Una
delegazione della Fiamma guidata da Luca Romagnoli, e composta da Lamberto
Iacobelli, Alfio Di Marco, Remo Balzerano, Marco Martinelli, Fabrizio Sonaglia,
ha partecipato al Convegno “Almirante il Riformatore”, organizzato
dalla “Fondazione Giorgio Almirante” presso la “Auletta della Camera dei
Deputati, in via del Campo Marzio 78, “Almirante il Riformatore”. Numerosi gli
interventi moderati dal Direttore RAI Massimo Magliaro, tra il quale quello
appassionato e carismatico di Luca Romagnoli che ha introdotto il suo
intervento affermando che con questo convegno si chiude una personale
“settimana della commozione” iniziata con la celebrazione del VI Congresso
Nazionale MSFT e proseguita con l’iniziativa della Fondazione, che sente non
solo come celebrativa ma che auspica sia evocativa e ispiratrice di una nuova
sintesi. Romagnoli ha
iniziato ringraziando la Fondazione Almirante, Giuliana de Medici e Donna
Assunta e i presenti per l’iniziativa, auspicando che sia un primo
passo e non un semplice re-incontro. “Qualcuno ha
notato che che il nastro della storia non si può riavvolgere…, per la
Fiamma che tanto ha preteso da se stessa in questi anni considerandosi erede
del MSI, il filo della storia, certo non si deve riavvolgere, ma può essere
riallacciato”. Romagnoli,
un po’ per l’età, qualche anno in meno degli altri che sono intervenuti, e
soprattutto per un percorso personale di semplice militanza fino alla fine
degli anni ‘Ottanta, ha avuto con Almirante sporadici incontri, da militante e
non da dirigente dell’allora Partito, ma ricorda gli incontri con il “Grande
Segretario” in alcune Sezioni storiche di Roma, quando per difendere il
territorio e riaffermare il diritto appunto democratico all’esistenza delle
nostre sedi Almirante era sempre attivamente presente. Romagnoli ha
quindi proseguito: ”Se da altri ho imparato un approccio particolare,
culturalmente ed intellettualmente necessario e propedeutico all’attività
politica, da Almirante voglio credere di avere appreso, almeno un po’ del suo
stile di vita, del suo comportamento da dirigente/militante”. Infine ha
concluso “se le nostre s! trade si sono separate 18 anni fa c’erano motivi
importanti, differenze fondanti. oggi ci sono urgenze nazionali e una comunità
politica, sociale, umana, che ha stringente necessità di ritrovare un’unità
d’azione e un piano valoriale condiviso. ho concluso la mia recente
mozione congressuale proprio con l’urgenza di una riforma costituzionale.
Un caso, rispetto a quanto abbiamo sentito e ricordato oggi su Almirante
riformatore e le sue proposte in tema; un insegnamento antico, un caso, o i
fili della storia che si potrebbero riallacciare, o forse fili che non si sono
mai interrotti”.
Ha concluso il dibattito Marcello Veneziani il quale si è augura che
sorga una “terza destra” per la terza Repubblica, una strada sulla quale c’è
molto da lavorare. C’è da ricercare un leader, certo, ma c’è soprattutto da
impostare una destra che cavalchi i temi di riferimento per il futuro che
poggiano sulla stringente necessità di affermare la sovranità. Insomma mettere
insieme i cocci della destra italiana, questo è il tentativo per una
riunificazione
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