CCP

martedì 16 novembre 2010

La nostra DESTRA nel PDL



Nella foto, da sinistra: Monica, Lavinia, Roberta CAPOTOSTI (Consigliera Provinciale di Milano), Ignazio LA RUSSA (Ministro della Difesa e Coordinatore Nazionale del PDL), Francesca, Marco VALLE (giornalista e storico Segretario del Fronte della Gioventù) e Roberto JONGHI LAVARINI (Presidente del Comitato Destra per Milano, vice Presidente del Centro Studi Patria e Libertà, copromotore del Movimento Destrafuturo), domenica scorsa, 14 novembre, alla manifestazione del Popolo della Libertà a sostegno del Governo, di Silvio Berlusconi e della alleanza politica con la Lega Nord e La Destra.

Master Universitario in Araldica e Genealogia



Storico risultato per la Società Genealogica Italiana (S.G.I.) e il suo Presidente, nostro caro amico, Marchese Dott. Prof. Don Marco Lupis Macedonio dei Principi di Santa Margherita, Duca di San Donato e Patrizio di Giovinazzo.

Roberto Jonghi Lavarini
Membro Corrispondente della S.G.I.

Società Genealogica Italiana
http://www.genmarenostrum.com/sgi.htm

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Le materie araldiche e genealogiche entrano finalmente a far parte del mondo dell'Università Italiana

La notizia, per tutti gli appassionati e i cultori delle materie a noi tanto care, è di quelle che si possono definire, senza tema di esagerare "epocali": finalmente e per la prima volta l'araldica, la genealogia, gli ordini cavallereschi, l'araldica eccelesiastica, l'informatica e la genetica applicate alla ricerca genealogica etc. diventano materie di studio universitarie, con l'apertura ufficiale delle iscrizioni al primo Master Universitario in Scienze Araldiche e Genealogiche presso l'Università di Castel Sant'Angelo a Roma, con il diretto coinvolgimento della Società Genealogica Italiana nella persona del nostro presidente, Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita, che è stato incaricato per la docenza dei corsi di Storia della Genealogia e Storia del Diritto Nobiliare.

Promosso dalla Società di formazione Genuensis, in collaborazione con l’Università di Castel Sant’Angelo di Roma, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni Culturali, della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Camerino (MC) e la collaborazione dell’Associazione ANVU, il Master può contare su un corpo docente altamente qualificato formato da Clemente Riva di Sanseverino, già presidente del Corpo della Nobiltà Italiana CNI, Simone La Bella dell'Università La Sapienza di Roma, Catia Eliana Gentilucci dell'Università di Camerino, Giulia Petrangeli del Policlinico Umberto I, Alessandro Simonetti, Valeria Lupidi e Franca Soldato della Criminalpol, oltre che dal presidente della Società Genealogica Italiana SGI, Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita e molti altri.

Il Corso avrà una durata di un anno e prevede lezioni suddivise in moduli concentrati nelle giornate di sabato nonché la redazione della Tesi finale. Le lezioni avranno luogo presso l’Università di Castel Sant’Angelo (Roma), palazzo Principi Sora, anche se per casi particolari è prevista anche la possibilità di una frequenza e-learning.

Al termine del Master verrà rilasciato l’attestato di “Perito araldico – genealogista”.

“La finalità del Master – come ha sottolineato il prof. La Bella, direttore del corso - "è approfondire i temi proposti ed offrire gli strumenti e le conoscenze per riscoprire e affrontare le origini delle discipline dell’araldica e della genealogia, quali patrimonio del singolo e dei gruppi familiari”.

Per ulteriori dettagli, informazioni e richieste di iscrizione: http://www.genuensecm.it/

Invitiamo tutti i nostri amici che ci seguono ad iscriversi, precisando che per i membri dela Società Genealogica Italiana che lo faranno presente al momento dell'iscrizione, è previsto uno sconto sulla quota di partecipazione.

