domenica 30 dicembre 2012
Documento politico ufficiale della Direzione Nazionale de La Destra di Francesco Storace.
La direzione nazionale de La Destra convocata in via d'urgenza in seduta straordinaria: Esaminata la situazione politica e preso atto della convocazione delle elezioni politiche per il 24 e 25 febbraio del prossimo anno, unitamente alle elezioni regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise.
Saluta con senso di liberazione patriottico la fine dell'orribile esperienza del governo capitanato dal professor Monti in stretta adesione alle volontà egemoniche della finanza speculativa emerse in un ambito eurocomunitario a trazione tedesca, e rende omaggio alle decine di migliaia di italiani che nello scorso mese di marzo sfilarono sotto le nostre bandiere a Roma contro l'esecutivo dei tecnici auspicando la fine di quell'esperienza da parte del Pdl.
Apprezza che dal partito principale dello schieramento alternativo alla sinistra si sia decretata, sia pure in ritardo ma comunque nella solennità della sede parlamentare, la fine del governo tecnico e che, al momento, pare naufragata ogni velleità di riproposizione di una coalizione sotto l'impresentabile leadership del professor Monti, simbolo di una politica inaccettabile dal punto di vista fiscale, sociale, nazionale
Prende atto, in presenza di una legge elettorale che rende arduo - per via dello sbarramento all'8 per cento - l'accesso al Senato di una formazione politica che voglia giocare il proprio protagonismo in entrambe le Camere e che quindi rende necessaria la verifica dell'esistenza delle condizioni politiche per far parte di una coalizione, le stesse possano ritrovarsi in uno schieramento di centrodestra come quello che si sta formando col generoso e appassionato tentativo del presidente Berlusconi
Individua nella prossima campagna elettorale la possibilità di porre fine all'ostracismo decretato nei nostri confronti nel 2008 dalla coalizione allora vincente, imposto dall'onorevole Fini i cui disegni distruttivi sono stati poi conosciuti e censurati dall'intera opinione pubblica nazionale, a conferma della giustezza della nostra, coerente posizione di allora e di oggi
Conferma la propria volontà di concorrere con il proprio simbolo elettorale che contribuì in maniera determinante alla vittoria del centrodestra nelle regioni Lazio, Piemonte e Campania nel 2010, alla costruzione di uno schieramento alternativo alla sinistra nella coerenza di un impegno bipolare cosi come unanimemente indicato a Torino nel congresso nazionale del novembre 2011, considerando come concreta la possibilita' di riapertura dell'esito elettorale, che non pare più scontato a favore della coalizione guidata dall'onorevole Bersani e caratterizzata negativamente dalle tesi del presidente Vendola, a partire da quelle inerenti la negazione sostanziale del diritto naturale in una confusa rivendicazione relativista dal punto di vista etico.
Afferma come ineludibile la necessità di una risposta morale all'altezza delle sacrosante aspettative dalla pubblica opinione riguardo al degrado dei comportamenti di certa politica come unica alternativa possibile al cosiddetto grillismo, che puo' essere ricondotto a dimensioni di minore entità se tutti i soggetti politici riscoprono la sobrietà come valore portante di nuovi comportamenti politici e istituzionali: l'abolizione di istituti di casta come i senatori a vita cosi come l'eliminazione di ogni auto di servizio istituzionale - ad eccezione di quelle legate a motivatissime esigenze di sicurezza - rappresenterebbero un primo esempio assieme alla riduzione degli emolumenti e degli apparati della rappresentanza e dell'alta burocrazia.
Individua, per sostenere convintamente la possibilità di battere lo schieramento di sinistra, di affermare un chiaro messaggio programmatico di natura sociale e legato all'affermazione di un incancellabile diritto alla sovranità del nostro popolo in campo politico, economico e monetario: la meta dell'Europa dei popoli e' raggiungibile solo partendo dalla costruzione politica del continente e non unicamente dal punto di vista finanziario. Da qui puo' credibilmente partire la denuncia del fallimento dell'operazione restauratrice che il professor Monti tenta incredibilmente anche sul piano elettorale, col duplice obiettivo di servire ancora una volta le pretese egemoniche della Germania di Angela Merkel sul piano esterno, e quello di condizionare come nel piu' triste passato un eventuale governo Bersani sul piano interno. E la monotona riproposizione di personaggi ancorati da almeno tre decenni a quei modelli passati della politica italiana ne sono prova.
Considera improponibile la riedizione di un'alleanza italiana nel nome del partito popolare europeo a cui afferma di volersi ispirare Monti con i suoi sodali, e del resto estranea anche alla collocazione de La Destra e della stessa Lega nord, che andranno piuttosto considerate come il valore aggiunto di una politica che riaffermi plasticamente il diritto alla sovranità popolare dell'Italia anche nelle concomitanti elezioni regionali, in particolare del Lazio e della Lombardia, con l'impegno diretto dei rispettivi leaders alla guida delle coalizioni regionali. Dal territorio puo' nascere quel polo della sovranità di cui ha bisogno l'Italia intera e per questo chiede al segretario nazionale, Francesco Storace, di impegnarsi in prima persona anche nella riconquista di una regione che gli fu sottratta grazie ad un presunto scandalo, il cosiddetto Laziogate, riconosciuto inesistente ben sette anni dopo. Pertanto propone la candidatura dell’On. Francesco Storace alla presidenza del Lazio a nome della coalizione di centro destra come unica alternativa capace di mobilitare l’elettorato di una regione che chiede certezze etiche e sicurezza di buon governo.
Saluta il generoso tentativo, per quanto tardivo, di tentare di ricostruire una casa comune della destra italiana anche nell'ambito del popolo della libertà, se corrispondono al vero le dichiarazioni attribuite agli onorevoli La Russa e Meloni in tal senso. Se dopo il fallimento finiano si individueranno le ragioni per far ritrovare insieme i protagonisti della stagione della costruzione della destra di governo, non saremo noi l'ostacolo all'affermazione di un progetto affascinante, da affidare alla guida di soggetti giovani, che ovviamente e' cosa diversa e alternativa rispetto ad una sorta di sezione italiana del Ppe, che e' già rappresentata nel centrodestra dal Pdl. Ma e' ineludibile il passaggio attraverso una fase costituente che ci impegniamo comunque a lanciare con i soggetti che saranno interessati anche dopo le elezioni politiche. Meno appassionante sarebbe l'ipotesi di un mero cartello elettorale sotto un simbolo comune, pur se in condizioni di parità rappresentativa, che comunque andrebbe proposto con un preambolo di carattere politico con gli impegni sopra sintetizzati.
Impegna tutta la struttura territoriale al massimo impegno nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali da consegnare alla sede del partito improrogabilmente entro il 7 gennaio 2013, ad una settimana dalla scadenza dei contrassegni di lista e della sottoscrizione degli apparentamenti di coalizione. La Destra italiana si appresta a tornare in Parlamento con il riconoscimento delle proprie ragioni: già questo rappresenta il coronamento della coraggiosa decisione che un gruppo di fondatori intraprese nel luglio 2007. Siamo certi che ce ne sara' reso merito.
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