CCP

martedì 21 dicembre 2010

Il Calendario 2011 di Destra per Milano

Gesù Bambino



Il Veneratissimo Gesù Bambino di Praga, Re Sole del Natale-Solstizio. Da notare la corona imperiale, il globo con la croce di Malta e le vesti con i colori della tradizione europea e natalizia.

Solstizio d'Inverno



Da millenni i popoli europei ed ariani, seguendo i cicli della natura, festeggiano il Solstizio d’Inverno che rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre, del giorno sulla notte e quindi, simbolicamente, il trionfo del bene sul male. In questa notte, i nostri antenati accendevano dei fuochi propiziatori, brindavano con il vino delle loro terre ed inneggiavano al sole, aspettando l’alba. Il moderno calendario ha chiamato questo giorno Capodanno, il Cristianesimo Natale, facendolo giustamente coincidere con la nascita di Gesù Bambino, Salvatore del Mondo. Noi Uomini della Tradizione, che viviamo in questo spazio-tempo di decadenza, continuiamo a festeggiare il Solstizio, assolutamente certi che “il domani appartiene a noi” perché “niente e nessuno può impedire al sole di risorgere”.

lunedì 20 dicembre 2010

Iganzio La Russa: "Orgoglioso del mio passato"



Giornale di sabato 18 dicembre 2010, pagina 3
Intervista ad Ignazio La Russa - "Orgoglioso del passato, Fini invece..."

di Bracalini Paolo

DOPO LO SCONTRO AD «ANNOZERO» «Orgoglioso del passato. Fini invece...» di Salvatore Tramontano e Paolo Bracalini a pagina 3 IL MINISTRO DELLA DIFESA IGNAZIO LA RUSSA «Orgoglioso del passato, Fini invece...» Il coordinatore Pdl rivendica la storia del Msi e replica agli studenti che esaltano le rivolte di piazza: «Nei col lei degli anni '70 mai slogan contro i poliziotti. Dietro la protesta vedo una strategia ia politica» Paolo Bracalini Roma «Quando facevamo noi i cortei, negli anni '70, non eravamo mai, dico mai, contro i poliziotti. Anche le volte che ci caricavano, e allora lapolizia menava davvero, non come ora, anche in quei casi non c'era un solo esponente del Msi che poi accusasse le forze dell'ordine, ma solo il governo. Agli agenti, che spesso simpatizzavano per noi, al massimo gli dicevamo "poliziotti rossi", gli davamo dei comunisti, sapendo di toccarli sul vivo proprio perché non era così». A Ignazio La Russa, ministro, ex dirigente prima del Fronte della Gioventù, poi del Msi e poi ancora di An, nell'ultimo Annozero hanno affibbiato un epiteto nuovo: fascista. La novità semmai, in tempi di ex missini convertiti in paladini del progressismo liberale, è che La Russa dica di prenderlo «quasi come un elogio, perché così hanno chiamato anche Montanelli, i partigiani bianchi, i liberali, persino alcuni socialisti, tutti coloro che non stanno a sinistra». Ministro, si vede subito che non è finiano. «Guardi, sono convinto che al posto mio reagirebbe nello stesso identico modo almeno la metà di quelli passati con Gianfranco». Non lui, però. «Mi ricordo come dovetti arrampicarmi sugli specchi per giustificare agli iscritti. ai mili - tanti di An le sue frasi sul "fascismo come male assoluto". Impresa dura. «Ci provai, ma un conto è dire che c'erano cose assolutamente sbagliate del fascismo, altro è dire che è il male assoluto. Ma non lo dice nemmeno il peggiore degli storici di sinistra! Io provai a spiegare che Fi-niintendevasololeleggirazzia-li, come era in parte vero, ma lui non fece nulla per chiarire». Aveva già iniziato la sua conversione. «Ma non è su questo che lo contesto, è sull'incoerenza di aver voluto il Pdl e di aver poi lavorato per distruggerlo. C'è anche una questione di risentimentopersonale, di obiettivi legittimi e leciti mapersonali. Eppure un partito unico della destra era già nel dna del nostro Msi, nei dieci punti del '46». Ma come diceva Longanesi: «In Italia nessuno dei presenti è mai stato fascista». «Io invece sono orgoglioso della mia storia. Ci sono cose che ho rivisto con occhio critico, certo, ma non ho niente di cui vergognarmi». Però da Santoro l'hanno fatta proprio infuriare, stava per andarsene. «Non è accettabile che un programma della Rai appoggi una tesi come di certi studenti: siccome nessuno ci ascoltaallora è giusto fare le rivolte di piazza». La polizia, dicono loro, difendeva il Parlamento delle compravendite. «Gli è scappato detto alla fine ed è caduta la maschera. Non c'entrava l'università allora». Era un corteo politico? «Tutto si può dire tranne che quella manifestazione fosse spontanea. Basta vedere come era organizzata, anche negli episodi di violenza». C'è unaregiadietro gli scontri? «Non sta a me indicare chi le ha organizzate, ma che ci fosse una regia è evidente. Non si arriva con gli scudi tutti uguali, con i caschi, le bombe carta mica si trovano perstrada. C'è una strategia, è chiaro». Le hanno rinfacciato che lei, come ex capo del Fronte della gioventù, non può parlare. «Invece parlo eccome perché i nostri cortei erano tutta un'altra cosa. Ci sono i filmati di quella che si chiamava, agli inizi dei'70, la «Maggioranza silenziosa». Si vede La Russa intesta al corteo, e quello che fa è dire al megafono di applaudire le forze dell'ordine chiamate a tutelare la legalità. Tra gli applausi della polizia». Dall'Idv ricordano l'agente Antonio Marino, morto nel '73 a Milano. «Per quella morte fu condannata la destra extraparlamentare, non il Fronte. Fu una vera trappola creata nei nostri confronti, a cui negarono ogni spazio anche solo per il comizio. Quando l'agente venne colpito noi eravamo dal prefetto a protestare contro al decisione di vietare la manifestazione e rendendo così difficile l'ordine pubblico». Sempre in tema di passato, Di Pietro l'ha chiamata "fascista" ma lei ha risposto che lui votava Msi. «E una cosa che mi confessò lui stesso, ma poteva mentire quando melo disse. Nonvoglio polemizzare con Di Pietro, è lui che mi ha preso per i capelli in tv. Forse io sono andato sopra le righe, ma in un programma indirizzato come fa Santoro, e in questoèbravissimo, ovaisopra le righe o soccombi». Ultima cosa: ma ce la farete ad «allargare» la maggioranza? «Abbiamo due mesi per operare, se riusciamo bene, sennò si va dal presidente a chiedere le elezioni anticipate. Non possiamo vivere anni così. Però ci sono segnali incoraggianti». Da chi? «Noi facciamo un appello a tutti. Ma non possiamo essere noi a inseguire chi ha chiesto la nostra sfiducia. Non chiudiamo le porte, a Casini e altri, ma non saremo noi a inseguirli».