Di seguito diamo il Piano dei vari corsi nei quali si articola il Master, con i nomi dei Docenti e le ore di insegnamento:

Master di I liv. In sc.araldiche e genealogiche

materia/docente/ore

Araldica Clemente Riva di Sanseverino 10

Elementi di genetica Petrangeli Giulia Policlinico Umberto I 5

Elementi di grafologia Maria Caria 10

Elementi di paleografia Eleonora Messina 10

Storia della genealogia Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita 10

Scienze diplomatiche Giorgio Bosco 10

Cerimoniale Vinicio Raso 10

Storia degli Ordini Cavallereschi Catia Eliana Gentilucci Università Camerino 10

Le moderne attività degli ordini cavallereschi: il caso Smom Leandro Abeille 5

Storia del Diritto Nobiliare Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita 10

Storia e Sociologia delle Istituzioni Valeria Lupidi - Criminalpol 7

Storia Medievale Roberto Mongardini 10

Storia delle Chiesa Franca Soldato- Criminalpol 8

Araldica Ecclesiastica Clemete Riva di Sanseverino 10

Storia e composizione degli stemmi araldici Samuele Solarino 5

Economia degli ordini Simone La Bella - Università La Sapienza 5

Diritto degli ordini Avv. Givanni Mancini 5

Diritto associativo: status degli ordini cavallereschi Sandro Valletta - Università Marconi 5

Cenni di Informatica Alessandro Simonetti - Criminalpol 5

Ore Totali 150
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Sociètà Genealogica Italiana - SGI

http://www.genmarenostrum.com

giovedì 11 novembre 2010

"Jonghi nel Mirino"... :-)



IL MIRINO
mensile freepress distrubuito a Milano in 50 mila copie

Numero di Novembre 2010 - Intervista a Roberto Jonghi Lavarini:
http://www.ilmirino.it/media/Archivio/2010/2010_011%20novembre.pdf

D
Come dice lei stesso, queste proposte introducono una vera e propria “rivoluzione” dal punto di vista etico. Sappiamo però che certi ambienti sono autoreferenziali e difficilmente disposti a cedere certi privilegi senza avere nulla in cambio. Cosa le fa pensare che sia possibile compiere una trasformazione tanto importante?

R
Innanzitutto ci tengo a precisare che si tratta di proposte elaborate da un gruppo di iscritti del PDL, riuniti nel Comitato Destra per Milano. Secondariamente voglio ringraziare Lei ed il Vostro giornale per lo spazio che dedicate alla informazione in generale ed alla buona politica in particolare. Venendo alla sua domanda: solo un reale rinnovamento della classe dirigente può porre un freno alla disaffezione degli italiani per la politica ed al crescente astensionismo elettorale. Io mi rivolgo al Popolo della Libertà ma è una esigenza trasversale a tutti gli schieramenti politici. Il malcontento della gente è molto forte, diffuso, radicato e, aggiungo, spesso giustificato: una volta i politici venivano seguiti e rispettati, ora, al contrario, vengono visti, sempre più, come una casta di inutili parassiti. In questo difficile momento storico, di forte crisi economica e di pericolosa tensione sociale, tutto può succedere, la classe politica, per non essere travolta dal malcontento popolare, deve tornare a dare il buon esempio, dimostrandosi, per prima, disposta a cambiare, a rinnovarsi ed a fare qualche sacrificio.

D
Non si parla nelle sue proposte di una riduzione dello stipendio dei parlamentari e, soprattutto, di un ridimensionamento di certi incredibili privilegi (ad esempio il fatto che possano godere di pensione dopo 35 mesi in parlamento, i vari rimborsi spese, agevolazioni, ecc.). A questo proposito qual è il suo pensiero?

R
Il Governo Berlusconi, soprattutto grazie ai Ministri Brunetta e Tremonti, con la legge finanziaria ed altri provvedimenti, ha, finalmente, dato un segnale forte e chiaro, diminuendo il numero degli eletti ed i loro stipendi, tagliando inutili sprechi e vecchi privilegi, imponendo l’incompatibilità fra ruoli politici e funzioni amministrative e gestionali. Certo si tratta di “poca roba” ma: sempre meglio che niente! E’, comunque, il primo governo italiano del dopoguerra che “si taglia le unghie e riduce le porzioni del proprio rancio”. La sinistra blatera-blatera ma, in questo senso, non ha mai fatto nulla! Ma il vero problema non è la consistenza dello stipendio dei politici ma se questo se lo meritano davvero, se lavorano, se fanno fino in fondo il loro dovere, rispondendo al mandato popolare dei cittadini elettori. Aggiungo che lo scandalo più grande sono le consulenze d’oro di certi manager di stato che dopo avere fallito la loro missione pretendono anche buone uscite milionarie: dovrebbero invece vergognarsi, chiedere scusa, ridare indietro il maltolto e, prendendo esempio dai loro colleghi giapponesi, fare harakiri (suicidarsi).

