CCP

lunedì 1 ottobre 2012

La sfida politica de LA DESTRA!

Siamo felici, straordinariamente felici dell'opportunità di poter vedere Nello Musumeci correre per la presidenza della Regione Sicilia, una opportunità che abbiamo contribuito a realizzare con la consapevolezza della grande responsabilità che ha assunto uno dei più prestigiosi fondatori del nostro partito. Se il centrodestra tornerà a vincere, sara' stato solo grazie alla candidatura di uno dei nostri più valorosi dirigenti. I nostri lavori coincidono anche con una delicatissima fase politica che si e' tristemente conclusa con lo scioglimento del consiglio regionale del Lazio, voluto da una presidente onesta che si e' ribellata a una campagna ingiusta. Io e Roberto Buonasorte, assieme a Teodoro Buontempo, abbiamo imparato ad ammirare Renata Polverini, questa donna coriacea, combattiva, determinata e tradita da incomprensibili giochi di denaro dei quali non poteva davvero essere a conoscenza, e a lei va la gratidudine de La Destra. Pensavamo di trovarci o in presenza della decisione di rimanere con la legge elettorale vigente o di doverci attrezzare a combattere la battaglia elettorale con una nuova legge. Nulla di tutto questo, la politica e' ancora nel limbo, l'unica cosa certa e' che tenteranno un superporcellum per impedire a chi non era in Parlamento di entrarci al posto loro. Lo vorrebbe il Pd che sogna il doppio turno alla francese, lo vorrebbe il Pdl che incredibilmente spera di governare con Bersani anche perdendo le elezioni. Lunedì scorso, 24 settembre, e' scattato il termine dei sei mesi antecedenti il deposito delle liste per la scadenza naturale della legislatura, che e' il 24 aprile 2013. Ma noi non possiamo ancora cominciare a raccoglierle ed autenticarle perché gli imbroglioni che ci governano hanno dimenticato di fare il loro dovere. Infatti, la Carta repubblicana prevede che i seggi di Camera e Senato attribuiti ad ogni singola circoscrizione o regione debbano scaturire dall'ultimo censimento. Che si e' svolto lo scorso anno, ma che ad oggi il ministero dell'interno ha clamorosamente dimenticato di tradurre in decreto. Ho scritto a Napolitano che iniziamo a raccogliere le firme, perché nessuno può toglierci questo diritto. Con Buontempo individueremo con immediatezza il territorio non soggetto a variazioni sul numero di abitanti e seggi e vareremo la lista che per prima raccoglierà il primo modulo con le sottoscrizioni e certificheremo allo stesso presidente Napolitano e al ministro dell'interno l'avvenuto avvio del procedimento elettorale. Da quel momento le elezioni saranno a grande rischio ricorso. Non e' scontato nulla a livello nazionale. Pretendiamo la certezza di militare con la nostra bandiera in uno schieramento alternativo alla sinistra, indisponibili a sostenere governi tecnici e Monti bis, con un programma spiccatamente sociale e assolutamente vocato al recupero della sovranità nazionale. Noi preferiamo stare dalla parte del popolo e non dalla parte delle banche. E se Monti pretende di governare ancora, deve passare per il voto popolare. Sento fortissima la responsabilità del momento, e anche per questo ho mille dubbi su una mia ricandidatura in Parlamento. E' il momento delle idee o della personalizzazione? Da ragazzo non sono entrato in una sezione del movimento sociale italiano a prendere colla, pennello e manifesti per essere ossessionato da grande dall'idea di dover essere a tutti costi un onorevole signore. Noi dobbiamo cambiare il nostro Paese e non la nostra vita personale. Se devo tornare in Parlamento e' per una missione, e non per una poltrona. Quelle idee che potremo diffondere attraverso il sito del partito, ora con una nuova veste grafica e più contenuti, da consultare all'indirizzo www.ladestra.com. Dal 10 ottobre poi abbatteremo la censura quotidiana, facendo sbarcare proprio sulla rete, in ogni computer d'Italia, il nuovo e finalmente nostro Giornale d'Italia, di cui sarà direttore editoriale Guido Paglia. Dal 29 ottobre guarderemo alla Sicilia con più speranza per la nuova Italia di destra, con Nello Musumeci. E il 4 novembre andremo noi sul fiume Po, con il Traghetto tricolore, a riunificare nord e sud della nostra Patria. Solo noi potremo dire viva la nostra bella Italia. Non lo potrà dire chi la sfrutta da venti, trenta o addirittura quaranta anni di attività parlamentare. Sceglieremo la compagnia di chi rispettera' noi, la nostra comunità, la nostra storia, le nostre idee. Chi non ci merita non ci avrà.

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