*** La storia Ai nostri cortei si invocava la legalità, non ci facevano sfilare Annozero Inaccettabile un programma Rai che difende tesi violente L'ex leader «Fascismo male assoluto? Le leggi razziali erano sbagliate ***

Stenio Solinas: "Fini, leader del non pensiero"



articolo di sabato 18 dicembre 2010

Gianfranco, gli occhiali sopra il nulla
di Stenio Solinas

L’idea che qualcuno possa riconoscere in Gianfranco Fini un pensiero politico, mi ha sempre affascinato e il vedere oggi al suo fianco intellettuali e colleghi di partito un tempo suoi fieri avversari, mi conferma nell’idea che non c’è niente di più reale (...)
(...) dell’illusione. Nel suo DoppiFini. L’uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto (Vallecchi, 228 pagine, 16 euro) Luca Negri passa brillantemente in rivista un trentennio e passa di politica finiana e si sforza di cavarci una logica: cosa nasconde, sembra chiedersi, questo funambolismo? Si sa che la natura ha orrore del vuoto e, come ogni giornalista che si rispetti, Negri cerca delle risposte. Si può essere, cito a caso, fascista e antifascista? Contro gli omosessuali e a favore degli omosessuali? Contro l’immigrazione perché corrode la nazione e a favore dell’immigrazione perché rinsalda la nazione? Contro la magistratura politicizzata e per la magistratura che fa politica? Cosa c’è dietro, di fianco, davanti?
Nel quindicennio che ha visto lo sdoganamento dell’allora Movimento sociale e l’ascesa politica di Fini, l’unico dato certo è che come segretario di partito è riuscito nell’incredibile impresa di farsi mangiare il partito stesso dal suo alleato di riferimento. Non è accaduto alla Lega di Bossi, non è accaduto all’Udc di Casini: avevano un progetto e un’idea politica e li hanno difesi, pagando dei prezzi, facendo delle scelte. Fini si è lasciato guidare dalla convinzione che un professionista della politica, quale lui si picca di essere, non avesse bisogno di alcuna strategia, potendo contare sulle proprie capacità tattiche. Ha avuto così, e così ha garantito, incarichi importanti e ministeri, in una logica di delfinato, l’unica che conosce per averla praticata con successo, che nella sua testa lo vedeva biologicamente vittorioso. Alla fine si è ritrovato senza regno e senza buona parte della corte, tutto sbagliato e tutto da rifare e, insomma, si ricomincia da capo. Rifondare un partito, diventare opposizione... L’uomo che volle farsi re, potrebbe essere il titolo del nuovo film destinato a sostituire i Berretti verdi della sua giovinezza cinematografica e politica.
Tanti anni fa, mi capitò di definire il Fini allora in corsa per la segreteria missina «un paio di occhiali sul nulla». A qualcuno, molti anni dopo, sembrò ingeneroso: era divenuto vicepresidente del Consiglio, aveva il secondo partito della coalizione, ministri di Alleanza nazionale, l’erede del Msi che fu, erano presenti nell’esecutivo... Il fatto è che si trattava di risultati talmente inimmaginabili ai tempi di quel giudizio, che per essi si poteva tranquillamente parlare di miracolo, elemento che non attiene alla politologia, anche se aiuta.
Va detto altresì, per capire meglio quella definizione, che il nulla, come pensiero politico, ha una sua logica e una sua grandezza. Nell’Italia terminale della Prima Repubblica qualsiasi scelta ideologica, di programma, di alleanze, di strategie avrebbe comportato per l’allora Msi la necessità di un ripensamento critico su se stesso, un sicuro, ulteriore ridimensionamento elettorale a breve termine, un incerto futuro in ripresa a lungo. Scegliendo di non scegliere, scegliendo cioè il nulla, Fini si attestò su una linea funeraria: celebrava le esequie del suo partito, ma ritardava il più possibile il momento del trapasso.
Poi arrivò Tangentopoli e un Msi escluso da tutti i giochi si ritrovò improvvisamente in corsa. Nei due schieramenti che andavano formandosi, il nulla finiano si rivelò un elemento vincente: permise un’alleanza con soggetti non propriamente omogenei (l’anti-italianità della Lega, il capitalismo all’americana di Forza Italia, residui e spezzoni socialisti e democristiani) favorì in un partito orgoglioso quanto sterile in termini di leadership, una concezione gregaria nei confronti del partner più forte della coalizione.