D
Uno dei problemi più importanti della politica italiana è lo svecchiamento della classe dirigente. E’ possibile riuscirvi solo introducendo un meccanismo di tipo anagrafico? Chi ha la “poltrona” la molla sempre con difficoltà. Che ne pensa?

R
La classe dirigente italiana, non solo quella politica ma anche quella economica e docente, è la più vecchia d’Europa. Non basta dire “largo ai giovani” bisogna imporre dei cambiamenti e quella dei limiti anagrafici alle candidature e di massimo due mandati elettorali, mi sembrano le più semplici ed efficaci. La Politica deve tornare ad essere una attività alta e nobile, un patriottico servizio alla propria comunità di appartenenza, una forma di vero e proprio volontariato sociale. Per questo serve un costante ricambio non solo generazionale ma anche nominale, bisogna cambiare le facce, sostituire gli uomini, eliminare i mestieranti della politica, i teorici del nulla, coloro che non hanno mai lavorato veramente in vita loro e che, quindi, non possono conoscere le reali esigenze delle famiglie e delle imprese italiane. Il PDL, per primo, deve eliminare questa zavorra, quelli che il Presidente Berlusconi ha giustamente definito, con le tradizionali espressioni milanese, “fanigutun” (fannulloni) che pensano solo alla loro “cadrega” (poltrona).

D
Per quanto riguarda il problema delle “donne in politica” su cui si è molto discusso, anche recentemente, come valuta certe affermazioni per le quali in qualche caso per fare carriera non è escluso il ricorso che il gentil sesso possa far ricorso a doti estetiche e comportamenti compiacenti?

R
Pur essendo marito, felice e fedele, apprezzo le belle donne, la loro femminilità e le loro forme. Parliamoci chiaro, senza ipocrisie: la bellezza estetica è certamente un valore aggiunto ed anche la predisposizione per le arti seduttive ed amatorie è un fatto positivo ed entrambe queste qualità hanno sempre influenzato la storia umana. Detto ciò, i partiti devono selezionare i propri rappresentanti (candidature e nomine) secondo altri criteri: meriti e capacità, curricula di studi e professionali, militanza politica e integrità morale. Se poi, la donna selezionata, oltre ad essere intelligente, capace e meritevole, è anche fisicamente piacente e sensuale, tanto meglio per lei ed anche per tutti noi. Non bisogna avere nessun preconcetto, né per i brutti e né per i belli, l’importante è che, in politica: “il cervello ed il cuore vengano sempre giudicati più importanti di tette e culo”.

D
Cosa ne pensa delle “quote rosa”?

R
Sono sempre stato culturalmente contrario, direi prevenuto, nei confronti delle “quote panda”, stimando le donne, vero sesso forte, in grande e meritata ascesa nella società italiana. Semmai mi preoccupa di più la crisi del maschio italiano, la sua progressiva perdita di identità e preciso ruolo sociale. E poi, in che quota dovremmo inserire l’On. Wladimir Luxuria? A parte gli scherzi (fra l’altro si tratta di una persona molto intelligente)… Parlare di quote di genere in una società dove le differenze sessuali sono sempre meno evidenti e dove le funzioni sociali sono sempre più mescolate mi sembra decisamente inutile ma sono sempre disponibile a confrontarmi su proposte concrete. La cosa veramente importante, ripeto, sono i criteri di selezione. Faccio un esempio: se per riempire il 30% di quota rosa poi ci metto la vecchia zia o la nipote scema, la segretaria fedele o l’amante zoccola, non ha alcun senso. Per carità cristiana, non faccio nomi e cognomi ma la politica milanese è, purtroppo, trasversalmente piena di casi analoghi al mio esempio. Aggiungo, per correttezza, che la maggior parte dei casi di nepotismo e raccomandazione però coinvolge uomini: parenti, amici e collaboratori di esponenti politici di tutti i partiti inseriti nelle liste, negli enti e nelle segreterie. Gente, spesso incapace ed immeritevole, con due, tre, quattro incarichi ben remunerati da “Pantalone”. Bisognerebbe fare un bel libro bianco …

D
Ad inizio anno, dopo alcuni fatti che avevano fatto pensare a una nuova Tangentopoli, si era parlato di una urgente legge sulla corruzione. Ma non se ne è ancora fatto nulla. Su questo argomento qual è il suo pensiero?

