martedì 12 febbraio 2013
Partire dall'edilizia per rilanciare l'economia.
Roberto Jonghi Lavarini, candidato indipendente alla camera dei deputati, ne La Destra del centro-destra, operatore nel settore immobiliare e discendente da una dinastia di costruttori (il bisnonno fondò nel 1927 la Società Edificatrice Immobiliare Milanese), ha ufficialmente sottoscritto il "Patto per l'edilizia" proposto dal presidente dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Paolo Buzzetti, al coordinatore della coalizione di centro-destra, Silvio Berlusconi. "L'edilizia, pubblica e privata, è l'unico vero volano delle economia e dello sviluppo. Bisogna riaprire i cantieri, rilanciale il mercato immobiliare e sbloccare tutto l'indotto, innanzitutto, con una drastica riduzione di tasse e burocrazia. L'edilizia, sopratutto in Italia, è rappresentata da decine di migliaia di professionisti, artigiani, tecnici, piccole e medie imprese che producono beni essenziali, lavoro, benessere diffuso, quindi anche giustizia sociale. Il governo Monti ha fatto solo gli interessi delle banche e dell'alta finanza internazionale. I compagni Bersani e Vendola, rimangono ancorati al loro recente passato comunista e non capiscono nulla di economia reale. Solo il centro-destra, nonostante tutte le sue carenze e gli evidenti errori del passato, può rappresentare, ancora una volta, gli interessi e le esigenze della sana borghesia produttiva del nord, dei proprietari di casa e della piccola e media impresa."
Un “Addendum per l'Edilizia”, come patto per la 17esima legislatura, è stato proposto dal presidente dell'Ance Paolo Buzzetti a Silvio Berlusconi, che ha partecipato oggi al primo degli incontri in programma nella sede dell’Associazione con i leader delle principali forze politiche in vista della prossima consultazione elettorale.
Nel patto proposto alla politica per la prossima legislatura, illustrato dal presidente dell’Ance Paolo Buzzetti al leader del Pdl, si individuano quattro impegni con altrettante misure prioritarie da mettere in campo subito per consentire la ripresa del settore delle costruzioni, che, come si legge nel documento, “sta vivendo la crisi più grave dal Dopoguerra ad oggi”.
Una crisi che, come ha ricordato il presidente Buzzetti, “vede trecentocinquantamila posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni da inizio crisi, 550mila con l'indotto” e “un vero e proprio boom di fallimenti delle imprese edili, ormai vicino alla cifra record di 10mila, destinata ancora a crescere”.
“Credo che tutto quanto sia stato inserito in questo documento rispecchia le cose che possono essere fatte per arrivare in fretta ad un rilancio del settore”, ha dichiarato Berlusconi in relazione alle proposte contenute nell’“Addendum per l'Edilizia”.
Il leader del Pdl ha inoltre garantito “un impegno, se governeremo il Paese, a fare un incontro serio” con i costruttori “per esaminare in profondità questi temi”.
Questi i quattro i punti contenuti nell’addendum per “riaccendere, come si legge nel documento, il motore dell'edilizia”.
In primo luogo “Pagare i lavori eseguiti”, con “un piano effettivo di pagamento di tutti i debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese per i lavori da queste eseguiti”; quindi “Garantire l’accesso alla casa”, con misure che vanno dalla promozione di strumenti finanziari per riattivare il circuito del credito, ad un piano pluriennale di edilizia sociale sostenibile, fino alla revisione della disciplina dell'Imu con l’eliminazione dell'imposta sugli immobili costruiti dalle imprese edili e non ancora venduti.
''Investire su sicurezza del territorio, scuole, infrastrutture'', è il terzo punto dell’addendum messo a punto dall’Ance, nel quale si propone anche che vengano riviste le regole del patto di stabilità interno e venga data immediata attuazione ai programmi infrastrutturali già finanziati dal Cipe.
“Un piano per riqualificare le città” è l’ultimo dei punti del documento in cui si propone un riordino della normativa e degli incentivi fiscali e l’istituzione di un “ministro per la città” che superi la frammentazione delle decisioni. http://www.ance.it//net_ance/comunicazionedisistema.aspx?id=146&pid=-1&pcid=94&docId=9947
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