Il capolavoro del nulla fu infine Fiuggi. Così come l’eredità fascista era stata l’unica identità a cui Fini aveva ancorato un Msi ridotto al lumicino, o a fuoco fatuo, vista la logica sepolcrale che ne era alla base, il tributo antifascista fu visto come la sola via d’uscita dal rischio della ghettizzazione sempre, della non accettazione ancora. Cosa questo dovesse e potesse significare in termini politici venne considerato secondario. L’importante era togliersi la camicia nera. Al resto, semmai, si sarebbe pensato dopo. Così, non pensando, il nulla politico celebrò un nuovo soggetto e costruì il proprio trionfo.
Successivamente cominciarono i guai: il «ribaltone», la sconfitta elettorale, il potere giudiziario che sembrava aver messo alle corde Berlusconi... Fini commise allora il suo primo e unico errore, quello di pensare. Pensare politicamente, s’intende. Ritenne cioè che da numero due della coalizione potesse divenire numero uno, o quanto meno smarcarsi: fu il tempo della Coccinella e dell’Elefante. Si sa come finì.
Dopo di allora Fini tornò al nulla da cui era partito e che conosceva come le sue tasche, e per più di un decennio l’ha praticato da par suo. Era un nulla che però lasciava sul terreno alcuni elementi su cui ci si sarebbe dovuti invece interrogare per tempo. Un partito senza identità, per esempio, e senza prospettive autonome, non più identificabile, sottostimato in termini di potere reale. Una sensazione di debolezza, di tutela altrui, in secondo luogo, complice una insufficienza della sua classe dirigente. Ancora, un complesso d’inferiorità culturale, estrinsecantesi in puro e semplice becerismo intellettuale o in supina accettazione della cultura altrui, vista come legittimante della propria recente e improvvisata democraticità. In ultimo, una leadership più interessata al proprio immediato tornaconto, nel senso nobile del termine, che non al patrimonio di una forza politica in quanto tale.
Il risultato finale del nulla politico consisté nell’annullarsi completamente come partito... Avvenne, per la verità, un po’ obtorto collo, ma opporvisi a quel punto avrebbe implicato un pensare politicamente, cosa che, abbiamo visto, Fini non è in grado di fare. Si preferì la favola della cofondazione (e invece, naturalmente, era una colonizzazione), nuovi intellettuali di riferimento gliela spiegarono con la teoria che così si usciva anche, e definitivamente, dall’equivoco post-missino che di fatto ancora impiombava le sue ali di leader, e, come sottofondo, rimase il «mantra del delfino», ancora più delfino visto che Bossi e Casini avevano rifiutato di farsi inglobare nel progetto unitario. Ci fu persino chi teorizzò l’idea della «presa dal potere dall’interno», ma qui siamo sì alle comiche finali...
Ciò che è venuto dopo, è storia risaputa, di cui nel suo libro Luca Negri, come dicevamo all’inizio, cerca di capire il senso: avrebbe dovuto chiedere lumi a quella canzone di Vasco Rossi: «Voglio dare un senso/ un senso a questa storia/ anche se questa storia/ un senso non ce l’ha»... Politicamente parlando, s’intende.
Il fatto è che le uniche tattiche che Fini sa praticare, pensando siano delle strategie, sono quelle già ricordate del delfinato e del nullismo. Come ne esce è un disastro, perché comporta un’elaborazione di pensiero che non gli appartiene; una certa pigrizia fisica e la presunzione, invece tutte sue proprie, complicano poi il tutto. Detto in altri termini, si può anche ipotizzare una destra nuova, di governo o di opposizione (in fondo c’è ancora chi si chiede se ci sia vita su Marte...) e si può anche pensare che la possa incarnare un leader senza idee. Resta però da chiedersi se la tendenza al nullismo non sarà più forte. Quanto al delfinato, Fini ha sessant’anni e sempre di più comincia ad assomigliare a Carlo d’Inghilterra. Senza Camilla, è vero, ma con un cognato.