R
La politica deve essere trasparente, una casa di vetro, dove si conoscono nome, cognome, titoli, curriculum, fedina penale, stipendio, dichiarazione dei redditi, presenze, atti e recapiti di tutti gli eletti e nominati. La zona grigia più pericolosa sono le cosiddette “consulenze esterne”, ricche prebende che, troppo spesso, assomigliano ad una forma legalizzata di tangente e di finanziamento illecito, nemmeno ai partiti ma a singoli esponenti politici. Per riformare i partiti serve gente libera e decisa, senza padrini e senza padroni, con idee chiare e senza peli sulla lingua. I partiti devono ascoltare la gente, allargare la base del consenso popolare, facilitare la partecipazione dei cittadini con incontri, dibattiti, tesseramento, congressi per la selezione dei dirigenti ed elezioni primarie per la scelta dei candidati. Tutto ciò viene, troppo spesso, snobbato come populismo ma, se per populista, si intende un militante politico vicino al suo popolo, allora sono orgoglioso di esserlo e di esserlo sempre stato, prima nel MSI, poi in AN ed ora nel PDL.

Adunata del Popolo della Libertà a Milano



Domenica 14 novembre ore 10.30
Teatro Nuovo di Milano – Piazza San Babila
Manifestazione del Popolo della Libertà


Intervengono:
ROBERTO FORMIGONI
GUIDO PODESTA’
LETIZIA MORATTI
IGNAZIO LA RUSSA
MARIASTELLA GELMINI
VITTORIA BRAMBILLA
DANIELA SANTANCHE’
ALFREDO MANTICA
MASSIMO CORSARO
ROMANO LA RUSSA
RICCARDO DE CORATO
STEFANO DI MARTINO

Partecipano:
CIRCOLO DEL BUON GOVERNO
MOVIMENTO DESTRAFUTURO
COMITATO DESTRA PER MILANO
CENTRO STUDI PATRIA E LIBERTA’

Noi crediamo ancora che il PDL possa diventare un grande partito popolare europeo, di centro destra, a vocazione maggioritaria, culturalmente plurale, bene organizzato, radicato nella società e sul territorio ma serve una vera svolta politica. Bisogna dare un chiaro segnale agli Italiani. Ricordiamoci innanzitutto che Sottosegretari ed Assessori, Senatori e Deputati, Consiglieri Regionali del Listino Bloccato e Consiglieri Provinciali non vengono scelti dal popolo, con le preferenze, ma, di fatto, decisi dalle segreterie dei partiti. Questo ha provocato un forte distacco fra la base militante e dirigenti, imposti dall'alto, privi, troppo spesso, non solo di consenso elettorale ma anche di meriti e capacità. I vertici del PDL devono ascoltare, con umiltà ed attenzione, le richieste degli iscritti e degli elettori che chiedono maggiore RINNOVAMENTO, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA e MERITOCRAZIA. Occorre selezionare meglio la classe dirigente (candidati e nominati), secondo rigidi criteri meritocratici ed eliminare la scandalosa piaga partitocratica del cumulo di incarichi e mandati. Il PDL deve aprirsi a tutti gli Italiani di buona volontà, ai giovani più meritevoli, a tutti coloro che vogliono dare il proprio disinteressato contributo alla comunità, al bene comune. Il PDL deve essere esempio di moralità, volontariato ed amor patrio: solo così potremo zittire la sinistra comunista e giacobina, eliminare politicamente i traditori finiani ed arginare il flusso di consensi verso gli alleati leghisti.

Comitato DESTRA per MILANO - LiberaMente nel Popolo della Libertà

http://www.atuttadestra.net/?p=41563

giovedì 4 novembre 2010

4 novembre - Anniversario della Vittoria



‎4 novembre - Anniversario della Vittoria della Grande Guerra: torni ad essere Festa Nazionale di tutti gli Italiani, al posto del 25 aprile, ricorrenza partigiana, cioè di parte.

Giovane Italia a Milano



RICEVIAMO E VOLENTIERI INOLTRIAMO L'INVITO DELL'AMICO PROF. LUCA GALLESI


Il Presidente della Provincia di Milano
On. Guido Podestà


Il Vice Presidente e Assessore alla Cultura
Ing. Novo Umberto Maerna


presentano


INTELLIGENZE SCOMODE
DEL NOVECENTO


21° anniversario della caduta del muro di Berlino
9 novembre 1989 - 9 novembre 2010

programma

8 novembre 2010
Spazio Oberdan - Sala Alda Merini
Viale Vittorio Veneto, 2
Milano




ore 18.30


Stefano Zecchi e Massimo Fini conversano con Luca Gallesi sull’eredità
culturale e politica del secolo scorso, tra drammi epocali e slanci ideali.


ore 21.00


Giorgio Galli commenta la caduta del Muro di Berlino e il suo significato
per la storia europea.


ore 21.30


proiezione gratuita del film Le vite degli altri, di Florian Henckel von Donnersmarck,
con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur
vincitore del Premio Oscar 2007 come migliore film straniero.



