Milano anti-antifascisti



Sabato prossimo, a Milano, presso la Casa della Cultura di Via Borgogna, è in programma una “convention antifascista”, organizzata dal coordinamento “Rete Antifascista Milanese”, dal roboante, quanto patetico e vetusto, titolo “Milano città aperta. No al fascismo ed al razzismo”.

Alla iniziativa partecipano alcuni rispettabilissimi docenti universitari e giornalisti, il presidente del Consiglio Comunale di Milano, Basilio Rizzo (avversario politico che gode della nostra stima) il maestro Moni Ovadia (che apprezziamo per le sue attività artistiche e musicali), insieme ad alcuni facinorosi della estrema sinistra comunista ed a veri professionisti della disinformazione (di scuola sovietica) e dell’antifascismo militante, quali: Anna Miculan (Adesso Basta), Aron Paradiso (Comitato Antifascista), Ernesto Rossi (Unione Rom e Sinti), Roberto Cenati (presidente quarantenne dell’ANPI, associazione dei partigiani rossi, quelli, per intenderci, che combattevano agli ordini di Stalin) e, naturalmente, il solito compagno, spione ed infame, Saverio Ferrari con il suo “Osservatorio” sedicente democratico sulle “nuove destre” che, da troppi anni, continua a distorcere la realtà, diffondendo falsità e spargendo veleno.

La premessa politica del convegno, facilmente reperibile in internet, è assolutamente penosa, banale, piena di evidenti errori storici, forzature e luoghi comuni, con i quali si cercano inesistenti collegamenti e si inventano tragicomiche “trame nere”, degne di un film di 007 o di un libro di fantapolitica. Ancora peggiori, ovvero chiaramente provocatorie, bellicose, istiganti odio e violenza sono le intenzioni dei promotori: “costruire un argine contro il neofascismo ed il razzismo, attraverso una mobilitazione che ne impedisca l’azione”. Queste inequivocabili parole d’ordine mi fanno venire in mente il vile attentato terroristico con il quale, nel 2007, venne incendiata e completamente distrutta la prima sede del disciolto circolo culturale Cuore Nero, in Viale Certosa a Milano.

Al convegno di sabato ci piacerebbe intervenire e dialogare, superando ogni pregiudizio, esprimendo liberamente le nostre idee, i nostri valori ed il nostro pensiero, la nostra “versione dei fatti”, ma sappiamo molto bene che questo è, purtroppo, ancora, assolutamente impossibile, sia politicamente che "fisicamente", perché la sinistra comunista non ricerca affatto la verità oggettiva ma vuole solo imporre la sua verità ideologica precostituita. Non organizzeremo nemmeno come, continuano imperterriti a fare loro, contro ogni nostra iniziativa, un presidio anti o un picchetto: la nostra vuole essere e sarà una serena, quanto ferma, risposta culturale ed organizzativa. Ne ho parlato con diversi autorevoli amici e camerati ed abbiamo pensato di creare una sorta di “osservatorio nazionale sulla vecchia sinistra antifascista”, che, presto, avrà un suo sito internet ed organizzerà un grande convegno storico-culturale sulla libertà di ricerca, pensiero, opinione, espressione e manifestazione.

Difenderemo, con le unghie e con i denti, le nostre sedi, la nostra agibilità politica, le nostre idee e la nostra sacrosanta libertà: non ci facciamo intimorire da nessuno, non arretriamo di un millimetro, anzi, continuiamo a marciare verso i nostri obbiettivi, radicandoci socialmente sul territorio e nel nostro popolo, in tutte le città ed i tutti i quartieri.

Milano, 26 gennaio 2012

Roberto Jonghi Lavarini

venerdì 20 gennaio 2012

MILANO CRISTIANA CATTOLICA AMBROSIANA







Articolo "giacobino" sul sinistro quotidiano La Repubblica, oggi in edicola:

Tradizionalisti, "lefebvriani", esponenti dell´estrema destra. Annunciano veglie e "messe di riparazione"

"Fermiamo la blasfemia, a ogni costo" ecco chi sono i nuovi ultrà cattolici. Un arcipelago di sigle riunite dietro la protesta annunciando gesti clamorosi sul web.

CARLO BRAMBILLA (LA REPUBBLICA, 14 gennaio 2012)

MILANO - «Basta con la cristianofobia!» «Fermiamo la blasfemia!» «Dobbiamo reagire. Scendere in piazza. Protestare». Mentre si annunciano pubblici rosari, veglie di preghiera e messe di riparazione, corre sul web la protesta degli ultrà cattolici che hanno deciso di mobilitarsi contro lo spettacolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio, del regista Romeo Castellucci, in cartellone al Teatro Franco Parenti dal 24 gennaio.