Maurizio Blondet

L'epopea degli NP della X Mas della RSI



Calci e Pugni e Supertifo

giovedì 16 dicembre 2010

Roberta Capotosti. "una donna con le palle"!



Destra per Milano non può che complimentarsi con la Consigliera Roberta Capotosti per la coerenza ed il coraggio dimostrati, anche in questa occasione. Roberta Capotosti è una militante "con le palle", a differenza di tanti Suoi colleghi maschi che pur provengono dal Fronte della Gioventù e dal Movimento Sociale Italiano.




Non accettiamo lezioni di buon governo della città e delle istituzioni da parte di fomentatori d'odio o da improvvisati amanti dell'ordine pubblico che non perdono mai occasione, con i loro accalorati appelli, di chiamare alla rivolta facinorosi in assetto da guerriglia urbana, come quelli che hanno sfilato sabato scorso per le vie di Milano. Io sabato sarò a fianco dei militanti di Forza Nuova a difendere il loro diritto di esistere, di fare politica e di farla, soprattutto, in spazi regolarmente ottenuti, con tanto di canone lautamente corrisposto. La revoca di un bando, disposta su basi di opportunità politica, è un atto che lascia il tempo che trova e che, qualsiasi legale, anche alle prime armi, potrebbe smantellare facilmente. I soliti problemi di ordine pubblico che si potranno verificare sabato saranno attribuibili, come sempre, all'accozzaglia di sigle antagoniste che si sono date appuntamento, con tanto di tam tam su numerosissimi siti internet, con toni tutt'altro che animati da spirito democratico e civile.

ROBERTA CAPOTOSTI
Consigliere Provinciale di Milano
Dirigente del Popolo della Libertà

MAZZOCCHI - JONGHI - MAROTTA il nuovo tridente di DESTRA PER MILANO





Il nuovo triumvirato che governa il Comitato Destra per Milano - LiberaMente di Destra nel Popolo della Libertà, da sx: Mario MAZZOCCHI PALMIERI, il "Barone Nero" Roberto JONGHI LAVARINI (fondatore, presidente e portavoce) e Francesco Filippo "Franz" MAROTTA. Ringraziamo i camerati ed amici "Principessa" Silvia COMNENO d'Otranto di Bisanzio e "il Cileno" Lorenzo CASTELLO che, pur confermando il loro convinto sostegno a Destra per Milano, per motivi personali e professionali, si sono dimessi dalle cariche, rispettivamente di addetta stampa e vice-presidente.