Per informazioni:
Provincia di Milano
Settore Cultura e Beni culturali
Tel 02 7740 6302/6325
www.provincia.milano.it/cultura


Associazione Ares
tel 02 29514202
www.ares.mi.it
info@ares.mi.it

martedì 2 novembre 2010

Comunicato Stampa - Milano 2.11.2010

Milano, 2 novembre 2010

Non siamo affatto moralisti, tantomeno in materia sessuale ma l’ultimo scandalo che vede coinvolto il Presidente Silvio Berlusconi, ci obbliga ad una riflessione e ad una chiara e netta presa di posizione politica.

Noi ci rifacciamo alla tradizione della destra italiana che è nazionale, sociale, popolare, radicale, identitaria e cristiana. La nostra collocazione nel PDL è convinta, pragmatica, strategica e finalizzata a fare Politica, portando avanti i nostri Valori e le nostre Idee, rimanendo uomini liberi e coerenti. Consideriamo il PDL come tutti gli altri partiti moderni e post ideologici, cioè come strumenti di partecipazione, luoghi e momenti di confronto, dialogo, analisi, elaborazione e sintesi.

Non siamo ipocriti e non crediamo nella doppia morale, pubblica e privata. Nel nostro patrimonio culturale vi è certamente la difesa della Famiglia naturale, del matrimonio, dei bambini, della dignità umana (e della donna), della Fedeltà (anche coniugale) come principi fondamentali di Civiltà e convivenza sociale. Ma da uomini di mondo, conosciamo bene le nostre debolezze e la storia della nostra umanità, quindi, non ci scandalizziamo più di tanto e, da cristiani (e peccatori), applichiamo il perdono ed il concetto di "male minore".

Per questo, ribadiamo il nostro sostegno politico al Presidente Silvio Berlusconi, invitandolo, a maggiore prudenza, riservatezza e discrezione, e, soprattutto, a non mescolare le sue relazioni personali con la vita del governo e la doverosa selezione della classe dirigente e dei candidati del partito che deve essere fatta secondo criteri realmente meritocratici e non meramente estetici.

Quello che veramente ci interessa è che questo Governo faccia veramente le riforme promesse agli elettori e necessarie per la ripresa e lo sviluppo della Nazione, innanzitutto quelle economiche, sociali, fiscali ed istituzionali in senso presidenzialista e federalista. Se non ci si riesce per colpa dei traditori finiani e-o per incapacità di questa maggioranza, allora e meglio, è molto meglio, staccare la spina ed andare subito ad elezioni politiche anticipate. Ma, in questo caso, per essere sicuri di rivincere le elezioni, il centro-destra dovrebbe allargarsi a tutte le formazioni minori di destra, federaliste e democristiane e, soprattutto, pensare ad un nuovo candidato alla presidenza del consiglio che metta definitivamente fine all’era berlusconiana. Come lombardi, pensiamo, ad esempio, a Giulio Tremonti, a Roberto Formigoni e, perché no, al leghista Roberto Maroni.

Festa della Birra ad Inveruno (Milano)



L'evento è organizzato dai nostri amici "camerati padani", Diego e Mauro Zoia dei Puschina, nobili fratelli tradizionalisti asburgici di Inveruno (Milano)

Dante e l'Islam: Mostra a Milano



venerdì 29 ottobre 2010

IO AMO MILANO: UNA LUNGA STORIA D'AMORE


E' la storia di un rapporto speciale, unico... è quello che unisce i milanesi, che siano doc o "acquisiti", a Milano. Qui, uno spazio tutto dedicato a chi ama, nonostante i suoi numerosi limiti e difetti, questa grande signora lombarda Strumenti utili Carattere Salva l'articolo
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aiuto "Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali.
Adesso c'è la metropoli dei grattacieli, la city un po' avveniristica, un po' provinciale: un misto tra il risotto e l'acciaio, che mi diverte".


