Evidente ed incontestabile vittoria politica ed elettorale del centro-destra e del Presidente Silvio Berlusconi: confermate (con un plebiscito) le Regioni Veneto e Lombardia, conquistate Piemonte, Lazio (nonostante l'assenza della lista del PDL a Roma), Campania e Calabria.
Il Popolo della Libertà, nonostante tutto (scandali, inchieste giudiziarie, errori organizzativi e divisioni interne), "tiene" confermandosi come primo partito italiano. La Lega Nord di Umberto Bossi cresce e si consolida, non solo al nord ma anche nelle regioni "rosse".
Roberto Formigoni confermato, per la quarta volta, Presidente della Lombardia, con oltre venti punti di distacco su Filippo Penati, candidato del centro-sinistra.
Crolla rifondazione comunista ed avanzano, al suo posto, Antonio Di Pietro e Beppe Grillo. Scompare definitivamente la "destra terminale", resiste-esiste solo La Destra di Storace e Buontempo ma solo nel Lazio ed in Abruzzo. La protesta degli Italiani contro la partitocrazia si manifesta, sopratutto, nel fortissimo astensionismo.