CCP

mercoledì 28 luglio 2010

Contesti sociali e immigrazione in ottica Milano città metropolitana.


Non sono tutt’ora ben chiare le differenze riguardanti le attuali problematiche sociali inerenti all’immigrazione regolare e non. Destra Per Milano, in ottica Milano città metropolitana propone e adotta una linea inerente alla tematiche sociali e di immigrazione. Non vogliamo porre un punto di domanda alle direttive della Comunità Europea in materia. Bensi’ anteporre una risoluzione e dare in termini diretti il contributo per comprendere il fenomeno e non subirlo passivamente. Così come, adottare una vera e propria strategia, contro chi da sempre ha determinato l’effetto contrario alla giusta amalgama tra soggetti regolari e non. I punti di partenza per noi negativi sono i programmi Socrates, Leonardo Da Vinci, Youth e Culture 2000 e le relative soluzioni adottate per i migranti. Ancor peggio l’ineluttabile voglia di tanti organismi interni alla CE, degni rappresentanti del microcosmo aziendale extracomunitario attivo in tutta la Nazione. I casi piu’ eclatanti derivano dal settore artigianale e commerciale. Una lettura non chiara degli accadimenti in atto, ha portato una situazione di insostenibilità dei nostri connazionali e di semi paralisi per un dialogo costruttivo tra le parti. La non comunicatività si fa strada e forza quando non vi e’ ( e non si ha voglia di apprendere) la padronanza della lingua del Paese ospitante. Impossibile sostenere un corposo flusso migratorio senza la necessità primaria di un inquadramento della popolazione regolare nel suolo. Tuttavia, esiste una netta distinzione tra imprenditori extracomunitari e immigrati clandestini. L’impatto di una classe imprenditoriale non autoctona, ma ribadiamo regolare, ha sia oneri che doveri di una qualsiasi Impresa italiana. Destra Per Milano non ritiene importanti i numeri economi in crescita grazie all’immigrazione, a Milano non sono tali da produrre una risalita occupazionale per i nostri connazionali. La motivazione risiede nell’assunzioni tra immigrati connazionali e non cittadini italiani. Una controversia non da poco, nella sua interezza e ancor meno nella decifrazione di alcuni interessi legati al fenomeno di schiavitù lavorativa. Diamo atto a una chiarificazione senza piombare nel mediocre qualunquismo senza via di uscita. Specifichiamo la totale non curanza nei confronti di coloro che sostengono una politica sociale di tornaconto allusiva. Inutili congetture in un mare di non integrazione socio-sanitaria,linguistica, e talune volte di organigramma “tribale condizionato”. Questi sono i basamenti per la comunicazione, senza essi non si avrà mai un interfaccia propositivo e il rispetto delle leggi che governano la nostra Nazione. Il nostro intento e’ questo. Per tutti i cittadini immigrati da ogni Paese estero, per tutti le imprese guidate da cittadini non italiani, per tutti coloro che in futuro verranno (da regolari) e si apriranno alla nostra politica sociale, e non muti interlocutori. L’Italia ha una tradizione di accoglienza senza pari, dando sostegno e casa a chi e’ in possesso di cittadinanza italiana, anche a discapito dei nostri concittadini. Ecco allora che la non connessione tra servizi e cittadino, tra richiesta e fabbisogno, dall’utente all’organo predisposto a operare in termini di servizio provoca il disservizio dovuto alla difficoltà di attuazione per le argomentazioni sopraccitate.

