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martedì 2 novembre 2010

Comunicato Stampa - Milano 2.11.2010

Milano, 2 novembre 2010

Non siamo affatto moralisti, tantomeno in materia sessuale ma l’ultimo scandalo che vede coinvolto il Presidente Silvio Berlusconi, ci obbliga ad una riflessione e ad una chiara e netta presa di posizione politica.

Noi ci rifacciamo alla tradizione della destra italiana che è nazionale, sociale, popolare, radicale, identitaria e cristiana. La nostra collocazione nel PDL è convinta, pragmatica, strategica e finalizzata a fare Politica, portando avanti i nostri Valori e le nostre Idee, rimanendo uomini liberi e coerenti. Consideriamo il PDL come tutti gli altri partiti moderni e post ideologici, cioè come strumenti di partecipazione, luoghi e momenti di confronto, dialogo, analisi, elaborazione e sintesi.

Non siamo ipocriti e non crediamo nella doppia morale, pubblica e privata. Nel nostro patrimonio culturale vi è certamente la difesa della Famiglia naturale, del matrimonio, dei bambini, della dignità umana (e della donna), della Fedeltà (anche coniugale) come principi fondamentali di Civiltà e convivenza sociale. Ma da uomini di mondo, conosciamo bene le nostre debolezze e la storia della nostra umanità, quindi, non ci scandalizziamo più di tanto e, da cristiani (e peccatori), applichiamo il perdono ed il concetto di "male minore".

Per questo, ribadiamo il nostro sostegno politico al Presidente Silvio Berlusconi, invitandolo, a maggiore prudenza, riservatezza e discrezione, e, soprattutto, a non mescolare le sue relazioni personali con la vita del governo e la doverosa selezione della classe dirigente e dei candidati del partito che deve essere fatta secondo criteri realmente meritocratici e non meramente estetici.

Quello che veramente ci interessa è che questo Governo faccia veramente le riforme promesse agli elettori e necessarie per la ripresa e lo sviluppo della Nazione, innanzitutto quelle economiche, sociali, fiscali ed istituzionali in senso presidenzialista e federalista. Se non ci si riesce per colpa dei traditori finiani e-o per incapacità di questa maggioranza, allora e meglio, è molto meglio, staccare la spina ed andare subito ad elezioni politiche anticipate. Ma, in questo caso, per essere sicuri di rivincere le elezioni, il centro-destra dovrebbe allargarsi a tutte le formazioni minori di destra, federaliste e democristiane e, soprattutto, pensare ad un nuovo candidato alla presidenza del consiglio che metta definitivamente fine all’era berlusconiana. Come lombardi, pensiamo, ad esempio, a Giulio Tremonti, a Roberto Formigoni e, perché no, al leghista Roberto Maroni.

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