CCP

mercoledì 10 ottobre 2012

IL GIORNALE d'ITALIA, da oggi, online!

Allacciate le cinture e aggiornate la lista dei “preferiti”, torna in campo una testata storica e scomoda. Molto scomoda e per nulla “politically correct”. Anzi, diciamola tutta, schierata. “Il Giornale d’Italia” non sarà l’organo de “La Destra”, ma si rivolgerà, sia nella versione on line che sul portale, a tutta la comunità che si riconosce in determinati valori della destra sociale e popolare. A cominciare dalla Patria e dalla Famiglia. E tanto per dare subito un’idea di cosa significhi, iniziamo il menù del portale con l’editoriale di Francesco Storace e l’iniziativa-tormentone pro marò di Guido Paglia, pubblicati entrambi sull’edizione on line e sfogliabile di stamattina. di Francesco Storace E adesso tacete. Ipocriti che avete tolto ogni voce al popolo italiano. Gazzettieri che avete trescato con i negazionisti della verità. Politici che avete rinunciato a servire il popolo preferendo servirvene. Da adesso apprestatevi ad ascoltare, a leggere, a comportarvi bene perché finalmente torna Il Giornale d'Italia. Una storia centenaria che racconta un popolo e una Nazione. Online. Perché c'era assoluta necessita' di pagine quotidiane che accompagnassero il cammino di chi disprezza politiche che negano sovranità alla brava gente italiana. E lo facciamo in rete. Costa meno e arriva ovunque ci sia un computer. Con noi uomini de La Destra e soprattutto di destra, questa galassia enorme che stenta a ritrovare un filo conduttore. Alberto Giovannini, maestro di vita e di giornalismo, fu direttore indimenticabile di questa testata che abbiamo acquistato assieme all'amministratore Roberto Buonasorte con Nicolo' Accame (suo padre ne sarebbe felice, ci manca il suo stile) e Daniele Belli. Ci guidera' ogni giorno l'ingegno e la cultura professionale di un giornalista di razza come Guido Paglia. A Igor Traboni, caporedattore, il mandato a scovare quelle notizie quotidiane che diano dovere di rappresentanza a quella destra indignata che esiste nel nostro Paese e che troppi opportunisti hanno frenato per amore di poltrona. Noi non dimentichiamo. Urleremo ogni giorno da queste pagine - come leggete qui sotto - lo sconcerto di chi assiste al balletto di un governo ignavo incapace di riportare a casa due soldati prigionieri in India. Racconteremo la tragedia di un popolo assediato dentro casa dagli esattori di Equitalia. Sputtaneremo quei codardi che in Parlamento sperano di cavarsela con una legge elettorale che ne tuteli le prebende. Denunceremo i troppi casi di ingiustizia sociale che vedono i nostri connazionali sempre piu' poveri in fila dietro lo straniero coccolato dall'ubriacatura terzomondista. Narreremo l'Italia normale insegnataci dai nostri padri e per spiegare che non e' così strano che un uomo sposi una donna e un bimbo possa chiamare i loro genitori mamma e papa'. L'ambizione e' raddrizzare questa Italia a rovescio che a fronte della delinquenza che impazza pensa all'amnistia; mancano soldi e ci propina tasse; umilia i giovani aumentando l'eta pensionabile. Noi ci siamo. A mani nude a scansare le macerie. FRANCESCO STORACE

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