giovedì 30 giugno 2011

Libraria: "Il giallo di Via Tadino" di Dario Crapanzano



E’ un’atmosfera piacevolmente retrò quella che emerge da questo libro. Siamo negli anni ’50, nel primo dopoguerra, in una tipica casa di ringhiera milanese della zona di Porta Venezia. Qui abitano e si muovono operai, artigiani e negozianti che, per tradizione contadina dura a morire, conducono una vita semplice, si alzano di buon’ora, si coricano presto e lavorano tanto.

In una serata come le altre in cui i condomini stanno consumando la cena, il corpo di una bella donna, sulla quarantina e madre di due figlie, precipita al suolo. L’urlo della donna scuote la tranquilla esistenza degli abitanti, tutto fa pensare ad un suicidio ma, forse, la disgrazia non è una disgrazia.

L’onere di trovare il bandolo della matassa è affidato ad Arrigoni, capo del Commissariato di Porta Venezia. Un vero Maigret in salsa milanese, sia per i metodi d’indagine sia per la passione per il cibo, che, lungi dal fermarsi alle apparenze, si mette a scandagliare, passo passo, la vita della morta e le relazioni all’interno del palazzo. Emerge così una realtà ancora segnata dalla recente guerra: miserie, speranze, una popolazione che cerca di crescere e accedere finalmente, anche a caro prezzo, a qualche sprazzo di benessere. Il microcosmo dello stabile rivela personaggi singolari e un insospettabile sistema di vizi privati e pubbliche virtù. Arrigoni guida sapientemente l’indagine arrivando a scoprire che quello strano suicidio nasconde un’amara verità e che, come sempre, le cose non sono come sembrano.

Un giallo ben riuscito in cui Dario Crapanzano riesce con grande capacità a delineare gli ambienti e i personaggi del dopoguerra milanese. Per chi è milanese d’origine poi, è quasi emozionante vedere le zone familiari di Porta Venezia, Loreto, Casoretto trasportate all’alba degli anni ’50: negozi, cinema, teatri e balere ormai spariti, e una popolazione che, con l’arrivo della lingua inglese (chi sa cos’è un sanguis?), muove i primi passi verso nuovi e più ampi orizzonti.

Nessun commento:

Posta un commento