martedì 11 settembre 2012
Sfide, energie, passione, entusiasmo!
Lo spirito, che guida i nostri passi nell'incerto avvenire, non ha mai smesso di pensare la Politica. Men che meno in questa torrida estate di crisi.
Uno spirito sempre desto e potente, in grado di affrontare sfide sempre più difficili ed entusiasmanti. Entusiasmanti come l'epoca che stiamo attraversando, a volte con quel famoso sovrano distacco di evoliana memoria, ed a volte immersi completamente nei vortici esistenziali che questo tempo quasi ci obbliga a percorrere. Con uno spirito forte dunque, perché intorno a noi si è scatenata la tempesta. La tempesta esistenziale, che si sta portando dietro, come avevamo ben previsto, un mare di solitudine e di deserto interiore, e la tempesta economico-sociale, figlia del pensiero mondialista e globalizzato, che sta abbrutendo la condizione sociale e culturale dei popoli europei e del resto del mondo.
Ed allora torniamo alla metafora di Ulisse, che si fa legare per ascoltare e sfidare il canto ingannatore delle sirene, dopo aver messo la cera nelle orecchie dei suoi compagni affinché non potessero ascoltarle, poiché egli sapeva che non avrebbero resistito al loro canto. Lui invece sì che poteva sfidare le sirene, perché era legato metaforicamente ai Valori della sua civiltà, perché aveva un centro, uno spirito forte con il quale poteva ingaggiare una lotta contro le forze della sovversione.
Ebbene noi dobbiamo tendere a quel centro, tutta la nostra vita deve tendere a quello spirito forte in grado di affrontare qualsiasi sfida, da uomini. Questo è il primo obiettivo da raggiungere sempre e comunque: essere uomini nuovi. Ricordiamocelo in ogni occasione.
Tuttavia non basta pensare di avere un centro, lo spirito forte si forgia infatti attraverso il sacrificio dell'azione pratica, altrimenti saremmo come quei monaci del medioevo, che si evolvevano immettendo forze spirituali nella società del loro tempo mediante la sola preghiera e la contemplazione.
Il nostro tempo è diverso, viviamo nell'era del ferro e dell'acciaio, nell'era della belva tecnologica, non abbiamo altra strada che costruire noi stessi con il fuoco dell'impegno e della militanza, con il sacrificio quotidiano che rende sacro e nobile lo spirito ed il pensiero. Come la magia della vita che prende forma, allo stesso modo è lo spirito che si innalza attraverso l'interazione con il mondo dell'esperienza fisica.
Tutto questo per dire che non esistono formule magiche o scorciatoie per intraprendere la via maestra, ovverosia l'uscita metaforica dal bosco jungeriano, un'uscita che deve vedere la nascita di un uomo con una coscienza superiore, un uomo che riscriverà l'ordine morale delle cose, azzerando le logore ed incancrenite regole della vecchia società.
La nostra vita di militanti è così pronta ad affrontare la nuova storia, una storia che sta definitivamente abbandonando le ultime propaggini del '900, lasciando squagliare come neve al sole gli ultimi sussulti di ideologie che ormai non abitano più il flusso della contemporaneità.
Ed allora quale è e quale sarà il nostro ruolo di uomini e di legionari: essere sempre al servizio di una ben precisa visione del mondo, diffondere la nostra weltanschauung a tutte le fasce del nostro popolo, senza più vincoli o paletti di appartenenza ideologica, come invece è avvenuto, giustamente, nel passato. E' arrivato il tempo di gettare il seme anche a realtà altre-da-noi, ed aspettare che germogli. In questo senso ed in questa direzione dovremo cominciare a lavorare, passando sopra gli insuccessi e le delusioni che inevitabilmente arriveranno, ma con la forza della volontà che sicuramente porterà i suoi frutti.
Il contesto in cui viviamo vede molta velocità nei cambiamenti di superficie, cambiamenti trainati dai processi in corso della globalizzazione e dell'evoluzione continua della tecnica; di contro ad un deserto immobile che agita le profondità delle coscienze, un deserto che sta producendo inquietudine, solitudine, isteria e narcisismo, come mai si erano viste nella storia. Un contesto che però potrebbe anche rivelarsi favorevole, nel medio tempo, alle nostre idee.
Dal momento infatti che il materialismo sfrenato potrebbe aver toccato il suo culmine, le masse europee potrebbero tornare ad avere un forte bisogno di spiritualità e di valori tradizionali, e ancorché noi non ne possiamo prevedere i tempi, dobbiamo farci trovare sempre pronti.
Con questo sirito ripartono le iniziative al FORO753, con entusiasmo, passione, sacrificio, dobbiamo donarci completamente alle nostre Azioni e tendere sempre verticisticamente verso l'Alto, rimettere l'UOMO al centro della Vita.
AD MAIORA !
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