lunedì 24 settembre 2012
La FIAMMA "incendia" LEGNANO.
La Fiamma è passata anche a Legnano
Si è svolta ieri sera nel quartiere San Paolo di Legnano (MI) la manifestazione organizzata dal Movimento Sociale Fiamma Tricolore e dalla Gioventù della Fiamma in seguito ai forti disagi di ordine pubblico provocati da alcuni nomadi di origine Rom, residenti abusivamente nel quartiere da oltre dieci anni. L’incontro dei manifestanti era stato fissato per le ore 18 in Via Liguria, da dove circa un quarto d’ora dopo un corteo di oltre sessanta persone, formato per la maggior parte da residenti, è partito come da programma. La manifestazione è stata presidiata per tutto l’arco della sua durata, e anche oltre, da un cordone di agenti in tenuta antisommossa, per evitare scontri fisici tra coloro che civilmente marciavano contro il degrado del quartiere e quelli che hanno tentato fino all’ultimo di negargli la libertà d’espressione. A guidare la marcia sono stati l’Avv. Gabriele Leccisi e Carlo Lasi, rispettivamente coordinatori Provinciali di Milano per la Fiamma e per la Gioventù, che si sono scambiati il megafono diverse volte durante la durata del corteo, che si è concluso ai giardinetti di Via Sondrio circa un'ora dopo, dove ha preso vita un comizio durante il quale sono intervenuti, oltre Leccisi e Lasi, Giampiero Castelli (commissario federale di Varese), Francesco Pannilini (coordinatore regionale giovanile) ed Andrea Bernasconi (segretario cittadino di Legnano). Checché ne dica taluna stampa rivale il corteo ha infiammato il cuore della popolazione, in particolare quelli della gioventù, che finalmente trova una figura con cui lottare; si ringrazia quindi il fronte antagonista quando ci descrive come "forza non presente sul territorio", sicché dimostra come la monopolizzazione di altre forze abbia causato lo scempio che oggi noi tutti vediamo, e gli si ricorda, ai nostri cari amici, che per "essere presenti sul territorio" ci vuole tempo e lavoro, pertanto è stato un vero e proprio miracolo che a soli sette giorni dalla fondazione della sezione cittadina si sia riusciti a portare in strada oltre 60 persone. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore coloro che non hanno avuto paura ad esporsi e sono scesi in strada con noi.
Francesco Pannilini - Coord. regione Lombardia Gioventù della Fiamma
Carlo Lasi - Coord. provincia di Milano Gioventù della Fiamma
Numerose le donne e tantissimi i giovani e giovanissimi con la Fiamma!
MOVIMENTO SOCIALE FIAMMA TRICOLORE
FEDERAZIONE DI MILANO
Egregio Signor Direttore:
a proposito della lettera aperta “IL FASCISMO E’ SEMPRE LO STESSO”
preciso che ho letto con interesse quanto pubblicato sul Vostro giornale a firma del prof. Giancarlo Restelli. Desidero intervenire sull’argomento limitando la trattazione ai soli periodi storici cui ha fatto riferimento il firmatario del documento.
Ritengo che il professore abbia dimenticato d’inquadrare il clima politico in cui sono maturati i fatti del 1922.
A parte la questione di Fiume la Nazione era funestata nei primi mesi del 22 da scioperi selvaggi che nel luglio ed agosto raggiungevano livelli tali da produrre effetti devastanti per la Nazione.
In quel periodo i social-comunisti si contrappongono ai fascisti con le squadre di combattimento degli arditi del popolo e con falsi nomi di associazioni combattenti commettono le stragi di Bergiola (Carrara) ove vengono uccisi i fratelli Picciati, studenti universitari ed un operaio a Prato. Gli arditi del popolo seminano ovunque morti e feriti fascisti da Trieste dove uccidono Boscarolli ed Olivares a Novara dove massacrano a colpi di accetta il fascista Tovaglioli Natale. L’elenco è lunghissimo e se si vuole posso fornirlo a chiunque ne faccia richiesta. Tutti i giorni si scoprono arsenali di armi, munizioni e bombe in diversi centri d’Italia. Maggio: attentato a Mussolini nella sede del Popolo d’Italia; 24 maggio i comunisti fanno un’imboscata contro il corteo che trasportava la salma di Enrico Toti tornata dal fronte; morti, feriti e scioperissimo! Agosto: sciopero definito legalitario dai social-comunisti e sulle strade d’Italia continua a scorre il sangue dei fascisti come nelle cinque giornate di Parma, a Milano dove cadono Crespi, Melloni e Tonoli. Basta con la rassegna dell’orrore! A morire erano fascisti appartenenti alle diverse classi sociali.
