lunedì 17 ottobre 2011
Black bloc? La solita feccia rossa!
Milano, 17 settembre 2011
Visto che, nelle loro azioni di guerriglia urbana, si vestono di nero, i giornali buonisti e di sinistra continuano a chiamarli "black bloc" (blocco nero), nella subdola speranza di confondere l'opinione pubblica, ma gli oltre mille teppisti, italiani e stranieri, che, sabato, hanno devastato Roma sono, è bene ricordare a tutti, assolutamente rossi, ovvero tutti militanti della estrema sinistra anarco-insurrezionalista e vetero-comunista, frequentatori dei cosidetti "centri sociali". Sono stati quindi anarchici, autonomi e comunisti (la solita feccia rossa!) a mettere a ferro e fuoco Roma (città simbolo in quanto nostra capitale nazionale e centro mondiale della cristianità), devastando e saccheggiando decine di negozi (gli "anticapitalisti" hanno rubato anche una quarantina di Rolex da una gioielleria), distruggendo ed incendiando un centinaio di automobili, aggredendo le forze dell'ordine ma anche cittadini inermi, stracciando e bruciando bandiere tricolori, profanando chiese e simboli religiosi, decapitando un Crocefisso e spaccando una statua della Madonna di Lourdes, provocando danni per oltre un milione di euro. "Ci poteva scappare il morto" ha detto giustamente il Ministro Maroni ma cosa hanno fatto concretamente il Governo, il Ministero degli Interni, la Questura di Roma ed i nostri Servizi Segreti per evitare questa devastazione annunciata, da giorni, su tutti i siti internet della estrema sinistra? E cosa hanno fatto gli organizzatori della manifestazione, gli "indignados" della sinistra politica ufficiale, per respingere, isolare e bloccare i loro "compagni che sbagliano"? Attendiamo delle risposte precise e sopratutto credibili! Nel frattempo, esprimiamo la nostra piena solidarietà al popolo di Roma ed alle Forze dell'Ordine che, come al solito, hanno compiuto il loro dovere, vittime inermi di ordini superiori e di una politica imbelle. Gli uomini in divisa, i servitori dello stato che vengono insultati ed aggrediti, senza potersi veramente difendere, sono umiliati e frustrati da una classe politica che dedica una sala del Parlamento ad un bastardo terrorista come Carlo Giuliani! E questi "coraggiosi" figli di papà della buona borghesia che giocano a fare i Che Guevara metropolitani, sessantottini in ritardo, se la prendono con carabinieri e politziotti, figli del popolo, che non possono adeguatamente difendersi. Vorrei proprio vedere questi cani rossi, questi pendagli da forca, di fronte, per esempio, ai Carabineros del mitico Generale Pinochet, si, perchè proprio questo servirebbe, altro che analisi sociologiche e ramanzine, ci vorrebbe il "pungo di ferro": manganelli e fucili, bastonate e proiettili altezza uomo! E mentre bisognerebbe chiudere, sgomberare e radere al suolo tutti questi covi rossi di violenza, sovversione e terrorismo, a Milano, il sindaco comunista Giuliano Pisapia, vuole legalizzare, naturalmente a spese dei contribuneti milanesi, il Leonkavallo ed altre realtà che vivono, da sempre, nell'ìabusivismo e nella illegalità. Per concludere, la cosa che ci deve far riflettere e veramente indignare che questi "rossi black bloc" hanno fatto dimenticare le vere e profonde ragioni della manifestazione e della protesta che in gran parte mi sento di condividere. Sabato sera, gli unici a sorridere sotto i baffi, erano i banchieri! Ricordiamoci che la critica al mondialismo ed al sistema finanziario-bancario-assicurativo delle multinazionali che soffocano il capitalismo produttivo, le nazioni ed i popoli, è, da sempre, una sacrosanta battaglia della destra radicale, del fronte della tradizione fin da quando, Benito Mussolini parlava contro la plutocrazia giudaico-massonica... I rossi vestiti di nero, con la loro folle violenza organizzata (da chi?) ci fanno distogliere l'attenzione dai veri nemici, dai veri problemi, dalle vere cause di questa terribile crisi economica e sociale mondiale: sono utili idioti o servi sciocchi?
Roberto Jonghi Lavarini - Presidente del Comitato DESTRA PER MILANO
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