lunedì 4 febbraio 2013
In difesa della FAMIGLIA tradizionale.
CENTRALITA’ DELLA FAMIGLIA nelle politiche regionali
Il Forum Lombardo delle Associazioni Familiari auspica che le prossime elezioni siano occasione di profondo rinnovamento etico della classe politica del nostro Paese e della nostra Regione.
Rinnovamento rivolto alla ricerca del bene comune che può realizzarsi solo attraverso una grande partecipazione di popolo che, messo nelle condizioni di esprimersi, scelga i propri rappresentanti tra persone di indiscussa moralità, trasparenza, onestà e competenza. Amministratori che operino per il bene della comunità e non mossi da rivincite ideologiche di parte il cui unico scopo è di azzerare quanto, anche di buono, già realizzato e ricominciare a tessere una sorte di infinita tela di Penelope.
Vanno pertanto confermate e sviluppate, nella nostra Regione, le buone prassi in essere a favore della famiglia:
realizzando compiutamente un progetto famiglia regionale attraverso un organico e strutturato sistema di politica familiare e l’adozione di un piano pluriennale integrato di interventi per la famiglia, adottando definitivamente e sistematicamente il fattore famiglia, mantenendo l’utilizzo di buoni scuola e di voucher educativi.
Il Forum Lombardo delle Associazioni Familiari ribadisce la centralità della famiglia fondata sul matrimonio, sia quale luogo privilegiato di sviluppo delle relazioni interpersonali, sia quale cardine per uno sviluppo equo e solidale dell’intera società, soprattutto in questo momento di crisi e di difficoltà, che rischia di rimettere in discussione la coesione sociale. Assumono quindi particolare rilevanza tutte
le politiche tese al sostegno della famiglia: promuoverla significa aiutarla a far emergere tutte le sue potenzialità, valorizzando altresì chi nei territori ha saputo fare rete, ha introdotto strumenti di gestione associata ed è riuscito a coinvolgere risorse di diversa provenienza.
Occorre altresì riconoscere e valorizzare quei Comuni che si mettono realmente in rete, definendo chiaramente ruoli, titolarità e responsabilità;
capaci di operare sempre più in un’ottica di gestione associata, superando i confini geografici e sfruttando a pieno le potenzialità delle gestioni d’ambito distrettuale.
Il nuovo Welfare dovrà creare luoghi di accesso a sistema unitari e qualificati, per mettere la persona e la sua famiglia nelle condizioni di essere accolta, informata, ascoltata, orientata e accompagnata.
Un adeguato affiancamento dovrà essere rivolto ai soggetti più fragili in modo che la scelta possa essere consapevole e responsabile: una scelta di libertà non solo libertà di scelta.
Occorre quindi attivare un sistema partecipato e integrato di politiche a cui tutti possono accedere e fruire, secondo criteri di equità, sulla base di un accertato bisogno della famiglia, assicurando ai cittadini lombardi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nella chiarezza dei soggetti erogatori: il solo mercato non potrà sostituirsi al pubblico le cui risorse comunque assicurano i servizi.
Offrire quindi alla famiglia un sistema di servizi integrati ed essenziali per rispondere in modo sempre più efficace ed appropriato alle sue domande, unitamente a specifiche politiche familiari “di promozione” che si affianchino a quelle sociali.
Un Welfare integrativo che ponga al centro la famiglia. Un welfare capace di ricorrere al criterio dell’appropriatezza per contenere la spesa suscitata da prestazioni non appropriate e di valorizzare la responsabilità sociale delle imprese e il loro contributo alla crescita del sistema lombardo dei servizi.
Occorre pertanto un percorso di ottimizzazione e razionalizzazione amministrativa ed economica, che elimini sprechi e sovrastrutture, incoraggi la partecipazione attiva dei cittadini, le esperienze aggregative, le forme di mutuo aiuto, il ruolo delle cooperative sociali e dell’associazionismo familiare.
La cooperazione, se vista e inquadrata in una nuova e attuale operatività e dimensione, potrà essere un utile e innovativo strumento che risponde contemporaneamente alle necessità occupazionali, produttive e di solidarietà.
Non sono necessarie ulteriori risorse se bene, efficacemente e razionalmente utilizzate quelle disponibili non dovranno assolutamente essere ridotte, sarebbe un paradosso in un momento difficile per le famiglie come l’attuale.
