giovedì 6 dicembre 2012
Polaris: centro studi, rivista e comunità.
Il sunto del VI convegno nazionale di Polaris e dell’incontro con le categorie produttive.
30 novembre - 2 dicembre 2012 Borgo Faiti Latina.
Ricostruendo sovranità e socialità.
La panoramica ha riguardato la fase di metamorfosi sociopolitica e di paralisi economicofinanziaria contrassegnata dalla cessazione di sovranità e dal consolidamento della post-democrazia.
In particolare si è messa in evidenza la necessità di essere qualcosa di più di un semplice centro studi: sempre più motore di ricerca, trasformatore d'energia, snodo strategico, crocevia trasversale volto a reindirizzare in senso centripeta gli effetti della centrifugazione galoppante.
Il Centro Studi Polaris deve quindi muoversi con ancor maggiore lungimiranza e tempestività anticipando i tempi e stimolando, anche attrezzandole dove si riesca, tutte le energie rigorosamente trasversali che sono o saranno intenzionate a colmare il vuoto determinato dal tramonto di un modello sociopolitico e dalla mancata rappresentatività e tutela cui sono condannate dal modello che si sta costituendo.
Con l’obiettivo di trovarsi nel centro nevralgico della metamorfosi al fine di offrire soluzioni imperniate sulla libertà, l'autonomia, la comunità, il localismo, la socialità, l'appartenenza nazionale e quella europea e che offrano a lavoro, iniziativa, produzione, sviluppo, delle vie percorribili da tracciare in controtendenza rispetto all'arbitrato dei poteri sovranazionali svincolati da ogni contrappeso a causa del tramonto della sovranità.
Una sovranità che, per definizione, viene dall'alto ma che si può ricreare solo insieme, dal basso. Mediante la partecipazione comune di forze sociali, culturali, politiche, per le quali è anche opportuno delineare riaggregazioni dirette e trasversali che esprimano una sorta di sorta di corporativismo delle lobbies di categoria che faccia presa diretta nella contesa con il lobbismo sovranazionale e cosmopolita, occupandodi persona il campo disertato dalla politica antecedente alla post-democrazia..
In margine all'incontro si è tenuta una tavola rotonda con le categorie produttive locali dal titolo Aiutati che Dio t'aiuta.
Gli interventi, pur essendo improntati sulle singole specificità, sono stati sorprendentemente sinergici, collaborativi e mossi da una volontà di collaborazione duratura.µIl dibattito è stato aperto da Giuseppe Valenza dirigente della locale Associazione Passepartout che ha sottolineato la necessità di affrontare la crisi con uno spirito comunitario e animati da vincoli di dovere verso il passato ed il futuro.
Sono intervenuti: Gabriele Adinolfi (caporedattore della Rivista Polaris), Giampaolo Bassi (economista e revisore dei conti, Centro Studi Polaris), Roberto Bizzarri (economista e consulente di formazione bancaria, Centro Studi Polaris)Paola Campana (docente di Economia alla Sapienza di latina)Vittorio De Pedys (docente di finanza, Centro Studi Polaris), Michele Fantasia (presidente Federlazio, Latina), Giuseppe Fiacco (presidente Confesercenti, Latina), Paolo Galante (presidente Federalberghi, Latina), Augusto Grandi (giornalista Sole 24 ore, Centro Studi Polaris), Bernardino Quattrociocchi (preside della Facoltà di Economia della Sapienza di Latina), Ivan Simeone (direttore Confartigianato, Latina), Saverio Viola (direttore Coldiretti, Latina).
Alla fine della lunga serata, dopo aver risposto alle domande del pubblico, i relatori di cui nessuno rappresentava solo se stesso si sono ripromessi di riprendere il filo conduttore dell’iniziativa e di procedere in una direzione concreta.
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