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giovedì 2 agosto 2012

LA DESTRA per la Sovranità Nazionale!

Barletta, La Destra presenta “Decalogo della sovranità nazionale”: le proposte (4 luglio 2012) BARLETTA- Qual è il vero obiettivo delle riforme dei cosiddetti “Governi tecnici”, non legittimati dal consenso elettorale? E gli organismi sovranazionali, privi di mandato democratico e immuni dal controllo degli Stati membri, nell’interesse di chi agiscono? Tanti gli interrogativi e gli spunti di riflessione offerti dall’incontro organizzato dalla sezione provinciale del partito “La Destra”, tenutosi ieri mattina a Barletta per presentare il “Decalogo della sovranità nazionale”. Si tratta di dieci proposte politiche che spaziano dal tema del lavoro alla lotta ai privilegi della casta, dal ritorno alla lira per gli scambi interni al mutuo sociale per l’acquisto della casa, fino all’elezione diretta del Presidente dell’Unione europea. «Sono dieci battaglie politiche su cui chiederemo il consenso ai cittadini; non solo, saranno anche il discrimine per eventuali alleanze elettorali. Non daremo nulla per scontato, neanche l’alleanza con il Pdl, visto che ha accettato supinamente la cacciata del precedente Governo, sostenuto dal voto democratico», annuncia Stella Mele, segretario provinciale del partito di Storace e relatrice ieri mattina insieme al segretario cittadino Francesco Filograsso e al consigliere comunale andriese Giuseppe Chieppa. «Sentiamo il dovere di assumerci la responsabilità di tutelare il popolo italiano. Le notizie degli ultimi giorni sull’inchiesta portata avanti dalla Procura di Trani contro le agenzie internazionali di rating confermano quanto sosteniamo da tempo: dietro la crisi economica globale ci sono strategie precise, architettate dalle più potenti lobby finanziarie del mondo, il cui obiettivo è privare i singoli Stati della sovranità nazionale in modo da avocare tutti i poteri di gestione della cosa pubblica nelle mani di enti e organismi non legittimati dal voto democratico- dichiara Francesco Filograsso- La stessa caduta del Governo italiano è stata un vulnus per la nazione, per le modalità con cui è stata attuata». La Destra intende quindi avviare un progetto con cui «destare l’attenzione generale dei cittadini su quanto sta accadendo. L’obiettivo finale di chi manovra questa crisi è giungere a società amorfe, fatte di individui orfani di tradizioni, peculiarità, ridotti a semplici consumatori. Per fare ciò si servono di “Governi tecnici”, in grado di imporre senza ostacoli misure che favoriscano la finanza speculativa. In realtà non vogliono la ripresa. Occorre spezzare il cappio politico-economico che si stringe sempre più intorno al collo della nazione», conclude Filograsso. «In questa fase di profondo disagio del ceto imprenditoriale, è dalle forze produttive che bisogna ripartire, spiegando loro e rendendo comprensibili i meccanismi nascosti di questa crisi- prosegue Giuseppe Chieppa- Prendiamo per esempio il trattato ESM: in teoria dovrebbe essere un fondo salva Stati, nella pratica salva solo le banche. Per aderirvi l’Italia dovrà versare 40 milioni di euro. Non sarebbe meglio iniettarli nell’economia reale? Il Fondo avrà poi il compito di aiutare gli Stati in difficoltà, ma in che modo? Fino alla restituzione del prestito, lo Stato delega la gestione delle sue politiche finanziarie a un organismo di diritto privatistico, non certo democraticamente eletto. Su questi temi abbiamo già avviato il dialogo con le forze produttive del territorio. Sentiamo che c’è molto interesse, la gente vuole capire, non si rivolge più al politico di turno per chiedere il piccolo favore ma vuole essere aiutata ad ottenere gli strumenti per sviluppare analisi critiche sulla realtà». Questi in dettaglio i dieci punti posti al centro della riflessione sul recupero della sovranità nazionale, argomenti che probabilmente verranno analizzati con maggiore puntualità nei successivi incontri con i cittadini: 1) STOP EURO, STOP BANCHE: Euro, strumento attraverso cui una banca privata, la BCE, ha privato gli Stati europei della loro sovranità monetaria. La proposta è l’utilizzo in via provvisoria della doppia circolazione monetaria, lira per scambi interni ed euro per quelli internazionali, fino all’effettiva unità politica europea. 2) LOTTA ALLA CASTA E ALLA CORRUZIONE: Abolire il sistema di potere delle caste riducendo tutti i loro privilegi. Alcuni esempi: compensi massimi ricevuti dallo Stato non superiori a 10 mila euro netti mensili, tetto valido anche per le pensioni; introduzione di un limite temporale al mandato parlamentare. Lotta all’inefficienza della Pubblica Amministrazione, abolizione enti e strutture creati ad hoc solo per scopi clientelari, inasprimento delle pene per i reati di corruzione e concussione. 3) PRIMA GLI ITALIANI, POI GLI STRANIERI: A parità di condizioni economiche, attribuire maggiore punteggio ai cittadini italiani nelle graduatorie per l’accesso a taluni servizi sociali come asili nido o case popolari. 4) FARE GIUSTIZIA: Riforma complessiva della Giustizia, per ridare il giusto ruolo a questa istituzione. Tra gli interventi, la separazione delle carriere e degli organi di autogoverno; la responsabilità personale del magistrato, sia civile che penale, anche per colpa. 5) CARTELLE ASSASSINE: Mai più vittime di Equitalia. Il sistema di riscossione non deve essere vessatorio, ma agevolare chi vuole pagare le tasse ma purtroppo non può, garantendo il diritto alla rateizzazione, escludendo la prima casa dai beni passibili di ipoteca ed espropriazione. 6) MUTUO SOCIALE: Si tratta di un mutuo al tasso fisso dell’1%, garantito da un ente pubblico, che verrà pagato con rate pari al 20% del reddito, anche se precario. In caso di cessazione dell’attività lavorativa, il pagamento viene sospeso fino alla ripresa del lavoro. Il primo esperimento di questo tipo di finanziamento dovrebbe partire nel Lazio. 7) STOP AL PRECARIATO E PARTECIPAZIONE: Riforma del lavoro che non intacchi le conquiste sociali, ma piuttosto crei un nuovo modello di democrazia industriale , che veda la partecipazione dei lavoratori alla guida dell’impresa. 8 ) TRASMETTERE I SAPERI PER FORMARE GLI INDIVIDUI: Scuola e Università devono formare individui dotati di senso critico e autonomia; unico criterio la meritocrazia, abbattendo i baronati per evitare che le migliori intelligenze espatrino. 9) ECONOMIA A FAVORE DEL RILANCIO DELLE PMI: Le piccole e medie imprese sono il vero motore dell’economia, pari al 94,8% del tessuto imprenditoriale nazionale nel 2009. La crisi economica impone di rafforzare il prodotto made in Italy con opportune misure. 10) PRESIDENZIALISMO PER L’EUROPA DEI POPOLI: Elezione diretta del Capo dello Stato, per un maggiore coinvolgimento del popolo alla vita politica. L’Unione europea oggi è solo un organismo burocratico che ci priva di consistenti margini di sovranità. Battersi per una Unione con un Presidente eletto dai popoli.

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