A breve seguiranno nuove comunicazioni ed importanti novità politiche, organizzative ed anche logistiche.

mercoledì 15 dicembre 2010

DPM ed il PDL con FORZA NUOVA



COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo la nostra piena e convinta solidarietà a Forza Nuova Milano. Al di là di ogni altra considerazione, oggi, difendere il loro diritto ad avere una sede, come da regolare bando di concorso del comune, vuol dire difendere dei principi generali, validi per tutti: la libertà (di pensiero, ricerca, opinione, espressione e riunione), la democrazia, il rispetto delle regole, il sacrosanto diritto ad esprimere pacificamente le proprie idee. Basilari principi di convivenza civile, garantiti dalla costituzione e dalla legge, completamente sconosciuti dalla estrema sinistra anarchica e comunista che, come dimostrato ancora ieri a Roma, continua a seminare odio, violenza e distruzione.

Comitato DESTRA PER MILANO
LiberaMente nel Popolo della Libertà
http://destrapermilano.blogspot.com/

martedì 14 dicembre 2010

Vince Berlusconi, sconfitto l'infame Fini





Il Governo Berlusconi ha ottenuto la maggioranza sia al Senato che alla Camera: clamorosa sconfitta delle opposizioni e, sopratutto, degli infami traditori finiani.

Ora, superati tranelli e ricatti, confermata la volontà popolare, bisogna governare la nazione, quindi, allargare la maggioranza: all'UDC (di Casini) e magari anche a FLI (solo se Fini si dimette dalla Presidenza della Camera) e al MPA (solo se Lombardo si dimette dalla Presidenza della Regione Sicilia).

lunedì 13 dicembre 2010

Con il Popolo e con il Governo



DESTRAFUTURO: la nostra destra nel PDL















X MAS: Onore, Coraggio e Fedeltà



Sabato 11 dicembre, a Milano, si è svolta l'importante assemblea nazionale della Associazione Combattenti della Decima Flottigglia Mas(storico sodalizio fondato dal Comandante Medaglia d'Oro Principe Junio Valerio Borghese). La riunione ha approvato, per acclamazione, il rinnovato statuto della associazione e confermato alla presidenza nazionale, il "giovanne ardito novantaduenne" Comandante Mario Bordogna (già Ufficiale Addetto al Comandante Borghese). Dopo l'assemblea vi è stato il consueto e cameratesco rancio di Natale. All'evento hanno partecipato circa duecento, fra soci e simpatizzanti della associazione, fra i quali una quindicina di ex Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (Marò della X°, Nuotatori Paracadutisti, Incursori della Marina, Soldati del Battaglione Lupo ed Ausiliarie).







venerdì 10 dicembre 2010

FINI INFAME TRADITORE!



Manifestiamo contro le trame ed i ribaltoni degli infami traditori finiani, della sinistra comunista e giacobina, della vecchia partitocrazia e dei poteri forti internazionali. Sosteniamo il Governo Berlusconi e la coalizione Pdl-Lega-Destra, difendiamo la volontà popolare: fiducia o elezioni politiche anticipate!

robertojonghi@gmail.com - Facebook - Tel.Cell 346.7893810
http://destrapermilano.blogspot.com/ - http://patriaeliberta.myblog.it/

Domani a Milano: ore 16.30 PDL in Piazza Duomo - ore 20.00 cena di Destrafuturo
Interverranno: Gelmini, La Russa, Formigoni, Podestà, Moratti, Mantica e Corsaro

Lunedì 20 dicembre a Milano, con il sorgere del sole solstiziale, grande novità:
apertura, a Porta Venezia, di un nuovo ritrovo per tutti i "cavalieri dell'idea"...

Lettera Aperta a Gabriele Albertini



Caro Albertini,

sei eurodeputato del Popolo della Libertà, Ti conosco e Ti stimo, provieni da una famiglia storicamente di destra, di imprenditori e patrioti lombardi. Tua sorella Cristina è stata dirigente di Alleanza Nazionale e Tu un bravo sindaco di Milano, indicato da Silvio Berlusconi ed eletto dal centro-destra ma apprezzato da tutti i cittadini.