Così Alberto Lattuada, il grande regista e produttore, parlando di Milano. Sono passati molti anni, ma Milano è ancora così, una città in bilico tra antico e moderno, tra storia e innovazione, tra lentezza e frenesia.

Sono proprio i mille volti di Milano che vogliamo imparare a conoscere, e ad amare. Per questo abbiamo deciso di dedicare tutta una sezione a chi questa città la ama e vuole aiutarci a scoprirla, nelle sue numerose contraddizioni.

Per parlare dell'amore verso Milano, abbiamo deciso di interpellare chi da anni si dedica con dedizione alla cura di questa città. E' Amsa, l'azienda che da oltre cento anni si occupa di raccogliere i rifiuti solidi cittadini.

Quando i milanesi dormono, c'è qualcuno che si prende cura delle loro strade. Sono gli uomini di Amsa che con pazienza e precisione restituiscono ai milanesi, al loro risveglio, una città più decorosa e vivibile.

Simbolo del rapporto simbiotico tra Milano e Amsa, è il logo stesso dell'azienda: il Duomo che si riflette perfettamente nella piazza antistante, perfettamente pulita, creando una sorprendente illusione ottica di un doppio Duomo.

Certo, direte voi, una piazza così linda non si vede tutti i giorni: Milano è sporca, piena di piccioni e smog, starete pensando. Ma in questa sede vogliamo dare spazio all'ottimismo, all'idea che una Milano migliore ci sia, e vada solo scoperta.

Per farlo abbiamo bisogno di voi. Voi che abitate Milano, che quotidianamente andate al lavoro per le sue strade, che la popolate la sera agli happy hour, che la abbandonate d'estate... Ma che, nonostante tutto, la amate.

Siete pronti?

