venerdì 4 novembre 2011
JONGHI: "Un passo indietro e tre in avanti!"
Milano, 4 novembre 2011 - Anniversario della Vittoria
Ringrazio ancora tutti coloro che mi hanno confermato (tramite decine di telefonate, sms ed email) affetto, stima e sostegno, in particolare, oltre gli amici già nominati ieri: Pietro Di Salvo, Oscar, Giorgio Maria Ranelli, Mario Borghezio, Cesare, Benedetto Tusa, Mimmo, Benizzi Ferrini, Deborah Dell’Acqua, Andrea Lazzeri, Daniela “Aquila” Grazzi, Sebastiano De Poli, Vincenzo Grande, Wladimiro D’Uva, Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Vincenzo, Gene Melorio, Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, il “Comandante” Antonio De Simone, Alberto Longhi, l' “Inquisitore Generale”, Roberto Perticone, Diego e Mauro. Grazie anche a chi non ho nominato, a chi ho dimenticato e, in anticipo, a tutti coloro che mi contatteranno oggi e nei prossimi giorni!
Tutti noi dobbiamo ripensare e riorganizzare la nostra presenza e la nostra azione metapolitica in questa società, in questo nuovo contesto storico, in questo momento epocale di scontro fra i popoli-nazioni e l'alta finanza mondialista. Dobbiamo prendere atto del fallimento del sistema partitocratico (democratico?): nei partiti non vi è più alcuna tensione ideale, partecipazione, condivisione delle scelte e selezione meritocratica della classe dirigente, ed i politicanti, oltre a non avere più credibilità (sopratutto quelli nominati e non eletti con le preferenze), contano sempre meno perchè le scelte più importanti e decisivi per il sistema economico e sociale, le fanno i "poteri forti", ovvero i burocrati ed i banchieri europei. L'Europa rischia una vera e propia dittatura tecnocratica, dettata dalle esigenze di sopravvivenza del capitalismo parassitario-finanziario che non produce nulla ma vive solo di economia virtuale e speculazioni (a spese dei popoli e delle nazioni) e sostenuta dalla cultura relativista e giacobina che, contemporaneamente, mira a distruggere le nostre tradizioni, le nostre radici e la nostra identità (religiosa, culturale, etnica e persino sessuale).
La politica italiana è solo un penoso e tragicomico teatrino dove la stragrande maggioranza dei politici sono comparse e burattini mentre i veri burattinai sono altrove (a Bruxelles, nella City di Londra ed a Wall Street). E ricordiamoci bene che Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi, con tutti i loro difetti, sicuramente non stanno con questi burattinai, a differenza dei loro oppositori (e di qualche infiltrato nella maggioranza) che, consapevolmente o, peggio, da utili idioti, fanno il gioco dei grandi speculatori internazionali che vogliono solo il pieno controllo del sistema monetario, bancario ed energetico mondiale. E nel contesto politico italiano, la destra radicale praticamente non esiste, divisa in mille rivoli, rinchiusa su se stessa, fra nostalgie ed incapacità. E pensare che fu proprio il nostro Duce, Benito Mussolini, autentico statista, veramente lungimirante, a denunciare, per primo, il pericolo della "demo-plutocrazia giudaico-massonica"...
Oggi faccio un passo indietro, per farne, domani, tre in avanti!"
Roberto Jonghi Lavarini
346.7893810 - robertojonghi@gmail.com
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