CCP

venerdì 28 giugno 2013

Convegno della Fondazione Giorgio Almirante a Roma.

 
Una delegazione della Fiamma guidata da Luca Romagnoli, e composta da Lamberto Iacobelli, Alfio Di Marco, Remo Balzerano, Marco Martinelli, Fabrizio Sonaglia, ha partecipato al Convegno “Almirante il Riformatore”, organizzato dalla “Fondazione Giorgio Almirante” presso la “Auletta della Camera dei Deputati, in via del Campo Marzio 78, “Almirante il Riformatore”. Numerosi gli interventi moderati dal Direttore RAI Massimo Magliaro, tra il quale quello appassionato e carismatico di Luca Romagnoli che ha introdotto il suo intervento affermando che con questo convegno si chiude una personale “settimana della commozione” iniziata con la celebrazione del VI Congresso Nazionale MSFT e proseguita con l’iniziativa della Fondazione, che sente non solo come celebrativa ma che auspica sia evocativa e ispiratrice di una nuova sintesi. Romagnoli ha iniziato ringraziando la Fondazione Almirante, Giuliana de Medici e Donna Assunta e i presenti per l’iniziativa, auspicando che sia un primo passo e non un semplice re-incontro. “Qualcuno ha notato che che il nastro della storia non si può  riavvolgere…, per la Fiamma che tanto ha preteso da se stessa in questi anni considerandosi erede del MSI, il filo della storia, certo non si deve riavvolgere, ma può essere riallacciato”. Romagnoli, un po’ per l’età, qualche anno in meno degli altri che sono intervenuti, e soprattutto per un percorso personale di semplice militanza fino alla fine degli anni ‘Ottanta, ha avuto con Almirante sporadici incontri, da militante e non da dirigente dell’allora Partito, ma ricorda gli incontri con il “Grande Segretario” in alcune Sezioni storiche di Roma, quando per difendere il territorio e riaffermare il diritto appunto democratico all’esistenza delle nostre sedi  Almirante era sempre attivamente presente. Romagnoli ha quindi proseguito: ”Se da altri ho imparato un approccio particolare, culturalmente  ed intellettualmente necessario e propedeutico all’attività politica, da Almirante voglio credere di avere appreso, almeno un po’ del suo stile di vita, del suo comportamento da dirigente/militante”. Infine ha concluso “se le nostre s! trade si sono separate 18 anni fa c’erano motivi importanti, differenze fondanti. oggi ci sono urgenze nazionali e una comunità politica, sociale, umana, che ha stringente necessità di ritrovare un’unità d’azione e un  piano valoriale condiviso. ho concluso la mia recente mozione congressuale proprio con l’urgenza di una riforma costituzionale. Un caso, rispetto a quanto abbiamo sentito e ricordato oggi su Almirante riformatore e le sue proposte in tema; un insegnamento antico, un caso, o i fili della storia che si potrebbero riallacciare, o forse fili che non si sono mai interrotti”.
Ha concluso il dibattito Marcello Veneziani il quale si è augura che sorga una “terza destra” per la terza Repubblica, una strada sulla quale c’è molto da lavorare. C’è da ricercare un leader, certo, ma c’è soprattutto da impostare una destra che cavalchi i temi di riferimento per il futuro che poggiano sulla stringente necessità di affermare la sovranità. Insomma mettere insieme i cocci della destra italiana, questo è il tentativo per una riunificazione


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