Fonte: http://www.ilgiornale.it/?SS_ID=-1

Marcello Veneziani vs Gianfranco Fini



Il leader vuoto perfetto da riempire
di Marcello Veneziani


Non sottovalutate Fini, ha un’arma micidiale che non avete preso in seria considerazione. Fini non ha un progetto politico o addirittura culturale, non ha una strategia, non ha spazi politici, non ha voglia di lavorare, non ha idee, non ha consistenza. Ma proprio quella è la sua arma micidiale: Fini attira perché (...)
(...) è vuoto. Non è una battuta, è una valutazione politica che ha forti implicazioni. Fini è un recipiente vuoto e trasparente che ciascuno riempie come vuole. E può dunque diventare un punto di raccolta indifferenziata, una buca delle lettere o un cassonetto, se preferite, di notevole capienza. Fini può raccogliere tutti coloro i quali sono rimasti delusi per aspettative personali, carriere frustrate, dissensi politici, perfino divergenze ideali e filosofiche, perché è un medium freddo, inodore, insapore.
Se fate un viaggio tra coloro che si stanno avvicinando al suo partito trovate le motivazioni più disparate, in cui la stima e la fiducia verso Fini è una quota assai piccina. Fini diventa la discarica o il collettore di tutti i malesseri che si annidano nel centrodestra, di coloro che temono l’anagrafe di Berlusconi o di quanti non sopportano qualche colonnello. In più, mancando di qualunque contenuto, è un ottimo marsupio per depositare le proprie idee: c’è chi sogna con lui di rifare la destra e chi sogna di uscirne definitivamente, per alcuni è la promessa di tornare al passato e per altri è il futurista, c’è chi ritrova nella sua rottura con il premier l’indole d’opposizione del vecchio Msi e chi lo vede invece come una specie di ardito cercatore di terze vie, di incroci inediti con la sinistra, di trasgressioni politiche e culturali. C’è chi vede tramite lui la possibilità di essere finalmente legittimati a sinistra e chi vede nel suo partito una candidatura in un collegio già occupato da altri del Pdl. La sua vacuità è oggi la sua vera risorsa. Ma questo non vale solo in ambito interno. Fini attira i poteri forti, grandi e piccini, opachi e perfino occulti, perché non è portatore di un suo progetto, non ha punti fermi e non negoziabili, non ha un nucleo di pensieri suoi e di proposte forti; è la confezione ideale per essere riempita, veicolata e magari scagliata contro qualcuno (Berlusconi). Fini muta col mutare dei suoi utenti, assorbe le parole dell’ultimo che gli parla, è una specie di tassista della politica; la corsa e la destinazione la decidono i clienti. Studiava da duce, poi finì da conducente.
Fini è pure un buon involucro per avvolgere la sinistra, il centro e tutte le forme di antiberlusconismo, perché non portando nulla di suo, essendo un portatore sano e provvisorio di idee altrui, è utile alleato per qualsivoglia proposito. Fini non dispiace nemmeno a piccoli cenacoli intellettuali che non trovano collocazione nel presente quadro, vecchie nuove destre e vecchie nuove sinistre che da anni cercano spazi e visibilità e non la trovano: ora hanno trovato l’icona giusta su cui cliccare per accedere alla visibilità, hanno trovato il gadget politico per i loro discorsi e progetti; e sapendo che si tratta di un contenitore neutro e asettico, di un conduttore atermico, possono usarlo come credono. Quando si dice che Fini è il nulla in cravatta non si esprime disprezzo ma una rigorosa valutazione politica.
Di questa utile vacuità si accorse per primo Tatarella quando lo lanciò come erede di Almirante nell’87. Perché Fini consentiva per ragioni anagrafiche di saltare la generazione dei fascisti e dei colonnelli più anziani; ma soprattutto, Pinuccio confidava agli amici, Fini è multiuso, può essere usato per rifare il vecchio neofascismo, per tentare alleanze con la Dc o, aggiungeva preveggente, perfino per tentare intese con la sinistra. Perché non è portatore di sue idee, lui parla, dopo aver orecchiato; deve avere una chiavetta tra le scapole per caricarlo al punto giusto. Un carillon da piazza e da tv, una scatola vuota.
Se provate ad esaminare il suo linguaggio vi accorgete che la fonte principale delle sue riflessioni politiche e del suo successo mediatico sono i proverbi o comunque le frasi fatte. Dice con tono erudito «chi la fa l’aspetti» e la stampa lo esalta scrivendo: che statista. Poi dice come se stesse rivelando una verità nascosta: «La legge è uguale per tutti» e tutti lì a incensare il suo coraggio e la sua lucidità. Poi prosegue in tono scientifico: «Meglio soli che male accompagnati», e gli analisti osservano l’acume strategico delle sue scelte. Un giorno dirà: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio» e inebriati dalla sottile allusione, gli osservatori diranno: abbiamo finalmente un vero leader per la destra europea e democratica del futuro.
Il lessico finiano è attinto non dalle scuole di politologia ma dalle scuole elementari, ramo maestre del primo biennio, come vogliono del resto i suoi studi scolastici e universitari; nel triennio seguente già sarebbe inadeguato. Ma l’ovvietà rassicura, fa sentire anche i cretini persone intelligenti che capiscono la politica, e soprattutto conferma la sua promettente vacuità: ognuno inserisce dentro Fini quel che lui crede, pensa o preferisce. Non sottovalutate la sua vacuità, è il suo punto di forza e di consenso. Anche perché rispecchia il più generale vuoto della politica, di cui è l’indossatore perfetto.

XXVIII OTTOBRE 2010





Oltre un centinaio di patrioti, ieri sera a Milano, hanno festeggiato, come tradizione, l’anniversario della Marcia su Roma, alla cena organizzata dalla Associazione Nazionale Arditi d’Italia (ANAI).

Il Capitano Francesco Lauri ed il Caporale Leonardo Romano, Segretario del Reparto ANAI di Milano (intitolato all’Ardito Ampelio Spadoni, vice Comandante della Legione Autonoma Ettore Muti), dopo aver citato Josè Primo de Rivera (fondatore della Falange spagnola) hanno presentato il nuovo labaro della sezione, benedetto dal Cappellano Militare, Don Marco Melzi.

Il Cav. Pierpaolo Silvestri, Presidente Nazionale ANAI, ha ricordato la figura del Comandante Ardito Gianni Cordara di Milano che partecipò alla Marcia su Roma ed ha consegnato due medaglie commemorative del 90° anniversario di fondazione della gloriosa associazione combattentistica e patriottica, con relativi diplomi di benemerenza, a Don Melzi ed al Dott. Roberto Jonghi Lavarini. L’Ausiliaria ANAI, Marcandelli, ha declamato una bellissima quanto lunga poesia dedicata a Benito Mussolini.

Hanno portato il loro commosso saluto tre ex Combattenti della Repubblica Sociale Italiana: Ivan Bianchini (Marò del Battaglione Nuotatori Paracadutisti della Decima Flottiglia Mas del Comandante Principe Junio Valerio Borghese, con encomio solenne per azioni di guerra), Lino Menghini (Aviere Marconista della Regia Aeronautica poi aggregato come volontario “fallschirmjaeger” alle truppe d’assalto germaniche) ed il vulcanico Sergio Spinelli (Volontario, a soli 14 anni, nelle Fiamme Bianche della RSI e figlio di Ardito della I Guerra Mondiale).