Noi missini non dimentichiamo che sei stato il primo Sindaco di Milano a rendere omaggio ai Caduti della RSI del Campo X.

In tanti, noi fra questi, Ti preferiscono a Letizia Moratti e Ti vorrebbero nuovamente Sindaco di Milano ma solo se sostenuto anche dal PDL e dalla Lega Nord, non in contrapposizione al centro-destra. Il Tuo continuo ammiccamento, fra comunicati e smentite, con gli infami traditori finiani e con il Partito Democratico, non Ti rende onore, ci dispiace, Ti fa perdere credibilità, simpatie e consenso elettorale. Noi Ti vogliamo con noi, ai vertici di un rinnovato PDL e di un nuovo centro-destra allargato, ma, se salti il fosso e cambi bandiera, nessuno di noi Ti seguirà e saremo costretti a trattarti da nemico o, peggio, da traditore.

Non deluderci, non fare questo errore!

Roberto Jonghi Lavarini

giovedì 9 dicembre 2010

Provincia di Milano: Musica e Tradizione





Ing. Umberto Maerna, Assessore alla Cultura e vice Presidente della Provincia di Milano, esponente del Popolo della Libertà (già dirigente di Alleanza Nazionale e del Movimento Sociale Italiano)

Scelta di campo!

Nastro Azzurro Milano

Miscela esplosiva: Supertifo e Calci e Pugni





http://www.supertifo.it - http://www.calciepugni.it/

La storica rivista SUPERTIFO ed il marchio CALCI E PUGNI presentano il nuovo numero di dicembre 2010

Inizio di una nuova collaborazione a livello milanese, lombardo e nazionale...

In questo numero: Speciale sugli Ultras di Inter e Milan presenti nel quartiere di Quarto Oggiaro a Milano

Novità dallo Spazio RITTER di Milano



Nasce il Circolo Letterario Ritter.

Ecco la novità del prossimo anno. Abbiamo voluto crearlo per dare un’opportunità in più a quanti credono nel valore della cultura. Quella caratterizzata dagli autori, dai libri e dal materiale “non conforme” che difficilmente si trova nelle librerie commerciali. Quella arricchita dai nostri valori da diffondere con gli strumenti che in via Maiocchi, 28 abbiamo a disposizione ormai da anni. Adesso cerchiamo di migliorarci. Con il Circolo Letterario Ritter, che mettiamo a disposizione soprattutto dei giovani interessati ai valori prima citati. Il Circolo Letterario Ritter deve essere la naturale prosecuzione del lavoro svolto fino adesso come libreria. Aperto a tutti, senza distinzione di sigle partitiche o movimenti della nostra area, ma con maggiore criterio. Con il Circolo Letterario Ritter vogliamo continuare ad organizzare conferenze, ma vorremmo anche intestarci concorsi per le scuole. Con il Circolo Letterario Ritter vorremmo promuovere mostre di diverso tipo coinvolgendo anche le istituzioni. Con il Circolo Letterario Ritter insomma vorremmo fare un salto di qualità culturale coinvolgendo tutti quelli che la pensano come noi. Ecco perché con questa mail ci permettiamo di chiederti se ti interessa iscriverti al Circolo Letterario Ritter e darci una mano a farlo crescere. La tessera non avrà la valenza che può avere in un partito o movimento politico, ma servirà semplicemente a costituire quell’ambiente umano che si riconosce nel nostro progetto. Un ambiente umano che potrà usufruire dei locali, come il secondo piano, che stiamo adibendo anche per la consultazione dei libri. Un ambiente umano che potrà usufruire di agevolazioni che di volta in volta offriremo. Anche perché da noi, Circolo Letterario Ritter, non si faranno congressi, comitati elettorali o tutto quello che serve per l’organizzazione di un partito o di un gruppo politico. Se ti vorrai tesserare come socio, faccelo sapere. Contribuirai alla creazione di uno strumento che così come nello spirito della Libreria sarà dedicato soprattutto alle nuove generazioni. Quelle che hanno anche bisogno di sapere, di leggere, di divertirsi…..

