la guida della Banca d’Inghilterra, nominando alla carica di governatore il canadese Mark Carney, attuale governatore della Banca centrale del Canada. La decisione è stata annunciata dal ministro delle Finanze George Osborne, il quale ha confermato che Carney rileverà la guida della Bank of England per otto anni, in sostituzione dell’attuale Mervyn King, che lascerà a giugno e assumerà anche nuovi poteri di vigilanza sulle banche. E sapete dove ha lavorato Carney, dopo laurea e PhD ad Oxford? Bravissimi, Goldman Sachs. La presa d’Europa da parte della banca d’affari Usa è completa, la guerra per la salvaguardia del dollar standard a livello globale – costata la ghirba a Dominique Strauss-Kahn – avrà inizio a breve. Non ci credete? Dietrologia. Guardate questo grafico e fatevi un’idea.
da www.ilsussidiario.net -
http://www.lindipendenza.com/la-presa-delleuropa-da-parte-di-goldman-sachs-ora-e-completa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-presa-delleuropa-da-parte-di-goldman-sachs-ora-e-completa
Macchi e Valle presentano "I Centurioni" alle Ritter.
Spazio Ritter (Via Maiocchi, 28 - Milano, Giovedì 29 Novembre - ore 18.30: i giornalisti (e paracadutisti!) Marco Valle e Dario Macchi presenteranno il volume di Jean Larteguy "I Centurioni" edito da Mursia. L'epopea di un gruppo di ufficiali francesi del 10° Reggimento Paracadutisti Coloniali nella guerra d'Algeria. Un grande classico della letteratura di guerra che ha fatto scuola nelle fila dei paracadutisti e delle forze speciali, come manuale di combattimento, di lotta e di vittoria che insegna a calarsi nella mentalità dell'avversario per conquistare la fiducia della popolazione e sottrarne l'appoggio al nemico.
lunedì 26 novembre 2012
Ultimo appello alla unità ed al rilancio della destra italiana.
Ultimo appello alla unità ed al rilancio della destra italiana. Serve subito un grande FRONTE NAZIONALE e sociale che difenda veramente l'identità, la sovranità, le libertà ed il benessere del nostro popolo. Il Progetto ITACA di Marcello Veneziani, LA DESTRA di Francesco Storace, la FIAMMA Tricolore di Luca Romagnoli, gli ex AN di Giorgia Meloni e tutte le forze della destra nazional-popolare devono unirsi per il bene comune della nostra amata PATRIA. Non possiamo perdere altro tempo, questa è l'ultima grande occasione di riscossa politica della nostra comunità e di affermazione dei nostri VALORI e delle nostre Idee. Noi, come migliaia di altri militanti in tutta Italia, attendiamo solo uno squillo di tromba, per tornare in campo e combattere questa giusta battaglia contro la plutocrazia ed il mondialismo! - F.to la Comunità Militante di DESTRA PER MILANO -
Il silenzioso golpe della plutocrazia mondialista e dei politicanti loro servi.
Una grave indifferenza. Le dichiarazione del Presidente di questa sgangherata Repubblica, secondo cui il Premier Monti non si può candidare in alcun Partito politico in quanto già parlamentare e, quindi, senza nessun bisogno di essere ri-eletto, ridicolizzano con un raffinato senso di superiorità, l’articolo 1 della Costituzione che dovrebbe garantire che "la sovranità appartiene al popolo".
Senza nessun sdegno la classe politica italiana si mostra disinteressata a questa dichiarazione, molto probabilmente perché attenta ed impegnata ad organizzare il teatrino delle primarie.
Soffermandosi, non senza esser colto da una certa nausea, sulla questione, notiamo che da sinistra la guerra sarà improntata ad accaparrarsi il voto dell’ultimo extracomunitario, visto che i seggi saranno indiscriminatamente aperti a soggetti di tutte le risme; mentre dall’altra sembra consolidarsi, tra una confusione imbarazzante, il fattore che, per partecipare alle primarie del PDL, bisognerà “elargire” dai 3/5 euro.
Si stima oltre un milione di votanti e quindi il conto è presto fatto. Incredibile!
Come è incredibile che nessuno si renda conto della straordinaria arroganza del potere che, attraverso il compagno Napoletano, sottolinea la totale inutilità del voto, in quanto il grigiocrate Monti potrà sempre ed in qualunque momento ritornare a svolgere l’attuale incarico, così come imposto dalla “cupola bancaria” di Francoforte.
Diceva bene Samuel Langhorne Clemens "se votare servisse a qualcosa non ce lo farebbero fare" ...figuriamoci le primarie.
Piero Puschiavo
www.pieropuschiavo.it - www.progettonazionale.it
"La libertà di pensiero e la censura mondialista" intervento di Valerio Zonetti.