È un arcipelago di sigle. Che in qualche caso non nascondono le loro simpatie politiche per la destra estrema e usano toni antisemiti contro la direttrice ebrea del teatro, Andrèe Ruth Shammah. Alcuni gruppi sono noti, come Militia Christi o i comitati per la vita, altri sconosciuti, mai visti prima, piccole associazioni, microcomitati spuntati come funghi. Per tutti l´appuntamento, rilanciato via Facebook, Twitter, le mail e gli appelli sui siti sorti per l´occasione, è fissato per martedì prossimo davanti al Franco Parenti, in occasione della prima milanese dello spettacolo. «Da giorni, incessantemente, siamo stati identificati con i peggiori epiteti, criminalizzati e ghettizzati - afferma il Comitato San Carlo Borromeo, dopo aver ringraziato la presa della posizione della Santa Sede - con i solo intento di distogliere l´attenzione da quello che è il vero problema, ovvero l´offesa a Cristo e a tutti i cattolici. Siamo anche stati accusati di non essere cattolici maturi. Ma noi ci chiediamo quale persona di buon senso ricoprirebbe di escrementi l´immagine di una persona che ama? Siamo stati accusati di essere ultra-estremisti-integralisti, ma non solo abbiamo avuto l´appoggio del Cardinal Scola, ma ora abbiamo anche quello dichiarato dalla Santa Sede». E, se lo spettacolo non sarà cancellato il comitato annuncia già quale sarà la "riparazione pubblica": il rosario da recitare il giorno 28 gennaio.

Ma sono decine le sigle che aderiscono alla protesta, da Italia Cristiana alla Fondazione Lepanto, e poi ancora: Riscossa Cristiana, il Fronte della Tradizione, il comitato no 194, Ora et Labora. «Saremo centinaia di fedeli in arrivo da tutta Italia - annuncia Roberto Lastei, responsabile del gruppo più organizzato, Militia Christi, che ha sede a Roma, e si è distinto in passato per le battaglie contro l´"omicidio-aborto", il divorzio, l´eutanasia. - Però non definiteci oltranzisti. Siamo semplicemente credenti che si oppongono alla messa in scena di uno spettacolo osceno. Non lo abbiamo visto, ma sappiamo che il volto di Gesù viene offeso mentre nel teatro si diffonde una nauseante puzza di escrementi (sulla scena si svolge la storia di un figlio che assiste un padre anziano colpito da dissenteria, ndr)». La scena del lancio di granate e sassi, non escrementi, sul volto di Cristo non sarà presente nell´edizione milanese dell´opera.

Ma gli ultrà cattolici non vogliono sentire ragioni. Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, noto esponente dell´estrema destra cattolica milanese, soprannominato "il barone nero", un passato da dirigente del Fronte della Gioventù, nell´Msi, oggi militante del Pdl, è tra i più attivi in queste ore sul web. Con proclami minacciosi: «Siamo pronti a impedire fisicamente l´accesso al Teatro e l´esecuzione dello spettacolo. Quando il rosario e le preghiere non bastano più i veri cristiani sanno ancora usare la spada». In un suo comunicato la Curia milanese aveva chiesto ai fedeli toni assai diversi: «Manifestare il proprio dissenso non può accompagnarsi a eccessi di qualunque tipo, anche solo verbali»

mercoledì 18 gennaio 2012

"La eccezione che conferma la regola"...



Il caro camerata, Marco Valle, già mio carismatico segretario del Fronte della Gioventù, al quale mi lega una antica amicizia ed una profonda stima, recentemente, mi ha fatto, giustamente, notare come io sia, sempre e troppo, duro e polemico con i dirigenti aennini del PDL. Probabilmente ha ragione ma se mi occupo, con particolare interesse e veemenza di coloro che, come me, hanno militato nella destra italiana (prima nel MSI e poi in AN) è solo perché li conosco tutti molto bene ed a loro sono ancora, nonostante tutto, sinceramente affezionato.

Per riequilibrare il mio giudizio, trovo, quindi, giusto sottolineare anche le positività di questa comunità umana, a partire dall'attivissimo gruppo del Consiglio Provinciale di Milano. La presenza della destra in questa istituzione locale è sempre stata culturalmente molto qualificata e visibile, ricordo, in particolare, lo storico consigliere Flavio Nucci, l’assessore Prof. Angelo Ruggero ed il vice-presidente Dario Vermi. Anche oggi, grazie soprattutto ad Umberto Novo Maerna (assessore alla cultura, coadiuvato dal Prof. Luca Gallesi e da Fabrizio Provera), a Massimo “Mamo” Turci (capogruppo del PDL) ed alla consigliera Roberta Capotosti (passionaria della “destra sociale”) ma anche all’assesore Giovanni De Nicola ed al giovane consigliere cattolico, Niccolò Mardegan, i nostri valori e le nostre idee sono fortemente e manifestatamente presenti nelle istituzioni ed in numerose iniziative culturali, artistiche, editoriali e sociali.

