giovedì 26 gennaio 2012

Milano anti-antifascisti



Sabato prossimo, a Milano, presso la Casa della Cultura di Via Borgogna, è in programma una “convention antifascista”, organizzata dal coordinamento “Rete Antifascista Milanese”, dal roboante, quanto patetico e vetusto, titolo “Milano città aperta. No al fascismo ed al razzismo”.

Alla iniziativa partecipano alcuni rispettabilissimi docenti universitari e giornalisti, il presidente del Consiglio Comunale di Milano, Basilio Rizzo (avversario politico che gode della nostra stima) il maestro Moni Ovadia (che apprezziamo per le sue attività artistiche e musicali), insieme ad alcuni facinorosi della estrema sinistra comunista ed a veri professionisti della disinformazione (di scuola sovietica) e dell’antifascismo militante, quali: Anna Miculan (Adesso Basta), Aron Paradiso (Comitato Antifascista), Ernesto Rossi (Unione Rom e Sinti), Roberto Cenati (presidente quarantenne dell’ANPI, associazione dei partigiani rossi, quelli, per intenderci, che combattevano agli ordini di Stalin) e, naturalmente, il solito compagno, spione ed infame, Saverio Ferrari con il suo “Osservatorio” sedicente democratico sulle “nuove destre” che, da troppi anni, continua a distorcere la realtà, diffondendo falsità e spargendo veleno.

La premessa politica del convegno, facilmente reperibile in internet, è assolutamente penosa, banale, piena di evidenti errori storici, forzature e luoghi comuni, con i quali si cercano inesistenti collegamenti e si inventano tragicomiche “trame nere”, degne di un film di 007 o di un libro di fantapolitica. Ancora peggiori, ovvero chiaramente provocatorie, bellicose, istiganti odio e violenza sono le intenzioni dei promotori: “costruire un argine contro il neofascismo ed il razzismo, attraverso una mobilitazione che ne impedisca l’azione”. Queste inequivocabili parole d’ordine mi fanno venire in mente il vile attentato terroristico con il quale, nel 2007, venne incendiata e completamente distrutta la prima sede del disciolto circolo culturale Cuore Nero, in Viale Certosa a Milano.

Al convegno di sabato ci piacerebbe intervenire e dialogare, superando ogni pregiudizio, esprimendo liberamente le nostre idee, i nostri valori ed il nostro pensiero, la nostra “versione dei fatti”, ma sappiamo molto bene che questo è, purtroppo, ancora, assolutamente impossibile, sia politicamente che "fisicamente", perché la sinistra comunista non ricerca affatto la verità oggettiva ma vuole solo imporre la sua verità ideologica precostituita. Non organizzeremo nemmeno come, continuano imperterriti a fare loro, contro ogni nostra iniziativa, un presidio anti o un picchetto: la nostra vuole essere e sarà una serena, quanto ferma, risposta culturale ed organizzativa. Ne ho parlato con diversi autorevoli amici e camerati ed abbiamo pensato di creare una sorta di “osservatorio nazionale sulla vecchia sinistra antifascista”, che, presto, avrà un suo sito internet ed organizzerà un grande convegno storico-culturale sulla libertà di ricerca, pensiero, opinione, espressione e manifestazione.

Difenderemo, con le unghie e con i denti, le nostre sedi, la nostra agibilità politica, le nostre idee e la nostra sacrosanta libertà: non ci facciamo intimorire da nessuno, non arretriamo di un millimetro, anzi, continuiamo a marciare verso i nostri obbiettivi, radicandoci socialmente sul territorio e nel nostro popolo, in tutte le città ed i tutti i quartieri.

Milano, 26 gennaio 2012

Roberto Jonghi Lavarini

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