LA BREVE STAGIONE DEL GOVERNO DELLE LUNGHE ATTESE E DELLA POLITICA DELLE
CHIACCHERE AUTOREFERENZIALI.
Prima di parlare e
forse di perdere tempo, su un tema, quello dei politici e dei loro partiti ,
dato che almeno il 50% degli italiani si ben guardato da andare a votare.
Vorrei ricordare le
famose “priorità”, le fantomatiche riforme, il gioco delle tre carte con
le tasse elementi che ci fanno
comprendere quale totale confusione regni tra i banchi del governo.
Nessuno sa che fare e
tutti dicono che cosa si debba fare … !
Hanno promesso , in campagna elettorale, che
avrebbero azzerata l’agenda Monti, e invece gli unici ad essere
stati azzerati sono gli italiani.
Dopo quattro mesi,
sono lì, a discutere del nulla, sanno che senza rilevanti tagli nelle pubbliche
amministrazioni non sarà possibile incamerare niente, ma tutto continua come
sempre, in barba dei cittadini costretti a rinunciare anche allo “ stile
sobrio” e obbligati a continuare a pagare tutti i balzelli possibili e
impossibili per non rischiare di farsi tagliare gas e luce, pignorare casa e
vettura. Le vacanze a casa o da parenti che questa estate trascorreremo spero
siano momento di ulteriore presa di coscienza e sprono alla reazione a questo
stato di cose, su cui non incombe la protesta.
Il finanziamento pubblico ai partiti? provvedimento già archiviato per l’intervento politico dei soliti noti,
abili nel prendere per i fondelli gli elettori.
Metter mano alla spending review del governo
dei tecnici era la promessa , il tempo passa e tutto tace e nessuno lancia
neppure una minima ideuccia in proposito, solo inutili pavoneggiamenti nei talk
show televisivi ( vi prego di spegnere la tv appena ne udite la sigla) .
A breve il governo non
avrà più le risorse per andare avanti,
la soluzione, come sempre sarà spolpare le ultime risorse disponibili
della popolazione.
Venendo ai partiti, so
che quello che dirò non piacerà, anche se tutti lo sanno, figuratevi che son
stato censurato, zitttito da amici per averlo sostenuto a più riprese, ognuno
per sé e per chi ti può essere utile, una congiura del silenzio, spesso
un’autocensura.
La sinistra vittoriosa a Roma e da Treviso a
Catania, farebbe bene a non esaltarsi, la sua vittoria con un 25%
dell’elettorato è una vittoria di Pirro,
potrebbe , invece, di darsi da fare per le ordinanze che vietano la consumazione
dei gelati dopo le 24 o i patrocini ai Gay Pride, occuparsi dei temi che
tradizionalmente non le interessano,
come la devastante crisi economica, lo
strangolamento dell’euro, l’immigrazione clandestina, la corruzione dilagante,
la criminalità delle mafie, l’oppressione burocratica, l’ordine pubblico al
collasso, la disoccupazione.
Tutti temi di cui
naturalmente tutte le forze politiche dovrebbero farsi carico:
Il PDL senza Berlusconi non “tira”, ovvia conclusione agli esiti elettorali della
amministrative, per un partito in mano a colonnelli che si autoassolvono,
accusando l’antipolitica, gli ex di AN, la magistratura e preoccupandosi solo delle poltrone. Dove
son finiti gli slogan: aboliamo le Province ? dimezziamo il numero dei
parlamentari ? abbattiamo le aliquote tributarie ? modernizziamo e
semplifichiamo l’apparato burocratico ? aboliamo l’IMU ? riformiamo il
“teatrino della politica”? riformiamo il sistema giudiziario? E mi fermo
qui, perché l’elenco delle promesse non
mantenute sarebbe lungo. Che vede l’elettore un governo da compromesso storico
realizzato con le sinistre e molti ex DC ai vertici, e non si reca all’urna.
Venendo al mio mondo
di provenienza la c.d. destra ( o
meglio delle destre, atteso che occorre sempre la mediovale “explicatio
terminorum” per capire di che si parla e se si sta parlando della stessa
destra) scrivevo all’inizio che son stato ripreso da amici per aver diffuso un
articolo de Pierangelo Buttafuoco, che dal mio punto di vista centrava il tema,
mi perdonerà se lo citerò in parte, sarebbe difficile riassumere il chiaro
giudizio che ha dato in un’intervista con Luciano Capone su http://www.lintraprendente.it/2013/06/buttafuoco-vede-una-destra-oltre-la-ditta-pdl-lega/ che gli chiedeva come poteva essere
accaduta la vaporizzazione della destra, Buttafuoco mirabilmente risponde :
“È finita. È finita non tanto perché
sia finito un ciclo, ma perché si sono fatte delle mosse politiche che hanno
portato in quella direzione. Ci si è accontentati di quella che Beppe Niccolai
definiva “la pesca delle occasioni” e non si è mai lavorato ad una strategia
che garantisse una lunga durata in termini culturali e di identità politica.
Questo ha avuto come esito la fine di tutto un mondo”.. “La destra è stata bene
o male protagonista in 20 anni di stagione berlusconiana in cui poteva
intervenire e dare il meglio, mettersi alla prova con la realtà. Non ha saputo
reggere il confronto con la realtà, anche in ambiti propriamente di destra come
nel rapporto con la magistratura e le forze dell’ordine, o con la stessa
organizzazione culturale” …” È stata l’incapacità di approfittare degli
strumenti per creare qualcosa di solido e soprattutto è venuta meno a quello
che doveva essere la ragione sociale di un partito di destra: forgiare una
classe dirigente, un’élite. E non l’ha fatto perché “la pesca delle occasioni”
è stata limitata alla garanzia di sopravvivenza di un determinato gruppo di
persone che con la politica ci campa”…“Ha preferito ruoli in cui si trova la
facilità demagogica, ma non credo sia solo questo. Bisogna dire la verità: la
destra è inadeguata nel rapporto con la realtà. Perché anche una storia dei
emarginazione lunga quasi mezzo secolo e che ha portato ad una forma di
autocompiacimento dell’emarginazione e quindi all’incapacità di saper gestire e
manovrare sia le stanze dei bottoni che perfino i libri. Persino la Lega che in
questa stagione politica è stata massacrata è riuscita ad avere ottimi sindaci
ed amministratori, ha vinto comunque in Lombardia ed ha avuto ottime prove di
governo, basti pensare che Maroni è stato tra i più bravi ministri dell’Interno
della storia dell’Italia repubblicana.”.
Benedetto Tusa
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