La paura del pensiero
pubblicata da Valerio Zinetti il giorno Lunedì 26 novembre 2012 alle ore 12.09 •
Ritorna l’inquisizione mondialista
Come negli anni ’90 (l’epoca dei primi “governi tecnici” nominati per avviare il processo di svendita della sovranità nazionale) si riparte con la repressione giudiziaria contro le fonti di pensiero libero non allineato all’ideologia mondialista funzionale all’instaurazione del dominio dell’Alta Finanza sui Popoli. Se a farne le spese allora furono formazioni politiche di grande potenzialità rivoluzionaria come il Fronte Nazionale di Franco Freda e il Movimento Politico Occidentale di Maurizio Boccacci, oggi tocca ai semplici utenti del forum Stormfront, un sito che si dichiarava (l’uso dell’imperfetto è dovuto al fatto che ora la sezione italiana è stata oscurata) in difesa della Razza Bianca e dell’Identità Europea. Quattro cittadini italiani sono stati arrestati e sono tutt’ora detenuti in custodia cautelare ed altri diciassette sono stati perquisiti. Un’ingiustizia che merita di essere denunciata, in quanto accompagnata da ombre giuridiche e menzogne politiche . E’ un dovere di ogni uomo libero, a prescindere dalla simpatia o antipatia che si possono provare nei confronti dei soggetti in questione.
Il mostro giuridico dei reati d’opinione
Già due anni fa, sulle pagine del quotidiano Rinascita scrissi un articolo (Legge Mancino: un codice liberticida) nel quale denunciavo come questa norma (che aveva appena colpito in sequenza: i sindaci leghisti di Verona e Treviso Flavio Tosi e Giancarlo Gentilini e poi una ventina di persone a seguito di un presunto festeggiamento del compleanno di Adolf Hitler in provincia di Varese) fosse totalmente incompatibile con il principio costituzionale della libertà di espressione sancito dall’art. 21 della Costituzione (riprenderò in seguito l’analisi sul punto).
La critica giuridica che può essere fatta alla normativa in questione riguarda tre profili: l’incompatibilità con l’articolo 21 della Costituzione, un’ incongruenza con il principio di tipicità ed una scarsa precisione nella definizione della fattispecie di reato.
Il momento per sviluppare il dibattito sarebbe propizio: il caso del direttore del Giornale Alessandro Sallusti condannato a quattordici mesi di reclusione per diffamazione sembrava avere aperto un varco, dato lo sdegno suscitato da una simile condanna. . I politicanti nostrani hanno inizialmente presentato un disegno di legge che avrebbe abolito la detenzione per i giornalisti (ora ripristinata a seguito di un emendamento votato a scrutinio segreto) ma che nel contempo ha allargato la gamma di fattispecie di diffamazione. Se malauguratamente questo disegno di legge dovesse essere approvato, potrebbe essere considerato diffamatorio anche asserire che l’attuale Presidente del Consiglio Mario Monti altro non sia che l’emissario dei poteri finanziari che vogliono l’impoverimento dell’Italia e la sua deindustrializzazione. Insomma, tempi duri si prospettano per il giornalismo non allineato.
Ma tornando all’analisi della Legge Mancino (Legge 205/1993, Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa) , è aberrante che questa norma sopravviva in un paese che all’articolo 21 della propria legge fondamentale sancisce: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo”. Un principio costituzionale (quindi non derogabile da una legge ordinaria) che trova rafforzamento in analoghe dichiarazioni normative di varie convenzioni internazionali richiamate dalla stessa Costituzione. Ora, dato che alla base delle accuse fatte agli utenti di Stormfront vi è proprio la legge Mancino, è assurdo che un cittadino possa essere perseguito dalla giustizia per delle mere manifestazioni d’opinione su internet, e addirittura che per questo fatto possa essere considerato pericoloso al punto da disporre la custodia cautelare in carcere (quindi la privazione della libertà personale senza ancora un regolare processo). Il secondo punto di critica alla normativa riguarda la sua totale estraneità dal principio di offensività, ormai accettato da tutta la dottrina e la giurisprudenza (anche costituzionale come vedremo). Infatti, in base al principio di offensività “non vi può essere reato senza offesa ad un bene giuridico, cioè ad una situazione di fatto o giuridica, carica di valore, modificabile e quindi offendibile per effetto di un comportamento dell’uomo” (Marinucci – Dolcini, “Manuale di Diritto Penale”).La Corte Costituzionale ha accettato questo orientamento stabilendo inoltre che “ il principio di offensività opera su due piani: sotto forma di precetto rivolto al legislatore di prevedere in astratto fattispecie che esprimano in astratto un reale contenuto lesivo e dell’applicazione giurisprudenziale (offensività in concreto) quale criterio interpretativo – applicativo affidato al giudice” Questo principio è stato riferito soprattutto ai reati d’opinione, che la filosofia del diritto chiama psicoreati (come ad esempio i reati che hanno alla base l’apologia, l’istigazione, l’incitamento). In tali casi, in base appunto al principio di offensività, non possono essere punite delle mere dichiarazioni di apologia o di incitamento, ma dovrà essere verificato che esse siano accompagnate da concreti elementi e circostanze che possono trasformare un pensiero in fatto concreto. Difficile pensare che l’accertamento di tali requisiti possa essere garantito in una fase come quella delle indagini preliminari.
