giovedì 8 ottobre 2009

Menomale che Silvio c'è...


Quella della Corte Costituzionale è una sentenza politica, perché politica è la composizione dei suoi 15 membri: 1/3 nominati dal Presidente della Repubblica (l’ex comunista Giorgio Napolitano), 1/3 dal Parlamento (tre di maggioranza e due di opposizione) e gli altri 5 dalla Magistratura (egemonizzata dalle “toghe rosse” militanti). Il Lodo Alfano prevedeva, molto semplicemente, la non perseguibilità, delle massime cariche dello stato (Presidenti della Repubblica, Consiglio, Senato e Camera) solo durante il proprio mandato istituzionale. Si trattava, quindi, di una immunità assolutamente temporanea, per permettere il buon funzionamento della “res publica” e rispettare la volontà popolare dei cittadini elettori.

La verità è che la sinistra (comunista, giacobina e radical chic, storicamente minoranza nel paese reale), con il sostegno dei parassiti della “triplice sindacale” e dei poteri forti bancari e finanziari (gli stessi che hanno provocato la crisi economica internazionale), guidata dai militanti togati di “Magistratura Democratica” e dal potente gruppo Repubblica-Espresso dell’ebreo Carlo De Benedetti, se ne frega della volontà popolare (per loro, “intellettuali illuminati”, gli elettori del centro destra sono tutti ignoranti, evasori fiscali e mezzi fascisti) e vuole la testa dell’odiato Silvio Berlusconi.

Noi sosteniamo il Presidente Silvio Berlusconi, il Governo e la maggioranza di centro-destra (PDL-Lega-MPA), e li sproniamo ad andare avanti, a fare ed osare di più, a cambiare veramente l’Italia, dalle sue fondamenta, scardinando il vecchio e consolidato sistema di potere dettato dalla carta costituzionale. La destra italiana vuole una democrazia diretta e partecipata, una repubblica presidenziale e federale, un moderno stato sociale, equo ed efficiente.

Noi non dimentichiamo che l’attuale costituzione è partigiana, nata dal tradimento, dalla sconfitta e da una tragica guerra civile, della quale noi ci sentiamo, orgogliosamente, eredi della “parte sbagliata”. Noi non dimentichiamo il sangue versato dai Combattenti della RSI e dai militanti di destra uccisi perché fuori dall’infame “arco costituzionale”. Noi non dimentichiamo che, se non ci fossero stati gli oramai conclamati brogli elettorali, l’Italia sarebbe ancora una Monarchia. Noi non dimentichiamo e non dimenticheremo mai perché per noi la memoria è sacra, ma vogliamo andare avanti e guardiamo al futuro, per questo, anche noi diciamo “menomale che Silvio c’è!”.

Milano, 8 ottobre 2009

Direttivo del Comitato
“DESTRA PER MILANO”

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