lunedì 27 agosto 2012
Riflessioni di Adriano Tilgher.
CAPISCO I MESSICANI
Esiste un luogo comune che rappresenta il popolo messicano come indolente, sempre pronto alla “siesta”, dedito al riposo, lesto solo nel rinviare a “man︢ana”︢︢ ciò che dovrebbe essere fatto oggi e via di questo passo.
Il clima di questi mesi, eccezionale per la storia del clima italiano, mi ha ridotto nelle stesse condizioni e riesco a capire chi deve vivere con questo caldo e questa umidità per molti più mesi di noi e tutti gli anni.
Le lunghe ore di “siesta” però mi hanno consentito di approfondire alcune riflessioni che mi ronzavano da tempo nel cervello e che si sono palesate in tutta la loro eloquente gravità.
Viviamo ore drammatiche per la nostra nazione, presa di mira, per le sue ricchezze sia culturali che ambientali ma anche economiche, dai grandi usurai del pianeta che hanno deciso di impossessarsene privatamente. Con la complicità di alcuni “prezzolati di alto bordo” ed alcuni loro dipendenti di vertice, tutti venduti al liberismo, ultimo mostro ereditato dal secolo passato, ed alle inqualificabili leggi di mercato, ci hanno imposto alcuni commissari liquidatori della nostra amata Italia che hanno una doppia funzione: terrorizzarci con l’assurda teoria della crisi e del fallimento per inadempienza ( che nell’esotico linguaggio moderno viene detto “default”) e portarci alla disperazione così da consentire, a bassi costi e congrue mazzette, la svendita del nostro patrimonio.
Il gioco è studiato bene perché ha molti complici: gli uomini dei partiti che sorreggono questo governo (mi rifiuto di chiamarli politici perché tutto sono meno che politici) che, o perché ricattati, o perché venduti, o perché assolutamente incapaci, non vedono o fingono di non accorgersi di quale trappola infernale ci hanno preparato; i giornalisti delle principali testate che, o per paura di essere licenziati, o per squallida connivenza , spingono ad entrare nella trappola; i magistrati che, di fronte a tali rischi per la nazione, non attuano nessuno strumento per neutralizzare giuridicamente questo attacco alla libertà ed alla sovranità del nostro popolo.
Il nostro popolo dà segni di insofferenza ma è facile all’assuefazione. Ormai non ci fanno più impressione i suicidi per disperazione e fame, i giornali non li citano più. Hanno parlato solo di quel disoccupato che si è dato fuoco davanti al Parlamento perché il gesto è stato eclatante, il resto non fa notizia.
Così, mentre l’inattività del governo e dei politici aggrava questa crisi costruita ad arte ed indotta, ci apprestiamo ad affrontare un nuovo ignobile teatrino: legge elettorale per eliminare le opposizioni, le società di “rating” (altra parolaccia priva di significato e di valore reale) che il giorno prima declassano l’Italia il giorno dopo promuovono Monti a “salvatore della patria”, i giornali ci inculcano che senza i tecnici siamo finiti.
Nessuno che dica una parola concreta sul come uscire da questa situazione, solo noi de La Destra lo andiamo dicendo da mesi con i nostri pochi mezzi e chi ci ascolta ci abbraccia e si schiera.
Mi tornano alla mente i Messicani, saranno il popolo della “siesta”, rinvieranno tutto a “man︢ana”︢︢, ma hanno anche avuto uomini come Pancho Villa che hanno contribuito a modificare una situazione insostenibile.
Noi non abbiamo queste tradizioni, i grandi riformatori Italiani sono stati dei predicatori come Giordano Bruno e Girolamo Savonarola e li abbiamo messi al rogo, per non parlare di quelli del secolo passato, però abbiamo l’intelligenza di capire le cose da fare e come farle.
Non ci servono “guerrilleros”, non ci servono armi, ci serve intelligenza e coraggio e gli Italiani, quando vogliono, ne hanno da vendere.
Adriano Tilgher
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