Erano presenti, fra gli altri: Dario Casorati (festeggiato per il suo 70° compleanno) ed il Conte Alessandro Romei Longhena, Sergio Pogliaghi (vice Presidente vicario della Associazione Combattenti della X° MAS), Romano Cramer di Albona (Segretario del Movimento Nazionale Istria-Fiume-Dalmazia), il Conte Prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca (presidente della associazione insegnanti AESPI), Lucia Parisi (vice Presidente della Associazione per la Formazione al Giornalismo), Francesco Filippo Marotta (del movimento Destrafuturo), Mario Mazzocchi Palmieri (del Comitato Destra per Milano), Rino “Banana” Demango (del comitato Destra per Rho), Leonardo Bianchi (della associazione Progetto Zero di Monza), gli operai metalmeccanici Fallara e Fiore, rappresentanti del sindacalismo nazionale (dirigenti UGL ex CISNAL) e l’Avv. Gabriele Leccisi (figlio di Domenico, mitico deputato missino milanese) con una folta delegazione della Fiamma Tricolore.

Sono giunti i saluti ufficiali di Pasquale Cioffi (Presidente della Associazione Arma di Cavalleria, pluridecorato reduce di Russia), del Conte Fernando Crociani Baglioni (Presidente del Centro Studi Storici e Politici Internazionali Patria e Libertà) e del Prof. Alberto Mariantoni.

Da segnalare, in nome della continuità ideale e generazionale che, da sempre, contraddistingue questi raduni camerateschi, la presenza di due bambini di pochi mesi, rispettivamente figli di Leonardo Romano e del Conte Ezra Foscari Widmann Rezzonico.

Per un gruppo di irriducibili, la serata è continuata, nei bar del rosso quartiere Isola di Milano, sotto la guida del Dott. Marcello Cerati e l'ultimo bindisi (quello della staffa) alla Rivoluzione Fascista ed alla Marcia su Roma è stato chiamato dal "Barone Nero" questa mattina alle ore 2.00.

mercoledì 27 ottobre 2010

XVIII OTTOBRE 1922-2010



XXVIII OTTOBRE 1922: con la Marcia su Roma, Benito Mussolini ed il Fascismo salvano l'Italia dal comunismo, dall'anarchia e dal caos, ripristinando l'ordine e ridando stabilità politica, economica e sociale alla Nazione. Noi non lo dimentichiamo!

Grazia e libertà per Tareq Aziz



TAREQ AZIZ, rappresentante della antichissima e martoriata comunità cristiana di Babilonia dei Caldei, già Vice Presidente e Ministro degli Esteri dell'Iraq, esponente "moderato" del partito nazionalsocialista arabo BAATH (Resurrezione). Qundo c'era lui, i cristiani irakeni erano numerosi, integrati e rispettati, oggi, invece, sono perseguitati ed in fuga.

MILITALIA

http://www.parcoesposizioninovegro.it/militalia/

lunedì 25 ottobre 2010

LIBERTA' di pensiero, ricerca, opinione ed espressione!

Il Comitato Destra per Milano ha sempre difeso la libertà di pensiero, opinione ed espressione, quindi esprime la propria convinta solidarietà ai confratelli Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Romana ed ai camerati Militanti del Movimento Lealtà e Azione, ai quali si vuole impedire un tranquillo pranzo sociale ed una interessante conferenza culturale. Trattasi di due iniziative del tutto pacifiche e private, aperte solo agli aderenti delle due associazioni (riconosciute) ed ai loro simpatizzanti.

Non ravvisiamo alcuno scandalo e nessun pericolo per la democrazia e la convivenza civile. Riteniamo le polemiche di questi giorni solo un tentativo della estrema sinistra di nascondere, con una cortina fumogena, il vero problema politico di Milano che è rappresentato dai cosidetti "centri sociali" che sono tutti edifici, abusivamente occupati, che vivono nelle totale illegalità e che, molto spesso, sono rifugi per spacciatori di droga, covi di odio e violenza e persino allevamenti di terroristi (brigatisti rossi ed anarco insurrezionalisti). Per questo, chiediamo al PDL ed alla Lega Nord di continuare nella giusta e necessaria campagna di legalità e di sgomberi.