mercoledì 19 dicembre 2012
Camerata Elia Zevio: Presente!
Dopo Agostino Canal, Aldo Arcari e Lino Menghini, se ne è andato anche il Camerata ELIA ZEVIO, storico Comandante dei paracadutisti milanesi e dirigente nazionale ANPDI, combattente volontario in Africa, autentico patriota anticomunista. A lui, ora lo possiamo dire, è ispirato il libro di Ippolito Edmondo Ferrario, "Mercenari, gli Italiani in Congo nel 1960". Recentemente, il fedelissimo Parà Conte Alessandro Romei Longhena, accompagnato da Roberto Jonghi Lavarini, era andato a trovarlo all'ospedale dove, nonostante la sofferenza e la malattia, Elia Zevio non aveva perso la sua incrollabile fede patriottica, quello spirito cameratesco e goliardico e quel carattere burbero ma sincero che lo ha sempre contraddistinto. Oggi, a Milano, il funerale. Sotto la fotografia, il ricordo del suo "giovane allievo" Dario Macchi, ora, al di là delle sigle e degli incarichi burocratici, capo carismatico e sicuro punto di riferimento dei paracadutisti milanesi e lombardi.
DARIO MACCHI con ELIA ZEVIO
ELIA ZEVIO: IL COMANDANTE DEI PARACADUTISTI. Da pochi minuti ha fatto l'ultimo lancio il paracadutista comandante Elia Zevio PRESENTE! Elia hai raggiunto i tuoi camerati in quel angolo di cielo riservato a quelli come te! Uomini e guerrieri. Addio fratello! Sempre FOLGORE! La storia dei “volontari stranieri” italiani- per lo più provenienti dalla Folgore,dai Lagunari e dal Battaglione San Marco - partiti alla volta del Congo nacque anche dalla esigenza di vendicare i militari italiani arruolati nell’ANC e trucidati nel villaggio di Kindu nel 1961. Il carattere volontario della loro scelta, l’anticomunismo intransigente, la capacità tecnica di condurre una guerra non convenzionale,lo spirito irriverente e scanzonato nonostante l’indubbio spirito di corpo, la consapevolezza di appartenere ad una confraternita e la frequentazione di ambienti associativi simili (soprattutto l’Anpdi) li ha resi un corpo d’elite. Entrati nella leggenda,nel bene e nel male, erano e sono uomini eccezionali a cui si deve rispetto per la loro vita e le loro scelte. Elia è stato uno di loro! Elia ha fatto un pezzo di storia del paracadutismo italiano: primo tra tanti paracadutisti militari del dopoguerra nel CMP di Viterbo, poi in congedo nell’API e nell’ANPd’I dove fino allo scorso anno faceva parte del collegio dei Garanti. Ci ha insegnato l’amore per la Patria, il rispetto per gli anziani e lo stile di vita del Paracadutista… sempre! Carattere burbero e pronto di mani aveva una cuore nobile e generoso, ora lo vogliamo ricordare con questa immagine: alla Cerimonia del 2 luglio nel 2010. Cerimonia che in tempi in cui la Folgore era accusata di torturare i poveri guerriglieri somali aveva contribuito ad istituire e organizzare per ricordare a tutti gli italiani il sacrificio dei nostri ragazzi in divisa nelle missioni. Li è con la Medaglia d’Oro Magg. Par. Gianfranco Paglia con il Cap. par. MBVM Massimiliano Zaniolo i suoi parà e le autorità. Sempre FOLGORE! Comandante ELIA! F.to DARIO MACCHI
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