Milano, Jonghi (Destra per Milano7Pdl): protagonisti del cambiamento
Pubblicato da admin1 il giovedì, giugno 09, 2011
MILANO - I congressi (locali e nazionale del PDL) e le elezioni primarie per la scelta dei candidati del centro-destra sono un segnale di rinnovamento, importante ma assolutamente non sufficiente. Il Popolo della Libertà e la coalizione hanno bisogno di altri e nuovi strumenti di partecipazione che garantiscano veramente più trasparenza, meritocrazia ed alternanza-turnazione nella selezione della classe dirigente, vietando la pessima abitudine italiana del cumulo di cariche e mandati.
Per essere più chiaro, farò degli esempi concreti. Non me ne vogliate se mi riferirò ancora alla destra milanese ed a Ignazio La Russa, non si tratta affatto dei soli casi, tantomeno dei peggiori, ma di un malcostume assai diffuso ed assolutamente trasversale a tutti gli schieramenti e partiti politici. Semplicemente, io mi riferisco e parlo solo di cose che ben conosco, quindi, dei vizi e delle storture della mia parte politica. Sappiate anche che non ne parlo con invidia o particolare acrimonia, anche se ne avrei valide ragioni, ma, al contrario, come mio costume, con disinteressato affetto, politico e personale.
Di Milano, ad esempio, sono due Senatori del PDL, Antonino Caruso e Pierfrancesco Gamba, entrambi avvocati e galantuomini, provenienti da Alleanza Nazionale, che svolgono bene il loro ruolo tecnico-parlamentare. Il problema è che questi sono stati nominati (eletti in collegi prima ed in liste bloccate poi) da Ignazio La Russa e riconfermati da più legislature, senza avere alcun consenso politico reale, senza essere minimamente presenti sul territorio e, persino, senza mai partecipare alle iniziative e campagne elettorali del partito. Ma quando mai dimostreranno il loro consenso, andando a raccogliere preferenze? Ma quando mai saranno “pensionati” per lasciare il posto ad altri, perlomeno, altrettanto meritevoli?
Le liste bloccate hanno creato una specie di nuovo sistema feudale, una casta intoccabile di deputati e senatori “a vita”, che, non avendo alcun consenso (spesso nemmeno meriti e capacità), dipendono totalmente da chi li ha inseriti-miracolati. Si tratta del peggiore sistema partitocratico dove comandano e decidono solo le segreterie e le correnti. E’ un tappo che bisogna togliere, ridando il potere di scelta ai cittadini, alle associazioni, al territorio. Per questo è assolutamente necessario reintrodurre il sistema delle preferenze anche alle elezioni politiche, per responsabilizzare gli eletti, per farli lavorare di più, per il partito, sul territorio e nella società. Ho citato due amici di AN ma potrei fare ben altri esempi di “nullità politiche”, in quota alla ex Forza Italia, alle quali è state regalata una poltrona in parlamento o in regione: il caso della avvenente consigliera regionale Nicole Minetti, purtroppo, non è affatto isolato!
Altra riflessione che pongo alla Vostra attenzione è quella sui costi della politica in generale e delle campagne elettorali in particolare. Se un consigliere comunale di Milano guadagna 2mila euro ed un'assessore 3milano, perchè un candidato spende trecentomila euro per essere eletto? In che modo recupererà il suo investimento? E cosa vorrano in cambio gli imprenditori che lo hanno sponsorizzato? Quella di Milano è stata una campagna elettorale costosissima che, in un momento di profonda crisi economica e sociale, ha decisamente infastidito al popolo elettore. Inoltre, un conto è la baronessa petroliera Letizia Arnaboldi Brichetto Moratti che è milionaria e che spende soldi suoi ma certi candidati, burattini e marionette in mano di altri, hanno preso un terzo dei voti della gente che hanno invitato a cena. Anche in questo caso, il PDL deve darsi un codice etico e dei regolamenti interni precisi come fanno, giustamente, i candidati della Lega Nord e del Partito Democratico.
Unici riferimenti validi rimasti alla destra milanese, a mio vedere, sono il Sen. Alfredo Mantica (Sottosegretario agli Esteri) e l'On. Massimo Corsaro (vice Capogruppo alla Camera dei Deputati) ma, anche loro, dovranno meritarsi il nostro sostegno ed il nostro consenso, dimostrarci, e in fretta, la loro reale affidabilità politica, passando, finalmente, "dal pensiero alle azioni", dalle buone intenzioni alle iniziative concrete. Altrimenti, ripeto ancora una volta, al di là della comune passata militanza nel MSI ed in AN, ci riterremo definitivamente liberi di fare Politica a 360°, trovandoci altri riferimenti all'interno del PDL e del centro-destra: le rendite di posizione sono finite per tutti! I pifferai magici non incantano più nessuno, basta deleghe in bianco ed automatismi ideologici: noi vogliamo essere protagonisti diretti della buona Politica contro la partitocrazia, in prima fila per il cambiamento del sistema!
Roberto Jonghi Lavarini
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