Il terzo e ultimo profilo della mia analisi verte fa leva sulla vaghezza della fattispecie incriminatrice: non vi è una definizione giuridica di “razzismo”. E ciò spiega come sia così troppo elastico il campo di applicazione. In Italia infatti l’aggettivo “razzista” è stato affibbiato a numerosi personaggi: persino Berlusconi quando disse che con Pisapia Milano sarebbe diventata una città islamica venne denunciato da un cittadino di origine siriane Riad Khawatmi proprio per incitazione all’odio razziale. Falvio Tosi, il sindaco leghista di Verona, venne condannato a seguito di una denuncia per avere promosso una petizione dal titolo “"Firma anche tu per mandare via gli zingari dalla nostra città". Risultato: condanna di due mesi di reclusione con sospensione della pena. E pensare che quella petizione fu firmata anche da diversi cittadini: mi chiedo se a questo punto i fimatari debbano temere che qualche Pubblico Ministero (magari uno di quelli che invece si è adoperato al fine di eludere le normative contro l’immigrazione clandestina facendo entrare nel territorio nazionale la peggiore delinquenza nordafricana) processi anche loro per avere dato la loro approvazione. Da questa brevissima casistica si può dedurre che la mancanza di una definizione legislativa chiara e univoca apra le strade a ricatti giudiziari contro chiunque non sposi una certa ideologia immigrazionista o magari (come nel caso dei cittadini veronese) sia solamente preoccupato dell’impatto negativo sulla sicurezza sociale che le comunità zingare hanno causato nelle città italiane.
Allora la domanda che sorge spontanea è la seguente: cosa succederebbe se un giudice ordinario dovesse sollevare la questione di costituzionalità? Ipotesi che non si è ancora verificata in concreto, ma alla quale la dottrina è riuscita ad elaborare una risposta. Premettendo l’inquadramento sistematico della Legge Mancino nell’ambito della Dodicesima disposizione transitoria e della Legge Scelba (divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista) la Corte Costituzionali in passato (negli anni ’50, quindi ancora prima dell’emanazione della l.205/1993) stabilì che "il legislatore [...] dichiarando espressamente di voler impedire la riorganizzazione del disciolto partito fascista, ha inteso vietare e punire non già una qualunque manifestazione del pensiero, tutelata dall'art. 21 della Costituzione, bensì quelle manifestazioni usuali del disciolto partito che [...] possono determinare il pericolo che si è voluto evitare. [...] Il legislatore ha compreso che la riorganizzazione del partito fascista può anche essere stimolata da manifestazioni pubbliche capaci di impressionare le folle; ed ha voluto colpire le manifestazioni stesse, precisamente in quanto idonee a costituire il pericolo di tale ricostituzione." (C. Cost. sent. n. 1 del 1957 e n. 74 del 1958). Quindi si possono intraprendere due possibili tesi. La prima: solo con l’abolizione della dodicesima disposizione e della legge Scelba sarà possibile parlare successivamente di abrogazione della legge Mancino, dato che la ratio legis delle norme in questione ritiene il “razzismo” (dove con questo termine sono ricomprese anche le semplici critiche politiche all’immigrazione terzomondista ed alla società multirazziale) come manifestazione necessariamente collegata ad una riedizione del disciolto partito fascista o di organizzazioni aventi comunque i medesimi caratteri. La seconda tesi potrebbe invece fare leva sui fortissimi mutamenti storici e politici che si sono verificati in questi decenni : non vi sarebbe più il pericolo concreto di una rifondazione del PNF con tanto di squadracce armate di manganello ed olio di ricino e le critiche all’immigrazione ed alla società multirazziale sono ormai ampiamente diffuse nell’opinione pubblica ed anche nello schieramento politico, ben oltre i nostalgici del Ventennio o presunti aspiranti golpisti. Seguendo tale ragionamento – dato anche il fatto che il divieto di ricostituzione del PNF non implica il divieto all’esistenza di formazioni politiche che alle idee fasciste si ispirino – risulterebbe grottesco perseguire parte dell’opinione pubblica. E quanto meno la normativa verrebbe notevolmente ammorbidita. Seguendo questi due orientamenti, un’eventuale questione di costituzionalità potrebbe essere vagliata dalla Corte senza alcuna pregiudiziale. Ma le resistenze ai tentivi di abrogazione sono state davvero imbattibili. A questo punto, vale la pena cercare di individuare la ratio legis di questa norma. Ma qui usciamo da un terreno di analisi strettamente giuridica per lasciare spazio a considerazioni di tipo politico.
