Rilancio del centrodestra in 4 atti.
di Marcello Veneziani
La sconfitta c’è stata, un ciclo sta finendo. Meglio ammetterlo e ripartire da lì, in quattro atti. Primo, accettare che un ciclo sia concluso non vuol dire buttarsi dal treno in corsa e aprire crisi al buio. Non ha senso andare a votare oggi se c’è una maggioranza in Parlamento. Perciò andate avanti col governo per realizzare il più possibile e al meglio possibile. Vi prego, non solo la riforma della giustizia; anzi la riforma della giustizia si potrà fare solo se si faranno le altre, dal fisco al lavoro, dalla pubblica amministrazione alla famiglia. Secondo. Berlusconi annunci che a fine legislatura non si candida più e si riparta dall’ipotesi di una terna che rappresenti la continuità con il governo attuale e l’alleanza con la Lega. Una terna con Tremonti affiancato da un esponente che rappresenti il mondo cattolico ed uno che rappresenti la destra nazionale e sociale. Lui esca alla grande, come vi entrò e come vinse tre volte. Terzo. Riaprite il dialogo con Casini, prospettandogli che se la può giocare con Tremonti; è nel suo interesse puntare sull’ eredità più che sulla terzietà. Nel primo può diventare premier o partner di Tremonti, nel secondo resta inchiodato al gioco dei due forni con i due fornaretti, Rutelli e Fini. Quarto.
Rifondare il Popolo della libertà con guida unica, magari giovane. Oggi il Pdl ha tre coordinatori e un solo contenitore. Si proceda a contrario: un solo segretario e tre anime visibili, in modo che sia una confederazione tra liberali, cattolici e destra.
Meglio una confederazione che lo sfascio. E su questa base rilanciare un grande progetto politico, culturale e civile, costruendo un’adeguata rete per articolarlo. E Berlusconi? Ora si concentri sul governo e sulle opere; poi può puntare, ma senza farsi illusioni, sul Quirinale (la vedo difficile); infine deciderà tra la presidenza del Pdl o ritirarsi a vita privata. Ma la sua fuoruscita sia compensata dalla garanzia che con il suo mandato politico finisce anche l’accanimento giudiziario.
E al Quirinale? Il candidato di partenza più credibile resta Letta. Ma in alto e in basso riaprite le iscrizioni. Dopo il super-leader ripartite da un’idea. (ilgiornale.it)
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