CCP

giovedì 14 aprile 2011

La destra, il PDL e la Moratti



MILANO ELEZIONI COMUNALI
Monarchici senza Letizia
I "neri" di Milano contro la Moratti.
di Alessandro Da Rold (Lettera43)

Non c'è solo il Terzo Polo di Manfredi Palmeri a turbare i sonni di Letizia Moratti in vista dell'appuntamento elettorale del 15 maggio, quando i milanesi dovranno scegliere tra lei e Giuliano Pisapia il prossimo sindaco di Milano. Nei meandri del capoluogo lombardo si stanno muovendo nemici «destri» molto particolari. Si tratta della nobiltà nera milanese: conti, principi o ex pluridecorati della X Mas. Un variegato mondo di ex combattenti, che potrebbe vendere cara la pelle creando non pochi problemi all'ex ministro dell'Istruzione. Tanto che lunedì sera, in una riunione definita da alcuni partecipanti una via di mezzo «tra il ballo del Gattopardo e il bar di Guerre Stellari», la Moratti ha incontrato i reduci. Senza però trovare un accordo.

BOMBA FASCIO-MONARCHICO.

In queste ore così convulse, a tre giorni di distanza dalla chiusura della presentazione dei candidati, è scoppiata in seno al Popolo della Libertà un granata «fascio-monarchico-patriottica». Quella fetta di elettorato che si riconosce «negli antichi valori» di Casa Savoia, con rimandi nostalgici alla Repubblica di Salò, si è vista infatti chiudere la porta dalla lady di ferro di palazzo Marino e potrebbe presentarsi da sola alle elezioni comunali.

Le preoccupazioni di La Russa

Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ex missino, si è preoccupato che quest'anima della città non venga tenuta fuori dall'alleanza pro Moratti nella prima tornata elettorale. Soprattutto dando un'occhiata ai sondaggi, che danno il sancora in affanno su Pisapia. «Basterebbero le preferenze che abbiamo preso alle scorse elezioni comunali per mettere in crisi la Moratti e obbligarla al ballottaggio. Noi, ripeto ancora una volta, siamo pronti a tutto, non abbiamo nulla da perdere e amiamo le battaglie difficili: 'molti nemici, molto onore'», tuona il «Barone Nero», Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, raggiunto da Lettera43.it.

DALL'ISOLA AL COMUNE.

Il primo cittadino avrebbe deciso di non candidare il vice presidente del consiglio comunale Stefano Di Martino, perché coinvolto negli scontri di via Paolo Sarpi del 2007, quando la Chinatown cinese esplose causando disagio e preoccupazioni nella cittadinanza. Eppure Di Martino è esponente di non poco conto per quel mondo di ultraottantenni che ancora si commuovono ricordando gli ultimi giorni di sua Maestà Umberto II nel nostro Paese. Fu proprio lui a riappacificare Emanuele Filiberto Di Savoia con il Duca d'Aosta durante i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. E non è un caso che proprio Emanuele Filiberto, in questi giorni sull'Isola dei famosi, abbia dato la propria disponibilità a scendere in campo al primo turno delle amministrative contro la Moratti.

Il misto bosco fascio monarchico

In questo mondo «da grigliata mista», come lo chiama lo stesso Jonghi Lavarini, si muovono vorticosamente discendenti di Ascari, ufficiali del Regno d'Italia di Albania, ammiragli e generali ormai di una certa età. Ma anche i tifosi di estrema destra di Inter e Milan, frequentatori del centro sociale Cuore Nero e molti nostalgici di Benito Mussolini: insomma l'anima nera dell'ex capitale morale d'Italia è in subbuglio.

DAME, CAVALIERI E AMICI DI PINOCHET.

E poi ancora, come dimenticare la gran Dama Silvana Fiolini Alessio o il «nobile cavaliere» Sandro Pierato, «senatore del regno». Quindi la principessa Beatrice Feo Filangeri di Cutò e la contessa Anna Maria Teodorani, quest'ultima nipote del Duce. Il vero collante parrebbe essere Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, ma una menzione speciale va data anche al conte cavaliere di gran croce Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia (presidente del centro studi Patria e libertà e amico personale della famiglia Pinochet). E come dimenticare i principi Alexander Comneno Otranto di Bisanzio e Andrea Scirè Borghese: il primo, ora ultranovantenne, fu volontario delle Ss italiane, mentre il secondo è il nipote di Julio Valerio Borghese.

L'INCONTRO DI METÁ MARZO.

Pensare che la Moratti li aveva incontrati nemmeno a metà marzo per una rievocazione patriottica. Alla manifestazione erano presenti tutte le organizzazioni combattentistiche e d'arma. Tra queste la storica Associazione nazionale arditi d’Italia e una «folta», si legge nelle cronache dell'epoca, delegazione della Associazione combattenti della X mas, rappresentata, oltre che dal vice presidente nazionale, Sergio Pogliani, da ben tre reduci di guerra. La Moratti è avvisata.

Mercoledì, 13 Aprile 2011

http://www.lettera43.it/politica/13109/monarchici-contro-letizia.htm

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