giovedì 2 agosto 2012
Legge elettorale: dal porcellum al truffellum, la casta punta a salvare se stessa!
LEGGE ELETTORALE, STORACE: UNA PROPOSTA IGIENICA
Fare pulizia, usare la ramazza, cancellare il vecchiume. La legge elettorale non deve servire a garantire chi sta in Parlamento da trenta o quarant’anni. Deve essere utile al rinnovamento della Repubblica. E’ igiene.
“Non e’ candidabile alle elezioni per la Camera dei Deputati o per il Senato della Repubblica chiunque ne abbia fatto parte almeno dal 1983”: sono pronto ad accettare qualunque legge che porti scritta questa frase nella riforma del sistema elettorale. C’e’ gente che nel 2013 avrà trascorso 30 anni in Parlamento, Beppe Pisanu addirittura una quarantina e ancora pretendono di rimanere lì, a rappresentare il popolo.
Invece loro, i partiti che stanno a Palazzo discutono di preferenze, di sbarramento, di premio di maggioranza…. Il premio datelo al popolo che ancora vi sta a sentire…
Possibile che non ci sia nessuno che si ponga il problema di una presenza ultraventennale alle Camere? Mussolini governo’ un ventennio e voi, democraticissimi rappresentanti del popolo, volete restare aggrappati più tempo alle poltrone dorate del nostro Parlamento?
Credo che ci voglia una norma che dia un segnale netto al nostro popolo, e nemmeno tanto pesante. In fondo, dopo trent’anni si può continuare a fare politica anche fuori dalla stanza dei bottoni, non e’ un grande sacrificio. Penso che col tesoretto accumulato si potrebbe persino acquistare un grattacielo a Montecarlo ….
Non se ne può più di una gerontocrazia che riguarda sessantenni che sono entrati giovanissimi in Parlamento e ora potrebbero dedicarsi ad altro.
Del resto, non sarà un caso che l’età’ dei nostri rappresentanti istituzionali si sposta sempre più in alto: non c’e’ ricambio. A me sembrano tanti persino gli otto anni che in Parlamento ci ho trascorso io, figurarsi quando sento parlare di tre decenni senza staccare. E’ un nuovo modo di dire boia chi molla, quello che penserà Fini se dovesse leggere questa proposta. Ma anche per lui, come per tutti i ragazzi dell’83, deve venire il tempo della pensione. Prima di negare diritti agli elettori dei partiti che vorreste cancellare, annunciate il vostro sacrificio personale. Solo allora sarete sinceri nel pretenderlo da altri. Il vitalizio non lo toccherà nessuno, tranquilli.
FRANCESCO STORACE
LA DESTRA
STORACE: DAL PORCELLUM AL TRUFFELLUM?
Napolitano si preoccupi anche di quella vasta società che rimase fuori dal
Parlamento nel 2008 se davvero vuole rappresentare tutti.
1) Il premio di maggioranza al 15 per cento significa rapinare cento deputati.
2) Liste bloccate per un terzo equivalgono a turlupinare gli elettori perché nessun partito raggiunge un terzo dei voti e quindi i parlamentari sarebbero ancora nominati e non eletti.
3) Lo sbarramento al 5 per cento senza pari diritto di tribuna attribuisce a chi non ha responsabilità le colpe del fallimento dei grandi partiti.
Il capo dello Stato ha il dovere istituzionale di evitare che dal porcellum si passi al truffellum se ha ancora a cuore la democrazia. Altrimenti si rende complice dei giochi di Palazzo.
Elezioni, Storace sicuro: «Si profila il Truffellum»
Sulla riforma della legge elettorale Francesco Storace, segretario de La Destra ha le idee molto chiare: «Il truffellum che si profila con la nuova legge elettorale è mille volte peggio di quella vigente».
Per Storace da quanto si è letto sabato 28 luglio sul suo profilo Facebook «si punta a punire chi non vuole più governi tecnici, chi vuole che lo Stato torni a battere moneta, chi propone di congelare il debito pubblico con le banche che ci strangolano».
«BASTA SERVIRE MERKEL». In parlamento «vogliono garantire seggi solo a chi vuole continuare a servire Angela Merkel; a chi sguinzaglia Equitalia contro i cittadini che non ce la fanno più; a chi spreme i contribuenti con una montagna di tasse».
Quindi l’appello all’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: «Non faccia precipitare l’Italia in un gioco infernale. Dopo le elezioni noi non vogliamo più Mario Monti: e lui? E il Pdl?».
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