Il 3 agosto 22 durante le giornate dello sciopero a Milano i fascisti fanno funzionare i tram ed i treni. Palazzo Marino, ove ha sede il Comune è una delle centrali di quelli che allora si chiamavano i bolscevichi i cui “baroni rossi” vengono cacciati dai fascisti con in testa Gabriele D’Annunzio che, da una ringhiera, arringando la folla, tra l’altro dirà: “a questa ringhiera per troppo tempo fu muto il tricolore.” Il fascista Crespi Edoardo viene ucciso”, per tutta risposta il 5 agosto i fascisti assaltano e distruggono la libreria dell’Avanti in via Dogana e nel conflitto a fuoco moriranno tre fascisti e due “sovversivi”. Di questo passo si arriverà alla marcia su Roma. Il prof. Restelli intona il logoro ritornello dei fascisti al servizio della classe dirigente del tempo e dimentica che proprio quella classe dirigente vile, imbelle ed incapace, era il principale bersaglio dei fascisti; un esempio: con chi se la prende D’Annunzio con l’impresa fiumana? Il biennio rosso fu soltanto una terribile stagione di sopraffazione e morte; Le conquiste sociali gli italiani le ottennero solo durante il vituperato ventennio! Il prof. Restelli, a mio avviso, dovrebbe aggiornarsi sui libri scritti da storici come Renzo De Felice o i viventi Giuseppe Parlato, Emilio Gentile, Perfetti e tanti, tanti altri che hanno reso Giustizia alla Storia eliminando le logore strumentalizzazioni ideologiche dei marxisti su questi temi. Non discuto la onestà intellettuale del prof. Restelli che ringrazio per avere ricordato che durante il fascismo le varie anime o componenti esistenti al proprio interno avevano pieno diritto di cittadinanza tanto che nel 27 i lavoratori hanno potuto scioperare senza subire alcuna conseguenza e proprio esponenti fascisti, uno dei quali citato dal professore, ha potuto denunciare determinate carenze. Sia detto per inciso che lo sciopero non sarà più legittimo una volta introdotto lo Stato Corporativo che farà a sua volta un salto qualitativo durante la Repubblica Sociale Italiana con l’introduzione e l’attuazione del programma di socializzazione delle imprese e ciò in quanto il fascismo riuscì a debellare la lotta di classe tanto cara ai marxisti realizzando la piena collaborazione tra le categorie produttive.
Non voglio entrare nel merito di quanto accaduto tra il 1943, 44 ed oltre in quanto si tratta di ferite tuttora sanguinanti e la pacificazione nazionale appare lontana ma un concetto desidero esprimere ed è il seguente: Il primo sciopero in piena Repubblica Sociale lo organizzò un fascista di provata fede che si chiamava Domenico Leccisi. Lui, alla testa degli operai ed impiegati marciò sino alla Prefettura per chiedere condizioni di vita più tollerabili per le masse lavoratrici cui la guerra aveva imposto gravosi sacrifici mentre taluni facevano incetta di generi alimentari e quant’altro ed avevano magazzini pieni di derrate sottratte alla popolazione.
Voglia cortesemente leggere il prof. Restelli il libro scritto da Domenico Leccisi, mio padre, “con Mussolini prima e dopo piazzale Loreto” cui gli fa riscontro il libro scritto dal federale dell’epoca Costa che dovette prodigarsi non poco per nascondere il Leccisi dai tedeschi e non solo quelli, che volevano arrestarlo. Onore a quei lavoratori che realmente sfidarono le mitragliatrici tedesche per scioperare!
La lettera del professore conclude affermando che il fascismo è sempre lo stesso ebbene mi auguro che non tornino gli anni terribili del terrorismo e della violenza ma se al nostro partito risorgente dalle sue ceneri come l’araba fenice che una banda di traditori vendette per posti di governo si cercherà di impedire di partecipare nella legalità come sempre abbiamo fatto alla vita socio-politica della Nazione, ognuno dovrà assumersi la responsabilità delle proprie azioni in quanto noi certamente non arretreremo mai!
A proposito: giovedì prossimo saremo presenti in piazza durante la riunione del consiglio comunale di Legnano. Mi auguro che non si ricorra al mezzuccio di fare pressioni per vietare i nostri incontri con la cittadinanza visto che “i padroni del vapore” di Legnano ed i loro finti oppositori non sembrano avere il coraggio di confrontarsi con noi in un pubblico e civile dibattito.
Milano, 23 settembre 2012
Il segretario provinciale di Milano
Avv. Gabriele Leccisi
Il Federale di Milano, Avv. Gabriele Leccisi con il vulcanico Segretario Giovanile, Carletto Lasi.
Il mitico Camerata Paracadutista "Cento Battaglie" Dario Casorati distribuisce la bandiere con la gloriosa ed antica Fiamma Tricolore del Movimento Sociale Italiano.
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