Spazio Ritter - Milano

Circolo del Buon Governo di Milano



Riceviamo e volentieri Vi inoltriamo la comunicazione dell'amico Emanuele Villantieri, Portavoce del Circolo del Buongoverno di Via Senato a Milano

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Cari amici,

abbiamo il piacere di invitarvi lunedì 13 dicembre alle ore 18.30 alla conferenza "INFERNO XVII, L'usura e il procapitalismo negativo", che inaugura presso il Circolo di via Marina un ciclo di incontri dedicati alla Commedia e curati dal professor Marino Alberto Balducci, presidente della Carla Rossi Accademy e da anni impegnato nello studio dell'ermeneutica dantesca.

Si tratta di una proposta innovativa dove la rilettura dei testi in chiave moderna è accompagnata dalla proiezione di alcune parti dell'opera teatrale Evocazioni Dantesche, una reinterpretazione della Commedia curata dallo stesso professor Balducci.

Sperando di vedervi presto presso la nostra sede vi inviamo i nostri più cordiali saluti.

Il Circolo del Buongoverno di Milano
Via Marina, 1
02 77711431
info@ilcircolo.mi.it
www.ilcircolo.mi.it

Iscriviti al gruppo de “Il Circolo del Buongoverno di Milano” su Facebook

Iniziative di Stefano Di Martino



Sabato 4 Dicembre 2010

COMUNICATO STAMPA

Di Martino (PdL):
"Piazza Duomo, presepe testimonia per tutti i milanesi immortalità della tradizione e della nostre radici"

Stefano Di Martino, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano (PdL), intervenendo sul dibattito inerente all'allestimento natalizio di Piazza del Duomo, ha così commentato:

"Sono estremamente felice che la Giunta abbia deliberato la collocazione del bellissimo presepio dei Frati Cappuccini in Piazza del Duomo, insieme all'albero di Natale che ha causato qualche polemica.

Insieme all'albero di Natale, ritroviamo dunque anche il presepio, che è davvero per tutti i milanesi una testimonianza dell'immortalità della tradizione delle nostre radici. Un simbolo importante per una festività di austerità e di raccoglimento interiore".

Ufficio Stampa
Stefano Di Martino
Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano
Galleria Ciro Fontana, 3
20121 - Milano
Mobile (filo diretto con Di Martino): +39.335.78.34.068
www.stefanodimartino.it

Sabato 4 Dicembre 2010

COMUNICATO STAMPA

Di Martino (PdL):
"Il nostro piano per Milano: quoziente familiare, la politica economica e fiscale, anche locale, sia incentrata sulla famiglia.

Con la sinistra rischio imposte alle stelle"
La proposta di Di Martino: il criterio di tutela dei nuclei familiari sia applicato anche sul piano locale, in attesa di una soluzione governativa definitiva. In difesa della famiglia e delle tasche dei lavoratori.

Stefano Di Martino, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano (PdL), intervenendo sulle proposte per Milano, comunica agli organi di stampa quanto segue:

"Da tempo, fatta eccezione per qualche voce in Regione Lombardia, abbiamo accantonato la tematica del quoziente familiare, strumento fiscale necessario da applicare ovviamente su larga scala, per tutta la Nazione, a tutela delle nostre famiglie e delle tasche dei lavoratori.

Il concetto che vorremmo oggi lanciare forte e chiaro a Milano è quello di riprendere a ridisegnare la politica economica e fiscale, anche locale, partendo proprio dalla FAMIGLIA. La famiglia è il nucleo che si sta rivelando fondamentale a Milano per la sopravvivenza, la chiamo proprio così, dei nostri giovani, in quest'anno di difficoltà legato alla crisi globale.
E' dalla famiglia milanese che dobbiamo ripartire ed è per la famiglia che deve basarsi la nostra azione di governo su Milano.

Una cosa è certa: noi non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini.
A chi invece vagheggia nuovi e fumosi strumenti di perequazione, tutela di categorie che ha dimostrato nei due anni di governo Prodi di aver abbandonato, rispondiamo che non abbiamo bisogno di una Milano in mano al far west delle imposte locali".

Ufficio Stampa
Stefano Di Martino
Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano
Galleria Ciro Fontana, 3
20121 - Milano
Mobile (filo diretto con Di Martino): +39.335.78.34.068
www.stefanodimartino.it

mercoledì 1 dicembre 2010

Paolo Signorelli: Presente!



