martedì 2 ottobre 2012
"L'ultimo poeta armato"
Massimiliano Soldani. "L’ultimo poeta armato: Alessandro Pavolini segretario del P.F.R.". A distanza di anni torna sugli scaffali in un’edizione tanto rinnovata e arricchita da farne quasi un libro completamente nuovo, un classico della storiografia non-conforme dedicato a uno dei personaggi più complessi della storia del Fascismo: Alessandro Pavolini. Il percorso del fascista fiorentino, da vitale organizzatore di cultura a intransigente Segretario del PFR, ha fatto sorgere in questi anni una pubblicistica tesa a individuare un “doppio” Pavolini, diviso fra due metà inconciliabili: l’intellettuale “buono” e il gerarca “cattivo”. Il saggio di Soldani ci restituisce invece l’integralità e la coerenza dell’esperienza pavoliniana, all’insegna della cultura delle idee che diventano azioni. Un unico Pavolini, quindi, che da squadrista, da giornalista, da intellettuale, da gerarca, da soldato perseguirà sempre un unico fine: la rivoluzione continua. Ovvero la lotta permanente del regime mussoliniano contro i suoi nemici, di fuori e di dentro, il rifiuto di conferire al Fascismo il compito di mero restauratore dell’ordine, l’inesausto spirito antiborghese, il progresso sociale senza sosta. È un Fascismo, quello di Pavolini, che non ripone nell’armadio la vecchia camicia nera in vista di una qualche “normalizzazione”, ma che anzi intende perpetuare sia in pace lo spitito irriverente e battagliero delle prime squadre d’azione. Tanto da poter esclamare, agli albori di quella esperienza di fuoco e acciaio che fu la Repubblica Sociale Italiana: «Camerati si ricomincia. Siamo quelli del Ventuno. Lo squadrismo è stato la primavera della nostra vita. Chi è stato squadrista una volta, lo è per sempre». 480 pagine in brossura, formato 15 x 21 cm. Euro 24,00 - DISPONIBILE DAL 2 OTTOBRE - http://www.ritteredizioni.com/
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