martedì 30 ottobre 2012

Intervista ad Adriano Tilgher.

L’INTERVISTA “Ma non parliamo di politica”. Ecco Adriano Tilgher, uomo di destra, personaggio scomodo, ci dice la sua «Se un uomo vale per quanto possiede, vuol dire che siamo messi male. Se uno Stato vale per quanto fa di PIL, vuol dire che siamo messi peggio». Incontriamo Adriano Tilgher in un giorno di pioggia milanese, l’autunno è pienamente arrivato e in piazzetta San Carlo si parla di politica. «Politica? Se per politica intende l’insieme di amministratori dell’esistente che ci ritroviamo adesso, beh, parliamo d’altro…». Tilgher, uomo di destra, d’avanguardia, fuori dagli schemi, spesso scomodo, ma che ha sempre fatto notizia per le sue idee, oggi prestate a La Destra di Francesco Storace, ieri a Movimento Sociale Italiano, Fiamma Tricolore, Alessandra Mussolini. Insomma, qualcuno potrebbe accusarmi di stare intervistando un ex simpatizzante del Fascismo… «Peccato che all’esodato non gliene freghi nulla, della destra, della sinistra, delle ideologie, di tutte queste filosofie…». In effetti è vero. Però mi perdonerà se sottolineo la forte connotazione di destra della sua persona… «Credo che, oggi, la differenza tra la destra e la sinistra sia soltanto nell’opinione sui matrimoni gay, e poco altro. Credo invece che sia più importante sottolineare la differenza tra chi crede nei valori economici, e chi crede nei valori umani». Quello che Lei dice mi colpisce molto. «Se un uomo vale per quanto possiede, vuol dire che siamo messi male. Se uno Stato vale per quanto fa di PIL, vuol dire che siamo messi peggio. È questo il punto, al giorno d’oggi. Non la destra e la sinistra. Certo, essere di destra rimanda naturalmente alla Nazione – andiamo a riprendere i nostri Marò!!! – al coraggio, alla legalità, e ad altre connotazioni tipiche, mentre magari la sinistra enfatizza diversi aspetti: ma, oggigiorno, è fondamentale tornare ai valori umani e universali, molto più importanti della destra e della sinistra». Insomma il vero nemico è il liberismo economico, mi sta dicendo. «L’assolutezza delle leggi di mercato, la preponderanza di queste su ogni rapporto umano. L’altro nemico è considerare la libertà al singolare: a me piace parlare di libertà al plurale: sono sacre moltissime libertà, ma non la libertà in generale. Perché bisogna dire una buona volta che ripudiamo la libertà di ammazzare, che ripudiamo la libertà di rubare, e altre libertà che danneggiano le giuste libertà degli altri». Contro il mercato, contro la libertà al singolare: interessante quello che ci dice. Ma tornando all’esodato a cui prima faceva cenno: come li risolviamo i suoi problemi? «Innanzitutto ci tengo a dire che la rete è una cosa fondamentale. Il web dà la possibilità di diffondere le idee in maniera virale, di sventare la censura sempre imperante». Diffondendo queste idee sul web, dunque, si potrebbe creare una grande coscienza civile. Ma c’è anche una ricetta politica? «In questo momento la maggioranza politica che sostiene Monti non può, non può trovarmi d’accordo. È il trionfo del liberismo economico, è il trionfo della libertà al singolare. Forse andrebbero meglio la vera Destra e la vera Sinistra insieme: non sarebbe il trionfo dell’estremismo, ma l’emergere della concretezza, come il milazzismo siciliano di una volta (che vide insieme Partito Comunista e la destra del Movimento Sociale Italiano, N.d.R.)». La Destra dice che bisognerebbe tornare alla lira… «No, però la doppia circolazione Lira-Euro risolverebbe un mare di problemi. Sa perché c’è la crisi? Perché non c’è denaro in giro, perché c’è denaro altrove. I soldi non finiscono mai, ma si spostano: e a noi li hanno portati via. L’euro contribuisce a questo meccanismo in maniera determinante. Bisogna riportare del denaro liquido in Italia e negli altri Paesi in difficoltà. Naturalmente senza poi sperperarlo…». Adriano Tilgher, Lei sostiene queste cose da molti anni. Crede ancora che possano realizzarsi? «Non sarei qui a parlarne, se non ci credessi. Vede: spesso la soluzione riesce ad emergere quasi automaticamente, se lo sarebbe aspettato il crollo della Prima Repubblica nel ’92? Forse un giorno le ricette che le ho dato saranno messe alla prova della storia: noi dovremo farci trovare pronti, quel giorno». Quel giorno è vicino? Qualcuno ha molta speranza in Musumeci, candidato della Destra al governo della Sicilia, ma non possiamo parlarne perché siamo dentro il silenzio elettorale… «Al di là della situazione siciliana, di cui non possiamo parlare perché siamo dentro il silenzio elettorale, penso che il successo di gente nuova come Grillo, o di gente giovane come Renzi, non sia la soluzione: però, nello stesso tempo, il seguito che hanno è il sintomo del bisogno di cambiamento». La Fornero ha consigliato ai giovani di non fare gli schizzinosi. Lei, Adriano Tilgher, come saluta i nostri giovani lettori? «La Fornero ha detto loro: “non siate schizzinosi”. Io dico ai giovani: “siate incazzati, e andate a conquistare quello che meritate”». Salvatore Todaro http://www.milanopost.info/2012/10/27/ma-non-parliamo-di-politica-ecco-adriano-tilgher-uomo-di-destra-personaggio-scomodo-ci-dice-le-sue-ricette/ http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=G49D_I9vlkY

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