Roberto Jonghi Lavarini ed i Militanti di Destra per Milano danno l'estremo saluto al Camerata

Prof. PAOLO SIGNORELLI

autentico capo nazional-rivoluzionario, vero uomo libero, militante coerente e coraggioso,

già dirigente del Movimento Sociale Italiano, di Ordine Nuovo e del Fronte Sociale Nazionale,

fra i promotori degli storici periodici politico-culturali Anno Zero e Costruiamo l'Azione.

Camerata Paolo Signorelli: Presente!

Storia: i Diari di Mussolini

Musica Alternativa: Lorien e gli ZPM


Finalmente si possono riascolare tutte le canzoni degli ZETAPIEMME

Da anni introvabili, i grandi successi del gruppo veronese, incisi nelle ormai storiche musicassette "Una voce contro vento", "Gioventù e libertà", "Europea", ritornano nella loro versione originale, rimasterizzata in formato mp3. Oltre alle 32 canzoni conosciute da anni, vengono proposti anche 14 inediti

Il Bando e le altre - ZPM - Opera Omnia (46 brani di cui 14 ineditI) in mp3
€ 10,00 - Il CD contiene anche i testi delle canzoni.

Acquistala e regalala su www.lorien .it

Messaggio del Presidente Silvio Berlusconi ai Militanti di Destra per Milano



Messaggio indirizzato a:
Roberto Jonghi Lavarini
Destra per Milano


Caro Roberto,

noi siamo “Il Governo del fare”. Lo abbiamo dimostrato anche in queste ultime difficili settimane, lavorando per portare a compimento i cinque punti di programma sui quali abbiamo avuto la fiducia alla fine di settembre, conseguendo importanti successi in politica estera, intervenendo, tra mille difficoltà, per risolvere la nuova emergenza rifiuti di Napoli, approvando alla Camera la riforma dell’università.
Lasciamo agli altri le manovre e gli agguati di palazzo. Lasciamo agli altri le chiacchiere e le polemiche inutili. Noi continuiamo a lavorare e a cercare di comunicare ai cittadini le cose realizzate dal governo.
Per questo oggi sono lieto di annunciare nuove iniziative volte a informare direttamente i nostri sostenitori e tutti coloro che vogliono sapere la verità.

1. E’ online la nuova, rinnovata, aggiornata e interattiva versione del sito www.governoberlusconi.it, per conoscere in tempo reale tutte le cose fatte dal governo e la relativa pagina su Facebook.

2. Da lunedì è disponibile il nuovo servizio per iPhone e iPad “Le news del Governo del fare”, scaricabile gratuitamente on line, per avere ogni giorno informazioni, commenti e notizie sull’attività di governo.

3. In Forzasilvio.it sono attive nuove possibilità di mobilitazione attraverso il passaparola via e-mail dei materiali che illustrano l’attività del governo.
Sono in fase di completamento il libro che spiega le realizzazioni della prima metà della legislatura e un servizio di news per tutti i cellulari “intelligenti”.

Useremo tutte queste iniziative per comunicare sempre meglio quanto abbiamo fatto e continueremo a fare. Se il 14 dicembre non avremo una forte e consistente fiducia e ci sarà impedito di continuare a governare, useremo queste iniziative nella prossima campagna elettorale. Saranno un esempio della “moralità del fare” che è il marchio del nostro stare in politica e che consiste essenzialmente nel rispettare il programma e nel non tradire il mandato avuto dagli elettori.

Grazie per il sostegno, l’impegno e la vicinanza che tutti i sostenitori riuniti in www.forzasilvio.it mi stanno dando in queste settimane. È corroborante per me e di buon auspicio per le impegnative settimane che ci attendono.

SILVIO BERLUSCONI

Fiamma Futura anche a Milano





Il Comitato Destra per Milano (LiberaMente nel Popolo della Libertà), presieduto da Roberto Jonghi Lavarini, saluta con piacere gli amici ed i Camerati che, anche a Milano, si stanno organizzando nel Movimento Fiamma Futura di Piero Puschiavo. Si tratta, infatti, di un progetto, realista e pragmatico, nella giusta direzione, quella di riorganizzare e rilanciare la presenza politica, culturale e sociale della destra italiana nella coalizione PDL-LEGA-DESTRA, a livello nazionale e locale. Puschiavo, il VFS ed i promotori di Fiamma Futura sono, da tutti, stimati per la loro assoluta disciplina e per la loro antica e coerente militanza politica.