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mercoledì 7 novembre 2012

Monti e le banche affossano l'Italia.

Scorrendo l'ultimo rapporto ISTAT “Le prospettive per l'economia italiana nel 2012-13” si può notare come PIL e disoccupazione stiano rispettivamente calando e aumentando. Il deterioramento complessivo delle condizioni del mercato del lavoro viene espressa come debolezza ciclica che, guarda caso, è peggiorata notevolmente dopo i piani di austerità imposti dai banchieri di Francoforte. Già nei primi due trimestri del 2012, nonostante le assunzioni abbiano tenuto, si è registrato un notevole calo delle ore di lavoro; mentre da settembre il crollo dell’occupazione risulta più che preoccupante. Il tasso di disoccupazione, già al 10,6%, viene previsto per il 2013 al 11,4% con una percentuale di oltre il 30% al di sotto dei 35 anni. E non dimentichiamo che parliamo sempre di dati ufficiali che devono necessariamente essere arrotondati per eccesso. Il tutto mentre la spesa privata è in diminuzione del 3,2%. A questo si aggiunge pure la diminuzione degli investimenti del 7,2%. Questi sono i numeri maturati dal “salvataggio nazionale” del Governo Monti che si arroga ancora la presunzione di parlare di crescita e soprattutto di efficacia delle proprie manovre. Nonostante questi autorevoli numeri, i tecnici rimangono ben saldi, con il beneplacito di PD-UDC e PDL che, come “moderati”, appaiono più preoccupati per la campagna elettorale e della strada più semplice per rimanere ancorati in Parlamento, che delle sorti dei cittadini italiani. Mentre Berlusconi fa “mea culpa” per non avercela fatta, o forse, per averla fatta grossa, l’antipolitica e i banchieri avanzano smantellando la politica e distruggendo l'economia reale. Piero Puschiavo La Destra

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