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mercoledì 29 agosto 2012

Monti: uno strozzino al governo dell'Italia

Nei primi otto mesi dell'anno, il paese è stato in recessione col Pil a -0,8%; la disoccupazione sfiora il 10% con quella giovanile intorno alla soglia del 30%; i consumi, secondo i dati di Concommercio, sono scesi a quelli della fine degli anni '70; e il debito pubblico, a giugno, ha sfiorato la fatidica soglia dei duemila miliardi di euro (1.972,9). Dati Istat alla mano la situazione italiana è nettamente peggiorata a causa delle manovre che hanno portato la tassazione sostanziale al 70% del reddito di un onesto cittadino. In queste condizioni, un comune cittadino spurio di conoscenze economiche come un qualunque economista possono parlare di tutto tranne che di crescita, sviluppo, investimenti. In una situazione del genere si può solo tirare la cinghia, non certe pensare di investire. Eppure i membri del Governo (persone provenienti o dai vertici dell'amministrazione pubblica ultrastipendiata o dalla finanza, che quindi non conoscono assolutamente "il rischio del mercato") ostentano ottimismo (senza nessuno che li contraddica). Monti stesso - applaudito e osannato al meeting di Comunione e Liberazione - afferma: "Oggi il Paese si trova in una situazione migliore di quella in cui versava lo scorso anno". Attenzione: Monti non è nè ingenuo, nè ignorante. Monti sa benissimo che mente, e se lo può permettere grazie al servilismo dei sindacati, dei partiti politici, dei grandi giornali. Monti sa benissimo che la produzione industriale è diminuita oltre le stime, che la disoccupazione è aumentata, come del resto il debito pubblico. Monti sà benissimo che con una tassazione al 70% non è possibile parlare di sviluppo e crescita. Del resto, non è necessario essere professore, basta avere fatto qualche volta i conti nel portafogli: se aumentano i prezzi, consumo di meno. Idem per le tasse. Una delle poche voci libere che hanno denunciato il disegno criminale di Monti è stata quella del costituzionalista e deputato del PdL Maurizio Bianconi, che senza peli sulla lingua ha affermato: “Il premier Monti? Il più classico degli strozzini. L’idea di aggredire il debito mediante la vendita del patrimonio dello Stato, in questa circostanza, non rappresenta altro che il completamento dell’opera sua e dei suoi noti mandanti mirata a rovinare l’Italia”, ha scritto Bianconi in un suo fondo. Monti ha prima distrutto la produzione industriale, ridotto il reddito dei cittadini e contratto i consumi, ha fatto svalutare il valore immobiliare dei beni pubblici e privati, e poi ha svilito il valore delle aziende nazionali al solo scopo di procurare i soldi per pagare gli interessi a chi lo ha mandato a rovinare l’Italia”. “Ora con il valore del patrimonio statale ridotto all’osso, Monti propone di mettere in vendita beni che neanche un anno fa valevano assai di più, con l’obiettivo evidente di svendere l’Italia ai suoi mandanti. Insomma la stessa manovra che si verifica nelle aziende private quando la ditta indebitata viene affidata all’avvocato degli strozzini”. E' impossibile valutare l'operato di Monti se si prescinde dalla natura antinazionale, mondialista e plutocratica del suo governo. Ma a spaventare di più è la freddezza di questo signore, che non ha avuto neanche in questi giorni il pensiero di commentare la tragica morte di Angelo di Carlo, il disoccupato di 54 anni che si è dato fuoco davanti a Montecitorio e che è deceduto. Per Monti questa è solo "statistica", del resto dove è cresciuto lui i cittadini non sono persone umane ma contribuenti o clienti da spennare. Ci auguriamo tempi migliori, ricordando che Dante Alighieri faceva bruciare nelle fiamme dell'inferno i traditori della propria patria, non disoccupati disperati. Il riferimento a fatti e persone esistenti non è casuale. (Articolo di VALERIO ZINETTI)

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