Silvio Berlusconi non è certamente un
"santarellino" e questo lo sappiamo benissimo, da sempre, ma la
faziosità e l'accanimento di certi magistrati comunisti e giacobini sono ancora
più evidenti e decisamente più preoccupanti. In questo caso specifico, in
questo processo (dei 50 subiti e della decina in corso), Berlusconi è
condannato, senza alcuna prova materiale, con la motivazione politica
inquisitoria che "non poteva non sapere". Teorema assurdo, persino
tragicomico, se si pensa al paradosso che gli ipotetici autori materiali del
reato, ovvero i dirigenti e responsabili Mediaset, come Fedele Confalonieri,
sono stati invece assolti. Il problema principale non è se Berlusconi abbia
commesso o meno dei dei reati ma il fatto che solo lui viene costantemente
indagato, preso di mira e perseguito (o perseguitato?) dalla potente casta
delle "toghe rosse" mentre altri casi analoghi di loro amici e
compagni non vengono minimamente presi in considerazione. Non è affatto vero
che "la giustizia è uguale per tutti", al contrario, è macroscopico
che esistono "due pesi e due misure" per indagare e giudicare e,
"noi di destra" lo sappiamo molto bene e non dobbiamo mai
dimenticarci dei nostri martiri e dei nostri perseguitati politici. Per questo,
noi dobbiamo giudicare Berlusconi, politicamente, per quello che ha fatto o non
ha fatto per il nostro Popolo e per la nostra Nazione.
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