Non penso, sia solo un caso che questa coerente, moderna ed attiva presenza della destra sia indissolubilmente legata a uomini ed a militanti (come Vermi, Turci, il senatore Alfredo Mantica ed il consigliere Gianni Stornaiuolo) che si sono politicamente formati nel Movimento Sociale Italiano, frequentando la "scuola" degli indimenticabili onorevoli Pino Romualdi e Franco Petronio.

Purtroppo, questa realtà positiva, è solo “una eccezione che conferma la regola”, in un PDL dove gli ex AN sono emarginati, marginali, culturalmente muti o peggio appiattiti, impegnati ad occuparsi, quando va bene, solo di buona amministrazione o, peggio, di ricerca di potere fine a se stesso, quando non di miserabili interessi spiccioli e personali. La coerenza non deve essere solo a parole (è già qualcosa di fronte a chi rinnega se stesso, la propria storia e le proprie idee) ma deve essere sempre suffragata dai fatti, dalle azioni politiche quotidiane: sostenere il governo plutocratico Monti è come o, forse, addirittura peggio di ripetere e sottoscrivere le tristementi note quanto infami dichiarazioni di Fini sul “male assoluto”.

Roberto Jonghi Lavarini

venerdì 13 gennaio 2012

Visita nella Madrid della Tradizione



Nell’ambito delle loro intense attività culturali, il Barone Cav. Dott. Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas (in rappresentanza del Centro Studi Storici Politici Internazionali Patria e Libertà, presieduto dal Conte Cav.Gr.Cr. Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia) ed il Nobile Cav. Dott. Diego Martino Zoia dei Puschina di Inveruno (Presidente della Fondazione Cajetanus e Presidente del Circolo del Regno Lombardo-Veneto), noti esponenti della destra tradizionalista europea (cattolica, monarchica ed identitaria), durante l’Epifania, si sono recati a Madrid, capitale del Regno di Spagna e città dalle profonde radici cristiane e monarchiche (aragonesi, asburgiche e borboniche).

http://www.youtube.com/watch?v=aYHrMyDg1Nk

Il “senor baron” Roberto Jonghi Lavarini, che, fra l’altro, è anche socio onorario del “Cuerpo Colegiado de la Nobleza Historica de los Reinos Ibericos” (prestigiosa associazione nobiliare presieduta da S.E. il Cav.Gr.Cr. Dott. Don Fernando Acedo Fernandez Pereira, Duca di Candia e Conte del Sacro Romano Impero), ha assistito alla tradizionale cerimonia della “Pasqua Militar”, con il cambio della guardia a Palazzo Reale e la successiva parata militare di truppe a piedi ed a cavallo, alla quale hanno partecipato le Loro Maestà il Re Juan Carlos e la Regina Sofia, le Loro Altezze Reali i Principi delle Asturie, il Principe Ereditario Felipe e la Principessa Donna Letizia, il nuovo Primo Ministro spagnolo On. Mariano Rajoy (neoeletto per il Partito Popolare di centro-destra) ed i vertici della politica, delle Forze Armate e della “Guardia Civil”.

http://www.youtube.com/watch?v=o4JsHjOs-vA&feature=related

Successivamente, Jonghi, insieme alla sua famiglia, ha partecipato alla solenne Santa Messa dei “Reyes Magos” (Re Magi), nella Cattedrale, dedicata a “Santa Maria la Real de La Almudena”, ricevendo la particolare benedizione dell’Arcivescovo madrileno, Sua Eminenza il Cardinale Antonio Maria Ruoco Varela, e rendendo omaggio alla Capella dedicata a San Josemaria de Escrivà de Balaguer y Albas, fondatore dell’Opus Dei.

http://www.youtube.com/watch?v=izPl-kg4ADU

Naturalmente, Jonghi, che, sin dalla fine degli anni ’80, quando era Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù del MSI di Milano, ha ottimi rapporti con i “camerati spagnoli” del movimento Frente Nacional e delle storica rivista “reazionaria” Fuerza Nueva del mitico On. Blas Pinar, ha visitato anche la Valle de los Caidos a San Lorenzo de El Escorial, rendendo onore, nella Abbazia della Santa Croce, ai Caduti della guerra civile ed alle tombe del “Caudillo” Generalissimo Francisco Franco y Bahamonde e di Josè Antonio Primo de Rivera, fondatore del movimento fascista della Falange.

http://www.youtube.com/watch?v=QMvaU_WFS-8