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venerdì 23 luglio 2010

La "destra sociale"

Destra sociale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La destra sociale è una posizione ideologica e politica peculiare nell'ambito dell'ideologia della destra che si caratterizza per una visione partecipativa della politica e per contenuti programmatici che fanno riferimento al corporativismo, alla socializzazione, al tradizionalismo e all'identitarismo e non al conservatorismo (al conservatorismo nazionale invece si), al materialismo, al liberalismo, in antitesi al concetto classico di "destra".

In Italia la Destra sociale sorge sulla scorta dell'esperienza del Fascismo "Repubblica Sociale Italiana" e in esso mantiene le radici legate agli aspetti rivoluzionari anticapitalisti, inseriti però in un'alternativa "meritocratica" e che puntavano ad un cambiamento della società in senso maggiormente spirituale, razionalmente egualitario, e pauperistico, nell' ambito della ricerca della "terza via".

La destra sociale predilige, infatti, una comunità legata da vincoli di società e di spirito invece che una mera associazione di persone con interessi comuni; propone un'idea educativa umanistica che si contrappone ad un'educazione di tipo materialista; persegue un modello di società di valori (solidarietà comunitaria, partecipazione, impegno responsabile) piuttosto che una società regolata da patti (solidarietà assistenziale, assemblearismo, utilizzo deresponsabilizzante della delega); propugna un'equa ripartizione dei frutti del lavoro già all'origine (golden share, azionariato operaio, cogestione, e le parti più estreme, socializzazione dei mezzi di produzione), anziché una redistribuzione della raccolta fiscale. Ed anzi è per una tassazione diretta non più progressiva impostata sul reddito, ma fissa e semplice. Mentre per quella indiretta punta per essa ad uno scopo non solo di mera raccolta, ma di pianificazione economica e giuridica. È per un sistema giudiziario non basato sulla punizione tout court dei reati minori ma sulla loro tassazione in modo da ottenere condanne più eque non più basate su cavilli legali suscettibili di ricorsi ed interpretazioni personali, ma su fatti concreti quali l'evasione fiscale comprovata ed insindacabile.

È per la fiscalità monetaria proposta dal professor Giacinto Auriti e dal poeta Ezra Pound.

La destra sociale riconosce nelle autonomie locali le prima e più importante forma organizzata della comunità, uniformando il loro ruolo con la missione logistica che compete alla forma-Stato. In ambito europeo è a favore di un'Europa delle nazioni anziché di un'Europa dei banchieri, ovvero guarda ad un'Europa unita nelle sue differenze storiche, razziali, culturali e sociali.

Pur avendo un fondamento laico ed annoverando tra le proprie file aderenti atei, la destra sociale riconosce tuttavia l'importanza fondamentale dei valori solidaristici cristiani nella storia dell'Europa e del suo popolo, li concilia con le tradizioni pre-cristiane locali e rispetta qualunque credo religioso che non contrapponga ma accomuni gli uomini nella loro ricerca di una spiritualità.

Critica la storiografia ufficiale (che definisce "vulgata") ma sostiene di indagare per scoprire la verità tramite il revisionismo, sulla seconda guerra mondiale e sui campi di concentramento tedeschi, ponendo l' accento sui crimini di guerra Alleati e partigiani.

Tra le varie anime della destra, quella sociale rappresenta la più tollerante nei confronti dell'intervento statale nell'economia, finalizzato alla correzione del liberismo puro, in favore delle classi sociali più disagiate. Nel suo ramo più estremo invece punta all'annullamento del disagio sociale tramite l'appianamento delle differenze economiche tra persone, realizzabile tramite la "socializzazione". Quest'ultima è quasi in antitesi con la precedente definizione, in quanto portata ad eliminare perfino i classici organi statali per sostituirli con equivalenti organizzazioni corporative basate sull'idea socializzatrice in un'ottica di affidamento sulla base di appalti privati anziché di elezioni o di lottizzazione politica. In questo si avvicina molto alle idee del pensiero anarchico ed in particolare della Makhnovščina.

L'eredità della destra sociale italiana venne rappresentata fino agli anni novanta dall'ala rautiana del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale e, dopo il suo scioglimento, da altre formazioni politiche fuoriuscite dal MSI come Fiamma Tricolore, La Destra di Francesco Storace, dal Fronte Sociale Nazionale, nonché dalla corrente minoritaria interna al Popolo della Libertà vicina alla Fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno, alla rivista Area dell'on. Marcello De Angelis e ad Alessandra Mussolini.Il suo sindacato di riferimento è l'UGL.

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