CCP

martedì 9 febbraio 2010

"La Mappa della Milano Nera"

Trattasi delle solite tragicomiche "trame nere" descritte dall'infame compagno Saverio Ferrari, noto pregiudicato e delatore, in un nuovo articolo "aggiornato" sul giornale comunista Liberazione di Rifondazione Comunista, partito per il quale lavora come "antifascista professionista e prezzolato" (vero parassita) presso la Regione Lombardia. Per quanto strettamente mi riguarda, sentiti i miei legali, a parte innumerevoli errori ed imprecisioni, non vi è nulla di penalmente rilevante per poterlo denunciare.

Preciso che solo nel settembre 2008, dopo il fallimento della lista unitaria Destra-Fiamma-Santanchè, ho aderito, con il "Comitato Destra per Milano", non ad Alleanza Nazionale (partito che ho lasciato nel 1998 in contrapposizione a Fini), ma al nuovo progetto politico del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.

Nego assolutamente che ci sia stata, nei miei confronti, una aggressione da parte degli amici e camerati di Forza Nuova, movimento del quale non condivido le scelte strategiche ed elettorali ma del quale rispetto e stimo la sana e coerente militanza politica. Infine, ribadisco che con le recenti, quanto autonome e legittime, decisioni di sciogliere Cuore Nero (progetto del quale sono stato uno dei promotori), non ho nulla a che fare, nè direttamente, nè indirettamente. Anzi, ne sono profondamente dispiaciuto ma, serenamente, senza rancore, la considero una naturale evoluzione politica.

Invito tutti i Militanti Politici della Destra italiana, in tutte le sue componenti, a non raccogliere le provocazioni di chi, come il compagno Saverio Ferrari, cerca, in tutti i modi, di creare divisioni e tensioni nella nostra parte politica. Ognuno di noi, ha fatto le sue scelte ed ora percorra la propria strada, nel massimo rispetto reciproco, magari anche collaborando (in maniera nuova e trasversale), da vecchi e buoni Camerati, ricordandoci sempre delle comuni orgini, storiche ed ideali che muovono il nostro agire.

I nostri nemici sono altrove, combattiamoli uniti, anche marciando divisi!

Roberto Jonghi Lavarini

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