giovedì 19 luglio 2012
Nuova intervista a Roberto Jonghi Lavarini
INTERVISTA Milano, 19 luglio 2012
In questi ultimi mesi, dopo la vittoria dei “nazi” greci di Alba Dorata, abbiamo letto tanti articoli sul presunto “pericolo nero” per l’Europa, con speciali ed inchieste, ma poche interviste ai diretti interessati, cioè a coloro che rappresentano queste istanze e questo elettorato, numericamente in crescita in tutto il nostro continente, in seguito alla crisi economica mondiale. Per questo, noi abbiamo deciso di fare questa breve intervista al quarantenne milanese Roberto Jonghi Lavarini, noto come il “barone nero”, eclettico esponente della estrema destra, molto attivo a Milano e su internet, con un curriculum di tutto rispetto nell’ambiente come segretario del Fronte della Gioventù, dirigente del MSI, poi di AN, fondatore di Cuore Nero (sorta di primordiale Casa Pound meneghina), entrato e subito uscito dal Popolo della Libertà, in aperta polemica con i vertici berlusconiani.
Lodo del Gruppo delle Destre Europee a Strasburgo
D - Convegno delle destre europee a Milano, partecipazione alla manifestazione Occupyamo Piazza Affari, protesta contro lo spettacolo teatrale di Castellucci, ricorrenze nostalgiche di Junio Valerio Borghese e di Re Umberto I, e, da ultimo, la difesa della consigliera Minetti contro i vertici del PDL: il Barone Nero” sta preparando il suo ritorno in politica, magari con La Destra di Storace, alle prossime elezioni?
R - Nessun ritorno, dalla politica non me ne sono mai andato: anche senza cariche e tessere di partito, son sempre rimasto un militante della tradizione, un cavaliere dell’idea, uno spirito libero che combatte tutte le battaglie che ritiene giuste ed importanti. Sono rigido nei principi ma assolutamente pragmatico nelle strategie e nelle alleanze. Ad esempio, sia il convegno della Alleanza Europea dei Movimenti Nazionali, egregiamente organizzato dalla Fiamma Tricolore che la manifestazione dei Sindacati di Base in piazza della Borsa, fanno parte della stessa buona battaglia per la giustizia sociale e la sovranità nazionale e monetaria dei popoli contro l’usura delle banche e le speculazioni dell’alta finanza mondialista. Così come ricordare personaggi storici importanti della nostra patria o difendere la nostra santa religione contro la blasfemia, vuol dire sempre combattere la buona battaglia in difesa della nostra memoria e della nostra identità di popolo.
Roberto Jonghi Lavarini esponente della Destra-Fiamma.
D - Ma la Minetti, Berlusconi ed il PDL con tutti questi grandi concetti cosa c’entrano?
R - Poco e nulla: infatti, con questa sua domanda, passiamo dalle stelle alle stalle, dai valori profondi della nostra civiltà alle miserie della politica nostrana. Sono stato il primo a criticare la candidatura della bella Nicole come evidentemente inappropriata ma, allora, tutti difesero questa ignobile scelta, facendo gara di servilismo con Berlusconi. Chiedere solo oggi le sue dimissioni, proponendole una buona uscita da un milione di euro, per cercare di rilanciare l’immagine del PDL e del Cavaliere, è veramente penoso, ridicolo ed ipocrita. Il PDL è morto e sepolto, alla faccia di speranze e promesse, tessere e congressi, per questo Silvio preferisce resuscitare Forza Italia, per salvare il salvabile, rimanere a galla, continuando a sostenere il governo rapina di Monti, insieme a Bersani e Casini. In Italia serve un vera alternativa nazionale, popolare e sociale…
D - Quindi, lei spera nello spacchettamento del PDL e nella rifondazione di Alleanza Nazionale?
R - Io spero che, partendo dalla riunificazione de La Destra di Francesco Storace con la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, con l’indispensabile contributo culturale di intellettuali come Marcello Veneziani e come coloro che hanno sottoscritto il suo appello (Progetto Ritorno ad Itaca) e la militanza politica dei tanti dirigenti di destra delusi da PDL e Lega Nord, si possa costituire, anche in Italia, un grande Fronte Nazionale sul modello di quello francese guidato da Marine Le Pen. Se questo auspicio, diventerà realtà ovvero soggetto politico unitario, serio e credibile, darò, come sempre, il mio contributo di idee e di militanza, magari anche candidandomi ma bisogna fare in fretta, le elezioni sono nel 2013 e dobbiamo riorganizzare bene le truppe e prepararci per la nuova battaglia che sarà decisiva per la nostra sovranità nazionale e per l’autodeterminazione di tutti i popoli europei minacciati dalla subdola dittatura dei tecnici e dei banchieri, gli stessi che hanno causato questa crisi e che oggi, a nostre spese, vogliono salvare il loro deleterio e moribondo sistema capitalistico finanziario privato.
Mario Rossino - http://www.agoravox.it/Giornalismo-Partecipativo
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