I mandanti politici
Ho sempre sostenuto che la legge Mancino fosse stata il frutto di pressioni di ambienti politici che avevano interesse nel reprimere formazioni politiche identitarie. A confermare ciò fu lo stesso Nicola Mancino, allora ministro dell’interno che oggi è indagato per la trattiva Stato – mafia (la cui esistenza è stata accertata in una sentenza della Cassazione di Firenze). Aldilà delle responsabilità penali che saranno poi accertate nel processo, Nicola Mancino ha enormi responsabilità politiche per quelle strane revoche del 41-bis fatte allora ai boss della mafia con decreto firmato da Conso e da Scalfaro. Ma questa è un’altra storia, che però è sempre utile per inquadrare politicamente il personaggio.
Il Pubblico Ministero più zelante nell’applicazione della legge Mancino fu il veronese Guido Papalia. Il quotidiano "La Padania" il 5 Marzo 1999 pubblicò un articolo dal titolo "Papalia, l'instancabile persecutore". Riporto integralmente un estratto: “Dopo avere parlato delle deliranti motivazioni su un pericolo costituito da una sovversione dell'ordinamento democratico da parte degli skinheads di destra radicale, il giornalista Guido Colombo scrisse: "Che dietro al varo di questa legge ci fosse ben altro lo confermò lo stesso Mancino quando disse di essere stato "sollecitato" a varare una legge che non voleva. Chi poteva essere tanto potente da forzare la volontà di un Ministro dell'Interno? Lo chiese allo stesso Mancino un sacerdote, Don Curzio Nitoglia della rivista "Soldalitium" di Verrua Savoia. Nella sua lettera il sacerdote religioso chiedeva se questi solleciti venivano per caso da ambienti giudaico-massonici. Con sua sopresa Mancino rispose "Trovo coerenti col mio pensiero le sue opinioni".
Chi tocca certi fili muore
Solo con un governo come quello attuale possono partorire simili inchieste giudiziarie. Un governo che nonostante la crisi economica ha aperto le frontiere all’immigrazione terzomondista. Una scelta utile per due motivi. Il primo è quello di assecondare le richieste del capitalismo schiavista dei vari Marchionne che in nome della “competitività” desiderano manodopera sottopagata. Il secondo è quello di continuare nella distruzione dell’identità etno-culturale dei popoli europei, perseguendo la creazione dell’ uomo economico (privo di qualunque dimensione spirituale e di riferimento superiore) perfettamente funzionale al dominio della finanza apolide. La distruzione delle identità priverà i popoli del loro elemento di unità e impedirà qualunque possibilità di ribellione al Sistema. Chi si azzarda a denunciare ciò, rischia di venire prelevato dalla propria abitazione alle quattro del mattino. Quando arriveremo al divieto di leggere libri e all’imposizione di leggere solo i giornali permessi dal governo come in Fahreneheit 451? In Italia, nei tribunali, piuttosto che la frase (ormai solo retorica) sulla legge uguale per tutti, sarebbe più onesto scrivere una frase di Stalin “Puoi esprimere il tuo pensiero, basta che sia uguale al mio”. Sarebbero almeno più sinceri invece di continuare a parlare di libertà e democrazia. VALERIO ZINETTI
Milano: Appuntamenti con la Tradizione.
Appuntamenti a Milano città: Venerdì 30 novembre: alle ore 16.0O, Incontro con l'0n. Mario Borghezio (Europarlamentare della Lega Nord e Presidente della Fondazione per l'Europa dei Popoli) ed alle ore 18.00: Santa Messa dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Interviene il Delegato Regionale, Sua Eccellenza il Principe Don Alberto Giovanelli, aderiscono le Guardie d'Onore ed il Coordinamento Monarchico Italiano). Sabato 1 dicembre: ore 10.00, Santa Messa Tradizionale del Circolo del Regno Lombardo-Veneto (aderiscono la Fondazione Cajetanus e la Walser Uradel Kulturverein) ed alle ore 12.00, Rancio Cameratesco di Natale della Associazione Combattenti della Decima Flottiglia Mas del Comandante Medaglia d'Oro Principe Junio Valerio Borghese (Intervengono anche i rappresentanti degli Arditi ANAI e degli ex Combattenti UNCRSI). Info: tradizioneuropea@gmail.com
domenica 25 novembre 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)