Il risultato de La Destra è stato, senza mezzi termini (che non mi appartengono), pessimo. Il partito di Francesco Storace, nel quale mi sono candidato come indipendente, alla camera dei deputati, ha subito un tracollo, finendo con le altre... “destre terminali” dello zero virgola. La colpa di questo risultato è mia, nostra, di tutta una comunità umana e politica che non ha raccolto il grido d’allarme e l’appello unitario lanciato, da tempo, ben prima delle elezioni, da Marcello Veneziani e Renato Besana. Divisi non andiamo da nessuna parte: prendiamo solo i voti dei militanti, di parenti e amici. Questa e la tragica realtà: diamoci una svegliata, ed uniamoci, prima di scomparire definitivamente dalla scena politica italiana ed europea. Noi non siamo culturalmente democratici, non giudichiamo affatto la validità dei nostri Valori e delle nostre Idee, dai voti presi ma se partecipiamo ad una competizione elettorale, dobbiamo farlo per vincere, almeno per provarci, e, comunque, per fare una figura decente, per ottenere una minima e degna rappresentanza politica nelle istituzioni. Invece, divisi, manco riusciamo a presentare le liste, come avvenuto in regione Lombardia. Facciamo, quindi, tutti, una seria autocritica, riprendiamo subito in mano il progetto Itaca, torniamo a fare buona Politica, anche perché, con questo parlamento, così diviso, si tornerà presto a votare e, questa volta, dobbiamo farci trovare preparati. Per quanto mi riguarda, a prescindere dai risultati elettorali, sono assolutamente sereno, perchè ho fatto il mio dovere, combattendo, dalla parte giusta, una buona battaglia politica, culturale ed ideale. Ora "mi lecco le ferite" ed analizzo attentamente i dati, domani brinderò alla "morte politica" dell'infame traditore Fini, e dopodomani sarò, nuovamente in campo, pronto a nuove sfide: boia chi molla!
ROBERTO JONGHI LAVARINI
ROBERTO JONGHI LAVARINI
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