Emergenza Abitativa E Graduatorie Privilegiate

La querelle e l’emergenza abitativa lombarda fattispecie nel territorio milanese continua. Dal canto nostro, le ultime disposizioni del Tar non scalfiscono minimamente la nostra linea d’azione. Le graduatorie danno l’ 80% di preferenza per gli straniere e un rimasuglio marginale ai lombardi. In pratica, più di 3000 posti della lista sono a favore degli stranieri, declassando con metodo autoritario ogni minima speranza per i milanesi. Destra per Milano, medita sulla reale possibilità a lungo termine di una congiuntura di vari fattori scatenanti, portatori di una situazione per le nostre periferie in stile Banlieu parigine. Detto questo, essendo noi un tutto uno con il partito che ci governa, per libera scelta e per estrazione politica e militante, abbracciamo e sosteniamo le iniziative prese da nostro partito. Specificatamente, l’idea e l’attuazione di uno stimolo sociale, atto a rafforzare le necessità degli italiani. Sposando senza riserve il progetto Mutuo Sociale, non terremo conto dei punti in graduatoria per l’emergenza abitativa, agiremo per l’unica realtà avverabile. Ovvero,
Il diritto ad una casa di proprietà, la quale non e’ l’accettazione ad una sistemazione provvisoria, Neppure la resa a un sistema in piedi da troppo tempo. Il ”baratto affitto-casa” non e’ la risposta all’emergenza abitativa ma solo il surrogato all’interno di una spirale senza via di uscita. Lo stesso vale per il “caro casa” voluto e incrementato dai “fenomeni” del mattone e dall’arroganza di alcuni franchising i quali per mestiere si occupano delle transazioni immobiliari. Figure predisposte a una tipologia di transumanza televisiva, portatori di “benessere e felicità”. La situazione reale e’ questa: pochi operatori qualificati nel settore, così come poche le informazioni reali sul mercato, ancora meno la mancanza di informazioni provenienti dal “conta chilometri” dei prezzi volutamente in salita vorticosa. Siamo fermamente convinti che sia necessario attuare una rete informativa anche su la spinosa questione legata al settore bancario-creditizio. In Italia ci sono validi quanto preparati imprenditori che operano in questo ambito. Fare di tutto un mazzo di gramigna e’ controproducente. Urge però la preparazione di sportelli informativi che con numeri telefonici dedicati possano offrire consulenza e la possibilità di incontro per una chiarificazione o il minimo dubbio in materia. E’ l’unica risposta plausibile, in rapporto agli studi del Cnel, in corrispondenza della percentuale di graduatoria penalizzante per tutti coloro sono in possesso del passaporto Italiano. Indi per cui, Destra Per Milano non decentrerà il suo sforzo alle proposte provenienti da ogni situazione interna al PDL, purché esse siano coerenti con lo spirito di salvaguardia e sicurezza sociale per i nostri connazionali. È lampante che una fascia di edilizia sponsorizzata debba essere comunque portata a termine, perché bisogna essere pronti al fabbisogno delle classi sociali meno abbienti, ma occorre innovare il tipo di sistema. Dalle abitazioni Bunker delle periferie lombarde, a veri e propri quartieri. L’assioma-paragone con il degrado delle periferie francesi non e’ a caso. Inutile produrre una forza edilizia(odi restauro conservatore) propensa all’isolamento e alla ghettizzazione, così creando, un microcosmo delinquenziale e di inevitabile prolasso sociale. Per Destra Per Milano e’ ben chiara la situazione. Operare in termini distrettuali, alimenterebbe in queste realtà il concetto del non servizio al cittadino, l’allontanamento dalle opere sociali-servizi, del non utilizzo delle infrastrutture, e di non assistenza sotto ogni ambito. La casa non rappresenta per noi il “focolare familiare”, e’ un diritto di ogni cittadino italiano alla non omologazione anche edilizia e strutturale. La propria casa e’ un diritto, non il prestito statale, tanto meno la spirale incandescente del prestito a vitalizio. Non tener conto di questo, significa eludere la risoluzione che dimora alla base del problema.

Problematiche Socio Sanitarie

Le nostre priorità

Salute per tutti
Sanità e non spreco pubblico
Esame socio sanitario per singola realtà
Ottimizzazione delle risorse
Sociale = privato e viceversa

Le famiglie italiane finanziano più del 30% delle spesa sanitaria italiana. Detto questo, dobbiamo tener conto, in maggior misura, del contributo della nostra Regione. Urge la responsabilità di ogni organo preposto, facendo un netto distinguo dalle realtà positive sul territorio e la cernita di quelle non propositive. Siamo d’accordo sul regime di federalismo fiscale, convinti che l’auto gestione delle risorse anche economiche, possa servire da deterrente in alcuni casi di mala sanità conclamata e ancor più essere d’aiuto al diritto alla salute per tutti. Scremare i rivoli di incapacità e produrre sanità . Strutture in grado di offrire e ricevere sotto ogni aspetto e facendo finalmente compensare il netto distinguo, travisato dall’opposizione, di sociale e non socialismo per le infrastrutture.

Anziani

Occorre un osservatorio che promuova il legame servizio e cure. Sinergie tra territorio e ospedale, apportare migliorie al sistema socio-assistenziale, senza eliminare ciò che di buono esiste. Fornire assistenza ed eliminare la negligenza. Numeri di contatto con i maggiori centri ospedalieri del quartiere - città, istituzione di un numero di assistenza per la categoria in ogni ospedale.