Sarà indispensabile una capacità di lavoro trasversale e intersettoriale che, superando anche i tradizionali e routinari schemi operativi, permetterà di fornire innovative risposte e di individuare strumenti e rinnovati mezzi per rispondere ai nuovi bisogni. L’introduzione della Valutazione d’Impatto Familiare (VIF) permetterà di verificare l’effetto che i vari provvedimenti avranno sulla famiglia.
Occorre realizzare la piena affermazione del principio di sussidiarietà sia orizzontale che verticale:
una sussidiarietà non fine a se stessa, ma in grado di rispondere al meglio alle esigenze della famiglia
per renderla protagonista e non utente o cliente di risposte parziali o settoriali.
Continuare ad investire nel sistema di crescita della rappresentanza e della qualificazione di tutte le
formazioni sociali (volontariato, enti non profit, associazioni familiari e degli utenti), nel quadro di
una sussidiarietà che tenga conto della distinzione, delle tipologie e delle caratteristiche di ciascuno
nel sistema di relazioni che riguarda i diversi ambiti di welfare: sanitario, sociosanitario, assistenziale,
educativo, formativo e del mercato del lavoro.
In particolare si sottolineano i temi di:
POLITICHE PER LA VITA:
Sono necessarie politiche dedicate alla vita che nasce, sin dalla
prevenzione dell’aborto. Dagli incentivi per le mamme in difficoltà
a una serie di buoni e voucher per aiutare i nuclei familiari in particolari frangenti economici o
con problemi di salute o con un anziano a carico. Dovrà proseguire la positiva esperienza del Fondo
Nasko. Occorre nel suo complesso favorire e sostenere l’azione anche preventiva dei Consultori familiari,
il lavoro di formazione e di sostegno delle Associazioni di famiglie, l’opera dei Centri di aiuto
alla vita per promuovere e sostenere la vita fin dal suo concepimento. Attivare comunque politiche
che siano di concreto aiuto alle donne in gravidanza ed alle mamme, “attrezzando” il territorio affinché
sia amico della famiglia.
FAMIGLIA E SCUOLA NEL NUOVO STATO SOCIALE:
La famiglia non può essere emarginata nella scuola, ma va stimolata ad una presenza responsabile e costruttiva.
La scuola è sussidiaria al ruolo educativo della famiglia.
Lo Stato e le altre Istituzioni collaborano con la famiglia, nel rispetto educativo del principio di sussidiarietà,
per costruire una scuola che sia preminentemente un ambito educativo, complementare alla
famiglia.
È indispensabile ribadire che il diritto alla educazione è un diritto fondamentale per lo sviluppo della persona e della società, non meno del diritto alla salute.
Il Forum delle Associazioni Familiari
chiede: un’autonomia reale ed autentica che non sia mero decentramento, una effettiva parità per poter accedere liberamente, e con adeguata informazione, al sistema pubblico di istruzione (statale e non), senza oneri e senza alcuna discriminazione pratica.
Politiche per la casa specificamente rivolte alle giovani coppie promuovendo anche forme di housing sociale per la creazione di alloggi a costo calmierato.
Politiche per il lavoro che permettano ai giovani di uscire dal precariato e dall’emarginazione attraverso una adeguata formazione e orientamento professionale. Favorire l’attivazione di tutti gli strumenti utili
all’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Incentivare l’armonizzazione del rapporto famiglia-lavoro e porre una adeguata attenzione al lavoro domestico. Specifici riconoscimenti alle aziende e puntuali controlli dovranno garantire l’efficacia dell’azione e il corretto perseguimento delle finalità.
POLITICA FISCALE
La famiglia deve essere riconosciuta come soggetto primario sul piano fiscale.
Non è fiscalmente equo tassare in modo praticamente uguale chi ha carichi familiari e chi non li ha, la famiglia di due lavoratori senza figli e quella di due lavoratori
con figli, o, addirittura, penalizzare le famiglie monoreddito rispetto a quelle che godono di più redditi.
Politica Tariffaria: “la vertenza tariffe” come battaglia di giustizia e di equità, in quanto le tariffe, non equamente
applicate sono gravemente inique e penalizzano le famiglie in modo direttamente crescente rispetto
al numero dei componenti delle famiglie stesse. Il Forum chiede pertanto che la “tariffa sociale” – la fascia
di consumo a condizione agevolata – sia crescente rispetto al numero dei componenti della famiglia.
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