lunedì 16 luglio 2012
PDL-Lombardia, Jonghi. "Meglio la Minetti di chi l'ha candidata!"
LETTERA APERTA
Alle scorse elezioni regionali lombarde, come militante del PDL (orgogliosamente di destra, proveniente da AN e dal MSI), sono stato storicamente il primo ad oppormi alla candidatura di Nicole Minetti, nel listino bloccato di Roberto Formigoni, utilizzando la provocatoria espressione: "Anche a me piace la figa ma la politica è un'altra cosa". Allora, da parte di tutti i vertici locali del PDL ci fu una levata di scudi in difesa della bontà di questa candidatura, con tragicomiche motivazioni che sottolineavano i meriti e le capacità professionali di questa bella "igienista dentale".
Pretendere oggi le sue dimissioni dal consiglio regionale, per cercare di ridare verginità politica al PDL ed a Silvio Berlusconi, come ufficialmente chiesto da Angelino Alfano, è una vergognosa, penosa e tardiva "presa per il culo"! A prescindere che la bella Nicole è in buona compagnia (vi sono almeno una eurodeputata e quattro deputate nazionali scelte con i medesimi criteri), il problema vero è che, realisticamente, almeno un terzo dei nominati dal PDL (in parlamento, nelle liste bloccate regionali, negli asessorati e negli enti pubblici) non ha i meriti e le capacità sufficienti per ricoprire il proprio ruolo. E' veramente da ipocriti e farisei utilizzare la Minetti come caprio espiatorio di una penosa, quanto boccaccesca, situazione generale. Aggiungo che mi risulta che la consigliere Minetti, lavori, in aula ed in commissione, molto meglio della media dei suoi colleghi.
La gente non è affatto stupida e lo ha capito bene, anche gli elettori (probabilmente ex) del PDL che, in questi giorni, difendono la consigliera regionale sui social network come Twitter e Facebook: hanno ragione, sostengo convintamente la loro tesi, ovvero che le dimissioni dovrebbero darle, innanzitutto, i dirigenti che l'hanno candidata e tutti coloro che, pure sapendo benissimo (e sghignazzandoci sopra), hanno supinamente accettato questa ed altre candidature analoghe. Oramai è tardi per fare i finti indignati e moralisti, chiedendo alla Minetti di dimettersi, promettendole, in cambio, pensate che ipocrisia, altri soldi, prebende e persino una trasmissione televisiva, ovviamente sulle reti Mediaset: la mossa di Angelino Alfano farà perdere ulteriormente credibilità e voti al PDL, soprattutto in Lombardia!
ROBERTO JONGHI LAVARINI
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