ELIMINAZIONE DEL SUPERFLUO

Prendiamo come esempio il sistema sanitario Norvegese e Danese. Efficientissimo, plurale, funzionale. Ecco i temi da cui partire. Pluralità,e non passività degli operatori socio-sanitari. La sinistra ha per troppo tempo revocato il diritto alla salute, innescando una spirale di auto commiserazione figlia dell’inefficienza, portatrice di sconforto e rassegnazione su ogni problematica. Gravando sui bilanci, con opportunismo e cinismo clientelare in ogni situazione in cui ha operato. L’azione da intraprendere, come il governo Berlusconi ha ampiamente dimostrato, e’ destrutturare il sistema di onniscienza tra partitismo e sanità pubblica. Un tipo di “sistema” talmente deleterio il quale ha prodotto danni anche in termini ambulatoriali, di vera e propria degenza. aumentandone in alcuni casi i giorni e in altri tagliandone drasticamente il periodo. Il nostro apporto all’interno della coalizione di cui facciamo parte, ci impone l’analisi sistematica quanto rapida per la soluzione dei posti letto.

INEFFICENZA E NON QUALITA’

INEFFICIENZA
PRODUTTIVITA’

A) Personale qualificato per l’opera assistenziale
B) Amplificare la rete ospedaliera, non destabilizzando le capacità operative, capendo il disservizio e operando in maniera tale da produrre dove gia’ sia in opera, la sintesi delle priorità quotidiane allargandone la dove ci sia necessità maggiore.
C) Istaurare in ogni apparato Usl- ospedaliero, l’inclinazione e il gioco forza della concretezza di risultato.
D) Equiparare i salari, dispensando dove ci sia bisogno in totale uniformità, accrescendo la retribuzione dove esistano davvero dei meriti e non dei “riconoscimenti” di circostanza.
E) Portare il contratto di lavoro in termini nazionali, attribuendoli con il sistema regionale, studiandone le pecche e al tempo stesso correlando le argomentazioni di inefficienza in ottica Nazionale.
F) Ospedali di riferimento e non solo di distretto. Omogeneizzare la produttività a seconda del caso locale, per poi rapportarlo alle esigenze provinciali e poi regionali.
G) La conferma oggettiva delle tante infrastrutture non idonee al servizio ai cittadini. Il grave sciacallaggio delle multinazionali farmaceutiche, così come la non neutrale partecipazione di alcuni medici e dirigenti ospedalieri nel circolo vizioso dei rifornimenti, dove girano cifre multimilionarie provenienti da appalti prestabiliti da tempo. Non dimentichiamo l’esigenza del cittadino ad una adeguata e celere risposta sulle tantissime richieste di visite specialistiche, rinviate per mesi e settimane, per la totale “dedizione” al proprio lavoro di alcuni appartenenti al settore. Inutile rendere il medesimo servizio a pagamento eliminando la fascia debole dei cittadini. Insomma, estirpare le forze oscure che si annidano all’interno del sistema sanitario e’ un obbligo. Così come, comprendere la gestione delle unità sanitarie locali, per poi operare in direzione opposta all’organismo non più in grado di offrire assistenza. Anteporre la scelta della privatizzazione selvaggia, diverrebbe il punto di non ritorno per l’importantissimo legame tra cittadinanza ed enti pubblici, ma sinonimo di non risposta alla domanda salute-necessita’ delle categorie meno abbienti della nostra Citta’ e Regione.
H) L’accuratezza dei servizi socio sanitari, e integrazione di diversificati e specializzati servizi per gli anziani in prospettiva territoriale.
I) Maggiore prevenzione e diffusione delle tematiche per singole patologie, annesse vere e proprie compagnie in direzione dell’utente, per l’apprendimento e occorrenza da parte degli organi Ospedalieri compreso l’intero apparato Sanitario Milanese e Regionale. Senza delega conto Terzi.
J) Destra Per Milano appoggia e sostiene il progetto in ambito salute e sociale per una progettazione controllata delle infrastrutture e dei servizi. Discutiamo della necessità impellente, di adeguatezza agli standard più consoni per la coesione socio-sanitaria migliore. L’unificazione passando dall’intervallo delle piccole entità sanitarie, per la risoluzione vantaggiosa all’utente. Sociale, ente, infrastruttura, dovranno essere una sola entità in grado di apporre sistematicamente la cura al disavanzo, annunciando la prosperità del sistema Sanità.

F F Marotta

(Comitato Destra Per Milano)

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