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venerdì 24 agosto 2012

Le grandi bugie del governo Monti-Napolitano.

MONTI CI PRENDE PER SCEMI 20ago2012 Ormai è chiaro che il premier Monti ci prende per scemi. Le sue dichiarazioni al meeting di Comunione e liberazione a Rimini danno la sensazione di ascoltare un abile paroliere. Fino a pochi giorni fa, lo ricordiamo angustiato per il futuro dell’Italia, alla quale chiedeva sacrifici nel segno della responsabilità sia istituzionale che civile; si irritava se qualcuno attaccava il governo dei tecnici, vedi Confindustria, affermando che la corsa dello spread dipendeva proprio da queste critiche; prima ancora attribuiva la crisi al governo Berlusconi, salvo poi rifugiarsi nel salvifico fraintendimento della stampa. Oggi, invece, se ne esce con uno slancio di ottimismo: l’uscita dalla crisi è più vicina. Peccato che solo a Ferragosto, quando si era ventilato un ipotetico calo dell’Irpef, era subito corso ai ripari, il giorno 16 (per non guastare la cocomerata agli italiani…) chiarendo che non sono allo studio riduzioni della pressione fiscale che, parole sue, ad oggi non sono possibili vista la crisi duratura del Paese. Caro presidente del Consiglio, ma ci stai prendendo in giro? E’ possibile tornare seri e sapere quale è il vero stato di salute dell’Italia, dei suoi conti, e cosa devono aspettarsi i nosti concittadini? E cosa dire poi di quella maggioranza la cui responsabilità è così apprezzata dal premier, se non che attendiamo un sussulto da queste anime morte del Parlamento. Monti dice che le colpe di questa situazione del Paese è di anni di governi sbagliati, senza specificare. Ecco, gli ricordo che si relaziona, purtroppo per l’Italia, con leader che siedono a palazzo da oltre trent’anni. E perchè non glielo ricorda quando interloquisce con loro per decidere, ahi noi, le sorti della nazione, o meglio quelle delle loro poltrone? Il presidente del Consiglio la smetta di giocare con la vita delle persone, che qui non solo una generazione è stata bruciata, ce ne sono tante altre che faranno la stessa fine se si continua così. Quindi, invece di prenderci in giro con i giochi di parole, si faccia da parte e lasci scegliere agli italiani cosa fare del loro futuro, che nessuno di noi l’ha chiamato. Nessuno di noi lo vuole. E si porti dietro anche qualche fedelissimo ‘responsabile’. LE BUGIE DI MONTI 23ago2012 Alcuni giorni fa il premier Monti ci spiegava, sembrava anche con soddisfazione, che l’uscita dalla crisi per l’Italia è più vicina; il ministro indagato per frode fiscale, Corrado Passera, gli faceva eco dicendo che vede la fine del tunnel. Come in un bel film a lieto fine, tutto si risolve all’insegna del vissero felici e contenti. La realtà, purtroppo, è tutt’altra. Basta leggere i dati reali che fotografano il nostro paese, e che fanno il paio con quello che giornalmente ascoltiamo dai cittadini, dal settentrione al meridione. In concomitanza con l’arrivo dei tecnici non solo non si è fermata la speculazione dei mercati sulla nazione, ma l’Italia non cresce più. Considerazione ovvia se si pensa a tassare il popolo senza prevedere misure per lo sviluppo. E allora ci troviamo davanti a un tasso si disoccupazione maschile che in un anno è arrivato a sfiorare il 10%, quello femminile il 12. La catastrofe dei giovani, con percentuali di senza lavoro fino al 35%. Il Pil nazionale, se prima cresceva lentamente, ora ha il segno meno davanti. La produzione industriale è al palo. Sugli esodati si gioca col pallottoliere come fossero figurine. Peró Monti & Co. vedono l’uscita dalla crisi più vicina. Ci prendono in giro, e lo fanno sfacciatamente. Dobbiamo mandarli a casa, prima che facciano cadere la nazione in un baratro da cui non potrà riemergere. Prima che la consegnino del tutto alle banche e all’Europa della moneta. Perché quella dei popoli già non c’è più.

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