CCP

lunedì 17 settembre 2012

"Largo ai nostri giovani"...

Durante il dibattito a commento del libro ‘Sudditi’ ad Atreju 2012 al quale sono stato invitato, ci sono stati argomenti di forte coinvolgimento dei tanti giovani presenti alla manifestazione che hanno appassionato la platea. Partendo dalla necessità di un rinnovamento della classe politica del nostro Paese, mi piacerebbe sottoporre al centrodestra l’opportunità di creare una grande alleanza di lotta che si prepara a vincere e governare l’Italia, senza timore di dovere attendere uno, due o tre anni all’opposizione, nella malaugurata ipotesi che alle prossime elezioni vinca questa sinistra. Tanto più di due anni quel governo non potrebbe durare, come ci insegna la storia recente. Invece, è urgente offrire una occasione che potrebbe servire per restituire al popolo quella sovranità usurpata da questa Europa, vero padrone di cui siamo sudditi, e rianimare così un parlamento di mille anime morte che non fa scelte e se le fa imporre dalla Bce. E’ doveroso interrogarci per prima cosa del futuro dei giovani italiani, essere in grado di liberarci, per loro, del ricatto europeo, perché stiamo vivendo in un’epoca in cui prima si è fatta la moneta e poi l’Europa, quando dovrebbe essere l’esatto contrario. E questo non porta ad alcuno sbocco positivo per l’Italia che ha accettato supinamente, e senza passare per il voto popolare, un fiscal compact che imporrà manovre finanziarie insostenibili e nuove tasse per i prossimi venti anni. E’ una follia. Il nostro faro, invece, deve essere la riconquista della sovranità politica, economica, popolare. E a questo obbiettivo possiamo arrivarci solo attraverso una radicale inversione dell’attualità italiana. Una classe dirigente che si interroga da mattina a sera sulla legge elettorale senza trovare un accordo va rinnovata. Va dato un segnale forte, puntando sui giovani. Poniamo un limite all’età, candidiamo tutti coloro sotto i 52 anni. Io mi chiamo fuori per primo, avendone 53. Ma è tempo di togliere gli indugi, e lo dico anche a Giorgia Meloni: coraggio, mettiti in gioco. Offriamo un’opportunità a questo nostro Paese. E facciamolo in maniera democratica, attraverso le primarie, cui tutti devono sottoporsi. E ancora, diamo un segnale agli italiani: dimezziamo il numero di parlamentari, e a quelli che restano dimezziamo lo stipendio. Se i sacrifici devono essere fatti, che sia per prima la politica a offrire l’esempio. Sarebbe un atto di responsabilità e d’amore verso l’Italia. Per il suo stesso futuro.

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