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Il Partito sedicente Democratico continua ad attaccare Marco Clemente, candidato del PDL al Consiglio Comunale di Milano, che, è giusto rircodare, non è nemmeno indagato, citando presunti pezzi di verbali e di intercettazioni telefoniche. Anche se le dichiarazioni attribuitegli fossero veramente Sue, e il diretto interessato lo esclude fermamente, si tratterebbe, evidentemente, di battutacce fatte al telefono ed estrapolate dal loro contesto originario. Quante stronzate si dicono al telefono, arrabbiati o solo per scherzare? Delle intercettazioni telefoniche andrebbe sempre valutati, con grande attenzione, il tono ed il contesto sociologico e comunicativo. Se e quando mai dovessero pubblicare i testi delle mie telefonate ci sarebbe veramente da ridere... Si tratta, evidentemente, di una campagna politica diffamatoria, tipica della cultura giacobina e comunista, di fronte alla quale non si può che concordare con il Presidente Silvio Berlusconi sulla assoluta ed urgente necessità di riformare radicalmente il sistema giudiziaro, tutelando la vita privata e la libertà di tutti gli Italiani e mettendo fine al vergognoso e dispendioso abuso delle intercettazioni telefoniche ed ambientali ed al loro utilizzo strumentale a fini politici.
Confermo la mia piena solidarietà, umana e politica, all'amico e camerata Marco!
Milano, 5 maggio 2011
Roberto Jonghi Lavarini
Peccato che stesse parlando con un rinomato ndranghetista ora in carcere..quantomeno uno a votarlo ci dovrebbe pensare 8 volte come sarebbe per chiunque.. ho se i suoi figli parlano con dei rinomati criminali lei non si preoccupa minimamente?? io non capisco propio con che coraggio e coscienza si dicono certe cose
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